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Taggato: dungeon crawler, personaggi giocanti e non giocanti, rpg
- Questo topic ha 1 risposta, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 4 anni, 9 mesi fa da Riccio.
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27 Gennaio 2020 alle 22:22 #48726Oberon76hPartecipante
Ciao a tutti, vi propongo parte di un ragionamento che sto seguendo e che ho difficoltà a completare….se volete scrivere le vs. impressioni le leggerò volentieri.
Ecco le premesse:
– In un party formato da X avventurieri (personaggi giocanti) ognuno di essi presenta:
A – abilità:
1 – tutte temporanee e con un costo pagabile in [risorsa]
2 – il suddetto costo viene calcolato in base a coefficienti di effetto e condizionali. Ognuno di essi ha un “peso” (ipotizzato considerando lo specifico gameplay) e un “valore” attribuito in base al peso stesso. L’entità numerica globale dei valori riflette la velocità con cui le abilità stesse drenano la risorsa di cui sopra. Quindi detta velocità e configurabile cambiando la scala globale dei valori.
3 – ogni abilità ha un valore globale che ne definisce il livello complessivo rispetto alle altre. Tale valore è determinato sempre in base ai coefficienti.
B – equipaggiamento:
1 – calcolato come le abilità, presenta due coefficienti di base (n.d.a. nome attribuito a caso):
1a) “infinito” (gli oggetti garantiscono bonus che NON svaniscono, a differenza delle abilità)
2a) “gratuito” (l’equipaggiamento non richiede risorsa per essere usato)
Per il resto si fanno gli stessi calcoli dimensionali delle abilità. Si può aggiungere l’eventuale coefficiente “logorio” se si vuole considerare il fattore temporale della durata (opzionale). Alla fine si arriva, come le abilità, a definire un livello complessivo che dovrebbe (in teoria) permettermi di sommare i due livelli complessivi ed arrivare ad un unico valore finale.
Ecco le perplessità:
– Livello di sfida: se fattorizzo anche i personaggi (giocanti e non) con lo stesso criterio, dovrei arrivare a determinare il livello complessivo di un soggetto (personaggio).
– vale la seguente formula: livello pg+equipaggiamento+abilità = livello npg (personaggio non giocante) da cui ricavo (per uguaglianza) il livello “di sfida” complessivo nel momento in cui moltiplico il party pg per 4 (oppure 3 o 2) e ottengo un cifra simile moltiplicando per X il numero npg.
Ora, premesso che il valore sarebbe solo una linea guida; mi chiedevo quanto segue:
– il ragionamento ha senso?
– nel caso come si fattorizza un personaggio a partire dalle sue statistiche? esiste un foglio xls./pdf/linne guida o altro da qualche parte?
Grazie x ogni suggerimento
- Questo topic è stato modificato 4 anni, 9 mesi fa da Oberon76h.
30 Gennaio 2020 alle 10:47 #48732RiccioPartecipanteIntanto ti dico che il manuale del dungeon master di D&D 5 contiene una sezione in cui puoi creare il tuo mostro e ti dice: calcola il danno medio al turno, il bonus d’attacco, la classe armatura (quanto bisogna fare con il dado da 20 per colpirlo) e i punti ferita. Da questi ricava il grado di sfida offensivo e difensivo da una tabella e fa una media. Le abilità aumentano il GS in base al tipo, per esempio un’immunità o la capacità di recuperare vita lo aumentano di parecchio mentre tirare un dado aggiuntivo se ottieni un 20 con il d20 cambierà poco perché è una cosa che accade il 5% delle volte per aumentare di 3-4 i danni in quella circostanza (al confronto con il non morto che ne recupera 3 ogni turno). Secondo questo procedimento l’equipaggiamento viene incluso nelle statistiche.
Dal mio punto di vista se un’abilità richiede un costo devi chiederti quanto beneficio può potenzialmente ottenere un personaggio considerando il costo. Chiaro che se fai un incantesimo che consuma monete d’oro per lanciare 3 dadi di danno forse il tempo di recuperare il contante è tale che quest’abilità venga usata pochissimo. Se usi “banchetto degli eroi” che consuma si 1000 monete fuse in una scodella d’oro ma ti dà sazietà per non so quanti giorni, recupera tutta la salute, cura dalle malattie, ottiene punti ferita aggiuntivi, funziona su 12 personaggi a scelta e non consente ai nemici di imbucarsi alla festa è chiaro che qui è tutta un’altra cosa.
Riguardo alla dimensione gruppi è vero che il grado di sfida generalmente si somma, ma spesso una squadra è più forte della somma dei singoli (specie se uno grosso fa da scudo ad uno ultra offensivo o come i lupi che ottengono vantaggi per il solo fatto di essere in branco)
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