Ambientazione 2010 – 2011

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  • #1108
    Karl
    Partecipante

    Ogni anno c’ è sempre un ambientazione favorita; ispirati alla cultura cinese, sul cibo, spazio… quali ambientazioni consigliate per i prossimi anni?

    Karl

    Qui solo Karl!

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    #11400
    Izraphael
    Partecipante

    Maya.
    Con la storia del 2012 ne vedremo un sacco, temo.

    Marco Valtriani
    Red Glove Edizioni & Distribuzioni
    Lead Designer
    --
    Board Game Designers Italia

    #11401
    plunk
    Partecipante

    Non so perchè ma lo prevedevo :D

    #11404
    Khoril
    Moderatore

    Quindi cooperativi in ambientazione contemporanea dove l’obiettivo è salvare la terra dalla fine del mondo.

    #11406
    Izraphael
    Partecipante

    Ancora cooperativi? Ce n’è stato un surplus nel 2009.

    Marco Valtriani
    Red Glove Edizioni & Distribuzioni
    Lead Designer
    --
    Board Game Designers Italia

    #11407
    Khoril
    Moderatore

    visto il successo con il pubblico mi sa che continueranno anche per il 2010… con qualche evoluzione.

    #11408
    gabryk
    Partecipante

    Mi avete dato un’idea :P

    #11409
    wallover
    Partecipante

    Khoril wrote:

    visto il successo con il pubblico mi sa che continueranno anche per il 2010… con qualche evoluzione.

    Infatti ne stanno per arrivare altri. Anche Antoine Bauza (prossimo ospite speciale di IDEAG 2010) ed autore del famoso Ghost Stories, ne sta preparando un altro.
    Per i maya, c’e’ da segnalare l’arrivo di Tikal 2 da parte del maestro Wolfgang Kramer.

    Walter Obert

    #11410
    mcuccia
    Partecipante

    Quindi questa è la direzione in cui sta andando il main stream?

    Allora conviene che noi amatori ci cimentiamo su qualche altra cosa! oppure no?

    #11411
    PaoLo
    Partecipante

    Scusate, ma in questi giorni sono in vena di smontaggio. Se pensate di attaccare un’ambientazione ad un gioco perché ‘va di moda’ probabilmente state facendo una cagata, perché:

    1: quando il gioco è pronto l’ambientazione non sarà più di moda;
    2: se l’ambientazione di moda significa facilmente che è sovrautilizzata, per cui le case editrici difficilmente punteranno su altri giochi di quel tipo;
    3: per attaccare un’ambientazione ‘non naturale’ probabilmente renderete il gioco fittizio e meno bello di quello che sarebbe con un altro tema; inoltre probabilmente sarà meno originale.
    4: le case editrici sono perfettamente in grado di cambiare un tema con un altro, quindi non c’è bisogno di farsi troppi problemi.

    Quindi fate il gioco che avete in mente, e se parla di lanzichenecchi anziché di pirati, o di gelatai anziché di mercanti medievali… non importa a nessuno.

    Faccenda diversa se si parla di ‘meccaniche’, come il ‘gioco cooperativo’. Non si tratta però di cavalcare l’onda, ma di evitare cose di cui gli editori e i giocatori sembrano avere le scatole piene… tipo qualche anno fa si diceva che i majority avevano rotto, forse ormai sarà la stessa cosa per il piazzamento lavoratori… Insomma, siate originali.

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #11412
    wallover
    Partecipante

    PaoLo wrote:

    Insomma, siate originali.

    Come darti torto…
    Aggiungo solo che se il gioco e’ bello, funziona con qualunque tema. Qual’e’ l’appeal della gestione dei campi di una famiglia medievale o in una colonia tropicale?

    Walter Obert

    #11413
    PaoLo
    Partecipante

    Però anche: originali senza esagerare. Un gioco che regge solo perché l’ambientazione è che siamo tutti criceti mannarri naufragati su un pianeta senza gravità mi rampa già su per una braga.

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #11414
    Karl
    Partecipante

    Sono Parzialmente D’accordo per il punto 4. Spesso pensando all’ambientazione vengono fuori idee, sulla componentistica, che si portano dietro delle meccaniche di gioco difficilmente adattabili ad altre ambientazioni, e molto spesso sono originali. Inoltre, non sempre l’adattamento dei giochi a diverse ambientazioni ha portato buoni frutti.

    Con questa affermazione non ti contraddico in quanto i tempi di lavorazione, test e selezione dell’editore sono tanto lunghi da dover “viaggiare” con 2-3 anni di anticipo; rendendo inutile tutto il lavoro. Forse questi tempi per i piccoli-medi editori Italiani è più ristretto e l’autore potrebbe azzardare.

    Karl

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    #11415
    raist
    Partecipante

    Anche secondo me (ma il mio parere conta poco) l’ambientazione conta. Forse perche una buona ambientazione secondo me si porta dietro le meccaniche piu naturali e altre meccaniche piu forzate.

    Esempio: Non mi dispaicciono i wargames ma odio i napoleonici. Perchè? Perche poco mi piace quel periodo storico.
    ^_^

    l’ambientazione è che siamo
    tutti criceti mannarri naufragati su un pianeta senza gravità mi rampa già su per una braga.

    mmm criceti mannari….

    :-D

    #11416
    mcuccia
    Partecipante

    riporto dalla recensione di Ad Astra su http://www.giochidatavolo.net/gdt/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=377

    Ma di che parla Ad Astra? Della solita cosa: di morte prematura del sistema solare e del via verso mondi inesplorati da parte delle cinque sottospecie di razza umana rimaste. Niente di originale dunque

    a dare ulteriori conferme

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