visto il successo con il pubblico mi sa che continueranno anche per il 2010… con qualche evoluzione.
Infatti ne stanno per arrivare altri. Anche Antoine Bauza (prossimo ospite speciale di IDEAG 2010) ed autore del famoso Ghost Stories, ne sta preparando un altro.
Per i maya, c’e’ da segnalare l’arrivo di Tikal 2 da parte del maestro Wolfgang Kramer.
Scusate, ma in questi giorni sono in vena di smontaggio. Se pensate di attaccare un’ambientazione ad un gioco perché ‘va di moda’ probabilmente state facendo una cagata, perché:
1: quando il gioco è pronto l’ambientazione non sarà più di moda;
2: se l’ambientazione di moda significa facilmente che è sovrautilizzata, per cui le case editrici difficilmente punteranno su altri giochi di quel tipo;
3: per attaccare un’ambientazione ‘non naturale’ probabilmente renderete il gioco fittizio e meno bello di quello che sarebbe con un altro tema; inoltre probabilmente sarà meno originale.
4: le case editrici sono perfettamente in grado di cambiare un tema con un altro, quindi non c’è bisogno di farsi troppi problemi.
Quindi fate il gioco che avete in mente, e se parla di lanzichenecchi anziché di pirati, o di gelatai anziché di mercanti medievali… non importa a nessuno.
Faccenda diversa se si parla di ‘meccaniche’, come il ‘gioco cooperativo’. Non si tratta però di cavalcare l’onda, ma di evitare cose di cui gli editori e i giocatori sembrano avere le scatole piene… tipo qualche anno fa si diceva che i majority avevano rotto, forse ormai sarà la stessa cosa per il piazzamento lavoratori… Insomma, siate originali.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Come darti torto…
Aggiungo solo che se il gioco e’ bello, funziona con qualunque tema. Qual’e’ l’appeal della gestione dei campi di una famiglia medievale o in una colonia tropicale?
Però anche: originali senza esagerare. Un gioco che regge solo perché l’ambientazione è che siamo tutti criceti mannarri naufragati su un pianeta senza gravità mi rampa già su per una braga.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Sono Parzialmente D’accordo per il punto 4. Spesso pensando all’ambientazione vengono fuori idee, sulla componentistica, che si portano dietro delle meccaniche di gioco difficilmente adattabili ad altre ambientazioni, e molto spesso sono originali. Inoltre, non sempre l’adattamento dei giochi a diverse ambientazioni ha portato buoni frutti.
Con questa affermazione non ti contraddico in quanto i tempi di lavorazione, test e selezione dell’editore sono tanto lunghi da dover “viaggiare” con 2-3 anni di anticipo; rendendo inutile tutto il lavoro. Forse questi tempi per i piccoli-medi editori Italiani è più ristretto e l’autore potrebbe azzardare.
Anche secondo me (ma il mio parere conta poco) l’ambientazione conta. Forse perche una buona ambientazione secondo me si porta dietro le meccaniche piu naturali e altre meccaniche piu forzate.
Esempio: Non mi dispaicciono i wargames ma odio i napoleonici. Perchè? Perche poco mi piace quel periodo storico.
l’ambientazione è che siamo
tutti criceti mannarri naufragati su un pianeta senza gravità mi rampa già su per una braga.
Ma di che parla Ad Astra? Della solita cosa: di morte prematura del sistema solare e del via verso mondi inesplorati da parte delle cinque sottospecie di razza umana rimaste. Niente di originale dunque