ciao a tutti, da mesi ormai lavoriamo al regolamento di un gioco di carte che ormai ha raggiunto la sua forma finale, ma abbiamo difficoltà a trovare un’ambientazione che ci soddisfi. la meccanica del gioco riproduce una lotta che segue determinate regole come se fosse organizzata (quindi un numero di combattenti prefissato, rinforzi da altri combattenti eccetera…) non ci sono azioni particolari, magie… ma solo personaggi. per adesso le due ipotesi più gettonate sono “creature create in laboratorio” e “lottatori moderni, con varie caratteristiche ciascuno”.
vi viene in mente qualche altra ambientazione che si adatti al gioco?
grazie in anticipo per i consigli.
Wo… io di solito lavoro al contrario: prima penso all’ambientazione, poi agli elementi che si muovono nell’ambientazione… però potrebbe essere interessante questa sorta di cross-over.
Con la sinossi che hai riportato le ambientazioni potrebbero essere miriadi: dallo scontro di eserciti allo scontro fra bande di teppisti… puoi mica scendere in qualche particolare? Potrei essere d’aiuto con qualche input specifico
si anche io di solito parto dall’ambientazione, ma le meccaniche di questo gioco sno venute su così…
la guerra tra bande o teppisti non andrebbe bene perchè: il gioco funziona con 3 personaggi in combattimento (che possono cambiare ogni turno venendo Sostituiti, meccanica molto importante del gioco) e 5 utilizzati come rinforzo (che sono quelli che non sono stati messi in combattimento diretto). è come se per il combattimento si seguissero determinate regole… ovvero 3 contro 3, prima si sostituisce poi si combatte, si assegnano i rinforzi… un’altra idea e che ci è venuta oggi è: scontri rituali tra sciamani (quindi con trance, musica rituale eccetera), con i rinforzi che sono supporti spirituali.
E se fosse un match clandestino di lotta nella gabbia? O gladiatori? Se non ricordo male erano previsti “giochi” in cui i gladiatori si picchiavano a “squadre”. Non so, leggendo mi è subito venuto in mente il match clandestino. Potresti fare che i giocatori possono scommettere sul risultato, anche contro le proprie forze in campo
Questa possibilità di far scommettere i giocatori anche contro le proprie forze è interessante.
In effetti dalle dinamiche che hai presentato le ambientazioni che ho proposto sono poco adatte, per quello avevo chiesto più input.
Il suggerimento di ambientazione di Gabryk è valido: solitamente i gladiatori combattevano a coppie, con una piccola modifica puoi farli combattere singolarmente o a tre.
L’idea di creature create in laboratorio mi sa troppo banale e poco entusiasmante, ma è una mia opinione, se la sviluppi bene potrebbe essere interessante.
Un’altra idea possibile è il combattimento fra squadre diverse di lottatori specializzati in qualche disciplina, una specie di Mortal Kombat, per intenderci, con i personaggi principali come capo-squadra e i 5 di rinforzo come membri secondari della squadra.
In questo caso l’ambientazione potrebbe essere inserita in un periodo storico specifico, sfruttando l’immaginario del mondo del combattimento relativo a quel periodo, oppure in epoca moderna ma inserendolo in un contesto di un combattimento con regole specifiche e personaggi selezionati appositamente, come le ambientazioni di tutti i picchiaduro in genere.
ci sono persone a cui piace il gelato al cioccolato ed a chi piace la nocciola e c’è gente che non fa distinzione fra le due.
Questo per dire che un ambientazione va modellata a lungo per dargli spessore … un idea di base è uguale all’altra.
per dare spessore ad un ambientazione servono buone illustrazioni e una grafica accattivante.
Poi nessuno vieta di creare giochi che hanno mostri mutanti che combattono nell’antica Roma o fare uno Steampunk con nerone che va in giro con grofoni a vapore
Magari i minotauri si sono estintinti perchè erano soggetti a contine torture e combattimenti per il divertimento dei romani
io appartengo alla categoria di quelli che davanti a CONTAINER non riescono a giocare, figurati che ho faticato molto a provare Thurn and taxis (poi ho scoperto quant’è bello).
per dare spessore ad un ambientazione servono buone illustrazioni e una grafica accattivante.
Secondo me quello non basta: l’ambientazione deve essere evocativa, già da sola deve richiamare alla mente qualche cosa.
Deve trasparire dalle regole ovvero le cose che si raccontano nell’ambientazione devono essere riconducibili ai meccanismi e viceversa.
Le illustrazioni e la grafica non bastano … aiutano, ma non bastano.
Mi rendo anche conto che non ci sono tantissimi giochi così e che non è facile realizzarli così!
E per l’ambientazione vale lo stesso concetto che vale per le meccaniche: originalità!
Grafica e illustrazione servono per comunicare l’ambientazione nel modo più diretto che c’è ed è fondamentale perchè il primo approccio che si ha verso un gioco riguarda sempre la sua estetica ed i componenti.
Una buona illustrazione ti dice molte più cose che un romanzo di 800 pagine.
L’estetica di un gioco ti dice senza troppi giri di parole quel’è l’ambientazione … ma in se la scelta dell’ambientazione è vincolata dalle meccaniche
Per quanto riguarda un prototipo secondo me basta dare qualche indicazione visiva e dire verbalmente a chi sta seguendo l’eventuale test a cosa è ispirtato il gioco.
Se il test invece è diretto a persone novizzie e senza esperienza di test meglio cuarla un pochino la grafica se si vuole far focalizzare l’attenzione sulle dinamiche del gioco, se no stanno un ora ed un quarto a guardare le carte e dire “mamma mia che schifo, questa duchessa disegnata in questa carta sembra pupu di bambino”.
Una buona illustrazione ti dice molte più cose che un romanzo di 800 pagine.
Assolutamente no, hai sbagliato esempio. Una qualsiasi cosa scritta può farti lavorare di fantasia, vedere una illustrazione ti fa solo -al limite- apprezzare la bravura del disegnatore. Fra le due cose quello che dice di più è sicuramente lo scritto.
Se intendevi dire che l’illustrazione dice abbastanza in poco spazio, rispetto ad uno scritto, allora è già più vero.
Cmq “ambientazione” e “illustrazione” c’entrano poco, la seconda è propedeutica alla prima e migliora la qualità del gioco, ma non è fondamentale. Se l’ambientazione fa schifo probabilmente tutto il gioco farà schifo.
E come dice mcuccia l’ambientazione dev’essere “cucita” sul gioco, un tutt’uno con le meccaniche. Ho visto parecchi giochi con una ambientazione totalmente slegata dalle regole -corse di cavalli che avrebbero potuto essere coltivazioni di pomodori- che mi hanno fatto pensare che fossero proprio brutti, quando magari sarebbe bastato introdurre una fase di puntate con i broker per rendere meglio l’atmosfera dell’ippodromo (tanto per dire).
allora ai gladiatori/lottatori avevamo pensato, ma la meccanica che durante il combattimento i lottatori ricevono rinforzi dalle carte che non sono nell’arena potrebbe essere spiegato solo con la discesa in campo degli spettatori o dei lottatori “in panchina”, sfociando in una rissa colossale.. l’idea non è male ma non è molto veritiera, non credo abbia senso organizzare una lotta tra 3 gladiatori sapendo che ad un certo punto altri 5 andranno a combattere
quella delle creature da laboratorio è l’ambientazione che abbiamo utilizzato fino ad’ora (è la versione che abbiamo portato a ideag): le 5 carte “dietro” erano degli innesti di dna che venivano praticati ai combattenti per donare loro nuove abilità e maggior potenza.
però ne abbiamo ideata una che ci soddisfa, e che si adatta perfettamente alle meccaniche del gioco: leggendo su wiki la pagina sullo sciamanesimo, abbiamo scoperto che il viaggio sciamanico si divide in: 1) caduta in trance; 2) viaggio nel mondo degli spiriti; 3) durante il viaggio COMBATTIMENTO con spiriti e altri sciamani 4) ritorno con soluzioni ai problemi della tribù e rivelazioni da parte degli spiriti.
il gioco simulerà quindi un combattimento tra sciamani e spiriti: i 3 combattenti sono gli sciamani nel mondo degli spiriti, in trance, mentre i 5 “dietro” danno il loro supporto spirituale dall’esterno.
gli sciamani che viaggiano nel mondo degli spiriti sono nella loro forma spirituale, quindi acquistano un nuovo aspetto e alcuni poteri: in questo modo gli effetti delle carte possono essere giustificati con facilità e i personaggi possono essere vari ed originali.
mi piace l’idea degli sciamani, è un’ambientazione evocativa e probabilmente meno battuta di quelle con combattimenti (gladiatori, cappuccettorosso contro pinocchio, etc)
Però, volendo insistere sui “gladiatori”, potremmo dire che il pubblico tira ai combattenti delle armi che conferiscono loro nuove mosse e maggiore incisività degli attacchi, o maggiore resistenza in difesa.
Visto il film Danny the dog? http://www.imdb.com/title/tt0342258/
Le carte potrebbero essere divise a metà: mezza personaggio e mezza arma.
mmm …”Viaggi sciamanici”?
ma implementi anche le altre parti che hai descritto, vero?
erano:
1) caduta in trance; 2) viaggio nel mondo degli spiriti; 3) durante il viaggio COMBATTIMENTO con spiriti e altri sciamani 4) ritorno con soluzioni ai problemi della tribù e rivelazioni da parte degli spiriti.