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Ho colto. E ti odio
."E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."Ho colto. E ti odio
.Più seriamente, secondo me Vasco non ha l'ambientazione appiccicata!
Però stiamo andando off-topicper quanto ho potuto capire, l'ambientazione viene prima del gioco in sè per un edtore.
Cioè se un gioco è sul commercio del tabacco e all'editore il tema fa schifo, non te lo prende nemmeno in considerazione? Non penso proprio.
No, vedila invece così: l'argomento è già sfruttato e quell'editore ha già dei titoli con quell'ambientazione in catalogo, anche se la meccanica e la tipologia di gioco sono diversi, l'editore dice che non vuole più (almeno per i prossimi anni) un gioco con quell'ambientazione.
Per capire se l'ambientazione è influente o meno sul gradimento (e sulle vendite) di un gioco, secondo me non si può prescindere dalla distinzione tra stili: non a caso l'attinenza all'ambientazione è una delle caratteristiche distintive fondamentali.
Nei giochi tedeschi, ciò che più conta sono le meccaniche: sono giochi pensati per affascinare più per le meccaniche e per la strategia che richiedono, che non per il coinvolgimento dell'ambientazione. Lo stile tedesco ha avuto successo per questo motivo.
I giochi americani sono il contrario: sono pensati per coinvolgere, per immergere in un'ambientazione, e spesso ci riescono anche se la meccanica fa cagare e se il gioco si gioca da sé. Lo stile americano ha avuto successo per questo motivo.
Poi c'è lo stile italiano, che (per usare la terminologia propostaci da mcuccia, che ho apprezzato molto) si concentra sulle dinamiche, e che non ha ancora avuto tutto 'sto successo (ma dipende da NOI!).Quindi secondo me, per rispondere a bigdrugo, se stai pensando ad un gioco in stile americano la scelta dell'ambientazione giusta è cruciale. Se stai pensando ad un gioco in stile tedesco, puoi anche fregartene e sceglierla alla fine, tanto i giocatori che lo apprezzeranno (e lo compreranno), lo faranno qualunque sia l'ambientazione che ci hai appiccicato. Se stai pensando ad un gioco italiano, allora devi pensare ambientazione e meccaniche contemporaneamente (e in questo caso, la scelta di un'ambientazione più richiesta dal pubblico potrebbe essere determinante? A questa domanda non so rispondere, lascio la parola ai più esperti).
quindi secondo me, per rispondere a bigdrugo, se stai pensando ad un gioco in stile americano la scelta dell'ambientazione giusta è cruciale. Se stai pensando ad un gioco in stile tedesco, puoi anche fregartene e sceglierla alla fine, tanto i giocatori che lo apprezzeranno (e lo compreranno), lo faranno qualunque sia l'ambientazione che ci hai appiccicato. Se stai pensando ad un gioco italiano, allora devi pensare ambientazione e meccaniche contemporaneamente (e in questo caso, la scelta di un'ambientazione più richiesta dal pubblico potrebbe essere determinante? A questa domanda non so rispondere, lascio la parola ai più esperti).
decisamente tedesco. spero di farvi vedere il prototipo a ideag 2011 e vediamo che ne pensate.
Questo perchè (secondo il mio punto di vista) i giochi da tavolo non vendono per l'ambientazione ma proprio per la meccanica.
già, ma un'ambientazione può tener lontano delle persone… esempio personale: chi me lo fa fare di andare a comprare un gestionale sui villaggi vacanza? è un tema non solo che non mi attira, ma mi respinge
zx21 il tuo esperimento è palese quello di Munchkin!!
Se prendiamo in esame munchkin è un gioco dove cambiando le ambientazioni e lasciando fisse le regole ottieni svariati tipi di gioco. Però son sicuro che i clienti sono in equal misura coloro che apprezzano quelle meccaniche.
Questo perchè (secondo il mio punto di vista) i giochi da tavolo non vendono per l'ambientazione ma proprio per la meccanica.In un mondo ideale forse…
PS: Munchkin ha delle meccaniche??? Secondo me è proprio l'esempio di un gioco che vende per fattori legati alle sue varie ambientazioni!
Mario Sacchi - Post Scriptum
http://postscriptum-games.it
Il mondo è bello perché è Mariozx21 il tuo esperimento è palese quello di Munchkin!!
Se prendiamo in esame munchkin è un gioco dove cambiando le ambientazioni e lasciando fisse le regole ottieni svariati tipi di gioco. Però son sicuro che i clienti sono in equal misura coloro che apprezzano quelle meccaniche.
Questo perchè (secondo il mio punto di vista) i giochi da tavolo non vendono per l'ambientazione ma proprio per la meccanica.In un mondo ideale forse…
PS: Munchkin ha delle meccaniche??? Secondo me è proprio l'esempio di un gioco che vende per fattori legati alle sue varie ambientazioni!
Munchkin cmq esula dalla conversazione. Non da considerarsi un gioco da tavolo ai quali facevo riferimento. è divertente e la gente lo compra per questo.
beh un regolamento munchkin ce l'ha quindi delle meccaniche son presenti, ho preso come esempio munchkin perchè è l'unico a cui ho giocato dove mantengo le stesse regole e cambio solo l'ambientazione. Forse (e dico forse perchè ho giocato solo a quello classico) l'esempio potrebbe calzare anche con Risiko e SPQRisiko (per riprendere il tema del gioco di guerra), anche lì mi pare di capire che cambi l'ambientazione ma il regolamento è sempre quello, per cui se non piace il classico probabilmente non piacerà nemmeno l'altro nonostante l'ambientazione sia differente o viceversa. (Ripeto che però non ho avuto modo di giocare alle altre versioni e quindi non so se l'esempio calzi).
Un altro esempio calzante potrebbe essere il gioco da tavolo “Indiana Jones” che ho la (s)fortuna di possedere; Il gioco dal mio punto di vista è fatto malissimo come regolamento, ma ha un'ambientazione fichissima (eh per me Indiana Jones ruleggia), dopo un paio di partite sono rimasto amareggiato dal gioco perchè speravo in un maggiore coinvolgimento, ma nonostante tutta la bella scatola ambientazione e quant'altro il gioco è rimasto a fare polvere (con la consolazione di poter usare i pezzi per fare prototipi).
Non dico che l'ambientazione non deve essere considerata, ma per me va scelta in correlazione al regolamento e che quest'ultimo ha un peso maggiore rispetto all'ambientazione.allora. fino a “gioco tedesco” e “gioco americano” ci sono, ma sta cosa del “gioco italiano” non l'ho compresa bene. in effetti, ora che ci penso anche io quando faccio un gioco non riesco a pensare solo alla meccanica o solo al background ma tendo a portare avanti tutti e due partendo da qualcosa che mi piace e mi ispira.
qualcuno può chiarirmi la questione un pò di più??
Anche io sono convinto che la meccanica conti più del gioco stesso ma sono allo stesso modo coonvinto che se a me non piace il tema delle guerre mondili non giocherò mai ne a DUST, ne a Axis & Allies, etc, al massimo giocherei a risiko o wings of war dato che il tema è simile ma l'ambientazone vera e propria è trasversale.
allora. fino a “gioco tedesco” e “gioco americano” ci sono, ma sta cosa del “gioco italiano” non l'ho compresa bene. in effetti, ora che ci penso anche io quando faccio un gioco non riesco a pensare solo alla meccanica o solo al background ma tendo a portare avanti tutti e due partendo da qualcosa che mi piace e mi ispira.
qualcuno può chiarirmi la questione un pò di più??
http://www.goblins.net/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=5482
Visto che il tema interessa vi racconto la mia esperienza. Per darvi qualche imput in più.
Creo un gioco di carte non collezionabile (Pesca Grossa) scusate per il titolo, ma per quanto ci pensi non ne trovo altri.
Per la sua creazione mi ispiro ad alcune meccaniche di Guillotine e all’ambientazione del mondo della Pesca di cui ho parecchie conoscenze.
Lo finisco lo testo lo correggo dove necessario risultato : è divertente, funziona insomma piace.
Riesco ad avere un appuntamento con un importante editore ci vado lo giochiamo si diverte insomma funziona.
Pero mi dice, Nino: il tuo è un bel gioco ma il mondo della pesca a chi frega?
Sai se invece fosse più vicino alle nostre linee….(fantastiche in primis), vedi sei riesci a riambientarlo.Ci resto male; Ma dopo un paio d’ore il mio “cervelletto” si mette a rielaborare, la canna da pesca d’altura diventa una carrozza nera, le mani bagnate, dell’aglio e avanti cosi un mese dopo nasce Notti Insonne (altro grande titolo…) un gioco dove ogni giocatore è un Vampiro e deve catturare le vittime umane più importanti.
Purtroppo per esigenze editoriali ci sono altri titoli da pubblicare (sempre ammesso che questa sia stata la volontà dell’editore) prima del mio che entra in una specie di coda ma la cosa non va in porto.
PS. I giochi editi dalla casa in questione erano obbiettivamente dei grandi giochi.Su una cosa non ho dubbi : se il background non è troppo “nidificato” è possibile cambiarlo.
Per il resto attendo considerazioni.Ciao
allora dai conferme al mio discorso. Prima viene la vendibilità di una ambientazione – poi il gioco in sè-
Da fan di guillotine non vedo l'ora di vedere pubblicato il tuo notti insonni
Facci saperewww.negrotraduzioni.com
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