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19 Novembre 2018 alle 20:35 #4637OedhenPartecipante
Prequel: sono stato contattato dall'attivissimo progetto giovani del comune cui faccio parte, che mi illustra l'idea di creare un gioco da tavolo assieme ai ragazzi (età fino a 16-17 anni) che lo compongono. Siccome sono molto sensibile alle iniziative sociali, ho dato la mia disponibilità, anche se sinceramente mi trovo in difficoltà.
L'associazione in questione già promuove stili di gioco educativo, ma attraverso le mie (molto modeste) esperienze nel settore del boardgamecrafting vuole provare questa nuova frontiera, che i ragazzi stessi VOGLIONO provare.
Fra qualche settimana svolgerò il primo incontro diretto con loro.Il tema da trattare è l'assertività, che come ci ricorda wikipedia:
L'assertività (dal latino “asserere” che significa “asserire”), o asserzione (o anche affermazione di sé), è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia offendere né aggredire l'interlocutore.
Lo scopo è quello di utilizzarla come mezzo per sciogliere i contrasti e valorizzare i rapporti sociali secondo queti 3 passi.
1- Esprimere lo stato d'animo e spiegarne la motivazione
2- Ascoltare risposta dell'interlocutore
3- Saper raggiungere un compromesso.Le varie idee del gioco saranno esposte dai ragazzi. Io cercherò di essere solo una figura “tecnica” che valuterà la realizzabilità.
Il p.g. non ha idea di quante copie eventualmente realizzare con precisione, ipotizza una cinquantina.
Tengo a precisare che il tutto lo faccio a titolo gratuito, non ho nemmeno interesse al nome sulla scatola.Riassumendo:
1) Ci sono altri modelli di gioco educativo che si ispirano ai crismi sopra citati?
2) A livello economico, quali sono le cose a cui devo stare più attento?
3) Per una fascia di età molto variegata (con possibilità di includere anche ragazzi più giovani E/O genitori) ci sono delle direttive da seguire? O è meglio attenersi ad una ben specifica?
4) Seriamente, pensate sia fattibile una cosa del genere?
5) Ci sono delle cose cui devo fin da subito mettere dei divieti? Beh, ovvio che si. Ma tralasciando tutto ciò che costi una fucilata, perchè ritorneremmo semplicemente al punto 2…. cosa?
6) Se non si è capito, non ho idea di che pesci pigliare. Qualsiasi opinione è bene accetta. Anche se nefasta.20 Novembre 2018 alle 07:24 #45974KhorilModeratoreHo partecipato a un paio di corsi sull'assertività da allievo e sono stati usati alcuni dilemmi (vinco solo io se ti tradisco, vinciamo insieme se ci fidiamo, etc) per animare l'evento, oppure vincoli di comunicazione.
Creare un gioco da tavolo è un'idea affascinante ma prevede competenze specifiche per realizzare un proto funzionante e divertente.
Forse partire da un gioco edito e modificarlo potrebbe essere più approcciabile? O giocare a un gioco adatto?
20 Novembre 2018 alle 16:31 #45981RiccioPartecipanteTi parlo da animatore di parrocchia e aspirante insegnante:
Valutare bambini e ragazzi non è cosa facile e tu da quello che leggo devi fare il giudice di una specie di concorso. Io per dire qual è il mio miglior gioco guardo il numero di preferenze tra i bimbi della parrocchia e se un esterno dovesse provare a indovinare qual è rimarrebbe incredulo per classifica. Questo è un metodo di valutazione, vedere quanto una cosa piace. Ci devi anche vedere il valore educativo per cui iniziamo a calcolare un valore medio. Attenzione che se l'aspetto educativo è troppo palese potrebbe far pensare che sia stato messo lì per far bella figura (lo vedresti in un valore molto basso di apprezzato). Se ci aggiungiamo un sacco di altre cose un gioco potrebbe risultare il migliore per costi di produzione, contenuti educativi e perchè rispetta il tema mentre dai voti dicono tutti che fa schifo. Con una valutazione del genere potrebbe arrivare al 75% e potreste davvero arrivare a pubblicare un disastro.
A mio avviso il gioco in se deve venire prima, il fattore educativo se c'è va bene se no una bella stretta di mano e le più vive congratulazioni.
Ti dico che al contrario potrebbe essere brutto non avere il progetto scelto perchè si allontana dal tema (per correttezza, i più non la pensano come me perchè pensano al fattore coerenza).
Ecco alcune mie osservazioni per renderti l'idea:
I giochi di guerra spingono verso atteggiamenti riflessivi e penalizzano l'aggressività indiscriminata.
I giochi cooperativi a squadre rinforzano i legami tra i membri della squadra (non funziona se contro c'è un sistema automatico)
Un gioco spesso viene usato per sfogare tutto il proprio malessere senza fare danni. Ho visto ragazzi cambiare di botto solo per questo e dopo qualche giorno rivelavano il loro problema.
Per quanto un'idea possa sembrare folle e totalmente priva di senso è possibile che sia la scelta migliore, per cui è bene concedere a tutti una possibilitàSono tutti consigli che derivano da mie creazioni in passato bollate quantomeno come inutili e che poi mi hanno reso popolare in tutto il quartiere. E per controprova quelli che sembravano essere i migliori son caduti nel dimenticatoio.
In definitiva quello che farei io è decidere col cuore. Tabelle e valutazioni le lascerei in caso di situazioni in cui i giochi hanno un valore complessivo ad occhio simile.
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