– quali sono le tipologie di giochi che più facilmente si riesce ad auto produrre? I giochi che abbiano una componentistica limitata, come le sole carte, non sono un esempio di giochilli per cui potrebbe valere la pena di auto-prodursi?Post edited by: icata, at: 2010/09/17 12:36
secondo me nessuno!
come già detto nell’altro post su “quanto si guadagna con un gioco?” da me e ribadito qui da Mariov che é stato un autoproduttore ma con il coraggio di farsi editore, autoprodursi é sconsigliato. punto.
mi nasce una domanda che vi giro:
ma perchè uno sente il desiderio di autoprodursi?
ve lo chiedo perchè non mi è mai passato per l’anticamera del cervello..
Beh. Se dovessi scegliere qualcosa da autoprodurre, sceglierei sicuramente un gioco economico. Rischio di perdere meno soldi io, ed è più facile che qualcuno (giocatore o distributore) lo prenda in considerazione più a cuor leggero.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Così a impronta direi:
– perché non conosce editori a cui presentare il gioco (il mio caso, anche se non ci penso proprio all’autoproduzione)
– perché non trova editori interessati
– varie ed eventuali
Le ultime “autoproduzioni” che ho visto o di cui ho avuto modo di vedere in preview (Horse Fever, Munera, Florenza tanto per dirne alcuni) hanno tutte degli standard medio alti. E questo, soprattutto, perchè hanno alle spalle una vera e propria “casa editrice” (non a caso i produttori di questi giochi sono veri e propri marchi: Cranio Creations, Albe Pavo, Placentia Games, che si propongono sul mercato).
Vedo sempre di più una grafica curata, dei materiali di buon livello, delle stampe professionali, una promozione mirata. C’è chi sta dietro alla contabilità, chi alle stampe, etc: insomma, l’autore investe il suo tempo, i suoi soldi e il suo gioco in un prodotto editoriale che vuol essere professionale, in linea col mercato, ben distribuito nei negozi.
Da parte dei ragazzi di Cranio, inoltre (che sono quelli che conosco meglio) c’è sempre stata l’umiltà di riconoscere eventuali errori per migliorare.
In questo caso, forse, è più corretto dire che questi ragazzi fondano case editrici e si tolgono la soddisfazione di pubblicare come primo gioco il proprio “figlio ludico” (dopo averlo opportunamente testato e discusso con altri esperti), ma non è detto che successivamente, come sta facendo Cranio Creations, non passino a produrre giochi di altri.
Scusate se colgo l’occasione per un piccolo spot, ma le interessanti discussioni degli ultimi giorni hanno fatto “sparire” il thread su Settimo in Gioco (25-26 Settembre) in cui, all’interno dello spazio di Giochi con l’Autore, ci saranno autori ed editori pronti a fugare ogni dubbio degli aspiranti designers… un’occasione, soprattutto per i piemontesi ma non solo, per fare playtest e togliersi qualche curiosità!
Continuo a puntualizzare su quello che dice Mario. Bausquitmiao era effettivamente un autoprodotto. Ma tutti gli altri giochi che avete fatto non hanno nulla dell’autoprodotto (non sono nemmeno vostri), e siete diventati editori a tutti gli effetti. Con decisamente altra soddisfazione, da quanto capisco.
Sì, ma è tutto finalizzato a Medaglia d’Oro, in realtà
Comunque FLORENZA, e anche ISLA CHUPITA sono a tutti gli effetti due autoproduzioni, che noi abbiamo solo seguito in produzione, ma che poi, dopo i primi passi in cui ancora li stiamo affiancando, dovranno vivere di vita propria
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
ciao a tutti, ho letto quello che avete scritto, personalmente se posso dire la mia da totale nuovo arrivato in questo settore credo che, quello che fà più gola alle persone che vorrebbero autoprodursi è la questione ……..guadagni.
mi spiego, avendo giocato a diversi giochi da tavolo e avendo sempre visto scatole sulle 40 euro, nella mia ignoranza del settore ho sempre pensato che “l’inventore” si acchiappasse chessò…..3-4 euro a scatola su 40.
parlando con voi ieri nel post quanto si guadagna con un gioco in scatola……è emerso tutto il vero processo di realizzazzione e i guadagni dell’ “inventore” altro che 3-4 euro a scatola quà si parla di 10 centesimi o magari 50 se và bene. :blink:
in pratica una miseria
da quì credo che nasca la voglia di qualche persona di dirsi (probabilmente nell’ignoranza della realtà dei fatti), che fà un editore??? paga un grafico e si fà fare il gioco, contatta aziende che gli producono le scatole e poi vende.
qualcuno allora si dice, e se lo pago io il grafico? e trovo io l’azienda che lo produce fisicamente? a quel punto forse i 3-4 euro a scatola li guadagno.
purtroppo però, in italia aprirsi una società di qualunque tipo significa iniziare a pagare soldi prima ancora di cominciare a fare qualcosa.
una domanda che vorrei chiedere, nessuno conosce qualche azienda che si occupa di produrre e stampare giochi in CINA??? io credo che, riuscire ad avere un gancio simile potrebbe ridimensionare la questione.
magari ti stampano e producono la scatola con tutto quello che ti serve a 3-4 euro a scatola.
mi spiego, avendo giocato a diversi giochi da tavolo e avendo sempre visto scatole sulle 40 euro, nella mia ignoranza del settore ho sempre pensato che “l’inventore” si acchiappasse chessò…..3-4 euro a scatola su 40.
parlando con voi ieri nel post quanto si guadagna con un gioco in scatola……è emerso tutto il vero processo di realizzazzione e i guadagni dell’ “inventore” altro che 3-4 euro a scatola quà si parla di 10 centesimi o magari 50 se và bene. :blink:
50 centesimi su un gioco che costa 40 euro no, su quello un paio di euro dovresti riuscire a ricavarli.
Il lavoro dell’editore comprende sicuramente il “pagare grafico e stampatore”, ma non si limita a questo.
In pratica l’editore:
1) SCEGLIE il gioco da produrre fra le centinaia che gli vengono sottoposti (e questo problema l’autoproduttore privato non ce l’ha)
2) LO GIOCA E RIGIOCA fino alla nausea, migliorandolo sempre più, sia dal punto di vista del regolamento, sia dell’ottimizzazione dei materiali, perché nessuno vuole mettere dentro roba inutile facendo salire i costi (e già questo aspetto presuppone una certa esperienza, perché è l’editore che sa cosa si può fare e cosa no, cosa costa poco e cosa tanto, come ottimizzare le fustelle ecc)
3) SCEGLIE A CHI FARLO STAMPARE in base ai prezzi, ma non solo. Anche alla qualità di stampa, ai costi di trasporto ecc
4) SCEGLIE IL GRAFICO, in base a tanti fattori, come prezzo, stile, velocità e anche… quali programmi usa, per essere sicuro che non ci siano problemi nei file che arrivano allo stampatore
5) CONTATTA I CLIENTI per poter sfornare un gioco con già la sicurezza che piaccia: è in questa fase che si possono ancora fare modifiche. Una volta stampato non sarà più possibile
7) RISOLVE I PROBLEMI, che ci sono sempre, sempre, sempre!!!
Ah, ovviamente il 90% di queste cose le fa in inglese.
Per tutte queste cose servono esperienza e contatti.
Si possono fare anche senza, ma poi i risultati si vedono. Personalmente ogni volta che vedo un nuovo prodotto e gli vedo un difetto che si poteva benissimo evitare mi piange il cuore
Per quanto riguarda la Cina, ovviamente molti editori se ne servono (io no), ma non basta quello ad abbassare i costi, soprattutto per le tirature piccole: su una tale distanza i costi di trasporto sono proibitivi, a meno di non avere veramente TANTE scatole da ricevere. Personalmente ho sempre prodotto in Europa.
Ciao,
Mario
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
ciao a tutti, ho letto quello che avete scritto, personalmente se posso dire la mia da totale nuovo arrivato in questo settore credo che, quello che fà più gola alle persone che vorrebbero autoprodursi è la questione ……..guadagni
beh il discorso è complesso, non penso si possa guadagnare di piu’ vendendo un gioco auto-prodotto, per un semplice motivo: non avendo un’adeguata struttura alle spalle l’auto-prodotto non sarà mai qualitativamente uguale ad uno edito da gente con una lunga esperienza alle spalle, e questo limita le possibilità di vendita.
Inoltre accollarsi migliaia di euro per stampare, e commercializzare 1000 copie lancio di un gioco è un grosso rischio!
A parità di gioco grezzo, e non rifinito, un gioco che esce da un editore navigato sarà sicuramente più commercializzabile di un auto-produzione!
Auto-produrrei un gioco solo per fare un’esperienza!
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Auto-produrrei un gioco solo per fare un’esperienza!
Io no! :laugh:
Comunque concordo, non si guadagna di più autoproducendosi, semmai si guadagna di meno considerato l’investimento iniziale da far rientrare e tutto il lavoro in più che normalmente si accollerebbe l’editore.
in base a cosa si seglie il costo di un gioco? mi spiego meglio, arkham horror non ha miniature, solo carta e segnalini. in pratica il più grande lavoro è stato quello dei grafici (bellissime grafiche e disegni)
ora, a questo link lo potete trovare in offerta a 53 euro (in offerta)
perchè??? insomma una volta pagati i grafici si tratta solo di stampare.
ad esempio per il mio gioco Armageddon battle Fantasy (entro domani ve lo posto ) col mio socio abbiam puntato a fare un gioco senza miniature, senza troppi segnalini (in pratica 2 tipi di segnalini piccoli senza bisogno di grafiche o altro e a malapena una trentina) giusto il tabellone, le schede personaggi il menù del fabbro,le carte equipaggiamento circa 100 e le carte incontro sono 140 ( sono carte molto piccole). fine del gioco.
in che modo è giustificabile venderlo a 53 euro in offerta???? :blink:
anni ne ho abbastanza e la questione costi posso capirla
ma in arkham horror non c’è una sola miniatura…………
senji per esempio un gioco di cui ho parlato nell’altro post se non sbaglio costava sulle 40 euro o 45. ma senji era anche lui con stampe e disegni da dio e, tutte le minia dei samurai (fatte bene) mille carte e addirittura il set di dadi personalizzatissimi.
insomma all’interno della scatola a livello di materiale non credo ci sia paragone.
ora, per me quel gioco è orrendo oltre ogni limite ma, è fatto sicuramente da dio a livello di produzione. e costa circa 15 euro in meno di arkham……
poi ripeto del settore sono nuovo.
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