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siccome il doppiogioco non ci piace vorremmo inviarlo solo ad una casa
Prendo spunto da questa frase in un altro topic per porre una domanda: è norma che un autore sottoponga il proprio gioco ad un solo editore per volta (aspettando la smentita prima di mandarlo al successivo)? Oppure conviene inviarlo a tanti editori contemporaneamente?
Volevo rispondere anch'io a Vincel su questo punto, ma lo farò qui. Grazie per avere aperto il 'thread'.
Non si tratta assolutamente di doppiogioco. O meglio, il doppiogioco nasce nel momento in cui tieni nascoste le cose alle persone.
Ad esempio, a Essen ho portato tre prototipi da sottoporre ad editori. Uno mi è stato richiesto (che significa: faccelo avere che lo valutiamo) da tre editori, un altro da quattro, un altro da sei (sì, è andata bene, per ora).
Ad ogni editore ho semplicemente spiegato (anche con una mail dopo la fiera) che anche altri editori erano interessati a valutare lo stesso gioco, e nessuno ha obbiettato nulla. L'unica attenzione – più che legittima – che mi hanno richiesto è stata di comunicare la mia eventuale decisione di firmare un contratto con qualcun altro, per evitare di perdere tempo su un prototipo già destinato altrove.
Naturalmente la faccenda si complica nel caso in cui più editori si dimostrino interessati a mettere il gioco sotto contratto. Ma la mia politica non cambia molto: l'importante è essere onesti e chiari con le persone con cui si ha a che fare.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."quante volte ti capita di far fare più preventivi per un solo acquisto? assicurazione, meccanico, eletricista, guardare i prezzi su kelkoo o su un sito simile… il principio è il medesimo. proponi alle case editrici che potrebbero volere il tuo gioco a catalogo e poi scegli in base alle tue priorità
la correttezza sta nell'avvertire le parti e nel non far sprecare tempo a nessunoquoto paolo.
Onesti e sinceri. non c'è motivo di fare doppigiochi.
A me a lucca fortunatamente è capitato. due case editrici vogliono valutare un mio gioco. ad entrambe ho detto che l'altra lo avrebbe ricevuto.
sono d'accordo…
da editore a cui è capitato di valutare giochi posso dire che è fondamentale la correttezza e la sincerità nella proposta del prodotto, e nell'informazione tempestiva di chiusure di contratto con terzi.
tenendo conto di questo, senza doppigiochi, ognuno prende la migliore offerta: libero mercato.l'iportante e' anche da parte degli editori di cercare di fare contratti il piu' chiari possibili, visto che cercano regolamenti il piu' chiari possibili :- D
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
grazie dei consigli, direi che a questo punto invieremo il gioco a tutte le varie case avvertendoli del fatto che lo abbiamo dato a diversi editori.
per la questione “bagno di umiltà”…..
che dire??
io non credo di essere una persona arrogante o altro magari internet distorce le cose , le espressioni e i toni.io non disdegno una casa editrice da un altra per il semplice motivo che sono nuovissimo del settore, non ho mai pubblicato un gioco in vita mia e nemmeno avrei mai pensato di mettermi a realizzare giochi in scatola! (MAI l'avrei detto)
semplicemente , come già a detto in un altro post noi abbiamo bisogno di sculare e visto che siamo in cerca della sculata meglio provarci da chi la sculata può renderla grande.che gusto c'è a fare 13 alla schedina nel giorno in cui l'hanno fatto in tantissimi e intaschi 1000 euro??? nessuno.
stessa cosa per le case editrici, magari si scula e il gioco piace ma se lo pubblica una casa che non ha i mezzi per distribuirlo per bene….magari il gioco vende 500 copie e poi viene ritirato dal mercato…e muore, lo stesso gioco, magari grazie ad una casaeditrice più grande e con più mezzi magari ne vendeva 5000.
ora, non è che noi pensiamo:- adesso decidiamo chi c'è lo pubblica!tanto c'è lo prendono tutti.decidiamo in base a quanto vendono.
no. il ragionamento è :- chissà se qualcuno si degna di pubblicarcelo?? schiappetteremo? ma soprattuto se qualcuno decidesse di pubblicarcelo, avrà i mezzi per fare un buon lavoro??forza chiappe forza chiappe!!! (come direbbe lino banfi, a chiappe divarichete.)
la mia non è arroganza,è solo l'essere in un ambiente nuovo dove puntiamo semplicemente a sculare con dei giochi che a noi piacciono molto.(e ci piacciono perchè ci abbiamo messo tutto quello che avremmo sempre voluto vedere in un gioco e non l'abbiamo mai visto.ovviamente questo a puro gusto personale, quindi non è detto che poi piacciano atanti)
tutto quà, spero che non abbiate frainteso i miei intenti.
poi magari sembro spavaldo ma solo perchè internet è così, distorce tutto.Mah, e io che pensavo che fare giochi fosse una passione che mischiasse creatività e ingegno.
E invece si tratta di sculare
E' evidente che ho sbagliato tutto…
Marco Valtriani
Red Glove Edizioni & Distribuzioni
Lead Designer
--
Board Game Designers ItaliaBhe ma dipende a che gioco giochi. Per il Monopoly sculare va bene. Se giochi a GO secondo me un pizzico di ingegno ce lo devi mettere, però qualcuno che ha sculato anche li secondo me lo si trova.
www.cartebomba.blogspot.com
io credo che nella vita le capacità contino 20 e il culo 80.
mi spiego, tim burton è un regista che ha girato dei capolavori incredibili, un genio ormai confermato.
se lo stesso tim burton fosse:
1) nato in argentina (ho preso un paese a caso), non avrebbe sicuramente avuto la possibilità di emergere, solo in america ci sono i mezzi per poter diventare quello che è diventato.
2) se alla casa di produzione dei suoi primi film ci fossero stati dei “dipendenti” diversi, con gusti diversi, i suoi primi film magari non sarebbero usciti e questo avrebbe potuto o distruggerlo, o demoralizzarlo o rallentare la sua scalata al successo.
3)se suo padre avesse avuto,chessò una fabbrica importante e gli avesse rotto il cazzo fin da piccolo che lui doveva dirigere la fabbrica una volta cresciuto, magari non avrebbe pensato di buttarsi.
si parla sempre dello stesso tim burton, ma in base ad alcune differenze di “sculate” nella sua vita ora potrebbe lavorare come impiegato da qualche parte.
idem con i giochi. magari uno fà un gioco bello, non definitivo ma bello, si becca dei “dipendenti” sbagliati nelle varie case editrici, persone a cui di base quei tipi di giochi non piacciono, si becca un momento in cui tira un altro genere totalmente diverso…….e l'inventore decide che di giochi forse non capisce nulla visto che per lui è molto bello ma diverse case serie lo hanno bocciato.oppure inventa un altro gioco ma quello precedente non viene mai pubblicato.
la stessa persona che becca in una casa editrice il tizio incistato per quel genere di giochi, lo propone nel periodo giusto in cui quel genere tira……e magari il gioco viene distribuito a livello mondiale.
nella vita le chiappe contano sempre più di qualunque cosa, anche solo il fatto di non essere su una sedia a rotelle, o cieco o altro è una sculata fondamentale. in base al numero di sculate si può arrivare sempre più in alto.
il talento è importante ma senza chiappe generiche non si và da nessuna parte. luogo di nascita, famiglia, salute, persone conosciute ecc.ecc. determinano quello che potrai diventare.
semplicemente non penso che tim burton abbia fatto un film di successo 3 mesi dopo aver deciso di dedicarsi al cinema.
magari prima ha avuto passione … e poi si è fatto una cultura documentandosi e fatto esperienza dai primi sbagli.
e poi ha avuto fortuna perché il suo talento è stato apprezzato.
spero che su questo saremo tutti d'accordo e non ci sia bisogno di dire altro.x little: forse iz si riferiva a inventare giochi, non a vincere una partita.
ciao
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
l'inventore decide che di giochi forse non capisce nulla visto che per lui è molto bello ma diverse case serie lo hanno bocciato.
molti inventori (penso) inventano per il LORO piacere e poi, eventualmente dopo, pensano alla pubblicazione.
Cmq non puoi sempre andare di “chiappe” e cercare di “sculare”, ci vuole pure quello, ma non solo (spero, ma ne sono quasi convinto).e chiudo il post con le parole di Paolo
FORZA CHIAPPE!!a Catania & Agrigento giochidietrolequinte, mercoludì, linkedin, facebook
La fortuna può aiutare e su questo non c'è dubbio. Ma la differenza tra il vero inventore di giochi e quello che ne crea un paio e spera di “sculare”, è che davanti ai tanti “no” e “vedremo”, l'inventore continua a creare semplicemente perchè non riesce a farne a meno!
Quello che sperava di sculare, invece, si convince che il resto del mondo non ne capisce niente e che non vale la pena perdere ulteriore tempo per cose in cui alla fine sono gli altri a decidere!
La passione e il piacere di inventare giochi va al di là della pubblicazione…
E non aggiungo altro dato che siamo andati già fuori dal topic!
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