Visto che frequento questo sito da mesi, e che comunque ho recentemente infranto l’etichetta postando un pajo di sciocchezzuole senza nemmeno presentarmi, approfitterò di quest’oziosa mattinata lavorativa per correre ai ripari.
Cristiano fui chiamato, ed in Firenze nacqui e vivo -dalla fine dello scorso millennio. Classe 1978, sono da tempo (da sempre?) appassionato di tutto ciò che è ludico: inutile precisazione, immagino. D’altro canto, altra mia ben radicata passione è quella per il disegno; e spesso è impiegata al servizio di tabelloni, carte, prototipi -talvolta strampalati.
Solo recentemente mi sono deciso ad imbrigliare la mia vocazione verso orizzonti meno confusi; per questo, un approccio più scientifico all’invenzione (e, sopra tutto, al playtest) trae nutrimento vitale dalle discussioni forensi di talentuosi amatori.
Sono attualmente impegnato in un alcuni progetti, che volentieri sottoporrò all’attenzione della comunità inventrice (:huh:?) di giochi… ovviamente, negli spazi adeguati.
A bientot,
=C:S=
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
(James P. Carse – da "Giochi finiti e infiniti")