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  • #346
    Martian
    Partecipante

    Allora, io parto proprio dal principio.
    1)Che caratteristiche deve avere un prototipo, di base? (ho letto post su carte e altri materiali…insomma, deve essere il più vicino possibile a come dovrebbe essere il prodotto finale?)
    2)Dove finisce il ‘lavoro manuale’ del creatore del gioco e dove inizia quello dell’editor (chi si occupa del design? deve avere già la grafica definitiva? ancora: bisogna presentarlo già come fosse pronto?)?

    Non sono un principiante, di più! Quindi mi scuso già in partenza se ho detto cialtronerie ;)

    #6346
    Rincewind
    Partecipante

    Nessuna cialtroneria ^_^
    Benvenuto.

    Il prototipo fallo come ti piace ^_^
    Alcuni di noi fanno prototipi bellissimi…come un gioco finito. Altri spartani ed essenziali.
    L’eventuale editore potrebbe tenere buone alcune tue idee grafiche, tenerne buona nessuna. POtrebbe addirittura cambiare ambientazione al tuo gioco rendendo vano ogni tuo sforzo di abbellire il prototipo.
    A me piacciono prototipi graficametne decenti (non belli, per grossi limiti personali) perchè danno soddisfazioni a me.

    In genere all’editore si presenta il gioco per passi. Prima il regolamento, poi solo se richiesto un prototipo.

    Ti consiglio di leggere il manuale dell’inventore di giochi che trovi nei download su questo sito. Lo consiglio a tutti quelli che non l’ hanno letto. ^_^

    Ciao

    Luca

    Post edited by: rincewind, at: 2006/04/05 13:39

    #6347
    PaoLo
    Partecipante

    Ciao Martian, benvenuto e grazie dei complimenti al sito.

    Quella dell’estetica del prodotto deve essere se non l’ultima, la penultima delle tue preoccupazioni. Un prototipo bello serve solo per invogliare amici e playtester a provarlo, piuttosto che ad invogliare l’editore a prenderlo in considerazione. Qualcuno pensa anzi (ma forse è esagerato) che sia controproducente, perché un autore che propone un gioco bello patinato e plasticato potrebbe dare la sensazione di vederlo chiuso, non aperto ad altre modifiche.
    Ed invece il compito degli editori è proprio quello di modificarlo per adattarlo al loro catalogo ed alla loro percezione del mercato.
    Inoltre, sarebbe in grandissima parte fatica sprecata, perché ogni editore che si rispetti ha il proprio studio grafico che cura la presentazione dei giochi.

    Insomma, preoccupati prima di tutto di avere tra le mani un prototipo ‘usabile’, ma soprattutto giocabile.

    Spero di esserti stato utile, a presto.

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #6348
    COGNETTI
    Partecipante

    Ciao Martian,
    personalmente penso che la caratteristica fondamentale di un prototipo sia la giocabilità, ad esempio le carte devono mescolarsi facilmente e non devono essere riconoscibili dal retro, le pedine devono stare in piedi, il tabellone deve essere rigido e stabile per evitare che quello che ci sta sopra se ne vada in giro, e così via. Insomma la grafica non è importante però l’editore deve poter giocare con il tuo prototipo concentrandosi sulle meccaniche di gioco senza pensare a come tenere in piedi i vari componenti.
    Ovviamente ancora più importante del prototipo è il regolamento che deve essere estremamente chiaro e conciso, se l’editore non capisce quello non guarderà neanche il tuo prototipo.
    A me personalmente piace fare dei bei prototipi (nei limiti delle mie scarse capacità) ma solo perchè mi diverto a farli e poi i miei amici li testano sicuramente più volentieri.

    Ciao, Luisa

    P.S.
    sono contenta che ci siano così tanti nuovi partecipanti al sito…..sono io che ho dato il via? :laugh:

    #6351
    SoloLuca
    Partecipante

    Un saluto a Martian…

    COGNETTI wrote:

    P.S.
    sono contenta che ci siano così tanti nuovi partecipanti al sito…..sono io che ho dato il via? :laugh:

    No, ovviamente sono stato io ;)
    Ok, fine del Sipariettro dell’0Egocentrismo…
    Volevo aggiungere una cosa a quanto detto da Luisa – con cui sono perfettamente d’accordo; secondo me un elemento importante del gioco (e qui subentra ahimé un po’ la grafica…) è la “riconoscibilità” degli elementi.

    In pratica, se io faccio un gioco “Guardie e Ladri”, può essere sufficiente avere cubetti blu che rappresentano i poliziotti e bianchi per i criminali; ma, sicuramente, è meglio che sui pezzi blu ci sia almeno un simboletto che li identifica come tutori dell’ordine (un distintivo o un cappello da poliziotto, un manganello…) e su quelli bianchi un simbolo che li identifica come ladri (una mascherina nera, ad esempio).

    Lo stesso vale per le carte, se ne vengono usati tipi diversi (che almeno i dorsi siano differenti, e sul fronte ci sia un simbolo – o un colore – che, quando ho carte di tipo differente in mano, mi permetta di distinguerle a colpo d’occhio…). Idem la mappa – eventuali locazioni siano chiaramente distinguibili – i dadi (quelli con funzioni speciali vengano marcati chiaramente…) eccetera.

    Il tutto non è particolarmente difficile – si possono ottenere ottimi risultati con le clip art gratuite trovate su internet e un po’ di carta adesiva per stampanti – e permette un’identificazione immediata (Inventore: “Ecco il mio gioco…” Editore: “Ah vedo che parla di rapine ed inseguimenti a Los Angeles…”).

    Il regolamento chiaro e conciso, poi, può essere fortemente supportato da un buon numero di esempi e/o di schemi. Ma niente batte il farlo leggere ad un bambino di 9 anni ;)

    Queste, naturalmente, sono opinioni mie; se, e quando, pubblicheremo boardgame, mi piacerebbe vedere i prototipi presentati in questo modo. Altri editori hanno sicuramente altre idee, diverse dalle mie (e perciò… sbagliate! ;))

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