C’ è qualità nei giochi Tv, come Eredità, Milionario???

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  • #1646
    heyoka
    Partecipante

    Sinceramente a me non sembra!

    Eredità: Bello il gioco della “Ghigliottina” e quello del “Chi è”.
    Il resto è di una noia mortale e la qualità delle domande proposte dagli Autori mi sembra indegna x una trasmissione pagata con il canone.

    Milionario: Qualità delle domande proposte dagli Autori, decisamente ottime, rispetto a quelle dell' Eredità.
    Meccanismo del gioco, secondo me, molto monotono.
    Gli assist del pur bravo Scotti ( dieci spanne migliore di Conti) a volte danno fastidio!

    La vita è un gioco. Giocala!
                      ( teresa di calcutta)

    #17795
    fantavir
    Partecipante

    Ciao,
    in genere qui si parla di giochi da tavolo, quindi non so quanto seguito potrà avere la tua richiesta.
    Cmq, a me hanno sempre interessato i quiz televisivi, quindi ti chiedo… Perché questa domanda? Se ci diciamo che le trasmissioni che hai citato non sono granché, la cosa resta fine a stessa perché non penso che qualcuno di noi qui abbia la possibilità di proporre format televisivi diversi.

    Se poi l'argomento fosse la trasposizione di queste trasmissioni in una versione “gioco da tavolo”, allora il discorso potrebbe essere più ampio.

    A proposito, di Passaparola, Reazione a catena, della Ruota della fortuna, del Mercante in fiera, cosa te ne pare?

    Io non ho grandi preferenze: noto solo che rispetto agli anni passati, i quiz sono più alla portata di tutti e non ci cerca il giocatore specializzato su un argomento, come poteva accadere per Lascia o raddoppia o Flash. E inoltre, salvo alcune trasmissioni, i campioni durano poche puntate e non ci si affeziona ai personaggi. Insomma, un toccata e fuga e un appiattimento generale.

    ciao

    Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)

    #17804
    Stefano Negro
    Partecipante

    Io ho notato che i concorrenti mostrano un'ignoranza abissale in ogni campo dello scibile umano…sono i quiz che si adattano di conseguenza.
    Per tornare in ambito giochi da tavolo…ma avete visto come è evoluta la versione italiana di trivial pursuit? Tutto limato verso il basso…questa scelta di mercato dettata ovviamente dal tipo di acquirente.
    Riflessione estemporanea: se progettate un gioco e ci mettete alcuni anni…date un'occhiata al mercato (e al pubblico) quando il vostro gioco è pronto…potreste doverlo modificare di brutto.

    Il successo di un prodotto è anche legato al momento in cui lo si lancia sul mercato…

    www.negrotraduzioni.com

    #17811
    wallover
    Partecipante

    Io penso che la qualità ci sia, ci deve essere, anche se non è lo stesso tipo di qualità che normalmente noi ricerchiamo. Ammetto di avere modificato nel tempo la mia opinione: bisogna considerare fattori come il coinvolgimento del pubblico da casa, i tempi televisivi, gli sponsor… insomma un gioco in televisione diventa necessariamente diverso da un boardgame.
    Sulle reali possibilità di riuscire a farsi produrre un gioco per la TV, probabilmente l'unica strada è realizzare un progetto di “format” che ovviamente preveda tutte le caratteristiche di cui sopra e proporlo ad una società di produzione. Il leader del settore è Endemol (Grande Fratello, Affari Tuoi e molti altri).
    http://it.wikipedia.org/wiki/Endemol
    Una volta la responsabile del settore a Mediaset era Fatma Ruffini, che ricordo coinvolta in diverse polemiche da parte di autori (non professionisti) di quiz.

    PS – Per appassionati di cinema da vedere qualche losco retroscena: Quiz Show con il bravissimo John Turturro e qualche scena l'imperdibile Magnolia.

    Walter Obert

    #17812
    Plautus
    Partecipante

    Una cosa interessante sarebbe il confronto tra le meccaniche tipiche dei giochi televisivi e quelle dei giochi da tavolo, che mi sembrano per lo più antitetiche.
    Per esempio, in un classico gioco del passato veniva posta una domanda e c'era un montepremi; il primo concorrente che telefonava provava a rispondere e in caso di risposta esatta vinceva il montepremi. In caso contrario veniva presa un'altra telefonata e il secondo concorrente poteva sfruttare l'indizio dato dalla risposta precedente. Ma il montepremi ad ogni telefonata… saliva! Eh si, invece di diminuire, come sembrerebbe più logico, aumentava.
    Questo si può giustificare solo in termini di coinvolgimento, credo: un montepremi che sale sempre è più intrigante di uno che scende. In un gioco da tavolo con un meccanismo simile probabilmente sarebbe stato il contrario: a un maggior numero di indizi sarebbe corrisposto un premio inferiore.

    Quando l'allievo è pronto... il maestro arriva!

    #17834
    zx21
    Partecipante

    Credo che quando si parla di giochi televisivi non si possa prescindere dal condutture.
    Il gioco può essere il più ben ideato al mondo, ma se il conduttore non è all'altezza il tutto sarà un fallimento.
    Ovviamente il concetto funziona anche (e specialmente)  in modo inverso, ci sono condutttorii televisivi in grado di raccogliere molti consensi anche da giochi senza alcun spessore ludico, e trasformare concorrenti inetti in veri man/woman show.

    #17842
    Rayden
    Partecipante

    Interessante thread. Mi hanno sempre incuriosito le applicazioni del gioco alla TV. Anche se non guardo più la televisione dal 2002 circa (e me ne vanto!), mi è capitato qualche volta di sfuggita di osservare alcuni giochi televisivi. Niente di nuovo: semplici trasmissioni che puntano a far sentire “normali” gli spettatori ignoranti, un po' come tutte le altre. Non ho mai visto giochi televisivi che non siano solo fortuna o solo quiz (per un parallelo con i GdT, direi: “figli del Gioco dell'oca” o “figli del Trivial”); mai, e dico MAI, giochi che richiedano seppur lontanamente un minimo barlume di abilità strategica. È un caso? Io non credo. E allora qual è il motivo?
    Una spiegazione che mi viene in mente è che l'assenza di qualsiasi forma di competenza richiesta ai partecipanti (non venitemi a dire che uno che sa rispondere alle domande di Scotti è una persona colta, eh!) sia voluta perché tali giochi, in cui i concorrenti sono “common folk”, non devono essere confusi con gli sport, in cui i partecipanti devono venir osannati e venerati come campioni. Ma, se così fosse, perché la necessità di questa distinzione?
    Altre spiegazioni sono le benvenute.

    Tuttavia, mi sono sempre chiesto chi c'è dietro all'ideazione di questi giochi, e ne approfitto per proporre qui alcune domande:

    – Chi è che crea i giochi televisivi? Solo staff interni di aziende come Endemol, o esistono nomi importanti di designer liberi professionisti?
    – Non esistono giochi televisivi “d'autore”? Magari in canali meno tristi dei soliti 6…
    – Conoscete dei testi teorici di riferimento sull'argomento?

    @ zx21: certo, ma a parità di bravura del conduttore, io mi aspetto che conti anche un po' la qualità del gioco.

    #17853
    fantavir
    Partecipante

    Ho trovato questi link (si parla di autori televisivi in generale):
    http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Autori_televisivi_italiani

    Tra questi vedo:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Santucci
    http://it.wikipedia.org/wiki/Ludovico_Peregrini
    http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Dan%C3%A9

    Su “come diventare autore televisivo”, ho trovato questi link, ma non so quanto siano utili:
    http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2007/11/09/come-si-diventa-autori-tv-in-italia/
    http://format.blogosfere.it/2008/04/vuoi-diventare-autore-televisivo-ecco-un-buon-inizio.html

    Ciao

    PS per heyoka: cosa pensi di tutte le varie risposte?

    Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)

    #17857
    Rayden
    Partecipante

    Ho trovato questi link (si parla di autori televisivi in generale):
    http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Autori_televisivi_italiani

    Tra questi vedo:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Santucci
    http://it.wikipedia.org/wiki/Ludovico_Peregrini
    http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Dan%C3%A9

    Su “come diventare autore televisivo”, ho trovato questi link, ma non so quanto siano utili:
    http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2007/11/09/come-si-diventa-autori-tv-in-italia/
    http://format.blogosfere.it/2008/04/vuoi-diventare-autore-televisivo-ecco-un-buon-inizio.html

    Beh, chiedere info all'oracolo Google sapevo farlo anch'io! :-p
    Io chiedevo se esistessero autori di giochi televisivi che siano celebri all'interno dell'ambiente ludico, ossia che siano game designer, non autori che si improvvisano tali.
    Ugualmente, chiedevo se qualcuno sapesse citare dei testi motivatamente, cioè se sapesse indicare testi autorevoli, tra i mille che se ne trovano sull'argomento “progettazione di format televisivi” (non credo che ne esistano di specifici nella progettazione di giochi televisivi).

    #17858
    heyoka
    Partecipante

    Ho trovato questi link (si parla di autori televisivi in generale):
    http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Autori_televisivi_italiani

    PS per heyoka: cosa pensi di tutte le varie risposte?

    Io distinguerei la categoria degli Autori da quella degli Ideatori.
    Uno potrebbe avere una Buona idea ma non avere le giuste competenze professionali x realizzarla e viceversa.
    “Serracreativa” è rimasta in piedi 4 anni e credo che autori competenti e professionali che hanno mandato i promo in visione fossero pochini.
    Credo però che dalle oltre 4000 proposte arrivate in redazione, qualcuna potesse avere qualcosa di originale.
    Giova ricordare che la “mission” ( come odio queste frasi pompose) di SerraCreativa era quella di AIUTARE a sviluppare una eventuale buona idea di noi dillettanti.
    Il fatto è che NESSUNO ha avuto la soddisfazione di vedere o sentire il suo nome come autore o ideatore.
    Magari la moglie di Bocchino e Marrazzo o la suocera di Fini avevano migliori professionalità.

    La vita è un gioco. Giocala!
                      ( teresa di calcutta)

    #17860
    Rayden
    Partecipante

    “mission” ( come odio queste frasi pompose)

    Va bene anche “missione”: italiano, non pomposo, stesso significato! ;-)

    #17863
    magocharlie
    Partecipante

    Ohhhh…ma che bella discussione!
    Da buon aspirante autore di giochi ed appassionato di quiz Tv voglio dire la mia!
    Sono un collezionista di giochi da tavolo televisivi, attualmente la mia collezione comprende tutti i quiz da Lascia O Raddoppia fino a Reazione a Catena.

    I Quiz televisivi hanno una meccanica di “gioco” che ha un obbiettivo completamente diverso da quello di un gioco in scatola; il “boardgame” deve avere una meccanica bilanciata, che unisca passione per il gioco e strategia, deve creare per 1 o 2 ore una atmosfera di concentrazione o spensieratezza in tavolo da 2/6 persone. In un quiz televisivo, la meccanica del gioco è basata sulla creazione di suspance e sull'attesa più di coloro che guardano il gioco che non per chi lo sta giocando. Il più delle volte il gioco è sbilanciatissimo a favore del “presentatore”,se non delle volte a favore di un'altro concorrente.
    Non può esserci una strategia “complessa” dietro ad un gioco TV. La tv è frenesia, è velocità di esecuzione di una mossa che porta ad un effetto “bomba” per chi sta guardando il gioco. Non esistono tempi abbastanza lunghi per pensare (20 sec. di ragionamento su una possibile “mossa” sarebbero una eternità in video).

    La telecamera fa da materasso, rallenta tutto; voi sapete che se dovete recitare una battuta in una sitcom (vd. CAMERA CAFE') al momento della recita “BISOGNA” cancellare le pause delle virgole e cambiare i punti in virgole delle frasi per dare ritmo alla azione?!?

    In un situazione del genere portare grossi ragionamenti per delle scelte “tattiche” sarebbe lesivo per il timing televisivo.
    Infatti le uniche scelte che si vedono sono: “Pacco num. 2 o il pacco num. 16?”

    Torniamo a parlare dei quiz tv trasmessi; quasi tutti i quiz tv di successo hanno avuto un seguito “in scatola”, tentando di portare “le emozioni” del programma nelle case. Cosa abbastanza impossibile dato che, come giustamente detto da un utente prima di me, il fulcro su cui si basa tutto è il presentatore (potete vederlo anche come “master” di un'avventura).
    Un buon gioco Tv viene affossato se un presentatore non è all'altezza!

    Alcune volte, la Tv ha preso dai giochi in scatola. Un esempio è il programma Trivial Pursuit in onda negli anni 70/80 in america; programma nel quale 2 squadre si battevano per conquistare il montepremi sulle domande delle 6 categorie base del gioco.

    Anche in Italia recentemente c'è stato un programma che ha preso in prestito la meccanica di un gioco in scatola. Sapete quale? REAZIONE A CATENA!
    Uno dei giochi di Reazione a Catena in onda su Rai1 è “L'intesa vincente” (fase del gioco che elimina dopo diverse fasi una delle due squadre, l'altra accede alla fase finale), in questa fase del gioco 2 concorrenti visualizzano una parola e devono alternarsi per formulare una domanda da fare al terzo componente che dovrà rispondere pronunciando quella parola.
    Ebbene, questo gioco altri non è che “TEAM WORK” della Adlung! Party game che si basa proprio su questo, il lavoro di squadra (2 giocatori) per far indovinare alternando una parola a testa la parola sulla propria carta.

    Ce ne sarebbe molto da dire sui giochi TV (anche sulla loro trasposizione in scatola)….mi sono già dilungato troppo…spero di non aver annoiato nessuno, ma questo argomento unisce 2 mie grandi passioni.

    PS: puntualizzo una sola cosa, a me piacciono i quiz TV, assolutamente non sono quello che si gaurda il grande fratello o amici!!!! I giochi Tv sono forse l'ultimo esempio di decenza nella tv odierna!

    #17865
    fantavir
    Partecipante

    Magocharli, discorso molto interessante.
    Ho dei dubbi su questa frase…

    Non può esserci una strategia “complessa” dietro ad un gioco TV. La tv è frenesia, è velocità di esecuzione di una mossa che porta ad un effetto “bomba” per chi sta guardando il gioco. Non esistono tempi abbastanza lunghi per pensare (20 sec. di ragionamento su una possibile “mossa” sarebbero una eternità in video).

    …c'è però “Chi vuol essere milionario”, in cui il giocatore può anche impiegare 20 minuti per rispondere ad una domanda, facendo molti ragionamenti ad alta voce e cambiando spesso idea su quale possa essere la soluzione… e la tensione in quella tramissione resta comunque alta.

    Si tratta di una eccezione?

    Ciao

    Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)

    #17868
    magocharlie
    Partecipante

    …c'è però “Chi vuol essere milionario”, in cui il giocatore può anche impiegare 20 minuti per rispondere ad una domanda, facendo molti ragionamenti ad alta voce e cambiando spesso idea su quale possa essere la soluzione… e la tensione in quella tramissione resta comunque alta.

    Si tratta di una eccezione?

    Ciao

    Carissimo!
    A mio avviso non si tratta di un'eccezione.
    Chi vuol essere milionario risponde ai canoni della Tv odierna.
    Il ragionamento che viene fatto è altamente televisivo, perchè è un ragionamento ad alta voce che coinvolge anche gli spettatori che assistono. I 20 minuti su una domanda creano suspance e anche voglia di ragionare assieme al concorrente stesso.
    Si punta in molti giochi tv su un aspetto principale: far si che lo spettatore cerchi di immedesimarsi nel concorrente, ed in CVEM il ragionamento ad alta voce è una componente importante per questo scopo. Basti pensare che un dictat degli autori del programma è proprio quello: ragionare sempre ad alta voce per non avere tempi morti nelle registrazioni (anche sulle domande più semplici).
    Ricordo anche che CVEM è registrato, quello che va in onda è montato a regola d'arte; so di concorrenti che saltavano di palo in frasca durante una ragistrazione, il montaggio durante la messa in onda ha reso il raigonament più “fluido”…

    La scelta del concorrente di CVEM non è una scelta strategica, è una scelta basata sulla cognizione e sul rischio di tornare a casa.
    I giochi Tv sono accumunati dall'elemento di scelta che è sempre a 2 vie (Prendero o lasciare, Lascia o raddoppia, etc..); difficilmente vi sono scelte con più di 2 vie perchè troppo poco televisive.

    #17871
    heyoka
    Partecipante

    Magocharli, discorso molto interessante.
    Ho dei dubbi su questa frase…

    Non può esserci una strategia “complessa” dietro ad un gioco TV. La tv è frenesia, è velocità di esecuzione di una mossa che porta ad un effetto “bomba” per chi sta guardando il gioco. Non esistono tempi abbastanza lunghi per pensare (20 sec. di ragionamento su una possibile “mossa” sarebbero una eternità in video).

    …c'è però “Chi vuol essere milionario”, in cui il giocatore può anche impiegare 20 minuti per rispondere ad una domanda, facendo molti ragionamenti ad alta voce e cambiando spesso idea su quale possa essere la soluzione… e la tensione in quella tramissione resta comunque alta.

    Si tratta di una eccezione?

    Ciao

    A me pare che , il più delle volte, il cosidetto ragionamento sia solo un tentare di capire se Scotti ha intenzioni di farti andare avanti.
    Magari se sei un concorrente giovane, televisivamente simpatico e magari anche squattrinato, il buon Scotti è disposto ad OBBLIGARTI a dare la risposta che ti ha suggerito.
    Al contrario di Fantavir, a me la tensione va a finire sotto le scarpe e cambio canale, sperando che all' ' Eredità facciano la “Ghigliottina” o il ” Cosa è”.
    Rarissimi i casi in cui il concorrente può arrampicarsi nel trovare una risposta, con il ragionamento.
    Non parliamo poi di quando i concorrenti “fingono” di ragionare su domande semplici di cui sanno già la risposta.
    Ciao!

    La vita è un gioco. Giocala!
                      ( teresa di calcutta)

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