Idea allo stato embrionale che mi è venuta stanotte.
Si tratta di un party game in cui a ogni giocatore è assegnato un personaggio tra i famosi aiutanti della letteratura fantastica e non, tipo Mago Merlino, la Fata Turchina. ecc (sull'ecc ci devo lavorare).
Lo scopo di tutti questi personaggi è, chiaramente, aiutare. È per questo che a ognuno di essi viene dato un obiettivo segreto… del quale devono bellamente fregarsene (e anzi tentare di non raggiungerlo) mentre cercano di scoprire e realizzare gli obiettivi segreti degli altri, tramite una meccanica di carte indizio che fungono da domande.
Al centro del tavolo ci sono una serie di luoghi (carte formato tarocchi) e personaggi che possono essere mossi tra questi e che rappresentano il cardine degli obiettivi. Avremo quindi la principessa, il principe, il drago, la strega e via dicendo, i quali nel corso del gioco potranno assumere vari stati, come innamorato, imprigionato, bandito, …, che potranno essere causati dai giocatori o sfruttando azioni e abilità speciali o semplicemente spostando i personaggi, dato che la compresenza di determinati personaggi in determinati luoghi causa determinate conseguenze (ad esempio se il drago e la principessa sono entrambi al castello il drago porta la principessa nella sua caverna, dove la imprigiona, ma dove il cavaliere può salvarla).
Gli obiettivi possono essere le più svariate combinazioni di stati e posizioni dei personaggi, ma non si può semplicemente fare cose a caso e sperare di azzeccarne uno perché nel momento in cui si pensa di aver ottenuto un obiettivo occorre anche dichiarare di chi è, e si potrebbe scoprire di averlo risolto solo in parte.
Per evitare la presenza di un “master” che si annoierebbe a morte, ogni giocatore ha un “confidente” (il giocatore alla sua destra) che conosce (e NON può risolvere) il suo obiettivo e che quindi funge da “garante” per evitare errori e omissioni.
A fine partita (ovvero quando X obiettivi sono stati risolti) ogni giocatore ottiene 1 punto per ogni obiettivo risolto e 3 se nessuno ha risolto il suo