Capioto che coi giochi non si campa…
Scusate anche la domanda un po personale…
Ma che lavoro fate? Quando avete scelto il lavoro, avete pensato anche alla necessita dia vere tempo per inventare giochi?
Il vostro laoro influisce sul tipo di ambientazioni o sulle meccaniche dei giochi che fate?
Infine, cosa che non c’entra nulla…
Secondo voi il gioco, o meglio l’inventare i giochi, rappresenta una forma di arte espressiva? qualcosa come la pittura, la scultura o la musica? Esistono musei di prototipi di gioco in italia?
Capioto che coi giochi non si campa…
Scusate anche la domanda un po personale…
1. Ma che lavoro fate?
2. Quando avete scelto il lavoro, avete pensato anche alla necessita dia vere tempo per inventare giochi?
3. Il vostro laoro influisce sul tipo di ambientazioni o sulle meccaniche dei giochi che fate?
1. Mi occupo di pubblicità (grafica e video) e di game design (nel senso che sto realizzando giochi su commissione, i primi dovrebbero vedere la luce a settembre).
2. Per quanto riguarda la parte di game design si
Ho sempre trattato il gioco a livello creativo come un lavoro, anche se è vero che rappresenta una parte minore delle mie entrate. Però (per quanto mi “diverta” anche con pubblicità, grafica e video ) è sicuramente un lato molto divertente di quel che faccio…
3. Uhm, no, il lavoro non mi “influenza” nel creare giochi (anche se a volte mi “ispira” a livello visivo) ma sicuramente la parte grafica mi aiuta.
IlDavid wrote:
4.Secondo voi il gioco, o meglio l’inventare i giochi, rappresenta una forma di arte espressiva? Qualcosa come la pittura, la scultura o la musica?
5. Esistono musei di prototipi di gioco in italia?
4. Bella domanda. Dipende da cosa intendi per Arte, se come cosa che l’artista fa per sé o meno… Poi boh, nel gioco io ci vedo una componente estremamente “razionale” (nello sviluppo delle regole) che mal si associa al mio concetto di “arte”… Magari però per qualcuno (che vede il gioco meno come “lavoro”) non è così.
Sarà che quando creo qualcosa di arte video il processo è estremamente diverso rispetto a quando creo un gioco (diciamo che è più intimo, più viscerale, più… artistico), ma non riesco a equiparare la creazione di un gioco a, chessò, una scultura.
5. In Italia non so… In Germania il più “accessibile” per un autore è quello di Spielmaterial.de – in coda per “entrare”, ovviamente su loro richiesta, c’è pure il mio Oktagrid
Io faccio il grafico/tipografo. Nella mia tipografia mignon dove sono il solo operaio.
L’avere una certa tecnologia a disposizione mi aiuta molto a creare giochi. Mi ricordo quando ancora me li facevo con penna o, molto dopo, con acquarelli al liceo.
Non sono un infaticabile lavoratore come siamo dipinti qui al nord, mi riservo orari d’apertura da far invidia ai miei colleghi e mi focalizzo su clienti piccoli. Ciò mi permette di gestire molto tempo libero (o di progettare sul lavoro).
Per me il gioco è una forma d’arte. Come in molte altre arti la matematica è coinvolta ma in modo sotterraneo e spesso mascherata da “istinto”.
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
Io lavoro alle Relazioni Esterne dell’Università (in realtà, al sito web). Sono statale, 36 ore a settimana e di tempo ne ho. Peccato che ci sono altre cose da fare oltre i giochi.
Se dovessi fare giochi a proposito del mio lavoro… martellate sui maroni per tutti. Per fortuna l’ispirazione la cerco altrove.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Io faccio l’ operaio, sono l’ ultima ruota del carro di un’ azienda del nord. Manca poco che mi diano ordini anche gli addetti alle pulizie cessi.
Purtroppo l’ ambiente che si vive è grigio sotto tutti gli aspetti, la creatività e la fantasia vengono letteralmente schiacciate.
Io nonostante tutto, riesco a trovare dei momenti dove la mente vola verso altri mondi in cerca di ispirazione.
C’è da dire che, facendo i turni, riesco a trovare del tempo libero da poter dedicare ai giochi da tavolo.
Forse è questa gran voglia di evadere che mi porta ad avere sempre qualche idea da sviluppare su un tabellone.
Capioto che coi giochi non si campa…
Scusate anche la domanda un po personale…
Ma che lavoro fate? Quando avete scelto il lavoro, avete pensato anche alla necessita dia vere tempo per inventare giochi?
Il vostro laoro influisce sul tipo di ambientazioni o sulle meccaniche dei giochi che fate?
Infine, cosa che non c’entra nulla…
Secondo voi il gioco, o meglio l’inventare i giochi, rappresenta una forma di arte espressiva? qualcosa come la pittura, la scultura o la musica? Esistono musei di prototipi di gioco in italia?
1) Ho lavorato parecchio nel campo dei giochi, a dimostrazione che ci si può campare (difficilmente creandoli, ma ad esempio vendendoli sì). Ora mi divido tra il lavoro per una società che produce gadget personalizzati e su licenza (a proposito se a qualcuno servono portachiavi o spille su misura con il logo della ditta o del vostro gioco…)
2) No, ma la scelta dei lavori precedenti (non quello attuale) mi hanno dato l’opportunità di imparare molte cose utili.
3) Talvolta, occupandomi di tante cose tutte diverse tra loro, può capitare che mi venga un idea.
4) assolutamente sì. Creare giochi è come comporre musica, ideare ricette, scrivere racconti o dipingere.
5) non che mi risulti, l’idea sarebbe interessante…
1)
Assitente alla direzione vendite in una casa editrice di giochi.
2)
Il lavoro mi esaurisce al 99% e solo saltuariamente riesco a concentrarmi per realizzare qualcosa. Non credo mi influenzi. Unica ancora di salvezza sono gli incontri IDG!
3)
Per l’ideazione si, ritengo che sia una forma di arte espressiva; mentre per renderlo un prodotto c’è solo mestiere tanto tanto mestiere.
1) Attualmente lavoro tre notti a settimana come portiere in un piccolo albergo a gestione familiare, a due passi dal Ponte Vecchio; le due stelle di cui si fregia, ed una clientela piuttosto selezionata, mi permettono di godere di lunghe ore di tranquillità (che talvolta impiego per intasare IDG di post logorroici, ma talaltra in letture, disegno, brainstorming ludico o… PSP!) e anche di dormire quattro-cinque ore a notte.
Ho fatto per alcuni anni l’illustratore, ma recentemente mi sono scocciato di disegnare bischerate su commissione ed ho preferito mettermi “in proprio”.
Vien da sé che ho abbastanza tempo libero da poter dedicare a qualunque progetto mi venga in mente… basta livellare ulteriormente verso il basso la mia vita sociale!
2) Credi che fare il portiere notturno risponda ad un’intima vocazione?
3) Direi che sono le attività quotidiane, piuttosto che il lavoro in sé, a offrire stimoli mascherati per la ludopioesi (neologismo saltato fuori un annetto fa proprio su un topic di IDG, e che mi trovo ora a rilanciare).
4) La penso esattamente come Linx, su questo punto. Ma ovviamente sono psichicamente più instabile di lui, quindi non posso evitare di considerarla una semplice perdita di tempo almeno tre o quattro volte al mese.
5) Potremmo metterne in piedi uno, almeno virtuale…!
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Lavoro
1) Faccio l’analista-programmatore. Da un paio di anni a questa parte il tempo da dedicare ai giochi da tavolo si è notevolmente ridotto a causa di maggiori impegni in casa/famiglia e alla collaborazione con la rivista Focus Brain Trainer. Quindi, a causa dei giochi su rivista, ho meno tempo da dedicare ai giochi da tavolo
2) Mi è capitato che i giochi abbiano influenzato il mio lavoro. Per 2/3 settimane in azienda, in occasione di una fiera, abbiamo sviluppato un videogioco promozionale di un nostro prodotto sulla falsariga del Milionario. Ovviamente me ne sono occupato io
Ritengo che la vita in genere influenzi un gioco: che sia un fatto importante o uno di vita quotidiana.
3) Ritengo che il gioco sia un’arte, non so quanto sia condivisibile questa frase. E’ da notare come inventori di giochi siano anche disegnatori/illustratori/grafici o musicisti. Ci sarà un legame? Disegnatori/illustratori/grafici sono warnagelo, biggossa, izraphael, linx… mentre hanno scritto musiche o canzoni, più o meno per hobby, cloquil, karl, procopio, io e …. un certo colovini.
4) Esiste un museo dei giochi in Svizzera. Lì trovi i 10 migliori prototipi presentati al premio Archimede nelle varie edizioni. C’è anche quello mio che ha fatto esattamente decimo 2 anni fa. Dovrebbero esserci anche i prototipi di UR e Star System
Ciao
Post edited by: fantavir, at: 2008/08/01 16:51
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
4) Esiste un museo dei giochi in Svizzera. Lì trovi i 10 migliori prototipi presentati al premio Archimede nelle varie edizioni. C’è anche quello mio che ha fatto esattamente decimo 2 anni fa. Dovrebbero esserci anche i prototipi di UR e Star System
Mi hai ricordato che devo chiederlo indietro, visto che c’erano dentro i dischetti di Vinci, e non riesco più a giocarci .
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Io lavoro come educatore in un centro per bambini e ragazzi 0-14 anni. Onestamente il gioco influenza e pervade quasi ogni cosa che faccio. Nel lavoro utilizzo il gioco sotto tantissime forme, sia giochi da tavolo (bombardo i ragazzi di giochi da tavolo, a ondare periodiche, e talvolta anche miei proto) sia di altre forme, sport, giochi di immaginazione e avventura. Quest’anno ho seguito un progetto nelle scuole ovviamente basato sul gioco. Cerco di buttare un occhio a lasciarmi tempo per creare giochi ma spesso utilizzo il mio tempo libero sparpagliandolo tra il cazzeggio, la famigliola e l’associazione ludica faticosamente fondate e portata avanti. Io ritengo che il concetto stesso di arte sia, oggi come oggi, un concetto fasullo, creato da una cultura dominante che si riteneva capace di scindere l’arte dall’opera di ingegno. Io, oggi come oggi, chiamerei cultura tutto il prodotto del genere umano, come in un’immenso calderone, diviso poi in tanti “settori”, tutti di grande valore ed interesse. Il gioco è uno di questi. Poi all’interno di ogni settore ci sono i capolavori ed i cessi, ma che una forma culturale possa essere definita arte ed un’altra no direi che è una posizione difficile da argomentare…
Ricercatore all’università (la materia si chiama ricerca operativa). In pratica sono a cavallo tra ingegneria informatica/gestionale e matematica applicata. :blink:
La mia forma mentis è traviata dagli studi e dal lavoro che faccio, ma direi che non sono influenzato direttamente da ciò. Almeno non consciamente! 😆
Sulla creazione di giochi come forma d’arte sono l’ultima persona a poter esprimere un giudizio!!!!
Io ritengo che il concetto stesso di arte sia, oggi come oggi, un concetto fasullo, creato da una cultura dominante che si riteneva capace di scindere l’arte dall’opera di ingegno. […]
Pensiero illuminante, mi trovi perfettamente d’accordo – o quantomeno illuminato al punto tale che credo di esserlo.
Tra un anno, quando avrò la tua età (se 77 è la data di nascita), spero di essere altrettanto saggio.
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Io sono impiegato tecnico in una ditta di serramenti… fino a due anni fa stesso lavoro, ma in ambito metalmeccanico… quindi il mio lavoro non ha certo influito su ciò che ho inventato negli anni, casomai mi ha parzialmente aiutato a ideare/progettare/costruire parte di quello che volevo produrre.
Magari ci fosse qui in zona un posto di lavoro per creare giochi, metterei subito la firma.
Credo di essere l’unico tipo qui dentro che non lavora, difatti sto ancora al quarto anno della scuola superiore. Frequento l’Istituto Statale D’Arte nella sezione di Grafica Pubblicitaria e conto di fare il grafico (nei videogiochi magari) più avanti, sperando di averne l’opportunità…
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