Scusami se ho tagliato brevissimo con la mia precedente risposta, ma davvero secondo me ti eri già risposto da solo, elencando alcuni dei tantissimi aspetti che riguardano l'attività professionale di un editore.
Questo non significa che sia impossibile fare l'editore (e infatti gli editori esistono), ma solo che è appunto una professione, e non un passatempo un poco dispendioso, e né tantomeno la naturale evoluzione del mestiere di autore di giochi. Se ne è dibattuto altrove nel forum, per questo mi sento a volte di abbreviare il dibattito in malo modo. Perdonami.
Detto questo, se davvero è una svolta professionale quella che a cui pensi, allora non sono la persona ideale con cui parlare. Sono certo però che a Torino troverai altre persone che hanno fatto scelte simili a quella che sogni, con diversi risultati.
E riguardo ai tuoi giochi (come nei confronti di quelli di tutti, ahimé), nei commenti potrei essere ugualmente carogna, ma cercamente cercherò di essere più esaustivo. A presto!
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Premetto che il mio “eventuali” era solo un modo “cortese” di esprimere il concetto.
Ciò che volevo dire è che, secondo me, non è una cattiva idea quella di intraprendere la strada di una Società che possa ideare, produrre un gioco e semplicemente venderlo on-line ai clienti che lo ordinano tramite e-commerce (debitamente pubblicizzato). Ovviamente produrre un SOLO gioco non sarebbe un'idea brillante (causa costi macchinari) ma con qualche articolo in più la cosa diventerebbe fattibile (anche per interessare un maggior numero di potenziali acquirenti).
Personalmente ho qualche esperienza in qualità di Piccolo Imprenditore per il settore dell'Informatica e sto cercando di capire se la mia passione per i giochi possa darmi una qualche soddisfazione, oltre quella del divertimento.
Se, comunque, le mie parole vi sembrano ingenue probabilmente è perché c'é una forte intenzione di agire in questo senso e, pertanto, di documentarsi opportunamente.
Spero, infatti, che partecipare all'incontro del 15 e 16 Gennaio possa essere altamente istruttivo (sicuramente e per molteplici aspetti!).
Porterò uno dei miei giochi proprio per avere vostri commenti e sono sicuro che non si limiteranno ad un semplice “NO” e “MA ANCHE NO!”
P.S.: spero che queste mie opinioni siano colte con il tono umile e cordiale con il quale sono state scritte.
Non prendertela, c'è chi viene trattato peggio Pensa che qualcuno mi valuta con un Kharma di -3!!!!! Insomma come dire non partecipare più ai Forum!!! Quella persona dimentica due cose…. 1° che lo vedrò a Torino; 2° che sono siciliano con una particolare predilezione per comporre le controversie tramite lupara.
P.S.: Paolo, sto scherzando…… ti prego, non mettermi -4
La vita è una cosa seria...per fortuna c'è il gioco! (A. Randolph)
Ehi, il karma -3 mica te l'ho dato io! Un segno meno lo dò solo quando uno dice ha un atteggiamento distruttivo nei confronti del dibattito. Comunque detto fatto, un po' ti ho tirato su .
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
A riguardo io ho iniziato a mettermi in moto per provare a creare una casa editrice, veramente avevo già iniziato due anni fa, ma per alcuni problemi ho dovuto rinunciare.
Chiaramente non ho alcuna intenzione di pubblicare i miei giochi, come non ho alcuna intenzione di buttare soldi. Sui miei giochi non sono capace di auto-valutarmi, sicuramente non pubblicherò GDR, ma devo studiare bene il mercato dei giochi da tavolo. Nei prossimi giorni, inizierò con gli ordini a catena, da parte mia e dei miei soci per recuperare tutti i giochi classici (attuali). Poi partiremo con le indagini di mercato.
Per ora sto studiando, ho un'idea, che mi frulla in testa: sto anche vedendo che budget ho a disposizione, quali soci mi vogliono appoggiare, sto creando una rete di contatti. Domenica dovrei avere un primo incontro con gli altri. Tempo qualche mese avrò anche altre risposte di cui ho bisogno per partire, sceglierò se andare avanti oppure lasciare stare perché non fa per me o comunque perché non combacia con la mia idea.
Se passo questa fase, inizio lo studio di ingegnerizzazione dei prodotti, materiali, componenti, poi stilerò dei requisiti, o farò un concorso per autori italiani oppure se becco dei giochi che rispecchiano questi requisiti che mi sono posto li prendo in valutazione, ho intenzione di fare le cose per bene!
…Se passo questa fase, inizio lo studio di ingegnerizzazione dei prodotti, materiali, componenti, poi stilerò dei requisiti, o farò un concorso per autori italiani oppure se becco dei giochi che rispecchiano questi requisiti che mi sono posto li prendo in valutazione, ….
Musica per le nostre orecchie In bocca al lupo!
La vita è una cosa seria...per fortuna c'è il gioco! (A. Randolph)
Si ho le idee piuttosto chiare, però ho bisogno di due/tre mesi ancora prima di iniziare a proferir parola. Ripeto che non ho intenzione di pubblicare miei giochi non sarei autocritico.
Ho anche un problema più grave da superare, ma finalmente tutto va verso una piega migliore. Sto facendo uno studio di mercato, chiaramente aiutato da un professionista in materia. Intanto sto acquistando 1000 euro di giochi da tavolo, il primo passo è conoscere tutto quello che c'è nel mercato (a giorni vi chiederò una mano a riguardo).
Come ho detto, una volta che ho deciso che cosa pubblicare, verificata la fattibilità della mia idea, creerò un concorso il cui premio è la pubblicazione. Ho un'idea di pubblicazione diversa, anche sul contratto da proporre all'inventore. Il mio commercialista già sta lavorando a riguardo, per vedere se è fattibile.
Sul concorso vi dico che non guarderò qualsiasi tipo di gioco, ma solo giochi che rientrano in alcuni requisiti che stiamo definendo.
Se la mia idea non è fattibile, anche se mi accorgo che in altra strada lo sarebbe, non è detto che decida di andare avanti, ho un'idea chiara di quello che voglio ottenere. Grazie a tutti, Giovanni