sono uno studente di cinema, mi sto interessando da qualche mese al mondo dei giochi. Volevo fare una domanda.
Da dove si comincia?
Non so… in questi mesi di vacanza stavo provando a creare qualcosa, ma ho la sensazione di lavorare a vuoto… di sprecare il tempo… Come si progetta la creazione di un gioco? Come si può essere sicuri che si sta procedendo nel modo giusto?
Per scrivere una sceneggiatura per esempio c'è un preciso Workflow da seguire insegnato nelle scuole di cinema e pubblicato in numerosi manuali, un workflow che funziona benissimo.
Per quanto riguarda i giochi invece? Da dove si comincia e come si va avanti? Si comincia dall'ambientazione, dalla meccanica, dallo fetta di mercato… da dove? E soprattutto una volta che si decide come cominciare come si mettono insieme tutti i pezzi?
Bella domanda, da dove si comincia. Si comincia.. dall'idea che hai avuto . Perché vuoi creare un gioco? Quale è stato il tuo stimolo di partenza? Hai provato un gioco che ti è piaciuto e ti ha fatto venire in mente un altro meccanismo? Hai visto un bel film e credi che un gioco su quel tema si presterebbe bene? Ecco, quello è il punto di partenza.
Poi ci sono dei passaggi obbligati, ma ammetto che il workflow è molto meno lineare di altri procedimenti. Ci penso un po', la domanda mi coglie abbastanza impreparato
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Penso che la domanda sia, da dove parti? Qual'e' la tua esperienza come giocatore? Penso che inizi tutto da lì. Giocare tanto a tanti giochi e poi capire cosa piace di questi e cosa no, potrebbe essere un buon punto. Penso che le attività umane generalmente sono spronate dal voler fare meglio qualcosa che già c'è.. io sono partito da lì. Ma potrebbe solo essere il mio percorso individuale.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
A parte l'idea iniziale e tutto quello che mi spinge a tentare di creare un gioco, io stavo cercando appunto una maniera di progettare il mio lavoro.
Io vorrei creare un gioco perchè è una cosa che mi diverte. Ma vorrei anche farlo avendo la certezza di investire il mio tempo in maniera produttiva. Come diceva Paolo io appunto sto cercando dei passaggi lineari…
Per scrivere una sceneggiatura ci sono dei passaggi lineari. Talmente tanto collaudati che un professionista serio può scrivere una sceneggiatura di un episodio di un format in una settimana e a volte anche meno! Naturalmente per i Film è diverso, posso impiegare anni per scriverne uno, ma se seguo il Workflow ho sempre la certezza di non stare perdendo tempo.
Non esiste nessun manuale del genere: “Come creare un gioco da tavolo”?
Quello che sto provando io è che man mano che vado avanti nell'arricchire il gioco, c'è sempre qualcosa che non avevo previsto (e se le carte escono così… e se il giocatore pensa di fare questa giocata particolare… ecc…) che mi costringe a cambiare tutto dall'inizio e a cominciare da capo.
Questo non succede per le sceneggiature, perchè una volta fatta la base bisogna solo arricchirla. Come si arriva a fondare la base di un gioco, ad essere certi che qualsiasi cosa venga dopo non si sarà costretti a cambiare tutto dall'inizio?
Si inizia con la cultura ludica: giochi (tanto), studi regolamenti di giochi che non proverai mai, ti informi con riviste di settore, frequenti community di giocatori e autori.
Poi tocca all'idea: parti da una meccanica, da un'ambientazione o da una dinamica. se non hai lo spunto creativo non vai da nessuna parte.
Scrivi un pacchetto di regole e realizzi i materiali.
Provi e riprovi e riprovi ancora il gioco.
Fai tutte le modifiche necessarie.
Provi e riprovi e riprovi ancora il gioco.
Vai alle fiere di settori, eventi, raduni, etc.
Provi e riprovi e riprovi ancora il gioco.
Fai tutte le modifiche necessarie.
Contatti gli editori o le agenzie.
Poi, se ti va bene, un giorno riuscirai a piazzare il tuo primo gioco.
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
Come giustamente sottolinei, scrivere una sceneggiatura è un processo lineare. I giochi normalmente non funzionano così, perchè sono attivati dalle azioni dei giocatori. Oltre agli ottimi consigli sopra, portesti provare a idearne di semplici, con poche azioni possibili, e osservare come funzionano. Come dicevi, sei sempre in tempo a modificarli/complicarli successivamente, una volta che la base “gira” bene, governando il sistema. Sicuramente troverai di aiuto i manuali citati sopra, se hai altre chiedi pure.
http://riverforge.blogspot.com/ qui qualche titolo utile sull'argomento. da profano IMHO si comincia dal giocare più titoli possibili. Si cerca di conoscere il mercato, gli editori e di analizzare struttura e similitudini dei giochi.
Nel realizzare un gioco puoi muoverti liberamente partendo dal tema, da una meccanica, dal tipo di gioco (gioco di carte, gioco da tavolo, partygame, gestionale ecc…), dai componenti (ad esempio se vuoi proporti ad un determinato editore con esigenze di produzione specifiche). Di solito si tratta sempre di una sfida…fare un gioco su un tema che ci piace, fare un gioco con una meccanica che troviamo divertente, mettere insieme elementi che ci sembrano non poter stare insieme in un gioco…
In definitiva sei libero di usare la tua creatività come meglio credi per arrivare ad avere qualcosa di giocabile da far provare ad amici e non (parte più difficile e delicata trovare tester che ad una partita a Catan preferiscano il tuo anonimo gioco fatto coi post-it e i pennarelli) per modificare, aggiungere, togliere e arrivare a qualcosa che sia almeno minimamente divertente.
se poi il discorso è relativo solo al metodo di lavoro… il fattore esperenziale conta molto.
se sei un professionista, come molti in questo sito, tiri giù due scarabocchi ed esce un gioco divertente. Io invece inizio quasi sempre dalla grafica, prendo carta e penna e inizio a disegnare connessioni di oggetti, concetti, regole, magari senza senso apparente. Schematizzo molto all'inizio, prendo appunti, poi magari inizio a testare partendo da un pool di regole scritte male su un foglio lercio, e quando ho finito mi metto a guardare il vuoto immaginando partite con i miei amici immaginari… che perdono sempre. Man mano raffino il regolamento e rendo la grafica del prototipo umana. Poi inizia la ricerca dei tester… la parte più importante di tutte.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Per quel che mi riguarda mi comporto con i giochi come con i racconti: progetto tutto a mente, poi scrivo il regolamento, eventualmente la descrizione di carte/pezzi vari, rileggo, archivio tutto e mi dimentico anche di che si trattava.
quoto molto, se non tutto, quello che è stato detto prima, sottolineando di giocare a tanta roba prima di cimentarsi, ti evita di prendere vicoli cechi e dover tornare indietro. Aggiungo solo uno strumento che a me aiuta molto: le mappe mentali, usale per organizzare le regole del gioco e avrai molta più visione d'insieme. io le trovo utilissime. Il mio personalissimo modo di lavorare è trovare una meccanica base solida, aggiungere una spruzzatina di situazioni/personaggi/regole speciali che diano un twist alla meccanica di base. esempio: tutte le pedine possono fare un movimento avanti e mangiare la pedina dove termina il movimento, ma la pedina cavaliere può muovere di due, il mago può magiare a tre di distanza se rinuncia a muovere, il campione può muovere lateralmente. meccanica base solida (tutti muovono e mangiano) + pg con poteri speciali. ribadisco che non è un modo collaudato ed ufficiale, solo il mio modo. buona creazione di giochi! fede
credo sia anche importante capire cosa ti aspetti dalla tua creazione: se vuoi creare un gioco per divertirti con i tuoi amici è + o – tutto lecito; se pensi ad un qualcosa da proporre ad un pubblico + ampio diventano imprescindibili tutte le considerazioni fatte nei post precedenti ed in particolare la necessità di giocare tanto (x capire che cosa ti piace e che genere senti + tuo …giachi di carte, dadi, aste, piazzamento, strategia, astratti, narrazione ed interpretazione…) e confrontarti con altri autori.
ti do la mia personale risposta alle tue domande: DA DOVE SI COMINCIA? dall'idea …che può essere una qualsiasi delle voci che hai elencato tu: a me è capitato di partire dalla meccanica come dall'ambientazione, altre da una semplice immagine o dall'osservazione di fatti della vita quotidiana. COME SI METTONO ASSIEME TUTTI I PEZZI? qui l'esperienza ludica diventa imprescindibile: avendo provato tanti giochi ci si appropria delle meccaniche e questo ti consente di rendere giocabile quello che hai in testa e soprattutto di dare da subito un certo bilanciamento al tutto.
l'ultima considerazione non vuole essere minimamente tesa a scoraggiarti ma semmai ridimensionare le difficoltà con cui ti scontrerai: non è affatto detto che alla fine ci si riesca …ogni persona che scrive su questo forum ha dovuto abbandonare per strada decine di idee che riteneva inizialmente valide ma che poi non sono arrivate a maturazione …e allora si ricomincia da capo con una nuova idea.
l'evoluzione non si può fermare ...al massimo la puoi prendere a colpi di clava per vedere se rallenta.
Questo è anche il suo bello… fai un gioco e pensi di aver fatto il gioco più bello del mondo… ne fai un altro e a questo punto devi ridimensionare il tuo giudizio sul precedente
www.negrotraduzioni.com
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