Ciao, se vi interessano dadi personalizzati per i vostri prototipi senza quantità minime vi consiglio questo sito. I prodotti sembrano validi. Io ho ordinato dei dadi per DICE CITY KABOOM! e li posterò quando arrivano…prezzi onesti
Davvero belli! E sembrano ben definiti come dettagli!
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Molto belli, anche se a livello di prototipazione sono perfettamente inutili.
why?
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Molto belli, anche se a livello di prototipazione sono perfettamente inutili.
why?
Perchè puoi sostituirli in 1845 modi diversi spendendo molto meno. Dadi bianchi (quelli da 6 si trovano anche nei negozi di bricolage), dadi normali cui assegni altri valori… Per farti un esempio: a me piacciono i D4 “parallelepipoidali”. Ma per un prototipo magari uso quelli normali, a meno che non mi servano proprio QUEI dadi lì. Oppure mi prendo dei parallelepipedi di legno da un falegname, che me li tira dietro gratis, e ci scrivo i numeri sopra.
ah, il vile denaro, non tutti siete ricchi e potenti come me.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Provate a far giocare un gioco a dei tester con dei dadi da 6 dicendogli:
1 vale 0 2 e 3 valgono 1 4 e 5 valgono 2 6 vale 3
oppure con dei dadi adesivati e carte fatte a mano e guardate le loro facce…
Ognuno ha i tester che si merita…
Inoltre se non sbaglio a IdeaG anche Spartaco Albertarelli ha detto che un prototipo va realizzato come un prodotto da vendere a un cliente e di certo anche l´occhio vuole la sua parte…
Invece di “1 vale 0, 2 e 3 valgono 1, 4 e 5 valgono 2 e 6 vale 3”, prova con “dividete per due e arrotondate per difetto”.
Comunque… un dado coi numeri scritti sopra con un pennarello indelebile (o stencilati, se proprio uno è maniacale) vanno più che bene per il prototipo. Se poi uno vuole fare un prototipo per le presentazioni (e per gli ultimi test) che sia davvero fico sono più che d'accordo, ma per i playtest durante lo sviluppo semplicemente non conviene né sbattersi per componenti fighi né impazzire per la grafica: e se devi cambiare i dadi? E se devi rifare il layout delle carte perchè c'è un valore in più o in meno?
Personalmente al prototipo “bello” ci arrivo quando il gioco è a un stadio molto avanzato e so che non andrò a ritoccare i punti cardine. Che all'editore non arrivi un coso fatto di scottex e sgorbi disegnati con un lapis HB siamo d'accordo tutti, ma prima di spendere 30 euro per sei dadi (3,75 x 6, più spedizione) ci penserei due volte, a meno di non essere sicuro al 100% che ne vale la pena. Preferisco usare i dadi bianchi di bedi-holzspiele o della gutermann: 6 mi costano meno di due euro (e con questo credo di aver “ampliato” quanto espresso anche da Walter poc'anzi…)
PS: che bello, noto che il mio Karma scende rapidamente… dai che voglio andare all'inferno!
Inoltre se non sbaglio a IdeaG anche Spartaco Albertarelli ha detto che un prototipo va realizzato come un prodotto da vendere a un cliente e di certo anche l´occhio vuole la sua parte…
me lo sentivo che quella frase sarebbe stata un po' fraintesa. albertarelli si riferiva a un gioco in stadio avanzato, buono da essere sottoposto a un editore. se spendi energie sul prototipo di un gioco che verrà modificato altre mille volte perdi un sacco di tempo e soldi. e cmq non ha mai parlato di pezzi personalizzati ma di materiali e grafica decente (nell'intervista spiega chiaramente di “rubare” immagini e clipart).
Personalmente al prototipo “bello” ci arrivo quando il gioco è a un stadio molto avanzato e so che non andrò a ritoccare i punti cardine. Che all'editore non arrivi un coso fatto di scottex e sgorbi disegnati con un lapis HB siamo d'accordo tutti, ma prima di spendere 30 euro per sei dadi (3,75 x 6, più spedizione) ci penserei due volte, a meno di non essere sicuro al 100% che ne vale la pena. Preferisco usare i dadi bianchi di bedi-holzspiele o della gutermann: 6 mi costano meno di due euro
Nel mio caso la cosa bella è che l'unico prototipo per il quale avrei bisogno di un dado speciale non potrei realizzarlo a dovere neanche con loro visto che la specialità del dado consiste in simboli di colori diversi sulle varie facce, e loro non li fanno a colori.
Qua stiamo parlando su piani diversi…il mio voleva solo essere un link per la sezione strumenti utili…l'osservazione “non serve a nulla in fase di prototipazione” è giusta ma fuori luogo.
IMHO se per il tuo cortometraggio fantasy ti consiglio un sarto che fa anche costumi singoli senza chiederti ordini minimi da produzioni hollywoodiane l'osservazione “ma mentre stai scrivendo la sceneggiatura e facendo le prime prove di scena puoi recitare anche in mutande” è fuori luogo.
se vi interessano dadi personalizzati per i vostri prototipi senza quantità minime vi consiglio questo sito.
Credo che l'osservazione mia e di Walter nasca da questa frase. Ovviamente la discussione si sviluppa intorno a una distinzione davvero sottile, quella fra il prototipo con cui fai i playtest (per cui un pezzo personalizzato a costi alti è una soluzione poco saggia) e la copia “semi-definitiva” del gioco che presenti a un editore (per cui un pezzo figo e fatto a misura è un “di più” che può essere utile). La mancanza di un termine che identifichi i due stadi di lavorazione è l'origine del problema comunicativo, ma credo (magari Paolo e Walter possono confermarmelo) che che spesso una distinzione del genere non venga fatta perchè l'autore – a meno di casi particolari – non fa per primo due “copie diverse”, ma semplicemente affina il prototipo in base alle esigenze di funzionalità, spesso curandosi solo marginalmente dell'appeal del gioco. Probabilmente dipende molto dall'interlocutore, dall'indole dell'autore, dalle sue inclinazioni e capacità “estetiche”, dal tempo a disposizione, offrendo una casistica talmente ampia che una distinzione terminologica non è in realtà necessaria, perchè si parla di casi limite.
(penso di meritarmi altro Karma negativo per questa tirata)