Ciao, sono nuova sia del forum che di tutto quello che trattate qui
Come ho scritto nella presentazione, mi è venuto in mente un gioco e cercando come realizzarlo ho incontrato voi!
Il gioco in questione prevede delle carte con delle frasi di autori italiani o stranieri vivi o deceduti.
Essendo ancora il tutto in fase di progettazione vorrei, se possibile, sapere come funziona con i diritti d’autore sia nel caso che mi affidi ad una casa editrice sia che mi autoriproduca!
Ringrazio anticipatamente chi mi vorra essere di aiuto.
Se ti autoproduci non c’è problema: tu vendi le scatole, tu guadagni tutto quel che “avanza” dal costo. Potresti avere qualche problema a trattare con i distributori, ma niente che non si possa risolvere con un po’ di Maalox
Se invece verrai pubblicata da un editore, ti verrà proposta una percentuale su ogni vendita, ovviamente molto più bassa di quel che prenderesti autoproducendoti. Essendo tu un “nuovo autore”, è ragionevole aspettarsi un 3 – 5%.
Chiaramente, nel primo caso devi raggiungere una certa quota di vendite per coprire le spese, per cui il “maggior guadagno” è solo apparente, a meno che tu non abbia il gioco del secolo…
Nel secondo caso, è l’editore a sorbirsi tutte le spese, incluso il Maalox
Per gli autori:
Attenzione. A seconda di come è conformato il gioco, potresti incorrere nelle ire della SIAE, che tutto vede e a se stessa provvede… Informati (NON presso di loro!) riguardo gli autori citati.
Secondo le nostre leggi, i diritti d’autore spirano dopo 70 anni dalla morte dell’autore, quindi non è affatto la stessa cosa citare frasi di Platone (anno più anno meno credo che tu possa andre sul sicuro!) e frasi di Eco. Se vuoi utilizzare frasi di autori contemporanei devi chiedere direttamente a loro.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Esiste in realtà una “gabola”, che forse può essere usata in questo caso.
Le norme che sanciscono il divieto di copiare e riprodurre scritti altrui subiscono una deroga significativa nell’art. 70 della legge 633/1941: il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opere e la loro comunicazione al pubblico sono liberi, se effettuati per uso di critica o di discussione, e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; inoltre, la citazione deve sempre essere accompagnata dalla menzione del titolo dell’opera, del nome dell’autore, dell’editore e, se si tratta di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull’opera riprodotta.
Questa deroga viene anche usata da riviste, ecc. quando “citano” frasi famose – ad esempio nel gioco “Incipit ed excipit” di Focus Giochi.
Per sicurezza, però, è meglio almeno consultare un avvocato…
Ciao Starsgame
Forse ti interessera’ dare un’occhiata a “Plagio” di Antono Lupica, ed. Venice Connection. Credo sia il gioco che ho piu’ giocato in famiglia. Si tratta di completare frasi spezzate tratte da libri vari, per poi farle votare, nascondendone gli autori, ai giocatori assieme a quella vera. Due punti a chi indovina quella originale, un punto per ogni voto che la propria versione ottiene.
Se invece verrai pubblicata da un editore, ti verrà proposta una percentuale su ogni vendita, è ragionevole aspettarsi un 3 – 5%.
Giusto per completare l’informazione (se non lo era già).
Gli autori di libri prendono il 4%, quelli bravi, dopo un po’ di pubblicazioni, prendono addirittura il 10% … qualche privilegiato riesce a spingersi oltre quella soglia.
Notizie tratte da Dossier di rai 2 … quindi la situazione per i giochi non è tanto diversa: nemmeno gli scrittori diventano ricchi!!
… certo, in quel campo la situazione è un po’ diversa
Alcuni editori lo fanno, ma bisogna sapere che il prezzo non e’ univoco. Altri editori la applicano sul prezzo a cui il gioco viene venduto dai distributori-grossisti, anch’esso variabile a seconda dei soggetti… Certo tra i due prezzi c’e’ una bella differenza e conviene chiarire bene le cose, visto che questa indeterminatezza poi e’ sovente fonte di ambiguita’.
Ad esempio io nei miei contratti non ho mai avuto una chiara indicazione del prezzo su cui veniva calcolata la percentuale, se non estrapolandolo dai dati di vendita.
Ma la percentuale si calcola sul prezzo al pubblico?
Non c’è una regola fissa. Difficile che qualche editore faccia la percentuale sul prezzo al pubblico, ma immagino che se la facesse, sarebbe molto bassa
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Mi sono appena registrata sul sito, trovato per caso.
Anche io ho in testa da un paio di mesetti un gioco in scatola da produrre, e anche io ho lo stesso dilemma se autoprodurlo o farlo produrre da una casa editrice.
Il contenuto della scatola di gioco consiste in una tavola di cartoncino robusto (dimensione 4 fogli A4 che si possano ripiegare uno sull’altro) + 90 carte (dimensioni carte da gioco normali) + foglio istruzioni + 10 segnaposti + 2 dadi.
Mi piacerebbe trovare una tipografia che mi stampasse il materiale (1.000 scatole), e poi vendere io direttamente il prodotto finito … però …
:blink:
…
come faccio con il brevetto o diritti d’autore? Insomma, vorrei tutelarmi per non farmi fregare subito l’idea da qualcuno.
Inoltre, se vendo direttamente, devo prendere una partita IVA e rilasciare una ricevuta al momento della vendita?
Nonostante i giochi in scatola non stiano passando un bel periodo (c’è la tecnologia al posto!), sono convinta che il gioco che ho in mente andrà a ruba!!!
Le tue domande sono quelle che noi novellini facciamo sempre quindi non faticherai troppo a trovare le risposte cercando su questo forum.
Una te la anticipo subito: i giochi non si brevettano perché non è possibile e perché non è necessario.
Noi qui ci scambiamo spesso regolamenti, consigli, idee e … critiche feroci. Lo facciamo per cercare di capire se i nostri giochi sono davvero belli come pensiamo sempre (ogni scarrafone è bello a mamma ssoie).
Quindi sei invitata anche tu a raccontarci qualche cosa del tuo gioco!!
Intanto benvenuta!