Mi fa piacere leggere il tuo messaggio,non per la notizia ,ma del fatto che mi parli della tua esperienza. Immaginavo ci fossero queste difficolta e infatti ecco subito che indichi l’aspetto tecnico che a me interessava sapere proprio perchè sono nuovo in questo mondo.
Parli ad esempio di questi costosi macchinari per l’imbustamento e del fatto che in generale sia molto costoso.Parli del markeeting, e in effetti io avevo chiesto aiuto anche su questo campo( è uno dei motivi per cui chiedevo una collaborazione con una casa editrice), isomma mi aspettavo un po tutto cio’ ma mi chiedo e chiedo magari a chi li produce, come è possible realizare qualcosa di concreto (in Italia?), è’ veramente conveniente cambiare tipologia e aspettative dei giochi?
Parli di un LCG che ci potrebbe anche stare , ma non mi sembra poi una meccanica tanto diversa considerato che si parla sempre di carte e di espansioni vendibili contenenti altre carte se pur in numero maggiore ma in quantita di scatole minori, Cnsiderato un Core set da circa 200 carte (in generale mi sembra cosi ) al prezzo diciamo di 40 euro ( buono per l’acquirente ) mi sembra piu una rimessa per il produttore In questo campo una minore quantita indica un minore prezzo?
Io umilmente non ho la vostra esperienza, le mie sono piu domande che convinzioni ma credo, cmq , opportune.
Sei riuscito a produrre il tuo gioco dei 3 anni alla fine ? Mi piacerebbe sapere se è vendibile , mi hai incuriosito
Grazie
tra TCG e LCG la sostanziale differenza è che nel secondo non esiste il problema dell’imbustazione casuale, processo che necessita determinati macchinari MOLTO costosi (non presenti in Italia, sicuramente esistenti in Belgio e non so in quali altri posti…)
per quello che so (io di esperienza ne ho davvero poca, i veterani di questo campo sono ben altri e sono sicuro che presto ti risponderanno.. ) nel campo del gioco da tavolo italiano si lavora su scala modesta, ovvero giochi prevalentemente non legati a fumetti/serie televisive eccetera, che sono prodotti dalle grandi case editrici (e difficilmente riuscirai a farti produrre un gioco da una di esse semplicemente inviandolo, come avrai già letto sulle varie guide all’autoproduzione e alla produzione).. credo bisogni avere determinati contatti e soprattutto avere già un nome, ovvero aver prodotto qualcosa di buono! per esempio, Chiarvesio è stato contattato per lavorare su Wizards of Mickey quando già aveva creato Kingsburg e altri giochi di successo (Chiarvesio mi corregga se ho scritto una bestialità… ).
sì, un minor numero di carte e materiali significa ovviamente minori costi di produzione…
il gioco al quale lavoravo da 3 anni adesso è un gioco al quale lavoro da 4 anni e ha subito nell’ultimo anno numerosissimi e radicali cambiamenti… lo porterò a play! per sottoporlo ad un editore.
come vedi non è una strada in discesa, nessuno dei miei giochi è stato ancora pubblicato; una volta ho parlato con un autore che prima di vedere un suo gioco sugli scaffali ha dovuto aspettare addirittura 8 anni, di lavoro e miglioramento.. molti giochi sui quali gli autori versano sudore non vengono mai pubblicati.. dipende da quanto ci si sbatte, dalle occasioni che si riescono a sfruttare, dalle richieste del mercato nel momento in cui si cerca di piazzare il gioco!
inoltre è necessario analizzare i propri giochi il più oggettivamente possibile. se un autore più esperto di te ti dice che il tuo gioco è troppo simile ad un altro, o che una meccanica ha determinate lacune, bisogna assolutamente non chiudersi a guscio, bensì imparare ad accettare le critiche come vie per migliorare il gioco!
il segreto è semplice (e io l’ho capito solo da poco tempo… diciamo dall’ultimo ideag ): partecipare ai forum, utilissimi anche per chiedere consigli in caso di difficoltà (soprattutto se si lavora da soli.. io lavoro con un mio amico e riusciamo ad avere un confronto di idee anche senza chiedere troppo sul forum, ma spesso mi è tornato utile!), cercare di conoscere tanti autori e tanta gente del campo frequentando gli incontri ed essendo disponibili a provare i giochi altrui.
la strada per la pubblicazione magari è in salita, ma la realtà degli inventori di giochi è stimolante, interessante, ma soprattutto DIVERTENTE!