Non esiste una ricetta. Per i primi prototipi non ha nessuna importanza, basta che sia leggibile. Per la fase avanzata, o la presentazione ad una casa editrice, SE ritieni che abbia importanza allora deve sposarsi con la grafica della carta e con la tipologia del gioco. Dai un occhiata ai giochi che trovi in giro (anche on-line) per capire quale usare in quale situazione. Ad esempio confronta Trono di spade con Magic e con Thak
Per i testi delle carte io uso generalmente il Calibri o L'arial , in generale ti consiglio di utilizzare un font di tipo “Sans Serif” poichè è più leggibile.
Per quello che riguarda i titoli invece, di solito mi scarico un font a tema per rendere più carino il prototipo. ma niente di illeggibile.
== La macchina del capo ha un buco nella gomma. Hai bisogno di 3 segnalini Mc-Gyver e un token Cewingum per ripararla. ==
== Fatti non foste per viver come bruti, ma per piazzar omini e cubettame ==
Bene, penso che quello che si poteva dire sia stato detto, mi sento soddisfatto quando la gente è così concisa ed efficace.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Per quello che riguarda i titoli invece, di solito mi scarico un font a tema per rendere più carino il prototipo. ma niente di illeggibile.
il titolo con un carattere strano mi sa troppo di non professionale e lavoretto delle medie. ammetto di averli usati nei primi tempi, ma come non mi sognerei mai di mettere un “font a tema” in una presentazione di lavoro, non lo faccio nemmeno nei regolamenti… se lo presenti a un editore stiamo parlando appunto di lavoro.
Il titolo a tema è certamente rievocativo, ma gli editori sono rozzi e duri individui che, dopo anni di lavoro su prototipi, ormai hanno perso ogni piacere e gioia nella rievocazione, e vogliono solo capire se il vostro gioco riuscirà a divertire il sempre più esigente pubblico, oppure è solo un'altra inutile accozzaglia di regole.
Per quanto mi riguarda alle volte uso un font diverso per il titolo, perché il documento si presenta in maniera più elegante, ma comunque niente di eclatante.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Sì ma… il titolo dove? Nel regolamento terrei lo stesso font del regolamento, ma sulla scatola o sul materiale di gioco non vedo niente di male a usare un font apposito
Non è tanto per gli editori il font ” carino” quanto per i playtesters. Il prototipo essendo di solito scarno ma funzionale elimina dai giocatori che provano il gioco parte del “flavor” dato dall'ambientazione, questi piccoli accorgimenti servono ( secondo me ) a ridurre un po' questo effetto.
== La macchina del capo ha un buco nella gomma. Hai bisogno di 3 segnalini Mc-Gyver e un token Cewingum per ripararla. ==
== Fatti non foste per viver come bruti, ma per piazzar omini e cubettame ==
L'unica cosa che mi sento di dire è: NO AL COMIC SANS!!!!
Per il resto condivido ciò che è stato detto, font come tahoma o verdana sono decisamente leggibili, font tipo il times new roman si addice più a giochi dove, secondo me, l'ambientazione porta al passato. Comunque i casi sono tanti e i font pure. Evitare troppi pastrocchi è bene, ad ogni modo.