Difficilissimo, resto sempre incantato dai giochi della Haba. Il fatto e’ che vengono sempre troppo complicati per i grandi o troppo banali per i piccoli. Poi ci sono un sacco di considerazioni da fare: ad es. a quell’eta’ si gioca con qualunque cosa, dalle pentole ai cuscini… il vero soggetto a cui indirizzare i giochi e’ l’adulto che li compera.
Difficilissimo, resto sempre incantato dai giochi della Haba.
A chi lo dici! Ultimamente mi sto facendo una cultura in questo senso (prendendo a riferimento principalmente i vincitori e nominati del Kinderspiel des Jahre) e alcuni giochi li trovo davvero geniali… e molto divertenti!!
1.Geometrix era un gioco educativo (geometria) con carte e alcuni componenti del tangram.
2.Senza nome Un semi-collaborativo; gioco di posizionamento. E’ in fase di test; al primo è crollato inesorabilmente.
3.Demolitore. C’è già una bozza del regolamento, ma non riesco a trovare i materiali per il prototipo. (non è una mia priorità)
Personalmente il mio curriculum di giochi per bambini è il seguente
AiaGaia, 5+, non educativo (quantomeno non nelle intenzioni, poi qualcuno lo usa per insegnare le addizioni e le sottrazioni), forse anche un pelo complicato per bambini troppo piccoli.
Fiume di Parole 6+, gioco su commissione per le scuole elementari di Pisa e Valdera.
Gioco molto semplice con parole e sillabe, “a tema” (in questo caso era l’acqua).
La Grande Opera 7+, altro gioco su commissione per il Museo Ideale di Leonardo, a Vinci, e per il Museo del Bigallo, a Firenze (i due musei hanno la gestione in comune); di questo sono molto soddisfatto, dopo almeno una decina di dimostrazioni con bambini/ragazzi dai 7 ai 12 anni, classi e famiglie.
E’ un diceless che riprende qualcosina dalla ruota di Antike e Imperial, lineare ma non banale (insomma, bisogna pensare un po’ per vincere).
Me ne hanno commissionati altri due, uno qualche giorno fa e uno ieri, e mi sto già spremendo le meningi.
Dei due, uno probabilmente lo vedrete a IdeaG (è un GdC e necessiterà di playtest).
Grazie a tutti mi interessava più che altro fare un censimento tra di noi su questo tema.
Pensandoci bene ci sarebbero anche altri giochi (come Wizards of Mickey GCC, BauSquitMiao, Salvanèl… ecc.) ma credo che siano rivolti più ad una fascia di età 6-8.
Ovviamente scherzavo… Mi riferivo all’annosa questione che separa i giochi dall’educazione. Normalmente i ragazzi fiutano lontano un miglio se il gioco puzza di altri scopi che non siano il divertimento e l’impegno, e ne girano al largo. Molto meglio utilizzare i valori formativi che il gioco ha in se’ stesso
Ad esempio, mia figlia ha imparato il valore dei numeri giocando decine di volte Attenti al Lupo di Alex Randolph – Ravensburger.
Si ha ragione e la penso allo stesso modo.
Ma la differenza stà più nel “Teaching” e “Experience”; il gioco italiano “Educativo” tende a riflettere nel prodotto i sistemi educativi degli insegnanti, mentre il valore educativo presente in ogni gioco è più frutto di un sistema naturale dell’apprendimento.
Quindi se ogni gioco ha una suo effetto educativo tenderei ad indicare un gioco “Teaching” come Gioco-Educativo, a prescindere che tutti possono avere questa funzione.
Si, i bimbi ne girano a largo ecco perchè si utilizzano sempre di più le licenze per mascherarli e le azioni di marketing che mirano al compratore Mamma.
Che poi la maggior parte di noi non li definisce neanche giochi è un altro discorso.