Secondo voi potrebbe avere successo un gioco di sole carte (e qualche segnalino) che mutua delle meccaniche prese dai board game gestionali?
(Abbiamo un setup consistente tipo dominion, forse poco meno lungo) Carte risorsa in comune da accaparrarsi con le quale fare cose. Quasi assenza della fortuna, se non il tiro di dado per il primo gioatore (poco inifluente). Interazione Diretta e Indiretta, ma decisamente strategica, basata su carte in comune. Diverse strategie di vittoria… speriamo.
Spesso ho conosciuto giocatori incalliti di giochi da tavolo con plancia e zippoli apprezzare i giochi di carte fino ad un certo punto, come se sentissero: qualcosa che manca. Potrebbe avere successo un prodotto che strizza l'occhio (orbo) agli hard player di gestionali? Oppure trattandosi di un gioco di carte bisogna attenersi alla regola “semplice è bello”?
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Io mi sto convincendo (vedi anche post di Lupigi nell'altro argomento), che un gioco di carte deve restare soprattutto un gioco di carte. Se il tuo gioco ha uno sviluppo e una profondità più consistente, ti conviene utilizzare tutto quello che ti serve per sfruttarla: che sia una plancia, una pletora di gettoni, ecc.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Io mi sto convincendo (vedi anche post di Lupigi nell'altro argomento), che un gioco di carte deve restare soprattutto un gioco di carte. Se il tuo gioco ha uno sviluppo e una profondità più consistente, ti conviene utilizzare tutto quello che ti serve per sfruttarla: che sia una plancia, una pletora di gettoni, ecc.
Concordo
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Io mi sto convincendo (vedi anche post di Lupigi nell'altro argomento), che un gioco di carte deve restare soprattutto un gioco di carte. Se il tuo gioco ha uno sviluppo e una profondità più consistente, ti conviene utilizzare tutto quello che ti serve per sfruttarla: che sia una plancia, una pletora di gettoni, ecc.
Ma attenzione a non mettere nelle scatole tanto materiale per giochi che potrebbero invece essere giocati con le sole carte!! Un gioco che al gruppo del MercoLudì ha fatto questo effetto è Havana, la sensazione che mi hanno riferito era: “hanno fatto le tessere di cartoncino, ma bastava un mazzo di carte. Per farlo costare di più?”.
Mannaggia a voi ero partito da un gioco di carte e ora mi ritrovo con un gestionale….
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Ma attenzione a non mettere nelle scatole tanto materiale per giochi che potrebbero invece essere giocati con le sole carte!! Un gioco che al gruppo del MercoLudì ha fatto questo effetto è Havana, la sensazione che mi hanno riferito era: “hanno fatto le tessere di cartoncino, ma bastava un mazzo di carte. Per farlo costare di più?”.
Confesso di non aver presente Havana (ho visto solo la scatola chiusa), ma la risposta potrebbe essere semplicemente “sì”. Mi spiego: se hai per le mani una meccanica di gestionale pure, secondo me è meglio mettere dentro abbastanza materiale da giustificare la scatola grossa. E' vero che alcuni giochi potrebbero essere realizzati solo con carte, ma l'utente finale, quando vede il gioco di carte, non si aspetta la profondità di un gestionale, quindi il gioco rischia di passare inosservato e/o sminuito
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Ma attenzione a non mettere nelle scatole tanto materiale per giochi che potrebbero invece essere giocati con le sole carte!! Un gioco che al gruppo del MercoLudì ha fatto questo effetto è Havana, la sensazione che mi hanno riferito era: “hanno fatto le tessere di cartoncino, ma bastava un mazzo di carte. Per farlo costare di più?”.
Confesso di non aver presente Havana (ho visto solo la scatola chiusa), ma la risposta potrebbe essere semplicemente “sì”. Mi spiego: se hai per le mani una meccanica di gestionale pure, secondo me è meglio mettere dentro abbastanza materiale da giustificare la scatola grossa. E' vero che alcuni giochi potrebbero essere realizzati solo con carte, ma l'utente finale, quando vede il gioco di carte, non si aspetta la profondità di un gestionale, quindi il gioco rischia di passare inosservato e/o sminuito
Ma in questo caso allora la risposta sarebbe “no”, non è per farlo costare di più ma per renderlo più attraente per il pubblico che cerca un gestionale.
beh… Fino a un certo punto. I gestionali si collocano in una fascia che ha parecchie caratteristiche, fra cui il prezzo. Da editore, se so che pubblicando un gioco a 30 ne vendo 5000 (guadagnandoci x a copia) e che pubblicandolo a 10 ne vendo 2000 (guadagnandoci x * 1/3 a copia), secondo te quale pubblico?
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
ma in linea di massima un gioco con 80 carte costa più di un gioco con 80 puzzilli colorati vero?
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
pubblicando un gioco a 30 ne vendo 5000 (guadagnandoci x a copia) e che pubblicandolo a 10 ne vendo 2000 (guadagnandoci x * 1/3 a copia), secondo te quale pubblico?
caspita, sono questi i numeri? un gioco a 10 si vende meno di un gioco a 30?
pubblicando un gioco a 30 ne vendo 5000 (guadagnandoci x a copia) e che pubblicandolo a 10 ne vendo 2000 (guadagnandoci x * 1/3 a copia), secondo te quale pubblico?
caspita, sono questi i numeri? un gioco a 10 si vende meno di un gioco a 30?
Per un gestionale direi proprio di sì.
Probabilmente è vero anche per i giochi in genere… Poi ogni casa editrice ha le sue linee editoriali. Ci saranno quelle brave a vendere i giochi da 10 e quelle brave a vendere i giochi da 50
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Io mi sto convincendo (vedi anche post di Lupigi nell'altro argomento), che un gioco di carte deve restare soprattutto un gioco di carte. Se il tuo gioco ha uno sviluppo e una profondità più consistente, ti conviene utilizzare tutto quello che ti serve per sfruttarla: che sia una plancia, una pletora di gettoni, ecc.
Concordo
pure io.
confermo pure io, per esperienza diretta. all'inizio quasi tutti i miei prototipi erano giochi di carte, che richiedevano ragionamenti tipici dei giochi da tavolo… perché a me piaceva inventare giochi di questo tipo e giocarli: perché fare un gioco con plance, cubetti, monete, pedine, quando posso ottenere in parte lo stesso effetto con un gioco di sole carte? la risposta che mi veniva data quando li proponevo a persone esperte era quasi sempre la stessa: trasformalo in un gioco da tavolo…. oppure alleggerisci le regole, perché i giocatori da un gioco di sole carte si aspetta qualcosa di più leggero. ciao
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
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