Vediamo se io invece riesco a spiegarmi una volta per tutte in modo chiaro
Innanzi tutto io sono dell’idea di un gioco di sole carte (ma è una mia opinione).
Allora mettiamo che esistano delle carte
Obbiettivi primari (ossia che portano alla fine del mondo) che sono mettiamo 4 carte (Caduta meteorite, disastro nucleare etc. etc.).
Obbiettivi secondari che potrebbero essere 8 carte (Occultamento di prove, manipolazione dei media, etc. etc.).
Obbiettivi del giocatore che potrebbero essere 8 carte riportanti ciascuna 1 obbiettivo primario e 2 secondari da raggiungere.
Ora all’inizio della partita ogni giocatore pesca casualmente una carta obbiettivi del giocatore e la tiene segreta sino al concludersi della partita.
Poi si posizionano le 8 carte obbiettivi secondari al centro del tavolo
e si incomincia a giocare (fase 1).
Un obbiettivo secondario verrebbe definito raggiunto quando le carte giocate su di esso avranno un valore di (mettiamo +10).
A questo punto quell’obbiettivo viene accantonato in quanto raggiunto.
Al raggiungimento del 4° obbiettivo secondario lo si accantona anch’esso e si rimuovono i rimanenti 4 dal gioco, rimpiazzandoli con
x carte obbiettivo primario (qui sono ancora indeciso se 1-2 o tutte e 4 le carte).
Fatto ciò si inizia con la seconda fase di gioco che termina appena raggiunto un obbiettivo primario.
Il gioco (sia nella prima fase che nella seconda), ad ogni turno dopo che tutti i giocatori hanno fatto la loro mossa, farà la sua (esempio giocando una carta che ne esclude una tipologia, oppure che esclude carte di un determinato valore o come meglio si crede), comunque tenderà a mandare in negativo i valori sino ad allora giocati dai Guru, quindi riportando a zero o a -x la somma del valore delle carte giocate sui vari obbiettivi impedendone il raggiungimento.
I guru dal canto loro possono giocare carte che sono polivalenti, ossia che hanno un valore +x rispetto ad un obbiettivo specifico e +1 /-1 rispetto ad un qualsiasi altro obbiettivo, questo per renderle sempre giocabili.
In questo modo solo alla fine del gioco si saprà chi ha raggiunto cosa e quanti punti ha totalizzato.
Il mio sito personale dove vedere i miei prototipi www.giancarloclerici.it[/url]
un gioco come questo però si basa sulla sola pesca fortunata di carte. e poi tieni conto dell’ovvietà della mossa (diciamo il contrario del problema di analisi/paralisi), le scelte del giocatore si riducono a mettere punti sulla catastrofe e niente altro. o sbaglio?
Dunque in realtà le carte avendo una polivalenza possono essere giocate per influenzare se pur in maniera minima obbiettivi in modo sia positivo che negativo.
In secondo luogo è possibile detto che obbiettivi secondari di più giocatori coincidano quindi potrebbe succedere che qualcuno faccia inconsciamente il gioco a favore anche di altri.
Terzo non è detto che ci sia una fase di pesca…. (potrebbero esserci dei mazzi precostruiti uguali per tutti tra i quali scegliere cosa giocare e li starebbe al giocatore seguire una sua strategia stando attento a ciò che fanno gli altri.
Il fattore fortuna sarebbe ridotto al solo intervento da parte del gioco.
Il mio sito personale dove vedere i miei prototipi www.giancarloclerici.it[/url]
Dunque in realtà le carte avendo una polivalenza possono essere giocate per influenzare se pur in maniera minima obbiettivi in modo sia positivo che negativo.
ok, ma questo non risolve l’ovvietà delle scelte
In secondo luogo è possibile detto che obbiettivi secondari di più giocatori coincidano quindi potrebbe succedere che qualcuno faccia inconsciamente il gioco a favore anche di altri.
questo quindi vale solo se i giocatori hanno obiettivi primari e secondari mischiati, altrimetti appiana il gioco. esempio: catastrofe nucleare primario per entrambi vuol dire non avvantaggiare l’altro, semplicemente è una strada comune; catastrofe nucleare per uno primaria, per l’altro secondaria, allora il secondo giocatore avvantaggerà il primo.
Terzo non è detto che ci sia una fase di pesca…. (potrebbero esserci dei mazzi precostruiti uguali per tutti tra i quali scegliere cosa giocare e li starebbe al giocatore seguire una sua strategia stando attento a ciò che fanno gli altri.
Il fattore fortuna sarebbe ridotto al solo intervento da parte del gioco.
ok, togli il fattore fortuna, ma la rigiocabilità del gioco in questo caso va a farsi benedire.
scusate “l’aggressione” alla vostra idea, ma proprio mi sembra che non ci siamo… IMHO ovviamente
scusate “l’aggressione” alla vostra idea, ma proprio mi sembra che non ci siamo… IMHO ovviamentePost edited by: Khoril, at: 2009/12/14 14:09
Scherzi? Ce ne fossero di aggressioni così. A parte questo non sei tu che mi avevi chiesto di fare questo specifico gioco insieme? Io ho iniziato a postare per raccogliere qualche idea ma ho intenzione cmq di rispettare la parola data, questo non significa non valutare obiettivamente le proposte cmq
Folken ha tirato fuori delle buone idee ma ho l’impressione da un paio di pagine in qua che si rischi di fare un gioco poco “attraente” dal punto di vista delle meccaniche (alla fine si riduce tutto a somme algebriche). Introdurre qualche elemento 3d (per così dire) oltre le carte può dare la possibilità di inserire meccaniche diverse, quindi sarei per esplorare varie possibilità a questo punto della progettazione.
si, mi ero proposto per collaborare, ma non riesco ancora ad accedere all’officina.
intanto che ne dici dell’idea di togliere le carte?
pensavo anche a una componente di destrezza… magari una bella torre di componenti in legno nel centro della plancia che quando cade significa il crollo del sistema/mondo ergo il termine della partita. i pezzi da mettere sono un’informazione della tessera… più sposto il segnalino con movimenti importanti più devo mettere pezzi “difficili” prima si avvicina la fine del mondo.
Dunque in realtà le carte avendo una polivalenza possono essere giocate per influenzare se pur in maniera minima obbiettivi in modo sia positivo che negativo.
ok, ma questo non risolve l’ovvietà delle scelte
In secondo luogo è possibile detto che obbiettivi secondari di più giocatori coincidano quindi potrebbe succedere che qualcuno faccia inconsciamente il gioco a favore anche di altri.
questo quindi vale solo se i giocatori hanno obiettivi primari e secondari mischiati, altrimetti appiana il gioco. esempio: catastrofe nucleare primario per entrambi vuol dire non avvantaggiare l’altro, semplicemente è una strada comune; catastrofe nucleare per uno primaria, per l’altro secondaria, allora il secondo giocatore avvantaggerà il primo.
Terzo non è detto che ci sia una fase di pesca…. (potrebbero esserci dei mazzi precostruiti uguali per tutti tra i quali scegliere cosa giocare e li starebbe al giocatore seguire una sua strategia stando attento a ciò che fanno gli altri.
Il fattore fortuna sarebbe ridotto al solo intervento da parte del gioco.
ok, togli il fattore fortuna, ma la rigiocabilità del gioco in questo caso va a farsi benedire.
scusate “l’aggressione” alla vostra idea, ma proprio mi sembra che non ci siamo… IMHO ovviamentePost edited by: Khoril, at: 2009/12/14 14:09
1°) L’ovvietà delle scelte è limitata solo da cosa fanno le carte da giocare e più scelte offrono meno ovvietà c’è nel loro utilizzo a seconda delle strategie adottate.
2°) solo gli obbiettivi secondari possono coincidere… quelli primari no.
3°) Non capisco perché diminuisce la rigiocabilità diminuendo la fortuna… allora gli scacchi e i giochi astratti non dovrebbero mai potersi rigiocare.
Il mio sito personale dove vedere i miei prototipi www.giancarloclerici.it[/url]
1°) L’ovvietà delle scelte è limitata solo da cosa fanno le carte da giocare e più scelte offrono meno ovvietà c’è nel loro utilizzo a seconda delle strategie adottate.
vero. ma il gioco, come leggevo prima, così è incentrato solo sulla somma e sottrazione di valori, tutto il resto è corollario. vuoi dare tante possibilità? allora ti ritrovi con tante carte con tante scritte ma che utilizzerai soprattutto per sommare/sottrarre punti
2°) solo gli obbiettivi secondari possono coincidere… quelli primari no.
ok. allora se due giocatori hanno obiettivi secondari comuni sono avvantaggiati… quindi sbilanci il gioco a favore di qualcuno
3°) Non capisco perché diminuisce la rigiocabilità diminuendo la fortuna… allora gli scacchi e i giochi astratti non dovrebbero mai potersi rigiocare.
mmmhhh mi correggo. la rigiocabilità e data dalle variabili, non dalla fortuna. quindi diminuisci la fortuna ma inserisci anche un setup fisso che diminuisce la rigiocabilità. cmq si, alcuni giochi astratti (escludiamo scacchi e go che hanno variabili infinite) quasi non vale la pena giocarli visto che se l’avversario ha memorizzato la soluzione ha la vittoria sicura (esempio: la dama, esiste la soluzione e nei tornei chi ha la prima mossa viene sorteggiato perchè ha un grosso vantaggio. esempio: gli scacchi, ci sono aperture da 30/40 mosse fisse con risposte fisse che quasi non vale la pena di giocare visto che diventa più un gioco di memoria che di logica)
vero. ma il gioco, come leggevo prima, così è incentrato solo sulla somma e sottrazione di valori, tutto il resto è corollario. vuoi dare tante possibilità? allora ti ritrovi con tante carte con tante scritte ma che utilizzerai soprattutto per sommare/sottrarre punti
Ok questa è l’impressione che sto avendo pure io.
La componente di dexterity non mi convince molto, in questo caso verrebbe fuori una specie di Jenga. Giochi del genere cmq non mi piacciono.
Io sarei per carte/tabellone o plancie dei giocatori/pedine/segnalini etc
Ma non ti pare che in questo caso verrebbe fuori una cosa alla Jenga?
Beh cmq se hai delle idee in questo senso discutiamone, magari esce cmq qualcosa di carino.