ciao a tutti, apro questo topic per discutere sulla materia di copyright e immagini sui giochi da tavolo più precisamente se utilizzo tool grafici come daz studio, bryce, sketchup, autocad, photoshop vi sono limitazioni o regole? ad esempio, se prendo un videogioco (tipo Skyrim) e faccio uno screenshot con Photoshop, poi con la tavoletta grafica faccio delle modifiche al soggetto e lo rielaboro, ci possono essere problemi legali? se ad esempio prendo spunto dal frame di un cartone animato, e faccio un disegno a matita, infrango qualche copyright?
Per un uso non commerciale ( quindi anche per il prototipo da portare in giro ) puoi fare quello che ti pare.
per un uso commericale ovviamente il discorso cambia, puoi ispirarti a qualsiasi cosa ma non puoi riutilizzare senza licenza alcun artefatto grafico. ad esempio puoi copiare un disegno, ma non puoi usare Quel disegno) se vuoi capire cosa intendo puoi cercare “urban rivals game” su google e vedere come per il gioco alcuni personaggi sono “fortemente ispirati” a personaggi noti, ma sono stati differenziati a sufficienza da non violare il copyright.
== La macchina del capo ha un buco nella gomma. Hai bisogno di 3 segnalini Mc-Gyver e un token Cewingum per ripararla. ==
== Fatti non foste per viver come bruti, ma per piazzar omini e cubettame ==
Non mi è chiarissimo se ti stai preoccupando del copyright dell'immagine o del copyright derivante dallo strumento che hai usato quando hai creato l'immagine. Nel primo caso, vale quello che ha detto MrPako, ovvero che per i prototipi fai un po' quello che ti pare, mentre se dovessi farne uso commerciale avrai tutte le restrizioni del caso. Nel secondo caso… il problema non si dovrebbe porre, i software sono strumenti, quello che ci crei è tuo, non possono limitartene l'uso in alcun modo. (Comunque la riga che hai postato non dice che se usi il software per immagini 2D puoi usufruire liberamente di tali immagini, che appunto è vero a prescindere èerché le immagini le hai create tu. Dice invece che ti dà licenza di usufruire liberamente dei _loro_ modelli base in 2D preesistenti). La cosa del videogame che menzioni non so da dove venga, ma penso dipenda da altro (probabilmente lo sfruttamento del loro motore di animazione)
ciao CMT mi sto interessando appunto dell'uso commerciale delle grafiche infatti mi pare strano che se uso uno strumento (software) non dovrei essere libero di usare ciò che ho “creato” altrimenti gli architetti con AUTOCAD come farebbero?
Ma infatti l'uso è libero, lo strumento che hai usato non ha rilevanza perché l'opera finale è tua. Potrebbe essere diverso giusto se usassi parti del software stesso, come potrebbe essere appunto un motore di animazione che entra a far parte del risultato finale, o magari uno sfondo/texture/vattelapesca distribuito col programma (ammesso che ci sia una limitazione al suo utilizzo). Altrimenti sarebbe come dire che se io scrivo un documento e lo distribuisco su CD devo andare a pagare i diritti, nell'ordine, alla Microsoft, ai produttori del programma di masterizzazione, e pure al fabbricante del CD già che ci sono Il copyright di un prodotto riguarda solo il prodotto, non ciò che viene usato per produrlo (certo, se poi produci qualcosa usando una copia piratata di un software qualche problema di copyright ce l'hai, ma di tutt'altra portata e natura )
Per quello che riguarda i Software grafici e le licenze ci sono diverse situazioni possibili :
Free for use : lo strumento è totalmente gratuito e puoi usarlo sia per uso non commerciale che per uso commerciale.
Personal use only : la licenza (Spesso gratuita ) ti permette di usare la maggior parte delle funzioni MA non permette di utilizzare a scopo commerciale il materiale che tu hai prodotto.
Commercial use : puoi utilizzare il materiale prodotto per qualsiasi uso.
La differenza tra le ultime 2 è solo in alcuni meta dati inseriti nei files e , più spesso di quanto immagini, vengono usati software con licenza personale anche per uso commerciale. Di solito questo accade per piccoli studi che non fatturano direttamente o che non devono “distribuire il file al cliente” ( ad esempio un fotografo che ritocca con photoshop e si stampa l'immagine per venderla ) .
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== Fatti non foste per viver come bruti, ma per piazzar omini e cubettame ==
Tutti i post letti qui dentro mi fanno capire che il settore presenta sotto determinati aspetti gli stessi problemi dell'industrial o del graphic design, inclusi quelli sul copyright e sul diritto d'autore (su cui è sempre bene essere informati). Comunque la creazione di una grafica è in capo a chi la crea, non al mezzo con cui è stata creata: non è che se fai un disegno devi dividere i diritti d'autore con la Pantone perchè hai usato i loro pennarelli…..Chiaramente non puoi usare i Pantone senza comprarli e se te li rubi al supermercato resta un problema tra te e il supermercato e non della Pantone. Con il Software invece è diverso perchè ti puoi “doppiare” un programma senza averlo comprato, mentre non puoi “copiarti” i pennarelli: da qui nasce il problema per la casa madre e tutta la storia sui software, le licenze etc. Detto questo però, una volta che hai usato il programma e hai prodotto la tua opera, il copyright di quell'opera resta esclusivamente tuo ed a pieno diritto. La questione è aver leso i diritti di proprietà o meno della casa produttrice del software lavorando con copie non originali etc etc, ma non c'entra niente con il diritto d'autore riguardante l'opera creata attraverso quel software.
La questione è aver leso i diritti di proprietà o meno della casa produttrice del software lavorando con copie non originali etc etc, ma non c'entra niente con il diritto d'autore riguardante l'opera creata attraverso quel software.
mi pare che hai espresso bene qualsiasi dubbio a riguardo grazie delle delucidazioni
La questione del diritto d'autore e' molto antipatica per la differenza di forza tra un'azienda e un privato persona fisica. Il diritto d'autore e' dell'autore per diritto naturale (il giro di parole si definisce da solo); il nocciolo della questione si gioca sulla prova certa che un certo soggetto ha copiato l'idea di un altro soggetto e che non abbia invece creato a sua volta qualcosa di analogo in modo indipendente. Una idea in quanto tale non e' proteggibile: lo e' la realizzazione concreta dell'idea: non puoi proteggere l'idea di fare una sedia che sta in piedi senza le gambe; puoi proteggere la sedia che hai fatto tu, che ha un potente ventilatore sotto al sedile che la fa stare a mezz'aria senza bisogno di avere le gambe. A un certo punto se ne esce qualcuno che vende una sedia molto simile alla tua: innanzitutto bisogna vedere se si tratta di un'azienda alla quale ti sei rivolto presentando la tua sedia oppure di un'azienda che non ti ha mai visto ne' conosciuto, o magari se viene fuori che e' un'azienda che non conosci, ma alla quale la sedia e' stata venduta da un altra persona, magari che ha avuto accesso ( ha visto) la tua. Dopodiche' in automatico non succede niente, quindi la sedia accusata continuera' ad essere prodotta fino a quando non ci sara' una esplicita contestazione contro la produzione di quella sedia (la causa legale, insomma). In quella sede bisognera' dimostrare che la sedia accusata e' realmente un plagio di quella che si ritiene l'originale oppure se magari non sia solo “simile”: magari verra' ribattuto che il sedile non ha il ventilatore sotto ma un magnete speciale, ha forma quadrata e non rotonda, lo schienale e' alto un metro e mezzo anziche' due metri, sullo schienale non ci sono disegni di fiori ma quadretti… E' gia' chiaro che la prima cosa e' avere la prova provata che in quella certa data esiste quella certa cosa ( il vostro gioco ); poi avere la prova tracciata che il vostro gioco e' stato mostrato a una certa azienda o un'altra ( parecchio piu' complicato e delicato, poi nascono ulteriori problemi perche' quando un ritrovato viene reso di pubblico dominio non dovrebbe essere piu' brevettabile, ma non sono un avvocato quindi andrebbe approfondita la cosa ), e infine e soprattutto e' da vedere se il gioco di tizio ha realmente copiato il vostro o se magari nel vostro le miniature si muovono con le carte e di la' con i dadi, il vostro ha le caselle del tabellone esagonali e l'altro quadrate, etc etc etc. In poche parole una vera tutela, piena al 100 x 100, e' difficile… e se non e' al 100 x 100 vale la pena? ad ognuno la sua risposta.
Se ci atteniamo al tuo esempio della sedia, certo che lo è, è per quello che esistono i brevetti. Non devi realizzare fisicamente qualcosa per brevettarla, brevetti l'idea, non l'oggetto in sé. Il problema nasce quando parli non di oggetto fisico ma di concetto di per sé astratto che non è l'idea di un oggetto fisico. Un racconto, una poesia, una canzone, un disegno, il regolamento di un gioco da tavolo, rientrano in questa categoria. Poi su tutto il resto hai essenzialmente ragione, la tutela della proprietà intellettuale esiste come diritto naturale, ma ci sono migliaia di modi per aggirarla.
No CMT, non è solo “per il resto” che ho ragione: stiamo dicendo esattamente la stessa cosa: l'idea in quanto tale è evanescente e non definisce una cosa: l'idea di sedia consiste in “una cosa che serve per stare seduti”: non è abbastanza definita per essere brevettata. Lo diventa nel momento in cui ne parli come “un oggetto composto da una tavoletta quadrata chiamata sedile di 40cm x 40, con fissate 4 aste di legno sugli angoli che appoggiate a terra distanziano la tavoletta di 48cm; due di queste aste proseguono nella loro elevazione oltre al livello della tavoletta per ulteriori 25cm e le loro estremità sono unite da una seconda tavoletta di 40 x 15cm che serve ad appoggiare la schiena quando si è seduti”: ecco: adesso puoi brevettare la sedia, ma non hai “brevettato la sedia” bensì “la tua sedia” (o io non potrei fare la mia). Questo intentevo dire, non che devi aver costruito il prototipo (anche se ai fini del rilascio del brevetto è utile: d'altra parte una relazione tecnica accompagnata da disegni la devi produrre): è proprio quello che affermi anche tu (per forza: alla fine è così: al di là delle interpretazioni del burocrate di turno allo sportello della Camera di Commercio che adesso si deve peraltro confrontare con il modello di brevetto europeo). Per l'opera letteraria non conosco il criterio di definizione del concetto di racconto; per una canzone sono le prime sette battute musicali dello spartito (fa giurisprudenza il noto caso della causa tra Michael Jackson ed Albano Carrisi per il supposto plagio di una canzone causa attacco uguale….che poi non vorrei dire una castroneria ma mi pare alla fine avesse ragione Albano)…
per una canzone sono le prime sette battute musicali dello spartito (fa giurisprudenza il noto caso della causa tra Michael Jackson ed Albano Carrisi per il supposto plagio di una canzone causa attacco uguale….che poi non vorrei dire una castroneria ma mi pare alla fine avesse ragione Albano)…
Considerato che avevano copiato entrambi direi di no A parte quello, io ho appunto detto “nel tuo esempio di sedia”, ovvero di una sedia specifica. Non sono esperto di brevetti in Italia ma se vai a vederti brevetti depositati nel mondo ci sono cose ben più fumose di “cosa su cui ci si siede”, anzi c'è gente nota per depositare brevetti terribilmente generici nella speranza che prima o poi qualcuno inventi davvero qualcosa di simile. e loro risultino già depositari.
Considerato che avevano copiato entrambi direi di no …c'è gente nota per depositare brevetti terribilmente generici nella speranza che prima o poi qualcuno inventi davvero qualcosa di simile. e loro risultino già depositari.
Ma vedi? Questa è la conferma evidente della non “graniticità” della forza legale del brevetto (e del fatto che rappresenta comunque quantomeno una favorevole congiuntura per l'interesse di chi opera in ambito di contenzioso giuridico)… In altre parole ne esce sempre fuori il detto che tra i due coniugi che divorziano quello che ci guadagna è l'avvocato.
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