…nel senso: “hai visto mai che in questo interessantissimo sito trovo tutte le info che mi servono per pubblicare finalmente qualcosa?”.
Ciao a tutti, mi chiamo Carlo e dopo anni passati a lavorare in pubblicità ho deciso di mettere nero su bianco qualche idea e vedere se si riesce a realizzarla. Ho un piccolissimo passato di inventore di giochi, fatti per lavoro (comunicazione) che però sono riusciti abbastanza bene (a sentire chi ci ha giocato)… vedremo. Insomma, un saluto a tutti e bentrovati.
Oh… beh… uno era per la Procter & Gamble, quella del Mastrolindo e del Dash per capirci, si svolgeva in un supermercato e ognuno doveva arrivare alla cassa con una lista definita di prodotti, ne uno in più ne uno in meno. Durante la spesa gli altri concorrenti potevano rubarti la roba dal carrello o appiopparti un prodotto che a loro non serviva impedendoti di uscire. Ci ho lavorato con alcune mie colleghe di agenzia (sono un pubblicitario) ed è stato pubblicato come gadget aziendale dall’editore Peliti (un editore di libri fotografici) e ovviamente non è mai stato commercializzato. L’altro, anche questo realizzato come gadget, è stato fatto per Sodexò, una società che si occupa di ristorazione nelle scuole e è stato distribuito per natale alle classi elementari al posto del solito panettone. Era un gioco molto semplice, realizzato su cartone fustellato che aveva anche lo scopo di educare i bambini sulle regole di una buona alimentazione. Questo l’ho realizzato come agenzia nel lontano 95 (mi pare). Occupandomi di comunicazione ho seguito tutte le varie fasi, oltre che la grafica ovviamente… e devo dire che facevano la loro figura.
ho deciso di mettere nero su bianco qualche idea e vedere se si riesce a realizzarla.
Ciao Carlo,
io sono editore di giochi e ti invito a dare un’occhiata al mio sito, dove sono descritti brevemente i servizi di consulenza che facciamo per chi vuole buttarsi nell’impresa http://www.psgiochi.com/services
Secondo me si concilierebbero bene col tuo lavoro, visto che spesso chi pubblica giochi come gadget non conosce i canali giusti per stamparli con la miglior qualità a buon prezzo.
Se ti interessa scrivimi pure alla mail che c’è sul sito.
E… i consigli sono sempre gratis, non abbiate paura a chiederli
Ciao,
Mario Sacchi – Post Scriptum
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Ciao Mario… grazie per la proposta di aiuto. Il problema non è trovare i fornitori (per necessità lavorative, sono un Art Director, vivo in mezzo a tipografi e fustellatori di tutti i tipi 365 giorni all’anno). Vorrei invece capire le problematiche legate alla vendita e alla distribuzione per valutare se imbarcarmi in un’avventura imprenditoriale o appoggiarmi ad un editore benevolo. Leggo di molti appassionati che si auto producono e si presentano alle fiere… ecco, vorrei capire ad esempio che tipo di regime fiscale usano, se hanno una piccola società (e di che tipo) o se hanno una semplice partita iva o neanche quella. Comunque vengo a curiosare sul tuo sito, e grazie per l’attenzione.
Ciao Mario… grazie per la proposta di aiuto. Il problema non è trovare i fornitori (per necessità lavorative, sono un Art Director, vivo in mezzo a tipografi e fustellatori di tutti i tipi 365 giorni all’anno).
Permettimi di dubitarne… non credo tu viva in mezzo a stampatori specializzati in GIOCHI, per il semplice fatto che da noi ce ne sono pochissimi, e lavorano su tirature ben più alte di quelle che credo interessino a te.
carloplayer wrote:
Vorrei invece capire le problematiche legate alla vendita e alla distribuzione per valutare se imbarcarmi in un’avventura imprenditoriale o appoggiarmi ad un editore benevolo. Leggo di molti appassionati che si auto producono e si presentano alle fiere…
Per vendita e distribuzione l’ideale è riuscire a vendere sul mercato estero. Solo con le fiere si fa davvero fatica (e soprattutto, devi essere disposto a farti tanti chilometri e usare tanto del tuo tempo).
carloplayer wrote:
ecco, vorrei capire ad esempio che tipo di regime fiscale usano, se hanno una piccola società (e di che tipo) o se hanno una semplice partita iva o neanche quella.
Secondo me non vale la pena di fare una società, con quello che costa. Una partita iva individuale va benissimo.
Per quanto riguarda il regime fiscale non sono aggiornato, perché ogni anno ne escono di nuovi… Io ho fatto i primi 3 anni a regime agevolato, ma ora sono a regime normale.
carloplayer wrote:
Comunque vengo a curiosare sul tuo sito, e grazie per l’attenzione.
Scaricati la guida all’autoproduzione e dalle un’occhiata
Comunque per qualsiasi domanda, io sono a disposizione.
Ciao!
Mario Sacchi – Post Scriptum
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
perché i pochissimi stampatori in grado di stampare giochi di qualità editoriale presenti in italia lavorano su tirature molto più grandi di quelle che di norma servono a un esordiente (o anche a uno già nel giro da anni, se è per questo).
Poi per carità… Se tu invece ne conoscessi qualcuno sarei ben lieto di conoscerlo
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Cosa differenzia il tuo stampatore (ma chiamiamolo tipografo che è meglio) da un qualsiasi altro tipografo di qualità?
I tuoi giochi non sono tutta questa complicazione cartotecnica che dici.
Qualsiasi tipografo, da Trento a Palermo, sarebbe in grado di fare lo stesso lavoro. I costi? Esattamente gli stessi e forse anche meno. Esordiente o meno, dipende da quanti soldi hai da investire, non da quante medaglie hai sul petto. Se stampi tante copie le paghi unitariamente di meno, se ne stampi poche le paghi unitariamente di più.
Parli a me di qualità editoriale? La qualità di stampa di un gioco da tavolo è ben inferiore alla media dei materiali di comunicazione che realizzo per i miei clienti, che vanno da progetti editoriali fino a materiali promozionali per banche, aziende internazionali e case automobilistiche, che ti assicuro, hanno molte più pretese qualitative e di cartotecnica di un qualsiasi gioco da tavolo.
Quindi, se fossi in te, eviterei di dubitare di quello che dico, senza nemmeno sapere con chi stai parlando e soprattutto di cosa.
“I pochissimi stampatori in grado di stampare giochi di qualità editoriale presenti in italia lavorano su tirature molto più grandi di quelle che di norma servono a un esordiente (o anche a uno già nel giro da anni, se è per questo)”
Quindi se stampano per te, significa che sei uno che stampa alla stregua della Ravensburger? Che dire, a questo punto mi permetto di dubitare anche io di quello che dici.
Per carità, se ti interessa conoscere i miei fornitori vai su Google e cerca “tipografie”… ti si aprirà un mondo.
Cosa differenzia il tuo stampatore (ma chiamiamolo tipografo che è meglio) da un qualsiasi altro tipografo di qualità?
I tuoi giochi non sono tutta questa complicazione cartotecnica che dici.
Qualsiasi tipografo, da Trento a Palermo, sarebbe in grado di fare lo stesso lavoro. I costi? Esattamente gli stessi e forse anche meno. Esordiente o meno, dipende da quanti soldi hai da investire, non da quante medaglie hai sul petto. Se stampi tante copie le paghi unitariamente di meno, se ne stampi poche le paghi unitariamente di più.
Parli a me di qualità editoriale? La qualità di stampa di un gioco da tavolo è ben inferiore alla media dei materiali di comunicazione che realizzo per i miei clienti, che vanno da progetti editoriali fino a materiali promozionali per banche, aziende internazionali e case automobilistiche, che ti assicuro, hanno molte più pretese qualitative e di cartotecnica di un qualsiasi gioco da tavolo.
Quindi, se fossi in te, eviterei di dubitare di quello che dico, senza nemmeno sapere con chi stai parlando e soprattutto di cosa.
“I pochissimi stampatori in grado di stampare giochi di qualità editoriale presenti in italia lavorano su tirature molto più grandi di quelle che di norma servono a un esordiente (o anche a uno già nel giro da anni, se è per questo)”
Quindi se stampano per te, significa che sei uno che stampa alla stregua della Ravensburger? Che dire, a questo punto mi permetto di dubitare anche io di quello che dici.
Per carità, se ti interessa conoscere i miei fornitori vai su Google e cerca “tipografie”… ti si aprirà un mondo.
Se la prendi con questo spirito non ho più nulla da dire. Io volevo essere propositivo e ho offerto di condividere le mie esperienze, che sono quelle di una persona che da anni fa giochi.
Se sei convinto di non averne bisogno, buon per te. Magari è vero. Nella maggior parte dei casi è un errore, e chi l’ha fatto lo ha pagato. Magari tu sei l’eccezione, te lo auguro. Come hai detto, non ti conosco.
Distinti saluti,
Mario
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Non voglio impicciarmi sulla faccenda della credibilità ma voglio sapere di più da entrambi per capire quali sono i limiti di stampa e le macchine che vengono usate ad esempio per produrre delle carte da gioco o dei cartoncini sagomati.
Come si fa nel dettaglio lo so. ma esistono delle macchine che producono in serie?
Non voglio impicciarmi sulla faccenda della credibilità ma voglio sapere di più da entrambi per capire quali sono i limiti di stampa e le macchine che vengono usate ad esempio per produrre delle carte da gioco o dei cartoncini sagomati.
Come si fa nel dettaglio lo so. ma esistono delle macchine che producono in serie?
Scusa non ho capito bene cosa ti serve :p
Cosa intendi per limiti di stampa? Il numero massimo/minimo di copie stampabili? Lo spessore dei cartoncini?
Esistono diversi tipi di macchine, che permettono di produrre in serie qualsiasi componente di giochi.
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
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