I Live Abroad – Vivere All’estero — Un gioco per le lingue

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    leprecauno
    Partecipante

    Cari Amici di IDG,

    nel 2005 ho un'idea per un gioco da tavola.

    Grazie ai consigli di questo forum riesco dopo 5 anni
    a dargli una forma possibile.

    In 5 anni faccio play test, 6-7 riedizioni delle istruzioni
    (e dunque del gioco).

    Partecipo al premio archimede e …
    non vengo ammesso in finale :-(

    Chiamo per un commento e mi dicono che ho preso
    un 5 e mezzo. Insufficiente per un pelo.

    Rimetto a voi le istruzioni del gioco per poterlo migliorare ancora.

    Mi piacerebbe avere consigli su:
    – Come renderlo “più gioco”, “più divertente”
    – Esistono altri simili in giro.

    Per avere le istruzioni in PDF (formato grafico + leggibile)
    scrivetemi: marcorossi75@gmail.com

    Oppure ditemi come si puo' mettere un allegato ;-)

    Grazie.

    Introduzione:

    “I Live Abroad” è un gioco pensato per rispolverare o, addirittura, imparare la lingua inglese fingendo di dover ambientarsi in un paese straniero. Ci si sarà completamente ambientati quando si sarà realizzato il proprio Obiettivo Primario (Casa, Lavoro, Tempo Libero o Amici). Attraverso questo immaginario percorso potrete integrare il vostro vocabolario di inglese ed avere degli spunti per approfondire la lingua. Buon divertimento!

    N° di giocatori: da 3 a 6. E’ possibile giocare anche a squadre da 2 o più giocatori.

    Cosa c’è nella confezione:
    100 “Carte Parola” (25 per categoria). Su ogni “Carta Parola” ci sono 3 termini in italiano e sul retro la traduzione nella lingua inglese. La collocazione delle parole è: Alta, Centrale e Bassa
    8 “Carte Speciali” con imprevisti che possono capitare vivendo all’estero.
    8 “Carte Obiettivo” con l’obiettivo primario che il giocatore deve raggiungere.
    1 “Carta Nera” che servirà a nascondere la parola in gioco.
    Si necessita si un vocabolario Italiano-Inglese.

    Categorie:
    Casa Lavoro Tempo libero      Amici
                                                                                                     
    Scopo del gioco: Riuscire a collezionare 5 carte della categoria riportata nella “carta obiettivo” oppure collezionare 5 carte più 5 carte di altre categorie.

    Carta obiettivo: Casa —>    Si vince con 5 Carte Casa oppure  con 5 carte lavoro + 5 carte amici (o altre combinazioni)

    Preparazione del gioco:

    Ogni giocatore sceglie a caso una carta obiettivo senza farla vedere agli altri giocatori e la conserva in modo che gli altri non possano vederla fino alla fine del gioco. Le altre carte obiettivo vanno messe da parte. La categoria della carta scelta sarà l’obiettivo primario di quel giocatore.

    I giocatori decidono un mazziere, egli dovrà mischiare le carte avendo cura di mantenerle tutte nello stesso verso (dalla parte in italiano). Il mazziere dovrà porre sul tavolo il mazzo di carte coprendone la sommità con la “carta nera”. Ci si potrà riferire alla bandiera collocata nell’angolo in alto a destra delle carte. Il mazziere dovrà decidere con quale delle 3 righe si giocherà la partita (Alta, Centrale o Bassa).

    Fase opzionale: Nel caso in cui i giocatori non abbiano grossa dimestichezza con la lingua, si consiglia di dare una lettura veloce alle “carte parola” per un primo apprendimento.

    Come si gioca:

    Il gioco parte dal giocatore più giovane e si sviluppa in senso orario. Il mazziere muovendo la “carta nera” sul mazzo di carte mostra un lembo della “carta parola” che si trova più in alto e dichiara la categoria (o il colore) al giocatore di turno. La carta deve essere scoperta per quanto basti a vedere la categoria senza vedere (o far vedere) la parola riportata.

    Dopo aver ascoltato la categoria della carta il giocatore può decidere se “prendere” o “lasciare”.

    Se il giocatore “prende”, il mazziere legge la parola in italiano (Alta, Centrale o Bassa come stabilito prima di iniziare il gioco) al giocatore che dovrà tradurre la parola in lingua inglese. Il tempo a disposizione sono 10 secondi contati a mano dal mazziere Se la traduzione è corretta la carta viene fisicamente consegnata al giocatore. Se la traduzione è scorretta o il giocatore non conosce la traduzione, egli è obbligato a consegnare una delle sue carte ad un altro giocatore a sua scelta. Chi non ha carte non deve dare alcuna carta ad un altro giocatore.

    Se il giocatore “lascia” il mazziere propone la stessa carta al giocatore seguente che è obbligato ad indovinare con le stesse regole del “prendere”. Le carte non indovinate vanno messe da parte in un mazzo di scarti. Se vengono estratte carte speciali bisogna attenersi a quanto scritto sulla carta.

    Sequenza di gioco:

    1) Il mazziere dichiara la categoria della carta al giocatore di turno
    2) Il giocatore decide se prendere o lasciare

    3) Se prende, tenta la traduzione
    4) Se indovina prende la carta
    5) Se sbaglia cede una carta ad un giocatore a sua scelta
    6) Il gioco passa al giocatore successivo
    7) Se lascia, il gioco passa al giocatore successivo

    8) Il giocatore successivo è obbligato a tradurre
    9) Se indovina la traduzione, prende la carta
    10) Se la sbaglia cede una carta ad un giocatore a sua scelta
    11) Il gioco passa al giocatore successivo
    (vedi esempio di gioco)

    Contestazioni: Ogni parola può avere molti significati o traduzioni diverse in base al contesto in cui viene inserita. Non mancheranno momenti di confronto e di consultazione del vocabolario per capire se la traduzione proposta è accettabile o meno. Ogni parola riportata nel vocabolario (preso per il gioco nella parte Italiano  Inglese) è da considerarsi corretta a prescindere dal contesto in cui è inserita.

    Strategie: Ogni giocatore può scegliere se far vedere o meno le carte in suo possesso. Si ha solo l’obbligo di dichiarare quando si posseggono 4 carte della stessa categoria, pena dover dare 1 delle 4 carte ad un altro giocatore. E’ anche possibile scambiarsi le carte tra giocatori in ogni momento del gioco dichiarando a tutti i giocatori lo scambio effettuato.

    Esempio di Gioco:
    Giocatori: Luca, Paolo, Marco, Anna (in ordine di gioco)
    Luca è il mazziere di questa sessione di gioco. I giocatori hanno ricevuto il loro obiettivo primario. Luca estrae un lembo della carta più in alto all’interno della custodia e lo dichiara a Paolo (giocatore di turno): “Carta categoria lavoro colore rosso”. Paolo decide di “prendere”, Luca legge la parola riportata sulla carta (es: “Libro”). Paolo conosce la traduzione (es: Book) e la dice agli altri giocatori. La traduzione è esatta e a Paolo viene consegnata la carta. Il gioco passa a Marco. La categoria della carta è Tempo Libero (colore blu). Marco ha come obiettivo principale il Lavoro (colore rosso) e decide di “lasciare”. Il gioco passa ad Anna che deve obbligatoriamente tentare di tradurre la carta. Anna sbaglia la traduzione e deve dunque decidere, tra le sue carte, quale dare ad un altro giocatore. Il gioco passa dunque a Luca (il mazziere).

    Variante di gioco:
    Si può introdurre anche la corretta pronuncia e/o la corretta ortografia come requisiti per considerare la traduzione corretta. Ci si riferisca sempre al vocabolario
    Leggere le carte dalla parte in lingua inglese e chiedere la loro traduzione in italiano.

    #15016
    Stefano Negro
    Partecipante

    Ciao,
    mi ricorda Lingua Ludica e qui in Germania un altro ma devo verificare che non ricordo il titolo.
    Da traduttore posso dirti la mia sulla tua idea.
    Il problema fondamentale è la possibile disparità tra i giocatori. Se le squadre che giocano sono equilibrate può avere un senso, ma se giocano una squadra di buon livello e una scarsa non credo ci possa essere partita. Se prendi il gioco nozionistico per eccellenza (Trivial Pursuit) potrebbe sembrare che anche qui chi ne sa di più vince, ma le domande in questo caso sono talmente varie ed eterogenee che il sistema funziona e tutti hanno pari opportunità di trovare le domande a cui sanno rispondere e quelle a cui non sanno rispondere.
    Carina e adatta a questi tempi l'idea del trasferimento all'estero come concept del gioco.
    Come meccanica ci vedrei però più un gioco alla MONOPOLI con gli imprevisti e le probabilità tipiche degli immigrati in un paese straniero in cui l'apprendimento della lingua è solo uno dei tanti aspetti. Lo scopo finale invece di arricchirsi come in Monopoli potrebbe essere la perfetta integrazione come avevi pensato.
    I miei 2 eurocent
    Stefano

    www.negrotraduzioni.com

    #15118
    leprecauno
    Partecipante

    Ciao Stefano,

    in effetti una delle prime stesure del gioco
    era con tabellone e con un più complicato sistema che
    permetteva diverse varianti di gioco (uno contro uno etc.).

    C'erano dadi, pedine e carte imprevisti.

    Poi per renderlo un po' più semplice è nata la versione
    solo carte.

    Dalle tue parole desumo che forse la prima versione potrebbe essere più interessante.

    In effetti l'idea era quella di proporre il gioco nelle scuole (e nelle scuole d'inglese) dove
    il livello è + o – omogeneo.

    Ad ogni modo ti assicuro che anche io che ho fatto il gioco
    ho perso qualche volta.

    Grazie del prezioso commento, ne farò tesoro.

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