Eheheh dorianj, ti ho riconosciuto… anche perche’ sei il solo a cui ho fatto vedere tutti i miei giochi
Per restare OT, devo dire che come al solito il tempo, che gia’ per gli altri e’ troppo poco, con me si fa ancora piu’ cattivo, scherzi da spazio-tempo addirittura.
L’unico gioco che posso dire di aver provato e’ stato:
– GUGHI (GUelfi e GHIbellini) da Marco Averone e Andrea Chiarvesio. Un bell’impianto di carte diviso tra bianchi e neri (come la mia Juve) e i giocatori a prendere carte agli estremi. L’idea sembra presa da Kardina & Koenig cardgame, o Richelieu sempre di Schacht, ma poi si scopre che ad ogni azione corrispondono altri effetti. Veloce, elegante, intrigante. Io proverei ad accoppiare le carte bianche/nere ad altre particolari, tipo il papa che guadagna con il punteggio prossimo al pareggio (ex diplomatico), il resp. delle corporazioni che premia i punti delle corporazioni, il capopopolo che guadagna se una fazione sfora da una parte o dall’altra. In sostanza, ogni giocatore ha una fazione e un ruolo segreto.
Poi, alcuni giochi di ciu mi sono fatto spiegare le regole:
– Due giochi di Philippe Lerquin, il nostro amico francese. Una delle sorprese di IDEAG, davvero piacevoli e originali i suoi giochi. Spero che li vedremo pubblicati prima o poi, se potessi scommettere (e avessi soldi) ci punterei qualcosa.
– Tre giochi di Mago Charlie. Anche questo ragazzone di Torino blandamente portato per la prestidigitazione promette bene. Un talentaccio per i partygame e alcune buone idee premiate da qualche prototipo ormai lontano (posso dirlo vero Charlie?) Anche il gioco del tribunale promette bene, anche se quella confezione a martello per me e’ impossibile.
– Il gioco delle penitenze di Fantavir: anche qui una bella idea in divenire. Forse stonano aste e penitenze assieme. Peccato che la messa a punto sia sempre la parte piu’ difficile, ma anche la piu’ appassionante.
– Ziggurat di Emanuele Ornella. Purtroppo gli impegni organizzativi hanno colto proprio nel momento migliore, privandomi sul nascere di un bel playtest. Rientrato a partita finita, ho scoperto un gioco ben strutturato, denso di alternative e meccaniche interlacciate e di notevole spessore. Il mio “in bocca al lupo”, Ema! Ma so che non ne avrai bisogno.
– Pinocchioooo di Andrea Chiarvesio e’ andato bene anche in ludoteca, e’ il gioco che avrei voluto fare io… Se il nostro Tanis si mette anche a fare giochi per bambini e’ finita
Girando un po’ ho visto:
– un gioco di corse con cavalli oversize; grande divertimento per una meccanica semplice ma non scontata. Christian a fianco commentava: in Germania non riusciremmo a divertirci così… chissa’ se e’ un complimento
– un prototipo bellissimo di un tempio maya con anelli girevoli alla base
– parecchi giochi a tema calcistico, una vera inflazione per un tema che tutti dicono poco attraente ma che chissa’ perche’ viene sempre riproposto
– il gioco dei robot di Paolo aveva una grafica sorprendentemente bella, si vede che aveva finito i sacchetti del panettiere…
– Linx dai proto stupendi e a quanto ho sentito anche molto belli da giocare. Forse uno stile troppo americano per gli editori presenti, ma i gusti son gusti
– Karl Correale col proto del cucchiaino nella minestra… anch’io avevo avuto una idea simile per un gestionale, bravo lui a realizzarlo col tema giusto.
– I capolavori degli Acchittocca, anche stavolta saltati per mancanza di tempo. Fortuna che Antonio ora sta a Torino e non mancheremo di trovarci prima o poi, meglio prima.
Dal canto mio, la prima esperienza di design a ben sei mani con Rectam Viam Tenere ha riscosso un buon successo. Come spesso accade, la cosa piu’ difficile e’ capire quale via imboccare ma il gioco sembra avere delle buone potenzialita’, si ringraziano i playtesters per le indicazioni, e Andrea Mainini e Bigal/Alberto per la pazienza di avermi sopportato fino a questo punto.
Poi due esilaranti demo, grazie ai sagaci commenti di Luke The Flaming: la prima di un giochillo di carte sulla borsa con Mariano/WYG e Uli/Phalanx; la seconda su un gestionale a tema malavitoso che dovrebbe introdurre qualche piccola novita’ nel genere.
Infine un gioco sul golf che ha qualcosa di buono e molto da rivedere.
Quest’anno, sarà per le incursioni di mia figlia che mi facevano pressione, sono riuscito a provare veramente poca roba… e quella poca quasi tutta sospesa (miei giochi compresi).
PARI E DISPARI di Fantavir
Un gioco di carte rapido e funzionale in cui non vedo cosa poter consigliare per migliorarlo di cui però penso che il mondo possa fare sinceramente a meno.
POWER UP di Paolo
Il risultato della mia continua influenza su Paolo: si è messo a fare giochi all’americana, per la disperazione dei suoi editori e la mia gioia. Non ha funzionato bene come si pensava, ma ho visto quella scintilla di divertimento nel fare equipaggiamenti che questi giochi debbono possedere. La coppia di bambini con cui l’abbiamo provato (dopo che Fantavir è scappato mostrando una metaforica croce verso questi abominii di giochi) si è divertita e ha deciso che non c’è paragone rispetto ad un gioco sulla spremitura delle olive.
Si è già trovata la soluzione e sono sicuro che a Berceto lo ritroveremo notevolmente migliorato
IL GIOCO DI COMBATTIMENTI COL DADO TONDO di Cronovirus
Dopo che ha provato abbandonando per primo ogni mio gioco non potevo che ripagarlo… con la stessa moneta, provando il suo gioco in una fase ancora molto embrionale. E è andata molto meglio di quanto pensassi… anche se non ho capito perchè. Forse solo perchè mi divertivo a tirare il dado. Comunque ho sfoggiato una pletora di consigli proprio per virare il gioco verso il fisico, abbandonando tutti quei lati tradizionali di gdt visti mille volte che lo ammorbavano. Se ha la costanza e la pazzia necessaria per svilupparlo veramente verso il dexterity tridimensionale potrebbe anche venir fuori un gioco interessante. LA strada è lunga e perigliosa ma…
ASTROCARGO di Presti
Mah! Di primo acchito mi pareva che il gioco avesse quella pulizia delle meccaniche che normalmente caratterizzano i buoni giochi. Mi era solo mancato un senso di crescita nel gestire la propria astronave con soddisfazione. Col senno di poi mi accorgo che in realtà ho omesso di porre a difetti tutte quelle cose che A ME non piacciono nei giochi da tavolo, di cui il suo gioco è pieno. In primis estrema dipendenza dalle azioni altrui e dai lanci di dado.
Sospendo qui per il momento…
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
…rieccomi.
CAMION CRASH (in realtà non so come si chiama) di Salkaner
Avete presente quei labirinti di vetri e specchi, incastrati su basi componibili triangolari, che talvolta si trovano al luna park?
Nel gioco ti muovi, solo in linea retta, dentro un labirinto simile con un camion. Il paragone è doppiamente ficcante perchè con questo prototipo in fase embrionale ai giocatori era richiesto, prima ancora di pensare alla strategia, di intuire DOVE si poteva realmente passare, abbinando al proprio colore un concetto di muro invalicabile e agli altri tranne il nero quello di nessun muro. Ammettendo di riuscire con futuri interventi grafici ottimali a risolvere questo problema primario ne sono usciti di secondari anche pesanti, come è assolutamente normale in un prototipo a questo stadio. Uno di questi problemi l’ho bellamente sfruttato per addivenire ad una facile vittoria a questo gioco che non è certo nelle mie corde.
LUNGARNO + ESPANSIONE di Favar
In effetti più che provare l’espansione era mia intenzione provare Lungarno con l’autore per vedere se mi ero perso qualche finezza strategica nella mia unica partita precedente. Non ne avevo perse.
L’espansione, per come l’ho provata, funziona nel senso che incastra le nuove funzioni dove io sentivo la mancanza di qualcosa nel gioco originale.
DEATH NOTE (anteprima di pubblicazione) di Tanis (come presentatore, mi è parso di capire che il gioco non fosse proprio suo)
Un gioco di deduzioni e bluff dalle meccaniche fin troppo pulite. Sicuramente rispecchia molto le abilità deduttive dei personaggi principali del fumetto, chiedendoti di immedesimarti negli stessi meccanismi.
Non dobbiamo però dimenticarci che i protagonisti del fumetto sono 2 (in realtà più di 2) autentici geni. Non penso sia così facile immedesimarsi nei loro processi deduttivi. Ho visto molte facce spaesate al tavolo. Io stesso lo ero nonostante il cervello girasse a mille nel tentativo di capire COSA si potesse dedurre.
La nostra anomala partita è finita molto velocemente attraverso un quasi colpo di culo. I reali elementi del gioco sono in realtà più facilmente le espressioni, gli sguardi e le reazioni dei giocatori. Un pò come nel poker. E questa è una cosa che decisamente NON mi piace. Amo che siano le regole a guidare il gioco, non i rapporti sociali fra i giocatori al tavolo.
IL CONSIGLIO VENEZIANO di IlDavid
Più che un gioco era un tentativo di far discutere la gente di problemi antichi e moderni. Non posso che plaudere l’intenzione… ma cassare completamente quelle 2 idee (banali e bacate) che sono state presentate come gioco. Vedi sopra per come io concepisco il gioco come insieme di regole, piuttosto che come provocazione per aumentare le relazioni sociali.
Comunque penso siamo tutti concordi nello spedire un carico di sodomiti veneziani a Bisanzio come reazione ai loro balzelli, aspettando di allargare le strade veneziane e poterli riaccogliere accettando i loro costumi :laugh:
Ho poi potuto finalmente provare la modifica a Lalonde che languiva nel cassetto da troppo, ghettizzato in favore di progetti più vendibili (Deadwood e The True) o più sensazionalistici (Shadows in the fog). Complice il ritorno di moda della fantascienza e una serie di circostanze sono riuscito a rispolverarlo (anche perchè merita, dopo anni di limature). Peccato che la modifica ha in realtà fatto danni e basta. Foruna che Tanis e Luke sono stati comprensivi e in grado di apprezzare il gioco per le parti che già erano limate e rodate. Ho già in mente la nuova direzione (che mi piace anche di più). Ma quanto dovrò aspettare ancora per provarla?
Shadows in the fog ha soddisfatto come al solito me e chi l’ha provato. Ma non riuscirò MAI a provare i finali in questo CON. E quelli sarebbero l’unica cosa da testare a fondo!
Di Space Cadet invece sono riuscito solo a portare uno smozzico, che ha girato come mi aspettavo. Paolo però mi ha messo il tarlo della sua possibile ripetitività, che in prospettiva riesco anche io a intravvedere. Quindi abbandono tutto. Non ho bisogno di un gioco solo carino. Anche perchè il tempo da investirci sarebbe tanto, come in ogni mio colossale progetto. Meglio girare altrove le mie risicate energie.
Post edited by: Linx, at: 2009/01/24 12:08
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
Dopo 2 anni di assenza sono riuscito a partecipare nuovamente ad IDEAG! Ecco il report sui giochi da me provati:
– JACKPOT (mago charlie): gioco semplice e potenzialmente divertente, in cui alla maniera di Turbo taxi si fa a gara a chi riesce a realizzare prima una combinazione stabilita. Purtroppo realizzare una combinazione è risultato molto difficile per alcuni di noi (quando uno otteneva il jackpot altri non avevano ancora messo insieme 2 carte) e per un gioco di velocità non è una buona cosa. Occorre rendere più facile realizzare l’obiettivo.
– ATTACCA BOTTONE (mad-ax): gioco dall’ambientazione simpatica in cui dovevamo raccogliere bottoni messi su un tabellone 5×5 realizzato carte. Occorre rivedere il sistema di punteggio (i propri bottoni dovrebbero forse valere di meno) e la condizione per determinare la fine della partita, che altrimenti potrebbe durare troppo.
– CAMION … (salkaner): il gioco è già stato descritto da linx. So che successivamente il gioco ha subito qualche modifica: l’idea di far percorrere il maggior tragitto al proprio camion e il sistema degli scontri mi sono piaciuti, ma nella versione da me provata è emerso che il gioco rischia di essere monotono (in 30 minuti giochi sempre allo stesso modo) e che in attesa del tuo turno puoi farti un giro altrove perché durante i turni degli altri la mappa viene modificata.
– TZUPPE (karl): sulla scia di Sushi bar, nuovo dexterity strategico di karl, che però allo stato attuale non risulta ancora all’altezza del suo predecessore, anche perché al primo playtest. Simpatica la pesca dei cibi attraverso il cucchiaio al fine di realizzare una delle ricette in proprio possesso: vanno aggiustate le carte/azioni a disposizione dei giocatori, che costituiscono l’elemento strategico del gioco. La condizione per vincere, realizzare esattamente la ricetta, sembra di difficile realizzazione.
– DADI1 e DADI2 (2 giochi di Luca Benelli): giochi astratti di cui non ricordo il nome che utilizzano tanti dadi e dalle regole semplici. La tipologia di giochi non mi dispiace e li ho giocati con piacere: essendo però 2 giochi astratti, uno poco impegnativo e l’altro forse troppo, la fortuna conta un po’ troppo. Ad esempio, nel secondo gioco ho vinto, ma molto probabilmente perché nell’ultimo e decisivo lancio sono usciti 4 numeri nettamente più favorevoli rispetto a quelli dei miei avversari.
– LUNGARNO – ESPANSIONE (favar): inutile che vi descriva il gioco. L’espansione da me provata prevede l’uso di una barca che scorre il fiume per caricare e scaricare merci. Manca il cavallo citato da Paolo nel suo report. Per quanto ne so, l’espansione ci sta bene: l’importanza delle merci ai fini del punteggio forse è leggermente inferiore rispetto alle aspettative dell’autore (20% contro un auspicato 30%), ma tocca a lui decidere quanto deve essere il suo peso.
– SUMERIA (sargon): primo prototipo in assoluto di uno dei più grandi esperti di giochi che conosco. ‘Temevo’ che sarebbe stato un giocone e così è stato: abbiamo provato 3 turni per avere un’idea del gioco. Ci sono tante variabili in gioco, anche interessanti, ma ancora da bilanciare a dovere: non essendo il mio genere di gioco, come playtester ho potuto dare solo un apporto di ‘presenza’.
– SPACE CADET (linx): gioco di combattimento di astronavi. Poiché mi si fonde il cervello quando ho a che fare con wargames e simili e il mio contributo come giocatore e critico era praticamente nullo, a metà partita ho lasciato spazio a qualcuno più motivato di me. Di conseguenza posso solo dire no comment.
– CONSIGLIO DEI DIECI e SPIEL DES JAHRES (ilDavid): giochi al primo playtest che però mostravano problemi nelle meccaniche e nelle funzionalità. Dopo un primo giro ci siamo fermati e abbiamo provato a dare qualche consiglio per migliorarli. In compenso, grazie alla presenza di Paolo e degli altri, ci siamo fatti tante risate e forse saranno, tra tutti quelli provati, gli unici giochi che ricorderemo tra 5 anni
Riguardo i miei giochi, Pari o dispari, anche se gira, poteva andare meglio e forse finirà qui, Pronti a tutto (non si chiama Punizioni corporali) forse diventerà più un minigestione-risorse che un partygame, Suk ha dato più di quello che aspettavo, ma è un po’ astratto, mentre il gioco che ha avuto più successo e riscontri positivi da tutti… è quello la cui ambientazione fa ca**re, ambientazione che ovviamente, per la gioia di Linx e di molti e il dispiacere di un paio di persone, cambierà (vai con i soliti mercanti, elfi…).
Ciao,
fantavir
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
a una settimana di distanza lascio un veloce commento anch’io.
Il mio giudizio è semplice: l’anno prossimo tornerò sicuramente e per due giorni! Quest’anno era una sorta di avanscoperta e avevo anche dei problemi a tornare domenica. Una sola giornata è effettivamente un po’ poco, anche per conoscere.
Peccato solo per lo “sparpagliamento” in vari locali. Sì, eravamo abbastanza vicini. Però poi, di fatto, anche a causa delle temperature da pinguini all’esterno, la voglia era quella di rimanere al proprio posto.
Un saluto particolare a tutti quelli che ho avuto il piacere di conoscere.
Eccoci finalmente, Team Cocaine a rapporto.
Prima di tutto un Grazie all’organizzazione e un Super Grazie a chi ha provato “Fuga dagli Alieni nello Spazio Profondo”!
è stato un week-end geniale: è stato bellissimo provare con voi il nostro gioco. Impagabili i consigli e leggendari gli insulti che partivano al tavolo nei momenti di massima tensione.
Ci scusiamo con chi non è riuscito a provare FDNASP due giorni sono troppo pochi, dovremmo fare una settimana di manifestazione
Purtroppo, infatti siamo riusciti a provare solo i giochi dei nostri vicini di banco: Complimenti a IZ per Sanitarium che costruisce una bella tensione tra i giocatori grazie al sistema di scambio delle carte; il nostro consiglio: più legame tra atmosfera e modalità di gioco (gameplay)!
Alessandro (Cronovirus) ci ha proposto Titolo non definitivo che non aveva mai provato e di cui si inventava le regole in corso di gioco: Mitico! Mitico anche perchè è riuscito a perdere!
In realtà la base del gioco è buona e abbiamo apprezzato molto il mix di abilità manuale e strategica.
Grande successo insomma, grazie ancora a Paolo, Sargon e gli altri per i commenti.
Per chi dopo aver letto i miei commenti pensi che sono un pò stronzo, puntualizzo che tendo a giudicare tutto quello che trovo con lo stesso metodo, giochi finiti e prototipi, e sono pure così severo che mi accusano di parlar male pure dei giochi che mi piacciono. Sappiate che è solo una mia deformazione dovuta al fatto che ormai ho provato così tanta roba che riesco a parlare esclusivamente bene solo dei giochi che mi stupiscono per freschezza o perfezione di meccaniche tanto da raggiungere (per i miei gusti, che sono larghi ma con alcune fissazioni che sono solo mie) l’eccellenza.
Una delle mie fissazioni è il mio fastidio nei confronti di giochi astratti e party game. Ovviamente nei ritrovi IDG mi ritrovo a provare sempre quelli. Quindi…
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
Tre giochi di Mago Charlie. Anche questo ragazzone di Torino blandamente portato per la prestidigitazione promette bene. Un talentaccio per i partygame e alcune buone idee premiate da qualche prototipo ormai lontano (posso dirlo vero Charlie?) Anche il gioco del tribunale promette bene, anche se quella confezione a martello per me e’ impossibile.
grazie walter per il “ragazzone”…
era la mia prima volta a IDEAG, soprattutto per paura!
Ovvero, se non avessi fatto il viaggione ad Essen in compagnia di Walter e Big Al, non avrei mai avuto il coragio di partecipare.
Ho sempre avuto molte idee, ma mai realizzate…Walter mi ha spronato e le ho messe in pratica..ed eccomi qua!
In ritardo con le mie impressioni, ma meglio tardi che mai….no?
In questi giorni ho l’enorme onore di dire che ben 3 miei giochi sono adesso a Norimberga per essere presi in considerazione.
Ci sono alcune persone che devo ringraziare per questo:
Walter per aver creduto in me
Paolo Vallerga che ha preso 1 mio gioco per Norimberga
Christian di Projekt spiele che ha preso 2 giochi.
Per Adesso ho ancora tante idee in cantiere e via via cercherò di realizzarle!
In definitiva un grandissimo grazie a tutti quelli che hanno giocato con me e a Walter!!!
Charlie
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