Ignacy Trzewiczek e il miglior gioco del mondo

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  • #18781
    Albe Pavo
    Partecipante

    Purtroppo io sono pieno di Cinici!

    di solito sono i più frequenti anche nella nostra zona :D

    cmq per le due domande, rispondo di certo di si alla prima, è importante che un gioco sia al top della sua categoria (o che ambisca ad esserlo), questo è possibile solo dopo aver vagliato molte possibilità di giochi già usciti che abbiano la stessa ambientazione o meccanica.

    Sulla seconda non sono molto d'accordo. Il playtesting è appunto uno strumento utile per milgiorare il gioco, non per valutarne il consenso. Io credo che la seconda si potrebbe cambiare in “la gente ha ancora voglia di acquistare il gioco?” oppure “La gente dopo averlo comprato ci gioca ancora?”, questo sì. Ma con il playtesting non credo c'entri molto la questione. All imho :) ovviamente

    www.albepavo.com

    http://www.boardgamegeek.com/boardgame/80869/munera-familia-gladiatoria

    #18790
    Anonimo
    Ospite

    Io penso che dipende da come proponete i play test dei giochi.

    Io ai miei gruppi, non dico di aiutarmi a correggere le regole, dico di giocarci, poi gli lascio il gioco, non gli domando se hanno ancora voglia di giocarci, guardo semplicemente se ci stanno giocando o non lo trovo più sullo scaffale. Quando un gioco rimane sullo scaffale, significa che hanno provato e qualcosa non va.

    E' chiaro che chiedo se il gioco è piaciuto, etc…etc… ;)

    Comunque non avevo visto questo post! Interessante!
    Giovanni!

    #22130
    maulkavian
    Partecipante

    2 domande che terrò bene a mente. Ma aggiungerei qualche dettaglio alla seconda.

    Se i player non hanno voglia di rigiocare alla nostra invenzione, il fatto va preso come feedback di per sé e analizzato.
    Esempio: sto testanto un gioco realizzato in coppia con un altro designer esordiente, si basa sugli scacchi snaturandoli, eliminando l'informazione completa e spostando le meccaniche sul bluff, diventando infine un gioco ai punti.
    La cosa non ha entusiasmato per niente la totalità dei giocatori di scacchi cui l'ho proposto, rimanendo fedeli ai dettami di Ignacy avrei dovuto buttare tutto? Io dico no. Ho analizzato il problema e iniziato (da poco) a proporre il gioco a player più sulle corde di giochi come Die herben von Hoax, e con mio sommo stupore (ed esaltazione) mi hanno chiesto una seconda partita! Ora non rimane che correggere il tiro, magari eliminando dal nome la presenza degli “scacchi” o comunque trovando il modo di proporre chiaramente il gioco ai player di un certo tipo.
    La seconda domanda quindi è doverosa, ma non dev'essere debilitante.

    "Il successo è passare da un fallimento all'altro senza perdere l'entusiasmo."
    - W. Churchill -

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