PS: Dopo tanti anni dalla sua pubblicazione, neppure io (che sapevo giocarci) sono in grado di spiegare ad un altro come funzioni.
Potremmo farci il kit per inventori. Ognuno di noi scrive un regolamento per giocare alla Barcolana
preparate la lista dei componenti
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
do' un'occhiata, magari anche scannerizzare le regole originali se è possibile.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Soprattutto per capire se il regolamento è comprensibile, più per capire la qualità del gioco stesso. Un conto è spiegare a parole (molto più facile), un conto è spiegare su carta il gioco.
Io faccio un'esempio, ho scritto Robot Commander, per me e i miei amici il gioco era chiarissimo, mandato ad un gruppo esterno, non sono riusciti nemmeno a partire! Il loro Feedback mi è servito a capire cosa non avevo spiegato bene, cosa per me era scontato ma per un giocatore sconosciuto non lo era affatto.
Max provoca a seguito di una discussione privata con me. Sono io che sostengo che il blind test è un faslo mito.
Provo a spiegarmi meglio.
Secondo me il blind test è utile, ma quasi esclusivamente nelle ultime fasi del test, cioè quando sono lì lì per sottoporre il gioco ad un editore, e voglio essere sicuro che le regole siano chiare.
Ma testare “alla cieca” prima, quando sono consapevole che il gioco è ancora indietro e può avere bisogno di aggiustamenti, allora secondo me è addirittura controproducente.
Uno, perché la lettura del regolamento di gioco prende molto tempo, e per quanto mi riguarda le occasioni di playtest sono così rare e preziose che non posso sputtanare metà del tempo perché si leggano un regolamento e cerchino di comprenderlo.
Due, sempre perché i playtest e playtester sono così preziosi, che non posso permettermi che capiscano e giochino male il gioco. Io voglio che lo giochino correttamente, a costo di spiegare ogni dieci minuti come funziona una regola.
Il regolamento può perfino cambiare durante la partita, se mi accorgo che qualcosa palesemente non funziona. Certo, non cambierò ogni trenta secondi e al minimo alito di vento, ma voglio essere presente per capire cosa va e non va.
Se l'autore è necessario per spiegare ogni cinque minuti quale è la mossa migliore, per dare consigli strategici perché se fanno una mossa diversa il gioco si pianta, allora c'è qualcosa che non funziona e da sistemare nel gioco.
Ma se l'autore, ripeto: specie nelle prime fasi, interviene per dire cosa si può fare e cosa no, allora per me può benissimo rimanere al tavolo e giocare con gli altri.
Quoto al 100%! In un play test il creatore deve esserci proprio per il fatto che è un play test! Il fatto che le istruzioni siano comprensibili da chiunque è un fattore determinate ed assoluto per il prodotto FINALE non per un prodotto sul quale, appunto, si fa un play test…
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