Home › Forum › Varie ed eventuali › incidenza di carte, cartoncini, puzzilli e cubetti sul prezzo di un gioco!
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4 Novembre 2010 alle 14:50 #1460SkilosPartecipante
Salve, sicuramente qui qualcuno lo sa.
Mi sarebbe utile sapere quanto i vari componenti classici di un gioco influenzano sul costo e/o sull'editabilità.
Un mazzo di 55 carte, una plancia classica di cartone con una quantità media di pecette medie da defustellare (so che significa tutto e nulla), n cubetti di legno, n puzzilli quanto incidono sul costo?
Esempio, se per fare qualcosa posso usare sia delle carte sia delle pecette di cartone…quale devo preferire?
Un sistema all'Endeavor od Olympus in cui si ha una plancia personale e dei valori (cultura, milizia, popolazione) segnati con un proprio segnalino su una scala contro un accumulo semplice di cubetti (ho 7 cubetti rossi quindi ho un esercito di forza 7)…hanno costi molto diversi?Per ora grazie…
Nel dubbio...legna!!!
4 Novembre 2010 alle 15:15 #15311KhorilModeratorefai un salto sui siti di materiale per giochi (esempio: spielmaterial) per vedere i prezzi e tieni conto che le quantità li fanno abbassare, ma mantieni cmq la proporzione (puoi così immaginare quanto costa un dado standard, uno speciale e rapportarli a un dischetto di legno o a un puzzillo). poi per le parti in carta/cartone conta molto la tipologia/spessore/finitura del materiale, la tecnologia di stampa (legata al numero di copie) e spesa non indifferente il disegnatore. un cubetto lo prendi com'è, una carta la devi disegnare.
se tieni conto del rapporto prezzo di produzione con prezzo al cliente che è nell'ordine di 1/4 puoi anche paragonare tra loro l'elenco componenti di diversi giochi.
cmq sia non è un tuo grosso problema, poi ci pensa sempre l'editore a fare queste scelte. proprio a lucca parlavo con un addetto stampa che mi raccontava di un gioco in cui per motivi editoriali hanno sostituito tasselli con carte e nel farlo hanno aggiunto una fase al gioco che prima non c'era proprio per giocarle. a quanto mi risulta è all'ordine del giorno.
in profiler avevo messo una “fredda” track segna azioni e un paio di editori hanno chiesto azioni “in materiale” e in numero minore… nascono così i gettoni azione, firma e ferocia tutti di forma uguale da pescare dal sacchetto. puoi immaginare il casino per ricalibrare il tutto.
l'obiettivo del designer a mio avviso è ottenere un buon prodotto con una minima ottimizzazione/industrializzazione, e lasciare il grosso di quest'ultima all'editore, perchè tanto non ci entri con la testa nei loro ragionamenti.5 Novembre 2010 alle 09:15 #15320MariovPartecipantel'obiettivo del designer a mio avviso è ottenere un buon prodotto con una minima ottimizzazione/industrializzazione, e lasciare il grosso di quest'ultima all'editore, perchè tanto non ci entri con la testa nei loro ragionamenti.
Concordo
Fai il tuo gioco tranquillamente, e poi ci penserà l'editore a mettere/togliere/cambiare gli elementi, anche perché i prezzi dei vari componenti cambiano in continuazioneMario Sacchi - Post Scriptum
http://postscriptum-games.it
Il mondo è bello perché è Mario5 Novembre 2010 alle 09:18 #15321LupigiPartecipanteSalve, sicuramente qui qualcuno lo sa.
Mi sarebbe utile sapere quanto i vari componenti classici di un gioco influenzano sul costo e/o sull'editabilità.Esattamente i costi precisi non li so, però tieni presente che non è qui che sta il problema!
Sicuramente un doppio mazzo di carte costa meno di qualunque altra cosa (illustratore a parte), ma il costo dei componenti è del tutto relativo! Relativo ovviamente al prezzo finale del gioco.Faccio un esempio: San Petersburg è in fin dei conti un gioco di carte, e poteva essere realizzato con un semplice doppio mazzo (il tabelloncino è superfluo, e i soldi possono essere fatti con un mazzo di carte). Ingrandire la scatola permette di alzare il prezzo (sui 25 euro invece di 10) e quindi il costo dei materiali, nonostante aumenti in assoluto, viene effettivamente ridotto se rapportato al prezzo di vendita!
Decidere i pezzi e il formato non è cosa banalissima in un gioco: da un certo formato di scatola ci si aspetta un certo tipo di gioco. Se compro un gioco da 50 euro mi aspetto di trovarci dentro TANTI pezzi, altrimenti mi sento fregato… Se ci trovo dentro un tabelloncino made in China e 20 cubetti, la scatola grande non mi risulta giustificata.
Inoltre: i pezzi standard costano meno (cubetti, omini, ecc.); un pezzo istoriato fatto apposta per l'occasione costa di più, ma può essere un valore aggiunto (se in Jungle Speed non ci fosse il bastone di design, quante copie in meno avrebbe venduto?). Inoltre, la plastica generalmente costa più del legno, perché richiede stampi e cose simili.In generale comunque applicherei le seguenti regole prima di presentare un gioco a un editore:
– usare tutti e soli i pezzi realmente necessari (se il gioco è un party game e servono 5 Kg di legno, forse il gioco va ripensato…)
– differenziare i componenti se hanno usi diversi (es. carte di diverso formato, tasselli ecc.)
– usare componenti standard ove possibile
– usare oggetti “particolari” solo se forniscono un reale valore aggiunto
– dimensionare l'ipotesi di scatola (che per l'editore significa “il prezzo”) in base al tipo e alla quantità di pezzi necessari -
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