Ma nessuno fa più simulazioni?

Home Forum Idee di giochi Ma nessuno fa più simulazioni?

  • Il topic è vuoto.
Stai visualizzando 11 post - dal 16 a 26 (di 26 totali)
  • Autore
    Post
  • #9036
    Izraphael
    Partecipante

    Fiutando i tempi che cambiano mi accorgo sempre di quando sta per venirmi in mente un nuovo gioco: sento puzza di pupù.

    Via, me le dico anche da solo.

    Marco Valtriani
    Red Glove Edizioni & Distribuzioni
    Lead Designer
    --
    Board Game Designers Italia

    #9042
    rporrini
    Partecipante

    tanis70 wrote:
    da quando esistono i personal computer, non ha più molto senso creare giochi di tipo “simulativo” non elettronici, in quanto il pc è molto più bravo e veloce a fare tutti i calcoli necessari ad una simulazione.

    Ad esempio, citando due esempi letti nelle vostre risposte:

    – un gioco da tavolo simulativo su World of Warcraft è destinato a deludere comunque gli appassionati del gioco online, perchè non riuscirà mai a calcolare tutte le variabili che un computer gestisce in frazioni di secondo, e quindi risulterà sempre o troppo complesso da gestire o troppo banale rispetto alla realtà.

    – un gioco da tavolo simulativo sul calcio sarà sempre e comunque troppo lento e complicato da gestire rispetto ad attaccare un joypad alla Ps2 e giocare a Pro Evolution Soccer, che alla fine sarà sempre una simulazione più accurata e realistica di quanto si possa fare con pedine, tabelloni, dadi, tabelle e carte.

    Poi, certo, rimarranno sempre i nostalgici che preferiscono una partita ad un wargame simulativo con le pedine in cartone rispetto allo stesso gioco fatto più velocemente e con nessun problema di salvataggi al pc, ma, credo, si tratta di una minoranza destinata col tempo a sparire.

    Nota: la prossima “vittima” in ordine di tempo credo saranno i giochi di carte collezionabili “alla Magic” perchè anche qui i pc o le console stanno dimostrando di poter fare di meglio… vedi Eye of Judgement. Per il momento i costi sono ancora troppo alti, ma lasciate a Sony e Hasbro il tempo di trovare la giusta economia di scala…

    In definitiva, il mercato è sempre in movimento, le tecnologie ci rincorrano e ci superano e forse sarebbe compito degli autori che vogliono fare di questo mestiere una professione il rimanere al passo con i tempi (e fiutare il vento che cambia, quando cambia).

    Avresti ragione su tutto, sennonché sarebbe un triste aver ragione. Il gioco per PC condanna il giocatore a star seduto davanti, appunto, al PC, come vedo in Civetta dove si trova un sacco di gente che si riunisce nella sala di sotto per giocare a Quake o roba del genere. Fra un po’ neanche useranno la voce per parlare malgrado risiedano nella stessa stanza, ma solo la chat.

    Altrimenti non si spiegherebbe il proliferare di giochi da tavolo derivati dai giochi per pc a cominciare dalla serie “Age of” ma proseguendo con i vari “Tycoon qualchecosa”.

    Post edited by: rporrini, at: 2008/04/23 10:04

    #9075
    rporrini
    Partecipante

    Eppure qualcuno che fa simulazioni c’è. E sembra anche avere successo.

    Big Boss è in vendita

    #9076
    Linx
    Partecipante

    rporrini wrote:

    Altrimenti non si spiegherebbe il proliferare di giochi da tavolo derivati dai giochi per pc a cominciare dalla serie “Age of” ma proseguendo con i vari “Tycoon qualchecosa”.Post edited by: rporrini, at: 2008/04/23 10:04

    Penso che risposta sia in parte da cercarsi nella contrazione del tempo libero tipico del “diventare adulto” combinata col fatto che praticamente tutti i giochi per PC richiedono un sacco di tempo per completare una singola partita. In più tendono ad utilizzare al meglio il mezzo proponendo una moltitudine di fattori simulativi (appunto) da considerare. Il problema è che le meccaniche alla base del loro utilizzo stanno spesso nascoste e si palesano solo dopo molto tempo passato sul gioco (se lo fanno).
    Se già un boardgame richiede più partite per essere veramente capito e apprezzato il tempo si moltiplica per i giochi su PC.

    Io ne ero un grande fruitore fin dal commodore 64 ma mi ritrovo ormai a non giocare più niente… :(

    Dove stiamo andando?
    Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.

    (da Flushed Away)

    #9077
    wallover
    Partecipante

    Io non vedo contrapposizioni fra i due generi, che si contaminano a vicenda non solo per gli aspetti commerciali. Semplicemente: se ho problemi ad uscire per matrimonio/prole/lavoro/malattia/ecc. posso accendermi il PC e giocare a qualche strategico anche solo per mezz’ora. Il PC sara’ sempre lì ad aspettarmi da dove lo avevo lasciato, gioca bene ed e’ veloce.
    Se ho piu’ tempo e voglio vedere gente e giocare con amici o li invito, o vado io da loro, o vado in qualche locale.
    Sono due modi differenti di fruire il tempo libero giocando, e si completano bene.

    Walter Obert

    #9092
    magobaol77
    Partecipante

    La contrapposizione c’è, ma non è in termini etici o teorici. I videogames non sono “cattivi” (e come in ogni campo ci sono capolavori e robaccia), ma fanno parte di un trend sociologico che, almeno a me, sembra “pericoloso”. Tutto deve essere pronto, di facile fruizione, immediato e spettacolare. Il piacere della rielaborazione, dell’interpretazione, della costruzione mentale è quasi dimenticato…
    Il problema dei videogames è che sono ormai monopolistici rispetto al mercato ludico, e, sommati ad altre modalità di intrattenimento che oggi vanno per la maggiore (cinema e TV), forniscono un sistema di divertimento coinvolgente ma che lascia poco spazio alla rielaborazione mentale del soggetto. La lettura di un libro o una partita ad un gioco da tavolo mettono in campo processi cognitivi più faticosi ma anche più “appaganti” nella fruizione del mezzo, ma questa fatica sembra sempre più aliena alle nuove generazioni….
    Siamo immersi in una società dell’immagine a 360 gradi…sembra sempre più difficile ritagliare spazi per l’immaginazione pura…

    #9093
    PaoLo
    Partecipante

    E’ un pezzo della tua tesi, Mago? Comunque complimenti per l’analisi :-).

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #9094
    Linx
    Partecipante

    Scusami Mago, bei paroloni ma… non capisco.
    Immagino ci siano anche dei videogiochi che permettano una rielaborazione.
    Vai a letto e pensi a cosa potresti fare o come avresti potuto gestire meglio la situazione. No?
    Certo, ovviamente, non tutti i titoli lo permettono.

    Dove stiamo andando?
    Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.

    (da Flushed Away)

    #9103
    tanis70
    Partecipante

    Anche io mi permetto (chiedo venia) di non essere d’accordo con l’analisi di Mago, e di essere invece all’incirca del parere di Walter.

    Certo, i videogiochi si inseriscono, tra gli altri, in un trend della “civiltà dell’immagine” che richiede che tutto sia gradevole a vedersi e possibilmente spettacolare.
    Sull’immediatezza e la facile fruizione, ci sarebbe invece da discutere (la curva di apprendimento di alcuni videogiochi che vanno per la maggiore non è esattamente una passeggiata in pianura), è piuttosto un trend più generale non esclusivo dei videogames, che si può notare facilmente anche nei “nostri” giochi, di ruolo o da tavolo.
    Sul fatto che tolgano il piacere della rielaborazione o dell’interpretazione, non direi proprio.
    I bei vg, come i bei gdt o gdr creano mondi, in cui zone d’ombra temporali o spaziali in cui estendere i confini della propria immaginazione ci sono e ci saranno sempre. Devo a Final Fantasy o Fire Emblem, ma anche a Day of the Tentacle o Monkey Island, ad Ultima e GTA la creazione di interi “mondi” in cui spingere la mia immaginazione. Il fatto che questi mondi mi vengano forniti già pronti di un aspetto visivo non li rende peggiori o più semplici da fruire rispetto ad un libro o un gioco da tavolo.
    Anche la lettura di un libro o il giocare ad un gdt possono essere fatti pigramente e tenendo i processi cognitivi al minimo… basta pensare alle persone che giocano sempre allo stesso gioco o rileggono sempre lo stesso libro, anche questa è pigrizia intellettuale, mi permetto di dire forse peggiore di chi prova sempre esperienze diverse anche se attraverso un media “freddo” come i videogiochi (o il cinema, che si è dovuto subire e continua a subire questi stessi attacchi, a mio parere del tutto immotivati).
    Naturalmente i brutti vg non creano un bel niente, ma questo si applica anche alle altre forme di intrattenimento.

    #9105
    Phoenix
    Partecipante

    Secondo me dobbiamo concentrarci sul fatto che viviamo in una società dove il vero lusso è avere del tempo libero… Il computer ha effettivamente il pregio di essere lì sempre pronto ed in qualsiasi momento puoi giocare, rimanere 10 minuti, salvare tutto e riprendere la prox volta. Un punto che forse non è stato analizzato bene è il fattore interazione. Essendo macchine, per quanto ogni volta si pubblicizzino intelligenze artificiali migliorate, si muovono sempre con le stesse logiche (o spesso con assenza di logica). Aumentare la difficoltà vuol dire avere più nemici/meno soldi/ecc.
    Invece quando giochi con un’altra persona puoi realmente misurare la tua abilità. Le macchine sanno bleffare? sanno modificare la strategia di gioco? sanno cogliere i punti deboli del nemico? Sarà un caso che la mia PS2 è spenta da 6 mesi?

    Per il momento non ne rimarrà uno solo in quanto ognuno dei due compensa l’altro. Se non posso uscire accendo il PC, il gioco visivamente è eccezzionale ma spesso è piatto. Con gli amici (giusti, altrimenti è come col PC!!!) c’è più brivido ma bisogna avere molto tempo libero (e molta immaginazione…). Il successo di tanti giochi on line non è forse dovuto all’unione del fattore PC con il fattore uomo?

    C’è differenza a giocare a poker con un PC o con gli amici. Se un giorno il PC realmente avrebbe la capacità di simulare un uomo, giocheremo ancora con i gdt?

    #9108
    Plautus
    Partecipante

    Phoenix wrote: Se un giorno il PC realmente avrebbe la capacità di simulare un uomo, giocheremo ancora con i gdt?

    Mi auguro proprio di si! Al di là di tutti gli aspetti tecnici penso che l’interazione “sociale” sia uno dei motivi più importanti che spingono a preferire un board game ad un video game. Per questo motivo, personalmente, non gioco quasi mai ai gdt on line ma preferisco avere un contatto dal vivo con altri giocatori.
    Comunque mi sa che siamo andati un po’ OT… :unsure:

    Quando l'allievo è pronto... il maestro arriva!

Stai visualizzando 11 post - dal 16 a 26 (di 26 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.