Una domanda sostanzialmente banale. Qual’è un modo efficace di contattare un editore, in particolar modo quelli stranieri. io finora ho tentato un paio di volte con editori italiani, una volta parlandoci direttamente a Modcon e un’altra volta via mail. Le esperienze sono state deludenti, e non per il rifiuto, ma perchè hanno tenuto quasi un anno i prototipi senza rispondermi, e poi dietro varie insistenze mi hanno detto che nn erano interessate ma facendomi capire che nn ci avevano giocato manco una volta al gioco (diciamo 1 prova con gruppi di playtesting esterni). Per una casa straniera immagino sia ancora + difficile sia per il maggior numero di giochi visionati che per la lingua. Qual’è una soluzione con cui contattare una casa editrice ed avere un minimo di attenzione (che so una mezza partita al gioco ed un rifiuto chiaro con due righe sensate di spiegazione mi basterebbero).
Bisogna per forza contattarle alle fiere o è possibile un “successo” anche via mail? quali fiere? bisogna insistere un pò o aspettare (io ho pensato che insistere significa rompere le scatole a chi riceve centinaia e centinaia di richieste, ma non rompendo mi sono ritrovato ad aspettare tutte e due le volte 1 ANNO). Quali sono i tempi ragionevoli d’attesa?
Beh, io sono un editore, e ti posso dire quanto segue:
1) In generale, è difficile persino per noi contattare i nostri “corrispondenti” stranieri (e dire che quando li contattiamo, in genere, è perché gli dobbiamo pagare le royalties!!!)
2) Non per scoraggiarti, ma Christopher Boelinger mi raccontava che alcuni suoi giochi sono “in visione” presso un editore tedesco da quasi due anni… E le sue domande (nonché richieste di riavere il prototipo, che a quanto pare era fatto con materiali costosi) sono sempre state eluse con dei “mah, vedremo…”
3) Ma perché non pubblicare con editori italiani? Che poi si sbattano loro per pubblicare all’estero i tuoi giochi!
Da quanto ho capito, un’occasione preziosa per contattare editori stranieri è rappresentata dalle fiere tedesche (Norimberga in primis, poi Essen). I consigli di alcuni autori su come prepararsi a questi contatti sono in un articolo da qualche parte su IDG (poi trovo il link).
L’altro metodo è quello della classica mail, ma i tempi credo varino molto da casa a casa, specie proporzionalmente alle dimensioni dell’editore (ma non è detto).
Proprio per questo, ci si aspetterebbe che gli editori italiani abbiano bisogno di meno tempo.. Ma qui c’è il limite contrario: le case editrici italiane spesso non sono solo piccole, ma anche costituite da semi-professionisti (nessun doppio senso, please!), cioè persone che per campare fanno dell’altro, e quindi dedicano molta passione ma solo il tempo che possono alle attività editoriali.. Con conseguente allungamento dei tempi relativi ai rapporti con gli autori.
Detto questo, un paio di consigli:
– il contatto personale prima di tutto (cioè trovare l’occasione per mostrare il gioco personalmente e farlo provare… ripeto Norimberga e Essen, ma aggiungo Piossasco e Berceto… le norimberga de noantri)
– nulla ti vieta di mostrare i tuoi giochi a più case contemporaneamente, salvo accordi contrari.. Per le case straniere credo anzi sia quasi sottointeso.
Per SoloLuca, credo che i vantaggi di pubblicare con una casa (non qualsiasi) straniera siano piuttosto evidenti, non contiamoci manfrine. Detto questo, un circolo virtuoso dove autori ed editori italiani aumentino le loro professionalità credo sia buona cosa per tutti..
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Per SoloLuca, credo che i vantaggi di pubblicare con una casa (non qualsiasi) straniera siano piuttosto evidenti, non contiamoci manfrine. Detto questo, un circolo virtuoso dove autori ed editori italiani aumentino le loro professionalità credo sia buona cosa per tutti..
Ottima osservazione, e questo [piccolo spazio pubblicità] è sempre stato l’obbiettivo nostro: aggiungere professionalità in un settore in cui manca quasi totalmente (e non solo per motivi economici…).
A questo scopo, nei settori in cui io personalmente non mi sento preparato, mi avvalgo della collaborazione di altri più preparati… Come dissi a Lucca, magari non sono bravo, ma so scegliere chi lo è!
Detto questo, alla “base” del circolo virtuoso ci deve essere un lavoro sinergico: gli editori devono aumentare la loro professionalità, ma gli autori – e in parte anche il pubblico – devono dare maggior fiducia agli editori italiani…
Sono perfettamente d’accordo, e, nei miei pochi “tentativi” ho sempre contattato editori italiani. Le esperienze non sono state positive, ma non sono uno che si scoraggia facilmente!
Quello che chiedo è solamente un minimo di professionalità e chiarezza, ossia dopo qualche mese una risposta chiara dalla casa editrice.
(il che include che il gioco venga almeno provato una mezza partita ed una risposta del tipo:
un “il gioco fa cagare per questo e ques’altro motivo”, un “il gioco va bene qui ma dovresti lavorarci lì, un “il gioco va bene lo prendiamo”, o anche “il gioco è il miglior prodotto che mi sia mai capitato sotto le mani, ho già gli accordi con il distributore giapponese ed australiano lei è un genio”)
Ciao ragazzi, era un po’ che non mi facevo vivo da queste parti….
ma io sono qua, sono tutto per voi :laugh: ovviamente siamo ancora piiiiccoli, ma ci stiam dando da fare già Koala (primo nostro gioco) siamo riusciti a portarlo in Germania