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2 Agosto 2012 alle 09:11 #2389manboPartecipante
Scrivo qui perchè non saprei dove altrimenti, spostate pure in caso.
Mi sono appena iscritto per lavorare, per puro hobby, su un gioco, o meglio su un'idea di gioco (la trovate nella sezione apposita) e mi è venuto un dubbio sul quale, se interessa, vorrei confrontarmi.
Ho visto che ci sono proposte di giochi più o meno finiti, più o meno ambientati e quant'altro, quindi la domanda che mi viene è:
Posto che ognuno ha il suo o più correttamente i suoi che dipendono da mille cose: per inventare un gioco che percorso seguite o seguireste? Pensate ad una meccanica e la ambientate o pensate a qualcosa da fare ambientato e create la meccanica, vi lasciate ispirare dalla pioggia sul vetro? altro?Personalmente, come ho già detto nella presentazione, sono un neofita nel senso più profondo: non mi ero mai posto il problema che i giochi venissero inventati.
Avevo molte idee, ma erano più modifiche di giochi esistenti che altro, per renderli più appassionanti (per me almeno).
In questo caso invece stavo pensando ad un fatto che mi era successo, senza un motivo particolare l'ho scomposto in tre “fasi” e assemblato nel gioco di cui ho scritto, proprio come un flusso di pensiero non gestito. Forse la passione del gioco porta a “giocattolizzare” tutto? del tipo “e se questo fosse un gioco, come funzionerebbe?”.
Poi ho tolto l'ambientazione del fatto successomi (che sinceramente al mondo frega niente) e ho cominciato a ragionare sulla meccanica pura sperando di poterlo poi inserire in una ambientazione oppure mantenerlo solo tecnico, anche se mi sembra meno appettibile.cosa ne pensate?
2 Agosto 2012 alle 09:54 #26492Stefano NegroPartecipanteNon c'è una risposta giusta alla domanda…
Inventi un gioco perché ti scatta qualcosa in mente. C'è chi parte dall'ambientazione perché gli piace o l'ha colpito in qualche modo (ormai ci sono giochi ambientati su qualsiasi cosa ti viene in mente… questo non deve scoraggiarti, se valido anche il tuo avrà il suo diritto di esistere).
Cowboy, antichi romani, alieni, malattie, zombie, medioevo ecc…
I più scafati (cioè chi ha giocato/conosce parecchi giochi), possono partire da una meccanica che gli piace o li ha colpiti (deck building, set collection, gestione risorse, la tombola…) e aggiungerci quel twist che secondo loro funziona, sviluppare un sistema di gioco e solo in un secondo tempo pensare ad una ambientazione adatta.
Finito il gioco, dopo i playtest, la proposta agli editori e i playtest interni è anche possibile che l'ambientazione o la meccanica su cui tanto hai sudato venga stravolta per esigenze editoriali (quasi sempre per il meglio alla fine)
Come approccio differenziamo gli American Games (più legati all'ambientazione) il cui capostipite è Hero Quest dai German/Euro Games (più legati alle meccaniche) un buon esempio direi che è Coloni di Catan. A seconda dello stile che preferisci anche nello sviluppo di un gioco avrai un approccio diverso. Interessante notare come ultimamente lo stile francese e italiano si stia pian piano facendo strada come un ibrido dei due. Il mio consiglio è sempre giocare, giocare, giocare. In questo modo vedrai anche i giochi che provi (pubblicati o meno) con una prospettiva e una sensibilità diversa rispetto al giocatore non inventore…www.negrotraduzioni.com
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