Non penso che ci siano dei giochetti strani dietro il concorso Archimede semplicemente perche è interesse di studiogiochi mettere a contratto i giochi che loro reputano vendibili. Non dimentichiamo che studiogiochi è un'agenzia che guadagna il 50% delle entrate dell'autore e per partecipare al concorso si cede loro il diritto di opzione esclusiva sul gioco qualora si qualificasse tra i finalisti. Tutto questo è leggibile chiaramente sul bando del concorso.
Non vedo, quindi, l'interesse di far passare in finale un gioco che non viene reputato vendibile solo per far contento un amico. Tra l'altro da quello che mi dicevano sabato alcune persone di studiogiochi, sembra che siano intenzionati a non accettare nuovi giochi al di fuori del concorso Archimede.
Anche se non condivido questo pensiero per gli stessi motivi sopra citati, lo rispetto. Possiamo chiudere qua la questione? Ho solo espresso una mia opinione e non ho interesse a continuare questo discorso.
Dal mio punto di vista trovo che il Premio Archimede sia molto bene organizzato.
Noi abbiamo partecipato col nostro gioco per la prima volta, arrivando tra i 66, ma non superando la selezione finale.
Durante la manifestazione ho chiesto pareri e critiche a ben cinque giurati che ci sono state date tutte con dettaglio. Tra loro c'è stato chi ha apprezzato delle cose e criticato altre, ma tutti ci hanno illuminato e fatto capire cosa va e cosa c'è da migliorare (soprattutto da alleggerire, visto che il gioco è molto corposo).
Nella votazione finale non ho trovato stranezze ed irregolarità, anzi penso che veramente abbia vinto il migliore o, per lo meno, il miglior gioco per questo tipo di concorso.
buongiorno, riporto, pari pari, la risposta di Leo Colovini – Studiogiochi (ha provato a postarla lui stesso ma ha avuto problemi con l'account)
“ – riteniamo che le regole attuali, ovvero partecipazione aperta formalmente a tutti, ma “filtro” naturale rappresentato dall'automatica cessione dei diritti di opzione, sia la formula ideale per garantire gli esordienti ed al tempo stesso mantenere un livello qualitativo eccellente.
– E' vero che quest'anno Simone Luciani, una vecchia conoscenza, si è aggiudicato primo e secondo posto (evento peraltro mai verificatosi prima), ma è anche vero che è la prima volta che Simone vince, dopo parecchi tentativi e ci piace pensare che il suo percorso di crescita dipenda proprio dall'aver partecipato tante volte al premio Archimede. Il terzo posto è stato occupato da Nestore Mangone che non mi risulta essere un autore famoso, così come David Zanotto che ha vinto il premio IDG con il suo 5° posto. Luca Bellini non è mai entrato prima d'ora nei 15, quest'anno ha piazzato due giochi, uno arrivato 4° e l'altro arrivato 14°. Ottavi Ciro Facciolli e Sara Rubino al loro primo gioco in assoluto! infine anche Rigolone e Sparpaglione (9° e 13°) mi risulta siano esordienti assoluti, così come il 15° Jim Dratwa. Quindi la quindicina non è affatto stata appannaggio dei soliti noti, ma al contrario per 7 autori su 14 (8 giochi su 15) si è trattato della prima volta in finale.
– Escludere un autore solo perchè ha già pubblicato un gioco o perchè è già entrato in finale significherebbe ridurre il livello di eccellenza del premio e questo non farebbe che danneggiare gli esordienti stessi perchè, come giustamente ricordato da qualcuno, è proprio l'alta qualità dei giochi ad attirare una giuria così importante e prestigiosa in grado di tramutare direttamente tanti sogni in realtà. Se impedissimo ai Mori, Luciani, Saragossa o Berardi di partecipare probabilmente non riusciremo a presentare ai giurati dei giochi di livello sufficientemente elevato e molti dei giurati non avrebbero più motivo di farsi schiavizzare per una settimana spendendo fior di quattrini in viaggi e alberghi. In questo caso gli autori esordienti avrebbero forse maggiori chances di vincere il premio, ma molte meno di vedere il loro prodotto pubblicato.
– Ricordiamo che studiogiochi non ha nessuna influenza sulla classifica finale (a parte il voto di De Toffoli) e che la scelta dei 15 viene effettuata dalla giuria di selezione senza considerare i nomi degli autori, ma soltanto la qualità dei giochi. Ovviamente, siamo persone umane e possiamo commettere errori. Inoltre i giochi vengono giocati in momenti diversi, con stati d'animo diversi, quindi è possibile che i voti che ricevono e che poi determinano la classifica, non siano del tutto oggettivi, ma facciamo del nostro meglio per renderli tali.
– Per quanto riguarda il premio Izzo, non è la prima volta che viene assegnato al di fuori della 15^ (anche Memomat nel 2010 non era nella quindicina). Il premio Izzo non è infatti un premio che viene assegnato al miglior gioco, ma a quello che De Toffoli e Zaccariotto ritengono sarebbe piaciuto di più a Sebastiano. Non è che un modo per ricordare un amico e la loro scelta è personale e insindacabile. La decisione di attribuirlo al sindaco di Udine è stata sofferta, proprio perchè sapevamo che avrebbe prestato il fianco ad alcune critiche, ma non premiarlo solo per questo motivo sarebbe stato ingiusto. Ho personalmente proposto ai due Darii diverse alternative, ma loro hanno scelto il gioco di Nala, semplicemente perchè hanno ritenuto fosse il gioco che sarebbe piaciuto di più al loro amico. Io conoscevo appena Sebastiano quindi non posso giudicare se questa loro opinione sia corretta, ma posso garantirvi che il gioco di Nala, nella sua estrema semplicità, è un giochino davvero divertente (qualcuno l'ha anche giocato durante il party finale) oltre ad essere stato realizzato in modo davvero eccellente.
Ragazzi va bene una sana polemica magari costruttiva….e io sono il primo, detto questo è chiaro che nell'apprezzare un gioco rispetto ad un altro è fisiologico riscontrare una percentuale minima di valutazione soggettiva…insomma al di là dell'ovvio interesse della studiogiochi a presentare agli editori prodotti facilmente pubblicabili ritengo che sulla serietà del premio nessuno possa eccepire qualcosa.
La vita è una cosa seria...per fortuna c'è il gioco! (A. Randolph)
Polemica interessante ma tutto sommato sterile. Molto signorile la risposta “ufficiale” ma mi lascia comunque dubbioso sul premio Izzo. Al prossimo concorso chiederò di dare un premio a insindacabile giudizio, solo per idGini alla seconda partecipazione e che vengono da molto lontano Tornando a discorsi più seri, avrei apprezzato (col senno di poi) una maggior spiegazione di come si è arrivati alle scelte finali, qualcosa di più profondo delle due righe lette. Non è molto esplicativo dire che un gioco va in finale perchè “bisogna formare un mazzo di fiori” oppure “vendere il miele” (frasi casuali) Forse potrebbe servire un riepilogo, anche solo scritto, di cosa i giurati “hanno capito” o apprezzato del gioco, durante la mostra.
Io sono rimasto molto colpito dall'organizzazione e dal livello del premio, e vorrei chiedere il vostro parere su un'aspetto diverso:
1) i 66 giochi ammessi alla finale erano tutti ammassati in una stanza senza spiegazione alcuna per il pubblico.
2) i 15 finalisti erano già stati ampiamente scelti quindi venire o non venire per un autore era assolutamente irrilevante.
io capisco la logica di mercato che sta dietro al premio archimede e ritengo che così sia perfetto per loro, ma per un inventore esordiente con budget zero fare un viaggio apposta a venezia non è irrilevante, soprattutto se la sua presenza non cambia di una virgola la situazione.
per me sarebbe stato meglio per noi, e forse anche per studiogiochi, se invece di 66 giochi ne avessero selezionati la metà ma ma la scelta dei 15 finalisti fosse fatta il giorno stesso dopo un colloquio con l'autore.
Non è molto esplicativo dire che un gioco va in finale perchè “bisogna formare un mazzo di fiori” oppure “vendere il miele” (frasi casuali) Forse potrebbe servire un riepilogo, anche solo scritto, di cosa i giurati “hanno capito” o apprezzato del gioco, durante la mostra.
… Il premio Izzo non è infatti un premio che viene assegnato al miglior gioco, ma a quello che De Toffoli e Zaccariotto ritengono sarebbe piaciuto di più a Sebastiano. Non è che un modo per ricordare un amico e la loro scelta è personale e insindacabile. La decisione di attribuirlo al sindaco di Udine…
non mi sono intromesso nell'accesa diatriba perchè mi sembrava il processo a SanRemo (che infatti non guardo) ma ho lungamente letto e per sdrammatizzare un poco condivido con voi le 2 risate che mi sono fatto sul GIOCO DI PAROLE di Leo per il “premio INSINDACABILE dato al SINDACO”.
…2 anni fa ero rimasto nel limbo dei circa 50 che avevano passato la selezione e stop: nel frattempo credo di aver sviluppato una trentina di prototipi, incontrato tanti autori e giocatori con i quali ho giocato e playtestato e siccome questo mondo è molto piccolo alla fine ci si conosce x cui la “pseudo-cricca” è in effetti un gruppo di persone (la maggior parte delle quali fortunatamente piacevole) che condividono la stessa passione. …un anno fa sono arrivato nella terzina finale dell'inedito di Lucca e quest'anno ho ottenuto un 4o ed un 14o posto all'Archimede: mi illudo di essere cresciuto come autore e sono consapevole che probabilmente ho avuto anche un poco di fortuna (“la fortuna è una delle armi del ninja” è bellissima!). l'Archimede ha ormai quasi 20 anni di vita ed è probabilmente il concorso più importante a livello italiano: è giudicato da persone e quindi ogni risultato sarà sempre opinabile, ma affermare che questa soggettività di giudizio sia fondata sulla disonestà o sulla raccomandazione mi sembra fuori luogo.
l'evoluzione non si può fermare ...al massimo la puoi prendere a colpi di clava per vedere se rallenta.
2) i 15 finalisti erano già stati ampiamente scelti quindi venire o non venire per un autore era assolutamente irrilevante.
Verissimo, ma lo sarebbe a prescindere (anche se vinci non sei obbligato a essere lì presente). L'idea è che tu ci vada per incontrare gli altri, parlare con la giuria, magari avere opinioni e consigli sul gioco che hai presentato, a prescindere dal piazzamento, e possibilmente recuperare il tuo prototipo (per quanto per questa sola cosa direi che la spesa non varrebbe mai l'impresa)
per un inventore esordiente con budget zero fare un viaggio apposta a venezia non è irrilevante, soprattutto se la sua presenza non cambia di una virgola la situazione.
Non è un gran dilemma: non ci si va
per me sarebbe stato meglio per noi, e forse anche per studiogiochi, se invece di 66 giochi ne avessero selezionati la metà ma ma la scelta dei 15 finalisti fosse fatta il giorno stesso dopo un colloquio con l'autore.
Ma così facendo la giuria non avrebbe il tempo materiale di provare i giochi, e di conseguenza come farebbe a giudicarli? E poi non sarebbe normale se un colloquio con l'autore potesse orientare la scelta dei giochi, anzi…
Ma così facendo la giuria non avrebbe il tempo materiale di provare i giochi
aspetta, non dico che si debba risolvere tutto nel colloquio, intendo che nella 'formula' che crea la valutazione finale che ora comprende dinamiche del gioco, giocabilità e qualità del prodotto (che vengono valutate tutte prima), potrebbero far si che ci sia una componente valutazione da colloquio, che possa spostare ance solo di poco la valutazione finale.
se sono ultimo dopo il colloquio non posso passare in testa ma magari se son 18° posso superare gli altri perchè magari riesco a spiegare un'aspetto che non si era evidenziato in fase di test.
cmq questa è un piccolo aspetto che per me potrebbe migliorare una manifestazione che va benissimo anche così com'è…
ricordiamoci che il premio archimede sta in piedi grazie agli autori e non solo per gli sponsor che vogliono produrre le nostre idee, quindi è loro interesse farci sentire il più coinvolti possibile.
Capisco e condivido la necessità di avere più feedback di quello che a volte si riceve dall'organizzazione, ma non capisco cosa ci starebbe a fare un colloquio. Ogni gioco deve parlare per il suo autore. Se non riesce a dire abbastanza, o lo dice male, forse non è completamente riuscito.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
sì ok, ma stiamo comunque parlando di prototipi creati da gente (almeno come me) inesperta e magari al suo primo approccio col mondo dei giochi. un conto è avere uno spazio in cui confontrasi con i giurati, un conto è girare a brancarli per chiedergli se per favore ti danno un feedback (fortuna che tutti i giurati sono stati sempre davvero disponibili)
per me studiogiochi potrebbe farlo se volesse supportare davvero gli inventori di giochi e creeare un minimo di community, se invece vuole solo sfruttare commercialmente le noste idee (cosa che ci fa solo che piacere) fa bene a fare come fa adesso.
Ma così facendo la giuria non avrebbe il tempo materiale di provare i giochi
aspetta, non dico che si debba risolvere tutto nel colloquio, intendo che nella 'formula' che crea la valutazione finale che ora comprende dinamiche del gioco, giocabilità e qualità del prodotto (che vengono valutate tutte prima), potrebbero far si che ci sia una componente valutazione da colloquio, che possa spostare ance solo di poco la valutazione finale. se sono ultimo dopo il colloquio non posso passare in testa ma magari se son 18° posso superare gli altri perchè magari riesco a spiegare un'aspetto che non si era evidenziato in fase di test.
Uhm… no. Se devi spiegare tu un aspetto del tuo gioco per “guadagnare punti”, vuol dire che nel tuo gioco c'è qualcosa che non va, e quindi è giusto che quei punti non li guadagni. Perché un gioco dovrebbe stare in piedi da solo, essere fruibile a chiunque lo prenda in mano senza l'autore presente e voglia giocarci. Se serve l'autore per spiegarlo, c'è un errore di fondo. Il colloquio magari va benissimo per spiegare a te cosa non andava in modo che in futuro tu possa riprendere il progetto e migliorarlo, ma non può (e non deve) incidere sulla valutazione del tuo prototipo inviato anche (ma non solo) perché questo significherebbe che chi può permettersi di andare a Venezia sarebbe avvantaggiato rispetto a chi non può.
E comunque… che c'entra col fatto che in questo modo i giurati non avrebbero il tempo di giocare? ; La giuria internazionale prova i giochi, per quanto ne so, un paio di giorni prima della finale, per scegliere i 15 il giorno della finale dovrebbe averli provati TUTTI, anziché, appunto, solo i 15, e mi sembra una cosa improponibile.
ricordiamoci che il premio archimede sta in piedi grazie agli autori e non solo per gli sponsor che vogliono produrre le nostre idee, quindi è loro interesse farci sentire il più coinvolti possibile.
Ma il tuo coinvolgimento deve essere a priori, non a posteriori, ovvero quando prepari il prototipo da mandare. Poi puoi essere coinvolto comunque, alla finale hai modo di vedere e confrontarti con giuria e altri autori a prescindere dalla tua posizione, e mi sembra che questo sia coinvolgimento. Ma, mi ripeto, se parti dal presupposto che una chiacchierata con la giuria possa cambiare la valutazione del tuo gioco, significa in primis che non hai dato tutto quello che potevi dare nella creazione del gioco (o magari nella stesura del regolamento).
Ma, mi ripeto, se parti dal presupposto che una chiacchierata con la giuria possa cambiare la valutazione del tuo gioco, significa in primis che non hai dato tutto quello che potevi dare nella creazione del gioco (o magari nella stesura del regolamento).
che, mi ripeto, ci sta perchè siamo molti siamo autori esordienti, inesperti che si confrontano, magari per la prima volta, con il mondo dei professionisti. un colloquio di 5 minuti strutturato (magari publico, dando cioè la possibilità a tutti di poter assistere per condividere le critiche e i punti di vista di tutti i prototipi) per me sarebbe molto più importante di di vedere 66 prototipi ammassati senza spiegazione con i giurati che girano stancamente da brancare di propria iniziativa…
poi ripeto per il puro sfruttamento commerciale così va benissimo, studio giochi si trova un prodotto già fatto e finito sul quale mettere il proprio logo… diciamo che il supporto agli autori è un'altra cosa… o no?
keep on rockin' in the free world.
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