moooooooolto bene direi!!! ho appena scritto le mie personali congratulazioni ai vincitori e le rinnovo qui.
io sono ovviamente felicissimo di aver piazzato 2 giochi in finale: un 4o ed un 15o (con annesso il cartamundi) davvero non me lo aspettavo. voglio condividere questa mia gioia con tutti voi perchè credo che davvero questi risultati siano anche figli della crescita che ognuno di noi può avere dalla condivisione e collaborazione con altri autori a partire da manifestazioni come IdeaG. un ringraziamento quindi a tutti coloro che si impegnano a rendere possibili queste relazioni.
l'evoluzione non si può fermare ...al massimo la puoi prendere a colpi di clava per vedere se rallenta.
Io invece vado fuori dal coro se me lo permettete… per il secondo anno che partecipo ed entro tra i primi 66 giochi (sempre con 2 giochi) noto che a parte alcuni esordienti tra i primi 15 arrivano un pò gli stessi autori! Io purtroppo non posso partecipare agli eventi di IDG che si tengono a Torino (troppo distante per uno che ha famiglia) e quindi fuori dal giro di conoscenze ed esperienze per giocare a giochi di altri autori per poter crescere… Sabato a Venezia mi è sembrato tutto quanto un “già visto” e che ne dite del premio al sindaco di Udine? che guarda caso quest' anno il premio Sebastiano Izzo è stato assegnato fuori dai 15 finalisti! Faccio i miei complimenti agli autori esordienti che si sono piazzati tra i primi 15…e capisco sempre di più che il loro sforzo è ancora più importante di quelli già conosciuti! Scusate lo sfogo, riparteciperò di sicuro anche ai prossimi concorsi… poichè il gioco è una passione…un momento felice nella vita di tutti i giorni.
Ciao Bandini, personalmente mi fa piacere leggere una voce fuori dal coro, quindi per me hai fatto benissimo, e penso che molti saranno d'accordo con me. Si potrebbe escludere la partecipazione a chi ha già vinto il premio o è salito sul podio, ma questa è una valutazione che deve fare l'organizzazione del premio. Comunque partecipano persone che inventano giochi quasi per hobby. Qualcuno che scrive su questo forum, me compreso, ha partecipato agli inizi, e poi ha smesso, perché, appunto, la vede come una prima occasione per confrontarsi, crescere, conoscere… ma c'è anche altro. Se un anno riesci ad andare a Venezia, visto che il premio è biennale, l'anno successivo potresti andare a IdeaG a Torino o partecipare a qualche altro evento. In un post del 2010 dicevi che partivi da Faenza: se sei di quelle parti, sicuramente sono vicine Modena (ogni anno c'è la fiera PLAY) e altri autori e giocatori (vedi Tana dei Goblin a Bologna e Modena). Ciao
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
Secondo me come in ogni cosa c'è chi tra gli idigini è evoluto e chi no. Non dipende dalla partecipazione agli eventi (anche se partecipare sicuramente aiuta) ma dal capire cosa non va nel proprio approccio alla creazione di un gioco e semplificare il tutto in qualcosa di organico e divertente… sembra semplice ma non lo è.
Poi è ovvio che una manifestazione aperta a degli autori già pubblicati oltre che a degli esordienti è una lama a doppio taglio. Per quanto riguarda gli editori, questi ci vengono sapendo che qualcosa di buono ci sarà (garantito dalla presenza di autori pubblicati, ma nel mucchio può scapparci anche qualche esordiente buono…), per quanto riguarda gli esordienti, questi ci vanno credendo nel proprio progetto (o in più di uno), ma consapevoli che dovendo affrontare creazioni di autori già pubblicati devono avere tra le mani un prodotto all'altezza. Insomma è come un torneo di calcetto a cui partecipano dei calciatori quantomeno allenati/semiprofessionisti. Se si è consapevoli della propria preparazione fisica si può anche andare ma se il proprio livello non è sufficiente, è normale che in finale ci arrivi chi è più preparato a discapito di chi non è ancora a quel livello.
Non ci vedo nessuna cricca di autori che detiene il monopolio ma semplicemente persone appassionate di creazione di giochi che partecipano ad ogni evento in cui possono creare qualcosa e a forza di partecipare sono diventati bravi a farlo.
@Bandini: se guardi il gioco/giochi che hai portato l'anno scorso e guardi quelli di quest'anno sono sicuro che quelli di quest'anno sono meglio…
io sono uno dei tanti tornato da Venezia con un po' di rammarico. Perchè la speranza ovviamente c'è sempre ma c'è anche la consapevolezza che ho ragionevolmente ottenuto il massimo (ossia 2 giochi su 2 nei 66). Quando sono arrivato li mi sono infatti reso conto, ad occhio, dell'alto livello. Se fai poco playtesting, infatti, è praticamente impossibile andare avanti. Era un po' presuntuoso per me poter pensare di poter fare meglio del gioco presentato, ad esempio, da cielo d'oro che aveva vinto nel 2010 con gioco pubblicato (aquileia) con un così scarso playtesting. Nei giochi direi che non si improvvisa e di fenomeni che inventano standosene da soli e giocando nella loro mente non ce ne sono. O comunque io non sono tra questi Ora però cercherò di fare tesoro delle osservazioni di Leo Colovini e vedere se posso elevare il livello dei 2 giochi o se, invece, i meccanismi hanno limiti strutturali tali da farmeli accantonare. E questo lo capirò playtestando con Federico ed il gruppetto che stiamo cercando di creare a Bologna, perchè la condivisione fa accelerare lo sviluppo in maniera impressionante. Ciao a tutti! g
Si, per funzionare i giochi funzionano. Ovviamente, però, da solo riesci ad eliminare i vari bug evidenti ma da li a fare diventare un gioco lineare e divertente tale da farlo rientrare nella cerchia dei 15-20 aspiranti finalisti ce ne passa. In ogni caso, uno dei miei giochi (OULALA!) funzionava bene e tutti quelli che ci hanno giocato si sono divertiti ed hanno voluto rigiocarci. Ma evidentemente questo non è bastato e, sebbene un po' deluso, sto cercando di valutare se effettivamente delle migliorie possono essere apportate o no.g
Io invece vado fuori dal coro se me lo permettete… per il secondo anno che partecipo ed entro tra i primi 66 giochi (sempre con 2 giochi) noto che a parte alcuni esordienti tra i primi 15 arrivano un pò gli stessi autori! Io purtroppo non posso partecipare agli eventi di IDG che si tengono a Torino (troppo distante per uno che ha famiglia) e quindi fuori dal giro di conoscenze ed esperienze per giocare a giochi di altri autori per poter crescere… Sabato a Venezia mi è sembrato tutto quanto un “già visto” e che ne dite del premio al sindaco di Udine? che guarda caso quest' anno il premio Sebastiano Izzo è stato assegnato fuori dai 15 finalisti!
Negli ultimi anni mi sono massacrato per partecipare ad eventi e fare playtesting partendo da un paese calabrese… da cui non partono treni, non c'e' un'autostrada, e gli aeroporti più vicini sono ad almeno 3 ore di macchina di distanza. Ho macinato una quantità impressionante di km spendendo cifre pazzesche. Trebisacce-torinovenezia costa circa 120 euri (solo andata) e ci si impiegano 15 ore in treno (solo andata) effettuando dai 3 a i 4 cambi, per Modena poco cambia in fatto di spesa, e impegno e tempo… la maggior parte delle volte mi sono detto: ma chi me lo fa fare? eppure sono andato avanti a “studiare” ed impegnarmi… Ora che ho raggiunto un umile 3° posto non mi va proprio di sentirmi dire queste cose. e ti dico questo… – i miei successi e i miei fallimenti come aspirante game designer sono da imputare solamente a me. – ci sono persone più brave a fare giochi di altre, e ci sono persone più fortunate di altre… ma come dice kakashi: la fortuna è una delle abilità del Ninja. – il game design come ogni attività umana riserva alti e bassi, l'importante è non lasciarsi andare in cadute di stile, altrimenti i tuoi referenti smetteranno di prenderti sul serio.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Si, per funzionare i giochi funzionano. Ovviamente, però, da solo riesci ad eliminare i vari bug evidenti ma da li a fare diventare un gioco lineare e divertente tale da farlo rientrare nella cerchia dei 15-20 aspiranti finalisti ce ne passa.
No, non mi sonbo spiegato. Intendevo che risultano funzionanti dopo che li hanno provati altri. In quanto a rientrare nella cerchia dei 15, se non sono finito lì è perché evidentemente c'erano giochi migliori del mio (che del resto era una specie di aborto mentale pensato di notte ed elaborato la mattina dopo, non un capolavoro di ingegneria dei giochi ^__^
In ogni caso, uno dei miei giochi (OULALA!) funzionava bene e tutti quelli che ci hanno giocato si sono divertiti ed hanno voluto rigiocarci. Ma evidentemente questo non è bastato e, sebbene un po' deluso, sto cercando di valutare se effettivamente delle migliorie possono essere apportate o no.
Se il gioco funziona, piace, non sono stati segnalati errori o problemi specifici, probabilmente no, eri solo fuori dai gusti della giuria (cérto, fermo restando che TUTTO può sempre essere migliorato, ma cercare il miglioramento a tutti i costi ha più spesso che no il risultato opposto).
Sabato ero alla cerimonia, ed era la prima volta che partecipavo. Avevo mandato un gioco che non era rientrato dei 66 scelti, ma volevo comunque sfruttare l'occasione per parlare con Leo Colovini (che si è dimostrato gentilissimo e paziente nel descrivermi i punti deboli del mio gioco) e per osservare in generale l'atmosfera che si respira in questo ambiente a me tutto sommato nuovo, non avendo mai partecipato a fiere di settore nel ruolo di autore, o aspirante tale.
Come in ogni ambito, “It's a long way to the top, if you wanna rock and roll” e le buone idee spesso da sole non bastano. o meglio, se non si fa un grande lavoro intorno a queste idee, rischi di rovinarle e di bruciare anche una (seppur remota) occasione. Gli insegnamenti principali che ho imparato sono tre:
1) semplicità (che non significa banalità e non esclude la profondità), oltre che del gioco, soprattutto di scrittura del regolamento, che per me non è cosa semplice, tendendo alla prolissità
2)Cosa ancora più importante… il playtesting. Come questo forum insegna, in quasi ogni sua pagina, ogni gioco va provato, provato, provato insieme ad altre pesone.. Il fatto di avere poco tempo non può essere una scusante, se si vuole realizzare qualcosa di professionale.
3) non affrontare una città come venezia senza una cartina, a meno che tu non disponga di un gps integrato, o di una connessione ad internet affidabile. Trovare il canal grande, direzione san Marco è stata un'esperienza paragonabile a una caccia al tesoro, finchè non abbiamo trovato una libreria che ci ha cortesemente venduto una mappa..
Questo significa che devo cercare un gruppo per fare playtesting.. ho amici troppo di parte, qualunque essa sia .
e soprattutto, prima di partire per una città che non conosco, comprare una mappa!
– ci sono persone più brave a fare giochi di altre, e ci sono persone più fortunate di altre… ma come dice kakashi: la fortuna è una delle abilità del Ninja.
Amen. Kakashi for president! inoltre condivido in pieno quanto detto dal buon Nestore. Ciò non toglie quanto sia legittimo sentirsi abbattuti… ma in quest'ottica vi posto 2 link a 2 filmati che utilizzo nei corsi sul gioco e i ludotecari; il primo come prologo:
il secondo, come epilogo, è un discorso di Alex Randolph , se avete pazienza guardatelo tutto (è sempre piacevole) altrimenti è sufficiente l'ultimo 1.30' come concetto principale:
p.s. grazie anche a Bandini, sentire voci fuori dal coro è sempre utile e piacevole perchè consente di portare alla luce concetti che scontati non sono che se non vengono fatti emergere e non vengono discussi e confrontati rischiano di passare in secondo piano lasciando per strada solo malumori e risentimenti che poco giovano
" Mai giudicare lo sforzo dal risultato soprattutto se il buco e' piccolo"
Anch'io c'ero. Anche se è il primo anno ho notato che ci sono sempre gli stessi autori ma, leggendo i regolamenti dei giochi presentati, si poteva facilmente capire che erano lì NON per 'raccomandazione' o 'fiera del visto & rivisto' ma solamente perché sono stati in grado di riproporre prodotti di qualità alta. Buon per loro, d'oltretutto chi ha detto che un autore dopo essere riuscito nell'impresa di creare (e pubblicare) un gioco non possa più riuscirci ?
Per quanto riguarda il sindaco di Udine: ora, effettivamente a primo impatto può sembrare strano che il premio sia andato proprio a lui ma se è veramente appassionato di giochi ed ha inventato 'il gioco di Nala' perché non dovrebbe essergli riconosciuto il merito? Anche lui, alla fine, è una persona e creatore di giochi.
''Il punto debole di qualsiasi piano è dare per scontato che tu ne sappia di più del tuo avversario'' ma è anche vero che ''perdersi nei pensieri di un'altra persona è davvero pericoloso'' Infine l'unica verità è che''gli scarabocchi di un folle e le formule di un genio sono spesso indistinguibili''
Arricchisco le conversazioni con le mie brevi osservazioni. – Da matricolina del concorso, è bastato uno sguardo alla mostra per farmi perdere ogni flebilissima speranza: c'era del materiale davvero ben fatto (ho ancora in mente la cupola geodetica marziana). Ok, probabilmente mi sono abbattuto troppo – ho parlato con qualche autore, ma nessuno premiato. A quanto pare il mio sesto senso non funziona. – E' stata molto piacevole l'atmosfera informale ma avrei arricchito il pomeriggio con qualche altro evento/incontro (mi annoio facilmente) – il premio a Furio mi ha un po' scocciato, sia perchè puzzava di italianata, sia perchè, se avete letto il suo regolamento, metà del gioco era basata sulla regola “mettete delle pedine sulla scacchiera, guardatela, copritela e vince chi azzecca il numero”. Ma la mia opinione indica solo che i miei gusti sono diversi da quelli della giuria. E chi sono io per criticare tali esperti! – Può darsi che riparteciperò, ma dopo aver letto i commenti, mi accorgo di non essere in grado di seguire così a fondo questo mondo, sia per il tempo che per i costi. Probabilmente tornerò tra i ranghi dei semplici giocatori, o mi riciclo ai giochi di carte. Ancora complimenti a tutti i vincitori, spero di poter vedere in scatola al più presto le loro meccaniche.
– Può darsi che riparteciperò, ma dopo aver letto i commenti, mi accorgo di non essere in grado di seguire così a fondo questo mondo, sia per il tempo che per i costi. Probabilmente tornerò tra i ranghi dei semplici giocatori, o mi riciclo ai giochi di carte. Ancora complimenti a tutti i vincitori, spero di poter vedere in scatola al più presto le loro meccaniche.
Ricordati che gli autori di giochi non guadagnano molto. Impegnarsi per fare dei buoni giochi deve essere prima di tutto un piacere ed un divertimento che spesso nascono da esigenze personali. Quindi se ti sei divertito nel provare a fare un gioco continua a farlo prima di tutto per te stesso…. poi se son rose fioriranno.
" Mai giudicare lo sforzo dal risultato soprattutto se il buco e' piccolo"
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