Ciao a tutti, volevo farvi una domanda da neofita del settore, mi piacerebbe partecipare al premio archimede con il mio gioco, se dovesse andare bene e arrivassi in finale dovrei cedere l'esclusiva sui contratti all'organizzatore dell'evento che diventerebbe l'agente. Secondo voi é una buona opportunità o c'e il rischio che il gioco venga lasciato in disparte e poi non venga fatto nulla? Mi dispiacerebbe lavorare tanto e poi non poter realizzare una pubblicazione del gioco perche legati alla firma fatta per partecipare al concorso…avete avuto esperienze in merito? Grazie mille
mi piacerebbe partecipare al premio archimede con il mio gioco, se dovesse andare bene e arrivassi in finale dovrei cedere l'esclusiva sui contratti all'organizzatore dell'evento che diventerebbe l'agente.
uh! non avevo notato questa clausola! argh… adesso sono in crisi… Attendo aggiornamenti dai più esperti…
Il successo o la pubblicazione del gioco non sono mai garantiti (ovviamente) ma se sei alla prima esperienza è un buon modo per farsi conoscere. Il Premio Archimede ha ottimi contatti soprattutto con editori tedeschi. Il team dell'Archimede fa un'ottima scrematura e se arrivi in finale (cosa non facile) quindi sei a buon punto. Da ricordare che ci possono volere anni per vedere ripagati tutti gli sforzi… questo è un settore dove ci vuole pazienza… Un caso emblematico è sicuramente Cacao che pubblicato in Germania nel 2015 è piaciuto proprio un sacco (era arrivato terzo al Premio Archimede del 2010) e quest'anno uscirà pure una espansione… Marco Polo aveva vinto nel 2012 e anche questo è stato pubblicato nel 2015. Ormai ogni anno ci partecipano autori talmente bravi che se qualche outsider arriva sul podio io lo tengo sicuramente d'occhio… detto questo buona fortuna per i vostri progetti!
Considera anche che non a tutti gli autori piace doversi sbattere a stare dietro agli editori, cosa che a studiogiochi riesce benissimo e spesso con ottimi risultati. Quindi ti puoi concentrare sul design lasciando perdere gli altri aspetti meno appassionanti. Anche dal punto di vista commerciale, spesso un contratto al 50% con loro vale di più che uno firmato con un editore qualunque, visto il calibro dei soggetti interessati. Questo è un discorso valido per tutti i giochi affidati ad un'agenzia, dove gli interessi comuni di ambo le parti spingono a cercare il miglior risultato possibile sia dal punto di vista del design sia da quello commerciale, ma in questo caso il livello della giuria e la professionalità del gruppo fanno una bella differenza.
Le strade che può percorrere un autore di giochi sono essenzialmente due: arrangiarsi, andare alle fiere, contattare gli editori, ecc… Questa strada consente di mantenere la titolarità del 100% delle eventuali royalties ma comporta anche dei costi in termini di tempo e denaro. La seconda strada, è rivolgersi ad un agente. Iscrivendosi ad Archimede, nel caso in cui il gioco finisse tra i finalisti, si cede appunto il proprio gioco ad un agente, studiogiochi. Studiogiochi chiede agli autori questa cessione perché di fatto il premio si finanzia con quanto ottiene pubblicando i giochi dei finalisti. Di conseguenza studiogiochi ha tutto l'interesse che i giochi vengano pubblicati e fa di tutto per ottenere questo risultato. Non sempre ci riesce, ma spesso sì e in qualche caso i giochi pubblicati hanno anche un ottimo successo, come ad esempio i già citati Cacao di Phil Harding e Marco Polo di Tascini/Luciani. Ma cos'è che rende Archimede davvero consigliabile a tutti gli autori non professionisti e perfino ad alcuni affermati? A mio avviso il punto decisivo è che mentre quando si va ad una fiera a presentare i propri giochi si hanno spesso pochi minuti per descrivere il proprio gioco, invece nel corso della settimana che precede la finale, i giurati, ovvero i redattori di alcune delle più importanti ditte del mondo, GIOCANO davvero, fino in fondo, a volte anche più volte, i giochi dei finalisti. Quindi in un colpo solo si fa giocare il proprio gioco a Ravensburger, Hasbro, Hans im Gluck, Amigo, Zoch, Piatnik, 999games e da quest'anno anche Pegasus, Kosmos e Asmodee. Nessuna fiera al mondo garantisce questo opportunità. Mi auguro di ricevere sempre più giochi da parte degli autori di IDG
Le strade che può percorrere un autore di giochi sono essenzialmente due: arrangiarsi, andare alle fiere, contattare gli editori, ecc… Questa strada consente di mantenere la titolarità del 100% delle eventuali royalties ma comporta anche dei costi in termini di tempo e denaro. La seconda strada, è rivolgersi ad un agente. Iscrivendosi ad Archimede, nel caso in cui il gioco finisse tra i finalisti, si cede appunto il proprio gioco ad un agente, studiogiochi. Studiogiochi chiede agli autori questa cessione perché di fatto il premio si finanzia con quanto ottiene pubblicando i giochi dei finalisti. Di conseguenza studiogiochi ha tutto l'interesse che i giochi vengano pubblicati e fa di tutto per ottenere questo risultato. Non sempre ci riesce, ma spesso sì e in qualche caso i giochi pubblicati hanno anche un ottimo successo, come ad esempio i già citati Cacao di Phil Harding e Marco Polo di Tascini/Luciani. Ma cos'è che rende Archimede davvero consigliabile a tutti gli autori non professionisti e perfino ad alcuni affermati? A mio avviso il punto decisivo è che mentre quando si va ad una fiera a presentare i propri giochi si hanno spesso pochi minuti per descrivere il proprio gioco, invece nel corso della settimana che precede la finale, i giurati, ovvero i redattori di alcune delle più importanti ditte del mondo, GIOCANO davvero, fino in fondo, a volte anche più volte, i giochi dei finalisti. Quindi in un colpo solo si fa giocare il proprio gioco a Ravensburger, Hasbro, Hans im Gluck, Amigo, Zoch, Piatnik, 999games e da quest'anno anche Pegasus, Kosmos e Asmodee. Nessuna fiera al mondo garantisce questo opportunità. Mi auguro di ricevere sempre più giochi da parte degli autori di IDG
Questo purtroppo è vero, ma nel contratto ci dovrebbe essere sempre una data limite entro la quale l'editore si impegna alla pubblicazione. Superato quel limite il gioco ritorna libero.