Qualcuno ha esperienza di giochi pubblicati con il patrocinio di un ente pubblico? In questi casi viene fatto un contratto a tre? (autore – editore – sponsor pubblico?) Come vengono di norma ripartite le prestazioni contrattuali tra le parti?
La vita è una cosa seria...per fortuna c'è il gioco! (A. Randolph)
Se si tratta solo di patrocinio, di solito non serve nessun “contratto”. Si richiede il patrocinio per il prodotto X, che dovrebbe essere gratuito. L'ente pubblico in cambio ha semplicemente la pubblicità derivante dalla diffusione del prodotto.
Mi viene però in mente che quello di cui parli tu sia la “produzione” congiunta. In poche parole, L'ente pubblico caccia dei soldi
In tal caso dipende da diversi fattori… Il gioco è distribuito e venduto o è un gadget che viene regalato? L'editore presta solo servizio (ricevendo un compenso) o partecipa alle spese con una quota? L'autore viene pagato come professionista (quindi a prestazione, sia essa tramite partita iva o prestazione occasionale, e riceve “tutto e subito”), come autore “standard” (royalties)?
Per esempio, la Grande Opera è un gioco fatto da un'associazione (che funge da editore), patrocinato da un museo (che non metteva soldi) e il design era pagato a prestazione. L'associazione paga tutto, incluso l'autore.
Fiume di Parole è sempre pagato da un'associazione, patrocinato da un'azienda pubblica, e realizzato dall'azienda per cui lavoro. L'associazione paga l'azienda (ovviamente non c'è nessun compenso extra per me, visto che già prendo lo stipendio).
Se invece parli di coinvolgere un editore vero e proprio, si aprono molteplici scenari… ma l'editore dovrebbe teoricamente già sapere come funzionano queste cose. Insomma, dipende da chi fa cosa e soprattutto da chi è che paga
Il gioco è un gioco di astronomia che un'ente pubblico vorrebbe inserire nel suo programma di divulgazione didattica. I costi sarebbero in buona parte a carico dell'ente pubblico che coprirebbe in ogni caso il costo della distribuzione del numero di esemplari a costo “sociale”, l'editore coprirebbe una quota, da definire, inferiore ai reali costi di produzione avendo l'esclusiva per la produzione in serie nel mercato dei giochi da tavolo (a costi di mercato). L'autore riceverebbe una tantum dall'ente pubblico e una percentuale sul venduto nel mercato tradizionale.
La vita è una cosa seria...per fortuna c'è il gioco! (A. Randolph)
Uhmmmm… E' una cosa un po' strana. L'editore comunque dovrebbe sempre accettare il gioco, prima di accollarsi una spesa, sia pur inferiore alla norma. Ma è un gioco didattico?
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Si è un gioco didattico per questo interessa l'ente pubblico. In pratica è il gioco astronomico che hai già visto a Ideag 2011 con la variante che le carte sono più grandi e ciascuna contiene, oltre le azioni di gioco, una piccolissima scheda su un corpo celeste del sistema solare. In pratica il direttore della sezione locale dell'Istituto Nazionale di Astrofisica mi ha contattato e lo vedrò tra due settimane. Se richiedono l'aiuto di un editore posso contattarti?
La vita è una cosa seria...per fortuna c'è il gioco! (A. Randolph)