quando Miglior gioco inedito 2010?

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  • #13113
    PaoLo
    Partecipante

    Lamentosi.

    Avete una chance in più rispetto allo scorso anno (oltre a daVinci a offrire una possibile pubblicazione, quest’anno c’è anche RCS) e avete il coraggio di dire che il concorso è rovinato. Mi sembra francamente stupido.

    Fate un bel gioco e non sarà ignorato.

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #13114
    Khoril
    Moderatore

    a me sembra che anche un gioco per adolescenti meriti di essere sviluppato

    #13115
    Linx
    Partecipante

    Stavo per scrivere un nuovo topic quando mi sono accorto che Icaro ha inquadrato perfettamente i miei dubbi.

    Collezionabile, senza testo e 10.000 caratteri di regole sono cose in antitesi.

    Illuminati ha un regolamento CHIARO con meno di 10.000 caratteri?
    Non ho la fortuna di conoscere il gioco, ma mi risulta che tutti i collezionabili hanno un manuale non indifferente per coprire tutte le possibili combinazioni del gioco in modo inequivocabile.

    Hai altri esempi Lupigi?

    Normalmente il testo sulle carte si mette proprio per non dover allungare inutilmente le regole. E i prodotti collezionabili hanno un target americanofilo, a cui piace il testo scritto.
    Rimangono poi dubbi sul dover o meno conteggiare il testo sugli esempi o su eventuali “legende”, visto che i simboli da qualche parte andranno spiegati.

    A me piace tema e tutto, ho già pronto il mio progetto e parteciperò. Però credo che il target a cui è rivolto il gioco sia vitale per concepire un buon gioco. E qui il target è dei peggiori. Un gioco collezionabile alla tedesca. Non credo che esistano validi giochi che rientrino in questa categoria.
    A meno che non consideriate anche BANG un collezionabile.

    Dove stiamo andando?
    Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.

    (da Flushed Away)

    #13116
    icata
    Partecipante

    Linx wrote:

    Stavo per scrivere un nuovo topic quando mi sono accorto che Icaro ha inquadrato perfettamente i miei dubbi.

    Icata, non icaro siamo due entità differenti XD. Comunque sì, hai centrato le mie perplessità.
    Questo non significa che il gioco sia infattibile, magari saremo piu’ propensi a fare un gioco sul calcio mercato, invece di dedicarci ad uno fantasy chiamato I Creatori di Mondi… uhauha scherzo logicamente.
    Si può fare tutto, basta metterci la testa!

    Post edited by: icata, at: 2010/05/07 15:22

    In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.

    #13117
    Lupigi
    Partecipante

    Linx wrote:

    Illuminati ha un regolamento CHIARO con meno di 10.000 caratteri?
    Non ho la fortuna di conoscere il gioco, ma mi risulta che tutti i collezionabili hanno un manuale non indifferente per coprire tutte le possibili combinazioni del gioco in modo inequivocabile.

    C’è un equivoco di fondo: il gioco presentato non deve essere già un collezionabile cotto e mangiato, ma un gioco che possa subire una evoluzione in termini di collezionabilità.
    (Il primo Illuminati non era collezionabile, lo è diventato in edizioni successive. Illuminati peraltro è un gioco “vecchio”, con diversi problemi).
    Il concorso non è un punto di arrivo ma un punto di partenza, anche e soprattutto in termini di pubblicabilità.
    Guardate per esempio Borneo: vedete la differenza tra il gioco presentato al concorso (e pubblicato da Lucca) e quello pubblicato in scatola grande? La filosofia dovrebbe essere la stessa…

    Preoccupatevi di realizzare giochi belli, divertenti e originali, il resto viene dopo. La giuria non ha gli occhi foderati di prosciutto, sa riconoscere la qualità. E i due editori coinvolti sanno come valorizzarla: non si può dire in partenza come e se il vincitore si evolverà, ogni gioco fa giustamente storia a sé.

    #13118
    Claudio77
    Partecipante

    Ho 2 considerazioni:

    1) personalmente detesto i CCG, astuta e plateale truffa degli editori per spillare soldi; inoltre, come formula di vendita mi pare decisamente sorpassata anche perchè sappiamo tutti che affrontare in torneo uno shoppone porta ad una fine rapidissima non importa quanto tu sia bravo o tattico…e la gente questo l’ha capito…discorso diverso per i LCG ovvero Living (Limited) Card Game che hanno una formula ben diversa: una scatola iniziale (“Core”) ed una serie di espansioni a scadenza regolare con quantità di carte FISSE (e non booster casuali); in questo modo a) i giocatori possono scegliere fino a che punto impegnarsi nell’espandere il gioco base sapendo che b) in un torneo comunque se si sceglie di giocatore con il set base + esp. #1 + esp. #2 si partirà TUTTI dallo stesso tipo di carte. Gli LCG sono stati lanciati dalla mitica FFG ed uno degli esempi più noti è “CoC LCG”:

    http://www.boardgamegeek.com/boardgame/40270/call-of-cthulhu-lcg

    2) sinceramente il problema della lingua non mi pare questa gran cosa; il caro vecchio Bridge (intrighi & alleanze?!) si gioca in 4 con un mazzo di sole 52 carte francesi senza una sola riga sopra e sfido chiunque a dire che sia un gioco con un regolamento complesso (è sicuramente articolata la sua applicazione, ma di per sè le regole sono poche e semplici); in campo ludico più recente, penso a “Race for the Galaxy” che permette combinazioni estremamente complesse con (relativamente) pochi simboli di base ed un testo contenutissimo:

    http://images.boardgamegeek.com/images/pic676725.jpg

    Detto questo ho rivelato le mie…carte (!) per Lucca 2010: un LCG di trame occulte alla Cthulhu con un uso di simboli stile RftG…titolo di lavoro, “Lo Spettacolo Segreto” :y32b4:

    …Ormai con tutti i progetti che ho in cantiere mi devo portare il bloc-notes in auto sperando che i semafori x andare al lavoro siano tutti rossi!!!! Buon design a tutti!
    Claudio

    #13119
    icata
    Ospite

    ho riflettuto su questo concorso e mi e’ venuto in mente un titolo: “giochi di corte”.
    assumendo che io crei un gioco che rispetti tutte le clausole “vincolanti” del concorso posso:

    creare un gioco che non rispetti le calusole “non vincolanti”

    creare un gioco che rispetti le calusole “non vincolanti”

    creare un gioco che rispetti parzialmente le calusole “non vincolanti”

    la risposta sembra semplice, pero’… ci sono infiniti modi per rispettare le calusole vincolanti e infiniti per rispettare le calusole non vincolanti.

    esempio: se prendiamo come punto di riferimento gli scacchi (a parita’ di partite giocate e di vittorie totali) viene premiata una mossa inconsueta ogni mille.
    se prendiamo come punto di referimento nomi, cose, città viene premiata una mossa consueta ogni mille.
    se prendiamo come punto di riferimento un gioco di ruolo ogni soluzione puo’ essere quella giusta o una triste cagata (tipo: stanza mostro, stanza trappola, stanza mostro, stanza indovinello, stanza boss tesoro-principessa-transgender)

    come si deve comportare un creatore di giochi davanti a questo problema?
    penso che la soluzione sia esattamente nella ferrea disciplina di uno scacchista, nella fantasia-cultura di un giocatore di nomi, cose, città, e nella creatività di un inventore.

    La soluzione è sempre piu’ difficile se dovete dimostrarla in maniera diversa dagli altri.
    buon lavoro.

    #13120
    gabryk
    Partecipante

    Quello che serviva era un chiarimento che infatti è arrivato puntuale:

    C’è un equivoco di fondo: il gioco presentato non deve essere già un collezionabile cotto e mangiato, ma un gioco che possa subire una evoluzione in termini di collezionabilità.

    A me questo basta, parteciperò senza preoccuparmi troppo della collezionabilità.

    #13121
    wallover
    Partecipante

    Linx wrote:

    Un gioco collezionabile alla tedesca. Non credo che esistano validi giochi che rientrino in questa categoria.

    Ma guarda caso un certo Dominion ha fatto il botto, ed e’ proprio cosa descrivi tu. Era una scommessa assurda ma ci hanno creduto e alla fine hanno avuto ragione. Ovviamente piegando un po’ il concetto di “alla tedesca” e anche quello di “collezionabile” in un ibrido che contempla entrambi questi aspetti, ma i fatti hanno dato ragione agli editori.

    Walter Obert

    #13123
    bigdrugo
    Partecipante

    Non conoscendo rcs , ma leggendo Gazzetta dello sport … Saranno visionati con maggior cura giochi con tema sportivo ?

    e altra cosetta :

    nel regolamento è consigliabile riportare una nota su come il gioco potrebbe essere espandibile, o è tutto a vostra intuizione ?

    Forse una domanda stupida … ma devo farla …

    IL tema (intrighi e alleanze) è riferito alle meccaniche di gioco o all’ambientazione ?

    ad esempio … se tratta di cuochi e il gioco comporta alleanze e intrighi va bene ? oppure deve essere ambientato in un contesto (CIA – FBI – Chiesa stile dan brown (codice da vinci) ) storico che rispecchi questo tema ?

    Post edited by: bigdrugo, at: 2010/05/09 08:56

    Post edited by: bigdrugo, at: 2010/05/09 09:28

    #13125
    Linx
    Partecipante

    wallover wrote:

    Ma guarda caso un certo Dominion ha fatto il botto, ed e’ proprio cosa descrivi tu. Era una scommessa assurda ma ci hanno creduto e alla fine hanno avuto ragione. Ovviamente piegando un po’ il concetto di “alla tedesca” e anche quello di “collezionabile” in un ibrido che contempla entrambi questi aspetti, ma i fatti hanno dato ragione agli editori.

    Certo. Leva il testo sulle carte da Dominion e poi ne riparliamo ;-)
    Le 110 carte poi te le sogni. I 10.000 caratteri… penso che ci si riesca a stare con le spiega, invece, volendo. Ma non credo che il manuale attuale ci stia dentro.

    Comunque mi pare che la sostanza sia: fate un gioco alla tedesca pubblicabile dalla Da Vinci che possa essere virato in collezionabile per essere pubblicato dalla RCS. Perchè è difficile in altro modo accontentare entrambi gli editori. In sostanza un americano alla Paolo Mori, anche se questa affermazione credo di poterla capire solo io e Paolo. O forse tutti quelli che hanno giocato a Pocket Battle.

    Dove stiamo andando?
    Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.

    (da Flushed Away)

    #13126
    gabryk
    Partecipante

    bigdrugo wrote:

    IL tema (intrighi e alleanze) è riferito alle meccaniche di gioco o all’ambientazione ?
    ad esempio … se tratta di cuochi e il gioco comporta alleanze e intrighi va bene ? oppure deve essere ambientato in un contesto (CIA – FBI – Chiesa stile dan brown (codice da vinci) ) storico che rispecchi questo tema ?

    Non è così stupida come domanda… mi hai fatto venire il dubbio anche se propendo per l’interpretazione letterale del bando: si parla di tema, quindi l’ambientazione deve avere a che fare con intrighi e alleanze (e conseguentemente le meccaniche).

    #13127
    bigdrugo
    Partecipante

    aspettiamo allora la risposta.

    #13130
    Linx
    Partecipante

    Aveva già scritto precedentemente che avrebbero gradito che l’indicazioni Alleanze e intrighi riguardasse sia l’ambientazione che le meccaniche. Come al solito come paletti non vincolanti.

    Dove stiamo andando?
    Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.

    (da Flushed Away)

    #13131
    Lupigi
    Partecipante

    Linx wrote:

    Aveva già scritto precedentemente che avrebbero gradito che l’indicazioni Alleanze e intrighi riguardasse sia l’ambientazione che le meccaniche. Come al solito come paletti non vincolanti.

    Proprio così. Leggete bene il bando, che c’è scritto…

    Risposte veloci:
    – A quanto ne so, RCS non è particolarmente interessata a un’ambientazione sportiva. Aggiungete che di giochi sportivi divertenti ne conosco ben pochi, fate due più due. Bravi.

    – Non sta a voi rendere il gioco collezionabile, non in questa fase perlomeno. Pensate a fare un gioco che funzioni così com’è.

    – Il gioco non deve essere necessariamente indipendente dalla lingua: se è valido, il testo sulle carte non è un problema. Se il gioco è valido solo perché sulle carte c’è scritto mezzo regolamento, ecco, questo potrebbe darvi qualche indizio sulle possibilità di vincere. Il suggerimento di essere indipendenti dalla lingua è dato per indirizzare i partecipanti a scrivere un gioco “pensato”, per invogliare a semplificare là dove il tutto sia fumoso e complicato.

    – Dominion è un ottimo esempio. Immaginate una versione “base” (ovviamente diversa dal set base che conoscete, intendo una versione stra-base in doppio mazzo): set di carte azione predefinito, tutte semplici e quindi esprimibili tramite simboli (Acquisto, Azione, Carta, Attacco). Non dico che un Dominion così semplificato stia in un doppio mazzo, perché non ci sarebbe posto per soldi e punti, ma con poche varianti (magari che introducano il concetto di alleanza) potrebbe pure starci. Nessun testo sulle carte, regolamento in 10.000 battute, potenziale espandibilità/collezionabilità: nella teoria, c’è tutto. Mancano solo i giochi in concorso. Lì sta a voi scervellarvi, eh.

    – Adesso però non mandate mille varianti di Dominion, per favore. :-P

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