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Confrontiamoci: ma voi di norma quante sedute di playtest riuscite a fare in un mese? Quante persone trovate normalmente disponibili a provare i vostri giochi? E come funziona un appuntamento di playtest?
Comincio io? Ok.
Io non ho ‘norma’. Ho un bel gruppo di gioco con una certa sensibilità all’invenzione (Javest, Magicsiro, Stopay), e quindi bendisposto al playtest. Ma ci vediamo una volta (scarsa) a settimana, e non me la sentirei di proporre solo prototipi, salvo casi speciali. Quindi, siamo ad un paio di volte al mese… pochino, eh?
Ho trovato ultimamente molto utile organizzare appuntamenti interprovinciali tra autori, in cui si dedica una giornata, o mezza giornata, solo al playtest: così dalla primavera ho incontrato Rincewind, Mesaverde, Frankdimat, Alex, Carlo, Alf, Wentu… oltre ai miei soliti compagni di gioco… E’ un’esperienza consigliata e che vorrei replicare almeno una volta al mese.
E voi? Anche per voi il playtest è il grande intoppo del processo creativo?
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."Di solito costringo (per modo di dire visto che non si sono mai lamentati, se non scherzosamente) i miei amici, che vedo una volta a settimana il mercoledì, ad un playtest appena ho prodotto un prototipo e dopo ogni modifica allo stesso.
Molto più difficile mi viene invece proporre una seconda partita senza la scusa della novità.
Non perchè non piacciano ma perchè è raro che giochiamo più volte lo stesso gioco visto che ne abbiamo una valanga, fra cui alcuni mai provati (sto parlando di giochi editi, non di prototipi). Si aggiunga il fatto che ad ospitare siamo tre persone e quindi propongo il gioco solo una settimana su tre per capire che a parte le occasioni sopra citate la cosa si ripete raramente per ogni singolo prototipo (due volte all’anno più le partite con regole modificate).Direi proprio che il playtest è IL problema, per me.
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.(da Flushed Away)
Non posso vantare l’esperienza di altri, ma per il momento riesco a playtestare i miei giochi al massimo due-tre volte al mese, quasi sempre con il mio gruppo di amici. A questo si somma il fatto che ogni volta il playtest è fatto sulla base di un regolamento del gioco parzialmente modificato…
La situazione non è ottimale, ma più avanti penso che riuscirò a dedicare più tempo. I miei amici sono sempre ben disposti per cui non c’è problema, ma ho visto come sia importante effettuare test con persone esterne per cui cercherò di più occasioni di questo tipo..
Dipende dal periodo e dipende se si avvicina una seduta di playtest importante (ad esempio con un editore… una manifestazione…)
Attualmente siamo su 1/2 volte al mese…
Favar wrote:
Attualmente siamo su 1/2 volte al mese…
Se stai per incontrare un editore… sei messo male! :laugh:
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."Io ultimamente faccio giochi così semplici che playtestare e’ quasi un insulto ai giocatori… comunque son sempre troppo pochi, c’e’ sempre una situazione imprevista nascosta da qualche parte. A proposito dei playtester, prima o poi postero’ qualcosa anche su di loro. Ad esempio, ultimamente mi infastidisce avere TROPPI consigli su come migliorare il gioco. Non e’ quella la funzione del PT, anche se ovviamente e’ gradito ogni consiglio. Ma in questo modo si deresponsabilizza il ruolo dell’autore. “Tu dimmi cosa va e cosa no, poi ci penso io ad aggiustarlo” Sono troppo polemico? Se interessa approfondiamo, ci sono diversi tipi di autori e ora si scopre che ci sono anche diversi tipi di playtester! Ciao, WO
Walter Obert
per quanto mi riguarda, credo che il playtest sia importante ma come dice walter vada anch’esso regolamentato, mi piace arrivare al playtest con qualcosa che funziona già nella mia testa ….quindi vengano i playtest costruttivi… sinceramente non ho grandi occasioni di playtestare e quindi sfrutto ideag o berceto o al massimo qualche occasionale incontro con idgini, niente sistematicità …..invece ho una famiglia tipo padre 45 mamma 44 figlia 12 figlia 10 che mi fanno da test finale….loro sono il pubblico.
Luca/Mesa
Luca/mesa
Sei il mio futuro! Fra 10 anni sarò così, a perte la moglie più giovane di 2 anni e il sesso del secondo bimbo (che deve nascere) che dovrebbe essere maschile :laugh:
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.(da Flushed Away)
vorrei fare una precisazione la famiglia di cui parlo non é la mia : é la mia famiglia test
la mia é composta da : padre 44 madre 42 figlio 6 e figlio 7 mesi, spero futuri playtesterLuca/mesa
Luca/mesa
Linx wrote:
Sei il mio futuro! Fra 10 anni sarò così, a perte la moglie più giovane di 2 anni e il sesso del secondo bimbo (che deve nascere) che dovrebbe essere maschile :laugh:
Potrebbe essere la mia (45, 43, 18, 14), ma ti auguro maggior fortuna che con le mie figlie, che piuttosto che provare un gioco nuovo (non solo mio) si buttano dal balcone!
Walter Obert
Quanto faccio playtestare i miei prototipi?
Dunque, prima di portare ai gruppi di gioco un mio prototipo, io lo gioco parecchie volte in solitario, assumendo di turno in turno i ruoli di vari giocatori.
Questo mi consente di rendermi conto di eventuali problemi grossolani che non avrebbe senso far scoprire agli altri.
Poi, quando il meccanismo inizia ad oliarsi, provo a giocare (sempre da solo) assumendo degli atteggiamenti “estremi”: cerco di comportarmi da disfattista, da colui che gioca in modo assurdo, sempre rispettando le regole imposte, poi da collaborativo ecc…Quando la cosa pare funzionare, produco un prototipo esteticamente piacevole (per quanto la mia vena artistica sia formata da clipart….) e finalmente faccio il debutto.
A questo punto dipende dalle serate: dato che conosco due, tre gruppi di giocatori di varia tipologia e ci si può trovare anche un paio di serate a settimana, non “convoco” una seduta ufficiale di test, ma porto con me il prototipo.
Tra una partita e un’altra di giochi editi, inserisco una partita al mio prototipo.
Quindi direi che quando parte il playtest capita di farlo provare in media 1 volta a settimana. In caso di “urgenze” (eventi o richieste varie che richiedono di provare delle modifiche prima possibile) capita di farlo giocare anche 2 volte a settimana (a gruppi distinti).
Periodi di stanca o non a ridosso di scadenze invece rallentano il ritmo di playtest.
Infine molto dipende anche dalla complessità del gioco: ci sono alcuni prototipi che hanno richiesto più test di altri.Rifo
PaoLo wrote:
Favar wrote:
Attualmente siamo su 1/2 volte al mese…
Se stai per incontrare un editore… sei messo male! :laugh:
Il gioco di carte è praticamente pronto. Sto soltanto lavorando alla grafica (e contestuale eliminazione delle parti in lingua) e quindi 1/2 volte al mese sono sufficienti… E per il momento non prevedo incontri con editori.. (a parte ModCon a settembre)
Il gioco con tabellone è in fase di costruzione prototipo e quindi non ho neppure iniziato il playtest!! :ohmy:
In generale comunque quando riesco a fare 3-4 partite senza cambiare regole (o comunque senza aver neppure la sensazione di dover cambiare qualcosa…) sento di essere vicino ad una versione quantomeno stabile, magari non soddisfacente da un punto di vista di giocabilità/divertimento/ecc… ma stabile da un punto di vista del puro regolamento e flusso di gioco.
> una versione quantomeno stabile, magari non soddisfacente da un punto di vista di giocabilità/divertimento/ecc… ma stabile da un punto di vista del puro regolamento e flusso di gioco.
Esatto, mi ci trovo in pieno. Una volta raggiunta una base dalla meccanica semplice ma funzionante, anche se non originale o brillante, provo ad inserire altre cose. In questo modo si puo’ sempre fare un passo indietro e tornare alla base, esplorando via via il gioco attraverso le sue potenzialita’.
Walter Obert
Leggo con invidia i vostri post di 2-3 playtest al mese ! Per me è roba da fantascienza. Vivo isolatissimo dal mondo e ogni tanto riesco a costringere i miei colleghi di lavoro ad una paziente partita. Due o tre di loro sono ottimi gamers e gente che sa vedere ben dentro la partita, altri sono giocatori appassionati, altri sono semplici partecipanti alla serata. In questo modo diversifico i tipi di opinione. Ma dopo una prova “al gioco del Wentu”, beh, meglio fare qualcos’altro. E capisco i miei PT: si ha anche voglia di giocare a qualcosa che funziona !
Rispondendo a Paolo, ho trovato utilissima la sessione che abbiamo fatto assieme qualche tempo fa e sarei felicissimo di partecipare una volta al mese, anche senza avere io qualcosa da presentare.
Credo trovare playtesters sia molto difficile ed una volta trovati, meglio tenerseli stretti , che so, magari invitandoli a cena e trattandoli bene, giusto per ben disporli alla prova.
Ciao !
Wentu
... e adesso vediamo cosa succede.
Interessante l’idea del playtest in solitario… generalmente, mi limito a verificare il buon funzionamento soltanto di alcune meccaniche; e magari mi sforzo di prevedere gli esiti dei comportamenti estremi con l’ausilio di tabelle matematiche impastate per l’occasione dall’amalgama delle mie confuse nozioni in merito.
Ma negli ultimi anni (vale a dire da quando posso far risalire la mia esperienza di game designer più “cosciente”, ed escludendo perciò i numerosi, fantasiosi e certo sbilanciatissimi giochi adolescenziali o preadolescenziali) non ho mai condotto seriamente una partita contro me stesso. Prezioso consiglio, che terrò presente…Venendo a me, c’è da dire che ho la fortuna di dividere la mia dimora con una disponibilissima fidanzata; la cui pazienza e lucidità si sposano con una visione meno “integralista” della mia per quanto riguarda il gioco da tavola… e questo è un bene, perché favorisce giudizi più obiettivi sulle meccaniche e l’atmosfera. Generalmente è lei che assorbe la prima fase del playtest: in due giocatori possiamo permetterci un pajo di prove a settimana, aggiornando il motore e poi di nuovo spingendo la macchina al massimo per vedere se regge.
La fase di playtest “ufficiale”, che vede protagonista un gruppo più eterogeneo ma comunque ben disposto verso il lungo decubito, viene preparata, celebrata ed affrontata non troppo diversamente che se stessimo giocando a un titolo edito e funzionante. Musica, spuntini e luci d’atmosfera allontanano la sensazione di stare lavorando duramente; e le idee sgorgano spontanee… anche perché non ci capita molto spesso di giocare a qualcosa di pubblicato senza proporre migliorie od applicare qualche variante.
In questa seconda fase, ovviamente, il playtest si fa più sporadico: due/quattro volte al mese. A seconda delle intenzioni…Mano a mano che i playtest proseguono, scrivo il regolamento. Mi piace avere qualcosa di scritto sottomano, ed ajuta i giocatori a concentrare gli sforzi creativamente -piuttosto che impegnarsi al massimo sul fronte mnemonico.
E poi, come dimostra questo primo post, avere una tastiera tra le mani mi rende decisamente logorroico…!=C:S=
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