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Ciao ragazzi sono neofita del sito e aspirante inventore di giochi. Al momento ho attivo solo un prototipo di un gioco di carte non collezionabili chiamato “Onironauti” che presenterò tra i prototipi nel forum a breve.Il gioco è stato già recensito positivamente dall'associazione torre nera l'anno scorso e ha ricevuto parecchi feedback positivi dal vivo (qualcuno mi ha chiesto già se era in vendita) quindi ho deciso di portarlo avanti e sono arrivato ad una seconda versione quest'anno migliore e meno dispendiosa della prima, e penso sia la definitiva. Amcora non e conosciito perche ancora non ho girato per fiere e convention. domanda è questa..
Sono un aspirante autoproduttore (se mi riesce)
Ho letto la guida per l'autoproduzione di Sacchi e Carvesio che mi ha risposto a tante domande e me ne ha fatte sorgere tante altre.
Quelle che mi preme di più farvi ora sono queste..Ok girare per fiere e farsi pubblicità ed entrare nel giro.. ma conviene girare per fiere con i prototipi? O con le copie da vendere?
Nel caso della seconda opzione.. quante copie farsi stampare? Ok che se stampi 1000 copie paghi di meno ma nel mio caso vorrebbe dire fare un investimento sopra i 5000 euro (di cui non dispongo).
È possibile fare le due cose ad un costo più accessibile magari stampando meno copie e mantenendo un prezzo al pubblico al di sotto dei 20 euro?
Tenete presente che il mio gioco è composto da 120 carte formato poker personalizzate fronte retro a colori (ne ho fatta stampare una copia di prova da printerstudio e l'ho pagata 40 euro circa senza box)
Ultima domanda.. sto dicendo eresie ed è meglio che mi do all'ippica o sto seguendo la strada giusta?
..Ciao Erasmad, quello che posso dirti è che la via dell'autoproduzione è difficile, ancor di più per un neofita, poiché una parte importante dell'editoria è capire se un particolare gioco è “buono” per quello specifico momento del mercato.
Indipendentemente dalla bellezza del gioco è bene fare i conti con alcuni dei dettagli importanti ai fini dell'edizione che ti possono essere utili, e che spesso per entusiasmo vengono trascurati:– 1000 copie (ed è poco) è spessissimo la tiratura MINIMA di produzione, e tirarne così poche spesso rende altro il costo per singola copia, il che può essere controproducente.
– Per ridurre le spese di produzione ti consiglio di ridurre il gioco a 110 carte ( un mazzo di carte “base” è da 55 carte , usarne 120 o usare formati diversi dallo standard poker [ad esempio le carte in formato bridge/yugioh hanno fogli da 66 carte] , potrebbe comportare un aumento del costo di produzione ) .
– Un gioco di sole carte (senza gettoni o token) al momento, salvo eccezioni, ha mercato se viene venduto intorno ai 10/12 euro, e comunque si deve “scontrare” con giochi come The Game, Oh my goods, Mamma mia, Dobble, Tripolo ecc. ; il gioco deve essere DAVVERO BUONO per emergere su una tale concorrenza. Perchè quando arrivano sullo scaffale del negozio, non c'è nessuno che spiega all'utente che il tuo è un gioco autoprodotto e che lo inviti a sostenere un autore nuovo, semplicemente devi essere esteticamente e ludicamente almeno al livello dei giochi della concorrenza.
– La vera difficoltà dell' autoproduzione è nella distribuzione, prima ancora che nella produzione. Banalmente, se non sai a chi vendere le tue copie difficilmente il gioco uscirà dai cartoni in cui è immagazzinato. Se da una parte puoi girare per fiere, dall'altra le fiere hanno un costo di viaggio (benzina/autostrada/albergo) e spesso anche lo stand espositivo va pagato, di conseguenza, quante copie dovresti vendere per rientrare nei costi? (si ritorna così al problema delle tirature piccole) .
– Il mio consiglio ? Prima di imbarcarti in una attività così rischiosa, porta il tuo gioco a qualche fiera di settore o incontro di autori, ma non come prodotto da vendere, come prototipo da proporre ad un editore “vero” , e fatti un' idea partendo da ciò che ti viene detto, magari trovi un editore che apprezza il tuo gioco e che si sobbarca il rischio d'impresa.
Come esperienza personale ti dico che, personalmente ho preferito proporre il gioco in cui credevo (96 carte + regole) ad un editore piccolo con il quale abbiamo richiesto la consulenza editoriale di Post Scriptum Games. La mia esperienza in questo caso è positivissima, quindi è una possibilità che ti consiglio vivamente di valutare.
Spero di esserti stato d'aiuto, nel frattempo buona fortuna e buon lavoro per il tuo gioco.
== La macchina del capo ha un buco nella gomma. Hai bisogno di 3 segnalini Mc-Gyver e un token Cewingum per ripararla. ==
== Fatti non foste per viver come bruti, ma per piazzar omini e cubettame ==Grazie infatti leggendo il forum avevo già in mente di revisionare e togliere quella decina di carte in più (so già quali togliere senza sballate troppo)
Era la risposta che mi aspettavo infatti se ce la farò girerà per fiere dall'anno prossimo per quanto posso magari inizio da quelle che a me sono più vicine (Rimini, s.marino ecc) io sono di Fano e sicuramente parteciperò ad un idea g. intanto ho già in cantiere altri giochi in modo da iniziare a crearmi un portfolio prodotti che spero sia valido. Ci proverò ci vorrà tempo ma nessuno mi corre dietro non voglio trasformarlo in un lavoro ma solo recuperare le spese.sono d'accordo con tutto quello che ha scritto mrpako, ma in più aggiungo, ti sei chiesto se hai una conoscenza di base dei giochi e del game design sufficiente per potere autoprodurre un gioco?
Ma infatti la mia era solo curiosità sto entrando ora e a fatica nel giro degli autori per ora ho fatto solo 2 fiere ed ho solo un gioco in fase test e uno ancora su carta. Giochi ne ho giocati tanti ma non così tanti da poter dire di possedere un grande bagaglio culturale in merito. Faccio un passo alla volta
Secondo me questo può essere uno di quei casi in cui la coperta è un po' troppo corta. Mi spiego meglio: se si vuole andare sulla strada dell'autoproduzione qualcosina bisogna investire. Iniziare quest'attività con “Non ho 5000 euro da investire” non porterà molto lontano perché significa automaticamente tirature più basse, costi più elevati per ogni copia e dunque guadagni risicati.
E' partire col piede sbagliato (al prescindere dai motivi, intendo).
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Stefano "Stef" Castelli
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