visto che ci sono, vi prospetto un altro quesito: ho fatto un giro di molti produttori (stampatori, tipografie, manifacturers professionali di giochi) e mi viene sempre richiesto un ordine minimo di 1000 copie…
ma mi chiedo io: possibile?
spesso mi viene “contestato” il discorso dei costi di impianto: ovviamente fin lì ci arrivo… però ho provato anche fare modifiche al gioco per rimanere nelle dimensioni e tipologie di pezzi “standard” del produttore (così che i costi di impianto siano pressoché zero), ma sempre mi viene chiesto minimo 1000 copie!!!
mi sembrano onestamente troppe: un conto se devo vendere monopoly o bang… ma altrimenti… 1) dove le piazzo? 2) come autoproduzione, è un costo TROPPO alto. facciamo un ipotetico costo di 8€/scatola (realizzazione), minimo mi costa 8 mila € l'investimento… alla faccia!
quale soluzione? conoscete qualcuno che ne stampi (a costi congruenti, ovvio, non certo a 100€/scatola…) quantitativi inferiori? tipo 500 o 300?
Produrre il gioco. a) da chi farlo stampare? La produzione in Italia è costosa, ma può essere seguita bene e da vicino. All'estero si spende sicuramente molto meno, però è più difficile visionare come sta venendo il gioco e inoltre è anche difficile contattare i fornitori.
D’altro canto ci sono molte più ditte specializzate nel produrre giochi all’estero che non in Italia. Il consiglio è semplice: se, come detto in precedenza, avete portato il vostro gioco in giro per manifestazioni, avrete sicuramente conosciuto molti editori. Chiedere consiglio (o consulenza) a loro è indispensabile! b) per quanto riguarda la tiratura, ovviamente resta fermo il principio che più copie si stampano, meno si spende per la singola copia. 1000 copie possono essere una valida quantità per un gioco prodotto per hobby: tenendo margini di guadagno più bassi rispetto alle grandi case editrici si può restare in linea coi prezzi di mercato. Quantitativi maggiori dipendono dalle disponibilità economiche dell’autore, dal costo fisico del gioco (un card game da 55 carte costerà meno di un gioco con scatola enorme e 300 miniature), e dalla convinzione dell’autore di riuscire a venderle tutte (ovvero, dal riscontro che il gioco ha avuto durante il periodo di playtest e dai contatti presi mostrando il gioco prima della produzione).
1000 copie sembra proprio l'investimento minimo da cui partire… ma lascio parlare gli autoproduttori…
Ciao, in tipografia i costi di impianto, che io sappia, sono quelli relativi all'avvio della lavorazione a stampa, cioè direi le lastre (che vengono impresse con le pellicole, almeno a suo tempo, ora spesso si fanno direttamente le lastre, cmq siamo sempre lì), quindi contano poco le dimensioni “standard” di cui tu parli, è sempre un avviamento. Certo se stai negli standard puoi risparmiare su tagli, piegature, fustelle ecc ma alla fine il numero di copie minimo è quello… Francesco
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
In realtà non esiste un minimo sulle produzioni, la scelta del produttore è basata semplicemente sull'investimento, rischi e profitto.
L'avvio di stampa non è l'unico costo fisso da ammortizzare; la gestione dell'ordine, la pre stampa, la campionatura… tanto lavoro per 4000€ di fatturato che in termini di profitto si potrebbe aggirare sui 300-350€… a questo punto… un'azienda specializzata nella produzione di giochi da tavolo ne fa meno.
Il minimo d'ordine quindi è assolutamente arbitrario. E mi duole per le aziende Italiane… ti consiglio di cercare fuori; ci sono diversi siti on-line che offrono servizi che possono fare al caso tuo; alcuni sono stati anche menzionati più volte su questo forum.
Dipende cosa di preciso devi stampare. Se pensi a un quantitativo consistente, anche se non così esagerato, rivolgersi all'estero è cosa buona e giusta: ammortizzi i costi di spedizione (che per 1-2 copie sono da strapparsi i molari senza anestesia) e stampi a costi ridicoli. Guarda Artscow per le sole carte, TheGameCrafter per giochi completi, solo per citare i due più, ehm, citati.
Scusate se rispondo solo ora.. m'ero fasciato a postare su Facebook bella l'idea del Gruppo FB, vi dirò, per certe cose mi trovo meglio lì (ma non quando devo cercare dei topic specifici )
ad ogni modo… beh, ho parlato con un po' di editori, conosciuti alle fiere, ma perlopiù la risposta è: “meno di 1000 copie non ci muoviamo”.
Il fatto è che il primo gioco che stiamo portando avanti, ha dei costi per ora che s'aggirano (per le materie prime) sui 15€+ (con più intendo che si va a crescere… quello è il limite minimo) a copia. abbiamo cambiato tante cose, tolto i fronzoli e tutto ciò che risultava inutile ai fini del gioco finito, come ad esempio tagliato un sacco di carte che non avrebbero aggiunto niente di ché al gioco.
ciononostante, il gioco per esempio rimane con minimo 140 carte (sotto di quelle non possiamo scendere), un tabellone, 1 pedina x giocatore, 2 dadi, più le monetine x fare la valuta di gioco ed i dischetti dei punti vittoria.
lasciando fare il costo di prototipazione (che è salito oltre i 100€), ci è stato indicato come obiettivo, per stampare un gioco con tabellone, pedine, e carte, di 8€/copia per i materiali.. ma il nostro gioco NON può scendere ancora molto!
cmq sia, va detto che quell'obiettivo di costo è un obiettivo imposto dall'editore per stampare lui… e per farne, appunto 1000copie. lo capisco dal punto di vista che se producono loro, e gestiscono loro, giustamente deve essere “congruamente” remunerativo.
Ma se volessimo “autoprodurlo”? e per “autoprodurlo”, intendo farcelo stampare, poi il piazzarlo sul mercato lo gestiremmo noi. Non dico che lo faremo, ma è una strada che cmq vorrei valutare e tenere in considerazione.
E' lì che mi casca l'asino, e non mi torna: finché devono gestire loro, capisco. Ma non capisco come mai nessuno accetti di stamparmi meno copie, quando si tratta cmq di stampa oggigiorno digitale, non ha costi di impianto, e dal punto di vista loro si tratterebbe solamente di un contratto a prestazione corrispettiva veramente limitato: loro stampano ed inscatolano, io pago. fine. non è un investimento soggetto a rischio, xché tutto il loro lavoro sarebbe pagato tranquillamente alla consegna. Allora mi chiedo: perché non meno di mille copie?
anche perché col mio team non siamo ovviamente gente famosa, però probabilmente 100 copie le riusciremmo a piazzare agevolmente, tra gente incuriosita, appassionati, etc. Non sono tante, ma sarebbe una soddisfazione. e credo che anche 300 copie il mercato le assorbirebbe… ma 1000 è troppo alto! e sinceramente, 15mila€ di investimento per noi sono troppi da sostenere per un gioco. Persino con un crowdfunding, dati i connotati del gioco.
per questo, chiedevo a voi se conoscete o sapete cmq dare un “hint”, un cenno, su cui ci si possa rivolgere in questi casi, per poter produrre non più di 300 copie, con costi ovviamente ridotti (perché a prendere i pezzi da spielematerial siam tutti bravi, ma in quel modo, da privati clienti, ogni copia ci costerebbe non meno di 70€… assurdo).
Scusa la curiosità, ma la lavorazione di accoppiamento, taglio, packaging e quant'altro chi lo dovrebbe fare? Se lo fai tu allora hai ragione è solo un lavoro di stampa digitale e di adattamento a fustelle preesistenti, altrimenti il lavoro di impianto “produttivo” passami il termine, ha un costo. Per meno di 1000 copie capisco che nessuno voglia perdere tempo con dei “non professionisti” (anche qui passatemi il termine) facendogli pagare cifre di poco superiori al produrne 100 o 300 pezzi, la materia prima ha ovviamente un costo, ma è molto più alto il costo di impostare un lavoro nelle macchine per farle lavorare poche ore invece che una intera giornata.
beh per 100 copie sicuramente potremmo fare noi l'accoppiamento dei materiali ed inscatolatura. Anche per 300 copie. ovvio, sopra quelle non potremmo farlo noi in 4 persone…
ad ogni modo è il principio che mi torna meno: io per i prototipi ad esempio, mi servo da una tipografia di fiducia, che stampa tutto in digitale: per loro non ci vuole niente a passare il file sul computer e stamparlo in digitale.. alla fine è il principio dell'outsourcing: trasformare i costi indiretti (che necessiterebbero di un investimento per la realizzazione del progetto internamente, includendo manodopera, macchinari, fustelle etc..) in costi diretti, il cosiddetto “un tanto al pz”, che sono sostenuti direttamente al fornitore, e che sono ricompresi nella differenza di ricarico che il fornitore mi fa sul costo unitario variabile per scaglioni di lotti: (cioè la singola copia ovviamente mi costa meno su lotti da 1000 anziché su lotti da 300 copie)!!
il problema è che i fornitori si rifiutano direttamente di prendere in considerazione lotti inferiori alle 1000 copie… ma, dico io, se gli pago direttamente il lavoro fatto, a loro che gli interessa? un conto è se dovessero sostenere appunto costi indiretti (fustelle da fare, lavoro di preparazione delle scatole complete etc..), ma se gli faccio stampare tutto e su lotti piccoli 1) faccio da me, oppure 2) cmq il costo in ore lavorative è sicuramente meno per 100 copie che non per 1000…. non converrà pure a loro? in fondo chiedo solamente la produzione dei materiali, non la gestione produttiva dell'intero progetto. Sennò andrei da un editore, portandogli il prototipo e chiedendogli se me lo pubblica lui. E' lì che non mi torna… cioè, va contro il principio economico dell'outsourcing…!!!
Guarda io non sono un campione di “ragionamento commerciale”, ma anche io nel mio piccolo preferisco meno clienti purchè di qualità piuttosto che più carico di lavoro con poco guadagno “professionale”.
Per spiegarti con un esempio: se devo vendere 3 cose da 200 Euro di basso profilo il cui tempo di produzione è X, preferisco fare una sola cosa da 500 Euro nello stesso tempo X dove il profilo del lavoro è molto più alto e alla fine probabilmente ci guadagno di più sia in termini di denaro che in termini di immagine.
Se avessi un industria produttiva di giochi ragionerei alla stessa maniera. Oltretutto quello che dici essere in digitale, per le realtà industriali non sempre è vero, spesso (visto che non conosco tutto prendilo con le molle) non hanno macchine digitali predisposte per la produzione, ma solo per la prototipazione, quindi lavorano in offset con lastre CMYK da creare, montare e tutto il corrimi dietro.
Considera che per fare 3 cose devi poi moltiplicare per 3 tutto il processo produttivo, dalla contrattualistica, al pagamento, alle spedizioni. Per non parlare dell'interfacciamento con le persone, concordare gli aspetti tecnici con 3 persone diverse, controlli qualità e tanto altro ancora.
Insomma la ragionano che se vuoi il digitale ci sono le tipografie (anche online) e se fanno concorrenza solo sul prezzo (come nell'online) visto che la qualità digitale alla fine non varia molto, queste realtà hanno sbagliato competitors
Che poi in tempi di crisi si faccia anche in maniera diversa, mi ci dovrei trovare per dirtelo, ma non è il mio lavoro quindi per ora termino qui.
PS: si a Modena ci sono, ho un piccolo stand come espositore di “Board of Dreams” il mio gioco autoprodotto (in 1K copie… 'ttacci loro)