Ho avuto un’idea per un’ambientazione a mio parere poco sfruttata per un board game.
Sostanzialmente, visto il successo di videogiochi come Guitar Hero ed altri simili mi sono detto, ma perchè non provare ad ambientare un board game nel mondo del rock?
Ogni giocatore è il leader di un gruppo e deve reclutare gli altri elementi della band, allenarsi a suonare insieme, comporre le canzoni da lanciare in classifica, fare concerti, ecc… Immaginatevi una specie di Principi di Firenze con chitarre ed amplificatori al posto dei parchi, i cd al posto dei lavori, i tecnici del suono al posto dei giullari ehm…
dubbi:
– non mi sembrava sensato con l’ambientazione prevedere delle aste. Inoltre rallentano il gioco. Pertanto al momento è sostanzialmente un “banale” worker placement, di cui la parte migliore è la composizione delle canzoni (si fa combinando carte “musica” dalla mano, e si devono trovare gli accordi giusti). Le varie attività si pagano soldi, che si possono ottenere avendo cd in buone posizioni nella classifica dei download, facendo concerti o, se necessario, con i “lavori occasionali” (si sa che ogni rockstar che si rispetti agli inizi della carriera per mantenersi consegnava pizze a domicilio o lavava i piatti in un ristorante indiano).
– l’interazione tra i giocatori è davvero limitata. Certo, come in Leonardo, arrivare in sala prove prima degli altri o al negozio di strumenti musicali consente un certo risparmio o una scelta maggiore, ma alla fine l’interazione è tutta qui. E se si fanno concerti contemporaneamente ci si ruba il pubblico a vicenda (come fare lavori a PdF nello stesso turno), idem per la pubblicazione dei cd.
In fondo però, mi sembra coerente con l’ambientazione (i gruppi rock competono per la popolarità ma non è che si prendano a sprangate a vicenda, almeno di solito…).
– giocato in 6 dura 2 ore buone, ma se lo accorcio non si riescono a scorgere i frutti di strategie differenti… devo tagliare un giocatore secondo voi e tornare al “classico” 2-5?
Secondo voi è una buona idea? Troverò mai un’editore coraggioso che voglia pubblicare un gioco senza piramidi, orchetti, fanterie spaziali o geniali inventori del rinascimento italiano?
Piccole note alla rinfusa. L’ambientazione la trovo originale ma non ‘immersiva’, e non so dire se è un mio giudizio personale o ha qualcosa di oggettivo. Normalmente, anche per i temi più mondani, quello che mi pare è una tendenza ad ambientare in un passato più o meno remoto. Che ne dici ad esempio di gruppi jazz nella New Orleans anni ’20? Paradossalmente, mi pare un tema che diventa vecchio meno velocemente di uno che parli di download e chitarre fender. Sennò la Londra punk anni ’80? O il Greenwich Village? Boh. O
Per le meccaniche: aste? boh, se servono mettile pure. Le aste sono belle perché bilanciano da sole il gioco. Sennò cavalca l’onda del worker placement. Una cosa figa sarebbe però avere workers di diversi tipi. In sala prove ci mando il bassista che ne ha bisogno. A cercar l’ingaggio il chitarrista che ha più carisma. Tanto ormai tutti i giochi sono worker placement, che problemi ti fai?
Per quanto riguarda l’interazione… che cos’è? Se è un gioco di mercato, come mi pare sia in fin dei conti, non credo sia un problema grave non avere confronti diretti. O sennò infila ogni tanto dei ‘contest’ o delle serate, in cui uno rischia di andare a fare da ‘gruppo spalla’ dell’altro. Figo.
2 ore è appena tanto, ma dipende dal tipo di gioco. In 4 o 5 quanto dura?
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Sì, ma che bello sarebbe se la fase di creazione canzoni fosse anche un po’ creativa??
Magari mettendo delle carte con frasi prese da canzoni celebri, che possono essere combinate insieme.
Se per esempio uno riesce a scrivere interamente light my fire, o imagine, o like a rolling stone, fa un sacco di punti
Se invece viene fuori un pastrocchio, si fanno meno punti e magari si ride anche un po’
No eh?
Però darebbe senso all’ambientazione!
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Mi piace l’idea.
Ma ho la sensazione che le meccaniche da te descritte non siano “nelle corde” dei giocatori di Guitar Hero (che, a loro volta, non mi sembrano i tipi da andare a comprarsi boardgames). Ma è solo un impressione che potrebbe derivare da miei preconcetti.
Spero per te che gli editori non ne abbiano di simili.
2 ore per una partita a 6 giocatori a me non sembra necessariamente un tempo lungo. Sempre meglio che obbligarli a giocare solo in 5 per tagliare i tempi. Possono sempre autoregolarsi da soli invitando un amico in meno, no?
Da qualche anno a questa parte ho adottato una tattica particolare per accorciare i tempi senza castrare le strategie sul più bello.
Cerco di fare iniziare i giochi più avanti. Più soldi, dei pezzi di partenza più numerosi (che magari instradano già verso una strategia differente) e così via.
Non so se si possa applicare al tuo gioco ma è una dritta che coi miei ha funzionato bene più volte.
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
Sì, ma che bello sarebbe se la fase di creazione canzoni fosse anche un po’ creativa??
Magari mettendo delle carte con frasi prese da canzoni celebri, che possono essere combinate insieme.
Se per esempio uno riesce a scrivere interamente light my fire, o imagine, o like a rolling stone, fa un sacco di punti
Se invece viene fuori un pastrocchio, si fanno meno punti e magari si ride anche un po’
No eh?
Però darebbe senso all’ambientazione!
L’idea è proprio quella di avere carte con accordi (e testi, ma questi solo per colore)
Mi piace l’idea.
Ma ho la sensazione che le meccaniche da te descritte non siano “nelle corde” dei giocatori di Guitar Hero (che, a loro volta, non mi sembrano i tipi da andare a comprarsi boardgames). Ma è solo un impressione che potrebbe derivare da miei preconcetti.
Spero per te che gli editori non ne abbiano di simili.
Questo è un dubbio che ho avuto anche io… però riprodurre quel tipo di dinamica in un gdt non penso sia la strada giusta.
Prendi ad esempio Ubongo, che praticamente “è” tetris fatto a gdt. Se ti piace tetris, non è che giochi ad ubongo, perchè comunque ubongo è meno rapido, non ha le musichette ecc… alla fine è un bel gioco, ma non è che sia rivolto “ai giocatori di tetris”.
Non vorrei commettere l’errore dei mille giochi sul calcio che tentano di fare tutte le cose che puoi fare con la playstation ma alla fine non li gioca nessuno perchè sono comunque più lenti e noiosi rispetto a giocare a calcio sulla play.
La mia, anche se conta poco. Prendimi come un campione umano potenzialmente interessato all’acquisto di giochi in scatola.
1) Credo che i giochi che simulino la vita contemporanea abbiano molte meno chanches di altri con ambientazione più fantasiosa o comunque difficilmente ripetibile nella vita reale. Come faceva notare Paolo anche nella musica ci potrebbero essere periodi più “eccitanti” di altri.
2) Un gioco sulla musica senza musica magari potrebbe puntare sul ritmo di gioco incalzante… insomma non ci vedrei un gestionale da due ore.
Facile smontare le idee eh?
No dai, spero di esser stato costruttivo e non distruttivo
uh, il punto 2 è il “problema serio” nel senso che in un gioco sulla musica ci vorrebbe appunto la musica… questo è un pò il gioco sul sogno di diventare una rockstar, ma è un dubbio che coltivo anche io il fatto che ora come ora sia troppo tedesco e senza musica… però resta il fatto che non vorrei fare “peggio” qualcosa fatto molto meglio da altri strumenti, come il videogioco.
Sull’ambientazione,invece, non concordo: penso sia più stimolante mettersi nei panni del leader di una rock band (ambientazione generico moderna valida per gli ultimi diciamo trent’anni) che nel primo clarinettista di un gruppo jazz degli anni 20, ma è una valutazione personale, suppongo
Per la cronaca, sembra promettere bene, forse un pò complesso per il tema.
Ah, sto pensando di farne il primo titolo di una trilogia: questo è dedicato al rock n’roll, i prossimi alla droga e al sesso (anche se fare un gioco sulla droga migliore di Grass sarà difficile)
Non vorrei commettere l’errore dei mille giochi sul calcio che tentano di fare tutte le cose che puoi fare con la playstation ma alla fine non li gioca nessuno perchè sono comunque più lenti e noiosi rispetto a giocare a calcio sulla play.
Non ti stavo consigliando dinamiche simulative, comunque. Al massimo un pò meno tedesche di quello che sembra il gioco dalla descrizione.
Ma neanche quello in effetti, perchè il gioco l’hai già fattto, non lo stai creando. Esprimevo dei dubbi che lasciano il tempo che trovano, insomma.
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
Linx wrote:
Non ti stavo consigliando dinamiche simulative, comunque. Al massimo un pò meno tedesche di quello che sembra il gioco dalla descrizione.
Ma neanche quello in effetti, perchè il gioco l’hai già fattto, non lo stai creando. Esprimevo dei dubbi che lasciano il tempo che trovano, insomma.
Uhm in realtà sto ancora ampiamente lavorandoci su… ma non credo di riuscire a metterci meno tedescume di così. Già ci sono le carte…
sto valutando un’alternativa su alcune azioni.
Che ne pensate di una meccanica per cui se paghi sei sicuro del successo ma puoi fare la stessa azione gratis ma rischiando?
Es: azione “Sala Prove”. Se paghi affitti una sala prove professionale e l’affiatamento del tuo gruppo cresce. Se non paghi suoni in garage e potrebbe non servire a nulla (tipo tiri un d6 e se non ottieni almeno il doppio del tuo livello di affiatamento questo non cresce).
Ciao Andrea, se posso intervenire dico che l’ ambientazione del gioco in questione potrebbe essere molto interessante, magari rischiosa ma interessante.
Se poi la grafica la fai curare dagli stessi di Kingsburg, allora sei a cavallo.
Riguardo alla domanda che poni, non credi sia diretto un po’ sul “ruolistico”?
Non so, tirare un dado e sperare che dia un risultato più alto del livello di affiatamento del gruppo mi sembra un po’ alla D&D, sparo considerazioni da profano, ovviamente prendi tutto quello che dico con le pinze.
Comunque potrebbe essere un potenziale gioco molto interessante, soprattutto per il fatto che l’ ambientazione (che io sappia) non è stata sfuttata da nessuno.
Son curioso di come la cosa potrebbe prendere piede…seguirò con attenzione.
Es: azione “Sala Prove”. Se paghi affitti una sala prove professionale e l’affiatamento del tuo gruppo cresce. Se non paghi suoni in garage e potrebbe non servire a nulla (tipo tiri un d6 e se non ottieni almeno il doppio del tuo livello di affiatamento questo non cresce).
che ne dite?
Se il gioco è quasi tutto senza fattore C inserirne un pizzico è altamente deleterio a parere mio.
O la usi molte volte per diverse cose e uno ci fa l’occhio, senò ti ritroverai quello a cui sono rimasti sul gobbo i soldi spesi per la sala prove quando gli altri ne hanno fatto a meno.
Post edited by: Linx, at: 2008/07/28 11:16
Dove stiamo andando?
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(da Flushed Away)
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