…perche’ non approfondire la questione? Anche all’ultima IDEAG si sono palesati alcuni casi in cui autori ed editori si sono trovati spiazzati davanti a questo documento. Chi e’ d’accordo a fare un gruppo di lavoro che spieghi e nel caso elabori una bozza di partenza che possa essere accettata come base da entrambi le parti? Era una vecchia idea mai portata avanti, ma penso potrebbe interessare a molti. Ciao, WO
Formattato è un po’ dura. Se Paolo è d’accordo lo mando a lui in .doc e poi lo mette a disposizione da scaricare.
Comunque nel frattempo ecco il testo di base da cui parto io.
Per qualsiasi chiarimento sono a disposizione
CONTRATTO DI EDIZIONE
Tra:
CASA EDITRICE con sede in CITTA’, Via INDIRIZZO, qui rappresentata dal Sig. NOME, titolare, per brevità d’ora in poi indicata come l’Editore,
ed il signor AUTORE nato a (…), Cod. Fisc. (…), per brevità d’ora in poi indicato come l’Autore,
si stipula il seguente contratto di edizione:
1. l’Autore cede in esclusiva all’Editore il diritto di sfruttamento economico dell’opera provvisoriamente denominata “TITOLO PROTOTIPO” (di cui garantisce di essere unico autore) consentendone la pubblicazione e la diffusione, compresa la cessione a terzi del diritto stesso, in Italia e all’estero. Per diffusione s’intende la collocazione dell’opera presso tutti i soggetti che svolgono in modo professionale l’attività di vendita di giochi. Tale collocazione avverrà attraverso le maggiori reti distributive nazionali, o la costituenda rete distributiva dell’Editore. Per diffusione, s’intende inoltre, la vendita effettuata direttamente dall’Editore a soggetti diversi dai precedenti (es.: privati, imprese o enti non esercenti abitualmente il commercio, etc.).
2. L’Editore si impegna a pubblicare l’opera entro un anno dalla stipula del presente contratto con il titolo di “TITOLO GIOCO”. Le scelte grafiche e stilistiche di tale edizione saranno soggette ad approvazione dell’Autore.
3. Quale corrispettivo della cessione di cui all’articolo 1, l’Editore pagherà all’Autore complessivamete una somma pari al NUMERO IN CIFRE% (NUMERO IN LETTERE per cento) del prezzo effettivo di vendita per tutte le copie dell’opera vendute, impegnandosi a fornire all’Autore i dati di vendita effettivi ogni semestre, con scadenze al 30/06 ed al 31/12 di ogni anno.
4. Le somme di cui al punto precedente verranno pagate con le seguenti modalità: entro (…) giorni da ogni comunicazione dei dati di vendita.
5. Mediante il presente accordo, l’Autore cede all’Editore anche tutti i possibili diritti derivati dell’opera. E in particolare: i diritti di cessione dell’opera per la traduzione in ogni Paese e in ogni lingua, i diritti di pubblicazione parziale e condensata, i diritti di adattamento ad altre forme di gioco, i diritti di adattamento cinematografico, teatrale, televisivo, audiovisivo, e su qualsiasi supporto essa possa essere trasferita, compresi microfilm e registrazione magnetica e digitale. Spetta all’Editore formulare i contratti di cessione con i contraenti di qualsiasi nazionalità essi siano, così come spetta all’Editore incassare i corrispettivi relativi a ogni cessione, nonché vigilare affinché l’opera venga presentata in forma corretta, senza interventi che possano in qualche modo pregiudicare il buon nome e la professionalità dell’Editore e dell’Autore. Per ogni cessione rientrante in questo articolo, l’Editore verserà all’Autore il 50% (cinquanta per cento) di quanto incassato dalla vendita dei diritti. Tali cessioni saranno inserite nei rendiconti semestrali e seguiranno la relativa prassi anche per quanto riguarda i corrispondenti pagamenti. Sono a carico dell’Editore tutte le spese di redazione dei contratti e di ordinaria amministrazione. Qualora, invece, dovesse verificarsi la necessità di interventi straordinari, quali pareri o interventi legali sia per ottenere la riscossione di somme dovute, sia per bloccare manifesti tentativi di non riconoscimento dei diritti di autore, l’Editore e l’Autore concorderanno insieme la strategia da seguire e la relativa ripartizione delle spese.
6. Le somme di cui al punto precedente verranno pagate in funzione delle modalità di pagamento pattuite con gli eventuali acquirenti dei diritti.
7. La tiratura iniziale è prevista in 1000 (mille) copie circa (scarto del 10%) e sarà adeguata alle effettive richieste del mercato. Nel caso di nuove tirature del gioco, il presente contratto potrà essere integrato da un nuovo accordo in merito ai compensi di cui agli articoli 3 e 8.
8. L’Autore avrà diritto a (…) ((…)) copie gratuite del prodotto e potrà acquistarne altre al prezzo scontato del (…)% ((…) per cento) rispetto al prezzo di vendita praticato dall’Editore a soggetti che non svolgono in modo professionale l’attività di vendita di giochi (es.: privati, imprese o enti non esercenti abitualmente il commercio, etc.).
9. La durata del presente contratto è fissata in 2 (due) anni dalla data dello stesso, al termine dei quali, l’Autore riacquista tutti i diritti sul gioco. L’Editore mantiene comunque il diritto di diffusione delle eventuali copie invendute del gioco, pagando all’Autore il regolare compenso stabilito nel punto 3.
10. Il presente contratto è composto di 2(due) pagine e 10 (dieci) punti, tutti letti ed espressamente approvati dai contraenti.
Formattato è un po’ dura. Se Paolo è d’accordo lo mando a lui in .doc e poi lo mette a disposizione da scaricare.
Comunque nel frattempo ecco il testo di base da cui parto io.
Per qualsiasi chiarimento sono a disposizione
Così e’ perfetto! Questo e’ il contratto base utilizzato da parecchi editori italiani. Partiamo dal primo punto?
CONTRATTO DI EDIZIONE
Tra:
CASA EDITRICE con sede in CITTA’, Via INDIRIZZO, qui rappresentata dal Sig. NOME, titolare, per brevità d’ora in poi indicata come l’Editore,
ed il signor AUTORE nato a (…), Cod. Fisc. (…), per brevità d’ora in poi indicato come l’Autore,
si stipula il seguente contratto di edizione:
1. l’Autore cede in esclusiva all’Editore il diritto di sfruttamento economico dell’opera provvisoriamente denominata “TITOLO PROTOTIPO” (di cui garantisce di essere unico autore) consentendone la pubblicazione e la diffusione, compresa la cessione a terzi del diritto stesso, in Italia e all’estero. Per diffusione s’intende la collocazione dell’opera presso tutti i soggetti che svolgono in modo professionale l’attività di vendita di giochi. Tale collocazione avverrà attraverso le maggiori reti distributive nazionali, o la costituenda rete distributiva dell’Editore. Per diffusione, s’intende inoltre, la vendita effettuata direttamente dall’Editore a soggetti diversi dai precedenti (es.: privati, imprese o enti non esercenti abitualmente il commercio, etc.).
OK, niente di strano sulla prima parte. Ma dove si cita “in Italia e all’estero” ci sono punti oscuri; messa così l’editore ha i diritti per tutti i paesi del mondo, il che e’ anche comprensibile da parte sua per svariati e giustificati motivi. Cosa accadrebbe se l’autore trovasse un altro editore disposto a pubblicarlo in un paese non raggiunto dall’editore del contratto? L’editore firmatario sembra essere l’unico ad averne diritto, se fosse impossibilitato ad esercitarlo sarebbe implicitamente ammesso un secondo editore?
Ancora: in certi contratti e’ dichiarato che se successivamente grazie alla prima pubblicazione avvengono altre edizioni in altre nazioni l’autore originale dividera’ le royalties in una percentuale variabile dal 10 al 50% con l’editore. Questo puo’ sembrare strano, ma in effetti e’ motivato dal fatto che senza la prima edizione difficilmente il gioco sarebbe stato preso da un altro editore, e quindi viene in qualche modo premiato il coraggio e la fiducia che l’editore ha investito nei confronti del prodotto dell’autore.
Chi vuole intervenire puo’ farlo qui sotto. E’ bene usare la funzione “quote” per riportare le affermazioni precedenti ritenute importanti.
Ancora: in certi contratti e’ dichiarato che se successivamente grazie alla prima pubblicazione
avvengono altre edizioni in altre nazioni l’autore originale dividera’ le royalties in una
percentuale variabile dal 10 al 50% con l’editore. Questo puo’ sembrare strano, ma in effetti e’
motivato
Se come interpretato da Wallover…
In questo caso è vantaggiosso solo per l’editore; produrre solo 1.000pz ed attendere una pubblicazione in altre nazioni.
I 1.000pz anche se effettivamente venduti risulterebbero semplici campioni per promuovere il prodotto.
Attendo altri pareri.
OK, niente di strano sulla prima parte. Ma dove si cita “in Italia e all’estero” ci sono punti oscuri; messa così l’editore ha i diritti per tutti i paesi del mondo,
Esatto. Se l’autore vuole cedere i diritti solo per l’Italia/Europa o quel che vuole deve modificare il contratto e scriverlo esplicitamente.
wallover wrote:
il che e’ anche comprensibile da parte sua per svariati e giustificati motivi. Cosa accadrebbe se l’autore trovasse un altro editore disposto a pubblicarlo in un paese non raggiunto dall’editore del contratto? L’editore firmatario sembra essere l’unico ad averne diritto, se fosse impossibilitato ad esercitarlo sarebbe implicitamente ammesso un secondo editore?
Sì. E’ l’unico ad averne diritto.
No. Implicitamente non è ammesso niente
Se tu cedi a me editore i diritti per un certo periodo di tempo in tutto il mondo, i diritti sono e restano miei.
IN TEORIA non dovresti proprio andare a cercarlo, un altro editore.
IN PRATICA se lo trovi mi chiedi se io sono d’accordo e IO gli cedo la licenza per quel paese firmando un contratto con lui. Poi facciamo a metà. E’ scritto in un paragrafo seguente, a dir la verità.
wallover wrote:
Ancora: in certi contratti e’ dichiarato che se successivamente grazie alla prima pubblicazione avvengono altre edizioni in altre nazioni l’autore originale dividera’ le royalties in una percentuale variabile dal 10 al 50% con l’editore. Questo puo’ sembrare strano, ma in effetti e’ motivato dal fatto che senza la prima edizione difficilmente il gioco sarebbe stato preso da un altro editore, e quindi viene in qualche modo premiato il coraggio e la fiducia che l’editore ha investito nei confronti del prodotto dell’autore.
Ti rispondo riguardo al contratto che ho postato:
questo contratto prevede che durante i due anni(*) di durata, l’editore ha diritto al 50% di TUTTE le licenze per giochi, gadget, merchandising ecc ecc.
Passati i due anni, l’editore non ha più alcun diritto e non può più negoziare altre edizioni, né pretendere alcuna percentuale su altre edizioni, anche se fossero state “promosse” dal fatto che c’era stata la sua.
(*) ovviamente il numero di anni è una cosa su cui ci si mette d’accordo all’atto della firma del contratto.
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Se come interpretato da Wallover…
In questo caso è vantaggiosso solo per l’editore; produrre solo 1.000pz ed attendere una pubblicazione in altre nazioni.
I 1.000pz anche se effettivamente venduti risulterebbero semplici campioni per promuovere il prodotto.
Attendo altri pareri.
Beh… intanto anche solo per produrre 1000 copie l’editore si prende un rischio, perché magari non vende neanche quelle.
Comunque è vantaggioso per entrambi perché secondo me un editore ha molte più chance di vendere una licenza che non un autore di farsi pubblicare all’estero partendo da 0.
Ma se vuoi occuparti personalmente delle edizioni estere puoi proporre all’editore di prendere i diritti solo per l’italia… C’è da vedere se lui accetta!
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Se come interpretato da Wallover…
In questo caso è vantaggiosso solo per l’editore; produrre solo 1.000pz ed attendere una pubblicazione in altre nazioni.
I 1.000pz anche se effettivamente venduti risulterebbero semplici campioni per promuovere il prodotto.
Attendo altri pareri.
Beh… intanto anche solo per produrre 1000 copie l’editore si prende un rischio, perché magari non vende neanche quelle.
Comunque è vantaggioso per entrambi perché secondo me un editore ha molte più chance di vendere una licenza che non un autore di farsi pubblicare all’estero partendo da 0.
Ma se vuoi occuparti personalmente delle edizioni estere puoi proporre all’editore di prendere i diritti solo per l’italia… C’è da vedere se lui accetta!
Inoltre Karl considera che un editore che stampi 1000 copie per poi venderne i diritti e’ un suicida… A lui visti i profitti conviene sempre vendere direttamente il gioco nel maggior numero di copie. L’edizione straniera e’ un plus che aiuta la diffusione ma non certo quello che lo arricchisce.
Cosa accadrebbe se l’autore trovasse un altro editore disposto a pubblicarlo in un paese non raggiunto dall’editore del contratto? L’editore firmatario sembra essere l’unico ad averne diritto, se fosse impossibilitato ad esercitarlo sarebbe implicitamente ammesso un secondo editore?
Essendo il contratto della durata di due anni immagino che la scelta sia fra un compromesso con la casa editrice che ne detiene legalmente i diritti al momento e la pubblicazione con la casa editrice straniera in questione alla fine della durata del contratto. No?
Comunque un plauso a questa iniziativa.
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
IN TEORIA non dovresti proprio andare a cercarlo, un altro editore.
IN PRATICA se lo trovi mi chiedi se io sono d’accordo e IO gli cedo la licenza per quel paese firmando un contratto con lui. Poi facciamo a metà. E’ scritto in un paragrafo seguente, a dir la verità.
Ti rispondo riguardo al contratto che ho postato:
questo contratto prevede che durante i due anni(*) di durata, l’editore ha diritto al 50% di TUTTE le licenze per giochi, gadget, merchandising ecc ecc.
Passati i due anni, l’editore non ha più alcun diritto e non può più negoziare altre edizioni, né pretendere alcuna percentuale su altre edizioni, anche se fossero state “promosse” dal fatto che c’era stata la sua.
(*) ovviamente il numero di anni è una cosa su cui ci si mette d’accordo all’atto della firma del contratto.
Era solo per procedere punto per punto in modo da rendere il tutto piu’ semplice
Essendo il contratto della durata di due anni immagino che la scelta sia fra un compromesso con la casa editrice che ne detiene legalmente i diritti al momento e la pubblicazione con la casa editrice straniera in questione alla fine della durata del contratto. No?
Non sono a conoscenza di casi specifici, ma direi certamente di sì. Non a caso certi editori tendono ad allungare la durata del contratto, che normalmente viaggia sui 3 anni, che e’ poi la vita commerciale di un gioco medio. Ad un autore converrebbe avere di meno? Se il gioco va bene tanto varrebbe prolungarlo successivamente. Se va male, dopo due anni non avrebbe piu’ molto senso il contratto, valido o meno esso sia.
In certi contratti addirittura la risoluzione del contratto e’ legata all’andamento delle vendite. Se queste scendono sotto una soglia minima stabilita, il contratto si rescinde automaticamente, restituendo i diritti all’autore e lasciando l’editore libero di disfarsi delle sue copie.
Ma stiamo andando troppo in la’. La discussione vira verso gli altri punti, perche’ ovviamente diversi punti sono connessi a quelli successivi.
Una puntualizzazione. Io non sono certamente un esperto e scrivo la mia opinione in base alla mia esperienza. Se intendiamo come “contratto” il punto di equilibrio tra interessi in parte divergenti non e’ difficile trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti. In quest’ottica le mie vorrei fossero interpretate come osservazioni il + possibile neutrali, sottolineando di volta in volta i vantaggi reciproci. Stiamo cercando di capire e perfezionare uno strumento che puo’ essere di aiuto ad ambo le parti.
Cosa accadrebbe se l’autore trovasse un altro editore disposto a pubblicarlo in un paese non raggiunto dall’editore del contratto? L’editore firmatario sembra essere l’unico ad averne diritto, se fosse impossibilitato ad esercitarlo sarebbe implicitamente ammesso un secondo editore?
Essendo il contratto della durata di due anni immagino che la scelta sia fra un compromesso con la casa editrice che ne detiene legalmente i diritti al momento e la pubblicazione con la casa editrice straniera in questione alla fine della durata del contratto. No?
Sostanzialmente sì, con una precisazione non da poco, però:
non è “un compromesso”, ma una eventualità contemplata dal contratto, più avanti.
In sostanza le cose stanno così:
se TU hai trovato un editore disposto a pubblicarlo, la tua scelta è fra
-dirlo al tuo attuale editore
-stare zitto per due anni e poi accordarti con lo straniero, se ancora interessato.
(io non avrei dubbi nel scegliere la prima, per centomila motivi, fra cui serietà e correttezza, ma anche perché quando le occasioni ci sono è meglio prenderle).
Se invece è l’editore ad averne trovato un altro interessato, lui può fare quello che vuole senza consultarti (poi in realtà probabilmente lo farà), può firmare il contratto di licenza e darti il 50% di quanto ha pattuito con l’altro editore.
Poi se ci dovessero essere casini, spetta all’editore rivalersi sull’altro e pagare tutte le possibili spese legali.
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Era solo per procedere punto per punto in modo da rendere il tutto piu’ semplice
Sìsì, chiaro
Però secondo me sul punto 1 c’è poco altro da dire.In pratica dice semplicemente: “l’autore cede TUTTI i diritti per (Italia/Europa/Mondo/Sistema Solare/Galassia/Universo) all’editore, che può anche cederli a terzi. Da questo momento in poi l’editore può venderlo a tutti i suoi clienti: distributori, negozianti, associazioni o anche privati giocatori.”
Se non ci sono dubbi particolari, direi che si può procedere col punto 2
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
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