buogiorno a tutti. da ormai tre anni lavoro ad un gioco di carte collezionabili con un mio amico. Non è certo facile, vista la presenza dei gcc predominanti, vedi magic e yu gi oh, ma siamo riusciti a realizzare un gioco originale, anche grazie alla nostra vasta esperienza nel “settore” (personalmente ho giocato ad alemno 15 tcg differenti ). Ora che siamo arrivati ad avere sottomano un regolamento preciso, circa 750 carte diverse, con le quali possiamo creare circa 10 espansioni, e che abbiamo playtestato anbbondantemente tra noi (da 3 anni ci giochiamo tutti i giorni) e con giocatori esterni a cui abbiamo fatto provare il gioco in negozi specializzati.. abbiamo ancora dei problemi. -_-
ecco le mie domande:
1) da quante carte ci conviene fare le espansioni affinchè ci sia un costo più basso possibile in tipografia (in poche parole quante carte con formato quasi uguale a yu gi oh ci stanno in un foglio da stampa tipografica)?
2) ci conviene autoprodurlo o rivolgerci ad un produttore? il problema sono le immagini e la grafica in generale, non abbiamo programmi specializzati e io mi diletto nel disegno ma non sono di certo a livelli professionali..
3) come pubblicare la storia dietro al gioco di carte? yu gi oh è per esempio diventato famoso come manga e anime prima che come gioco di carte.. noi non disponiamo di un fumetto, potremmo al massimo scrivere un racconto, ma non credo se i risultati sarebbero soddisfacenti..
grazie in anticipo per le risposte.. è un progetto che portiamo avanti da tanto e non vogliamo fermarci per nessun motivo..
lavorando da parecchio nei giochi di carte collezionabili spero di potervi dare qualche dritta, più che altro per potervi dare le risposte mi servirebbero maggiori informazioni:
1) uhm… che vuol dire “formato quasi uguale”? Quello di Magic, che è praticamente lo stesso delle normali carte da gioco o delle carte inserite normalmente nei giochi da tavolo, quello di Yugioh! che è più piccolo o un’altro ancora? E ancora: il vostro gioco ha livelli di rarità differenti? Se sì, come immagino, qual’è il rapporto tra i vari livelli di rarità (carte comuni, non comuni, rare, rarissime, ecc…)?
2) I costi di stampa di un TCG sono generalmente alti, ed in Italia non ci sono strutture tipografiche in grado di stampare un TCG dando la garanzia o quasi di non commettere errori nel farlo, con i vari livelli di rarità, la casualità delle carte nelle buste ecc… ragione per cui il costo per “autoprodursi” un TCG è parecchio elevato, soprattutto perchè ci sono dei costi fissi che non dipendono dal numero di copie stampate. Ragione per cui credo vi convenga cercare un editore, se non avete quei minimi 15-20.000 € da investire nel progetto a fondo perduto.
3) Questo senza un editore è proprio impossibile. Anche qui, i costi non sono uno scherzo.
Non voglio scoraggiarvi, ma pubblicare un TCG è un’impresa molto più complessa che autopubblicarsi un gioco non collezionabile, cosa che è alla portata di chiunque conosca una buona tipografia ed un grafico.
In ogni caso, l’editore di TCG con cui collaboro è certamente disponibile ad esaminare proposte di prodotti, quindi se mi volete contattare per avere una valutazione, anche di fattibilità, sul vostro gioco, potete scrivermi ad andrea.chiarvesio@newmediaonline.it
La risposta di Tanis è certamente la più competente in circolazione. Fossi in voi non esiterei a contattarlo. E in bocca al lupo.
Alternativa: “ridurre” il gioco ad un gioco di carte non collezionabile, ma eventualmente espandibile. Salta il concetto di rarità delle carte (e il marketing correlato), e viene invece fuori qualcosa di più simile ad un concept che – seppure di nicchia – sembra si stia affermando ultimamente. Vi consiglio di dare un’occhiata per capire di che parlo a: Blue Moon, Race For The Galaxy, Dominion, su boardgamegeek.com.
Detto questo, ammetto candidamente la mia ignoranza in campo di TCG, quindi se non per buon senso non saprei darti altri consigli.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Alternativa: “ridurre” il gioco ad un gioco di carte non collezionabile, ma eventualmente espandibile. Salta il concetto di rarità delle carte (e il marketing correlato), e viene invece fuori qualcosa di più simile ad un concept che – seppure di nicchia – sembra si stia affermando ultimamente. Vi consiglio di dare un’occhiata per capire di che parlo a: Blue Moon, Race For The Galaxy, Dominion, su boardgamegeek.com.
Concordo, se volete autopubblicarlo la strada migliore da seguire è questa.
lavorando da parecchio nei giochi di carte collezionabili spero di potervi dare qualche dritta, più che altro per potervi dare le risposte mi servirebbero maggiori informazioni:
1) uhm… che vuol dire “formato quasi uguale”? Quello di Magic, che è praticamente lo stesso delle normali carte da gioco o delle carte inserite normalmente nei giochi da tavolo, quello di Yugioh! che è più piccolo o un’altro ancora? E ancora: il vostro gioco ha livelli di rarità differenti? Se sì, come immagino, qual’è il rapporto tra i vari livelli di rarità (carte comuni, non comuni, rare, rarissime, ecc…)?
il formato è come quello di yu gi oh, cambia di 1 solo millimetro in altezza
ci sono 3 tipi di rarità: quelle che si potrebbero chiamare super rare, rare e comuni: il rapporto è un quarto super, un quarto rare e metà dell’espansione è comune
in ogni caso: quante carte ci stanno in un foglio di stampa?
2) I costi di stampa di un TCG sono generalmente alti, ed in Italia non ci sono strutture tipografiche in grado di stampare un TCG dando la garanzia o quasi di non commettere errori nel farlo, con i vari livelli di rarità, la casualità delle carte nelle buste ecc… ragione per cui il costo per “autoprodursi” un TCG è parecchio elevato, soprattutto perchè ci sono dei costi fissi che non dipendono dal numero di copie stampate. Ragione per cui credo vi convenga cercare un editore, se non avete quei minimi 15-20.000 € da investire nel progetto a fondo perduto.
bene, allora credo che non lo autoprodurremo
3) Questo senza un editore è proprio impossibile. Anche qui, i costi non sono uno scherzo.
Non voglio scoraggiarvi, ma pubblicare un TCG è un’impresa molto più complessa che autopubblicarsi un gioco non collezionabile, cosa che è alla portata di chiunque conosca una buona tipografia ed un grafico.
In ogni caso, l’editore di TCG con cui collaboro è certamente disponibile ad esaminare proposte di prodotti, quindi se mi volete contattare per avere una valutazione, anche di fattibilità, sul vostro gioco, potete scrivermi ad andrea.chiarvesio@newmediaonline.it
Non ho risposto perchè non c’è una regola fissa, dipende appunto dal mix dei livelli di rarità che volete realizzare.
I fogli di stampa “standard” variano da 100 a 121 carte, quindi di solito si adottano numeri che siano sottomultipli di questi.
Ma non esiste una “ricetta ideale per diminuire i costi di stampa” nei TCG perchè una parte corposa del costo è costituita dal processo di randomizzazione, che non cambia con il variare del numero delle carte.
Se vuoi una “regola” la maggioranza dei giochi in commercio ha set “principali” composti da un numero di carte variabile da 150 a 350, e set “minori” che vanno da poco più di 100 a circa 180 carte.
Dipende davvero dalle caratteristiche del gioco, da quante illustrazioni sono disponibili, ecc…
Post edited by: tanis70, at: 2008/07/21 14:23
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