Ciao ragazzi. Questa sera vorrei porre alla community una questione totalmente teorica, quindi non basata su fatti reali. Mettiamo il caso che… un personaggio conosca molto bene un videogioco, tale videogioco fa parte sì di una categoria di nicchia, ma i suoi fans sono anche molto attivi, affezionati al brand e generalmente disposti a regalare banconote per ogni merchandising inerente il videogioco stesso, fossero anche cianfrusaglie. Le premesse quindi sono molto buone. Ipotizziamo che lo stesso personaggio di prima abbia creato un gioco da tavolo ispirato per la quasi totalità dal videogioco di cui sopra. Questo “creatore” non è uno sprovveduto e sa bene che non può tentare di pubblicare un gioco usando quel marchio e, per questioni etiche, nemmeno la sua storia e il suo background. L'autore decide così di creare 2 copie del suo gioco, una con regolamento, ambientazione e background del videogioco, e una seconda versione pienamente funzionante in ogni aspetto che però non può in nessun modo essere eventualmente accusata di sfruttamento di trademark, copyright e tutte quelle menate lì.
Considerando che:
– l'azienda è ormai famosa a livelli globale grazie ad un altro videogioco; – Anche se “nascosto” il secondo gioco è comunque facilmente associabile al videogioco da chiunque ci abbia giocato – L'azienda non ha mai avuto niente a che vedere con il mondo del board gaming – Nessun gioco da tavolo o di carte è mai stato creato dall'azienda – Nessun gioco già edito ha mai preso ispirazione da questo videogioco
Cosa fareste voi tra le seguenti opzioni? E perché? 1) Invierei subito una copia del prototipo che più si avvicina al videogioco originale all'azienda che ne detiene i diritti sperando che non si apppropino dell'idea… 2) Invierei all'azienda entrambe le copie del regolamento dicendo qualcosa del tipo “Ehi, questo è quanto. Opzione 1 pubblicare con voi; opzione 2 pubblicare senza di voi tanto nessuno mi può accusare di niente… 3) Tentare per altre vie la pubblicazione col regolamento e storia loro. (Ma questa la vedo improbabile) 4) Tentare la pubblicazione per altre vie con il regolamento e storia cambiata sapendo che, anche inquesto caso, nessuno potrebbe mai lamentarsi per diritti violati
Personalmente, se fossi io quel qualcuno e fossi veramente, ma veramente certo che il gioco con quel brand funziona, allora renderei pubblica la cosa, sul forum, su facebook, su internet in generale, in ludoteca, impegnandomi a diffonderlo anche più di quanto avrei normalmente fatto per un gioco. Fatto questo opterei per la 1), togliendo la parola “subito”
una mega azienda? Credo che neanche lo noti il fatto che stai facendo pubblicità del tuo gioco con un tema suo. Poi se quando loro ti scrivono ti dicono “no guarda non ci interessa”, non credo ci voglia veramente così tanto per cambiare tema.
I miei ex colleghi di lavoro seguendo quanto detto da tinen sono riusiciti ad usicre con un gioco indie con il marchio MUTANT CHRONICLES ( che non è robetta) come licensed game.
== La macchina del capo ha un buco nella gomma. Hai bisogno di 3 segnalini Mc-Gyver e un token Cewingum per ripararla. ==
== Fatti non foste per viver come bruti, ma per piazzar omini e cubettame ==
– Blizzard Entertainment (o qualsiasi azienda di quella portata) non prenderebbe neanche in considerazione la richiesta di un esordiente o di un neo inventore di giochi, che paventa la pubblicazione di un gioco da tavolocarte che sfrutta delle affinità con un proprio prodotto. – Se la richiesta venisse effettuata da un'azienda con un certo curriculum le cose potrebbero essere diverse. – Ogni azienda si comporta in maniera diversa perché segue proprie filosofie o strategie di marketing. – In linea di massima l'attività di un inventore di giochi, è quello di creare giochi, interfacciandosi poi con gli editori o con l'auto produzione. In questo forum non ci si occupa nel prodigarsi in questioni di marketing, questioni che esulano le competenze del forum. Per farmi capire… parlare dei rapporti con tra autore ed editore è una prerogativa del forum, discutere su presunti rapporti tra un autore ed una multinazionale dei videogame non è interessante. – Se il tuo gioco è “divertente da giocare”, funziona, se hai un regolamento scritto, un prototipo funzionante, se lo hai testato abbastanza da ritenerti soddisfatto, ti consiglio di rivolgerti ad un editore. In fase di presentazione con l'editore potresti accennare alle similitudini con il prodotto videoludico di cui sopra, a quel punto forse l'editore potrebbe prendere in considerazione la possibilità di accedere ai diritti. In ogni caso il punto, il centro della discussione, è sempre e solo il gioco ed il rapporto tra l'autore ed il suo primo referente che è l'editore.
Come mia esperienza personale: ho un gioco sul trono di spade, il gioco è bello (piace solo a me in verità LOL) e funziona… quando lo propongo agli editori, principalmente lo propongo come un gioco di carte che è bello e che funziona, poi gli faccio notare che mi sono ispirato al Trono di Spade, e gli esprimo il mio entusiasmo in tal senso, ma niente di più. nessuna lettera minatoria alla HBO, nessuna proposta a Martins di una collaborazione.
Spero di essermi fatto capire.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
Non sto parlando di HS. Come ho ben scritto è una situazione teorica. Ho chiesto qui perché c'è gente più esperta che può condividere le proprie conoscenze, se il topic è veramente così lontano dall'argonento del forum come dici e con a me non sembra… bhe chiedo scusa in entrambi i casi.
1 e 2 non le vedo assolutamente percorribili. hai specificato che non fanno boardgame, quindi inutile mandare un regolamento, probabilmente verrebbe filtrato come spam da un impiegato che non conosce l'argomento.
strada 5: – prova e playtesta il gioco – sviluppalo per quell'ambientazione e per una seconda alternativa – trova poi un editore “grosso” con possibilità di pagare la licenza e proponi il gioco nelle due versioni con al primo posto la licenza – allo stesso tempo proponi il gioco a editori minori nelle due versioni, ma con al primo posto l'ambientazione alternativa e al secondo l'ambientazione ispiratrice.
1 e 2 non le vedo assolutamente percorribili. hai specificato che non fanno boardgame, quindi inutile mandare un regolamento, probabilmente verrebbe filtrato come spam da un impiegato che non conosce l'argomento.
strada 5: – prova e playtesta il gioco – sviluppalo per quell'ambientazione e per una seconda alternativa – trova poi un editore “grosso” con possibilità di pagare la licenza e proponi il gioco nelle due versioni con al primo posto la licenza – allo stesso tempo proponi il gioco a editori minori nelle due versioni, ma con al primo posto l'ambientazione alternativa e al secondo l'ambientazione ispiratrice.
Si, mi pare la strada più sensata. Riuscire ad abbinare la licenza al gioco sarebbe eccellente, anche considerando che, pur considerando tutta la buona volontà, stai comunque basandoti su una proprietà altrui per spingere il tuo gioco, no?
Sarebbe la soluzione migliore.
Attento, inoltre, con le considerazioni tipo “di nicchia”. Talvolta dietro frasi simili ci sono videogame con decine di migliaia di giocatori attivi…
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Stefano "Stef" Castelli
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