Anche Tom Vasel inventa giochi, … l’avreste mai detto?
In questo video ci mostra il suo Fish War, alla fine aggiunge delle considerazioni sulla condivisione delle idee, che è sempre utile ascoltare
Si parla di agricola e centra perfettamente uno dei motivi per cui il gioco mi ha lasciato perplesso
Si parla di libertà che i regolamenti concedono e non concedono all’interno dei giochi.
Insomma lo trovo davvero un articolo utile, senza considerare il fatto che sono quasi completamente d’accordo con le considerazioni dell’autore
Davvero non ci sono autori che “creano” delle nuove meccaniche?
Davvero non si fa altro che rimpastare gli stessi temi/ambientazioni?
che ne pensate?Post edited by: mcuccia, at: 2010/06/14 10:27
Probabilmente è così, ma non solo nel campo dei giochi, anche nella letteratura, nella musica… non è colpa nostra se le idee migliori sono gia’ state selezionate!
Ma un buon gioco, lo sappiamo tutti, non si ottiene solo grazie a meccaniche innovative. Anche fosse un mix di tanti giochi deve essere un mix ad arte! Io penso ce non sia sbagliato prendere qualcosa in prestito, poi il plagio è un altro conto.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.
secondo me lo è sempre stato… è una legge fisica… “nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”, il busillis è capire qual è il divario tra le due situazioni. inoltre, secondo me, anche involontariamente ed inconsciamente alcune volte non facciamo che trasformare stimoli ricevuti in qualcos’altro. mi ricordo che quando ero piccolo maneggiavo le carte di briscola da solo un po’ dispiaciuto che tali carte non potessero combattere tra loro…. anni dopo “mi hanno creato Magic”, forse Richard sarà partito da questo stimolo al quale ha aggiunto il fascino dello scambio di figurine, che, anche queste, con mio atavico rammarico una volta comprate “stavano ferme”.
oppure.. negli ultimi anni ero rimasto affascinato dal sistema di movimento vettoriale di “Bolide”. fracassandomi i neuroni su di un gioco di mech (4-5 anni di smaronamento)vuoi il fatto che mio figlio ha cominciato a giocare con le astronavi di lego, vuoi che ho rimesso mano ad uno shoot em’up di astronavi(r-type),vuoi che ero rimasto suggestionato dall’immagine e dal nome di un videogioco recente (dark void), Fatto sta che un giorno ho improvvisamente dirottato il gioco di mech (e deformato)in un gioco di caccia spaziali al quale mancava un sistema di movimento interessante… quando mi arriva in mente, come l’uovo di colombo, “bolide”
Faccio un po’ di test a casa con piccole aggiunte per renderlo più fruibile rendendomi conto che funzionava alla grande! Ero entusiasta mi dispiaceva u po’ aver derivato un’idea ma ero orgoglioso di quel adattamento….. quando un bel giorno mi leggo un corposo articolo su ilsa pproprio su Bolide… per scoprire con un po’ di delusione ma anche tanto fascino che il sistema di Bolide in realtà deriva da un altro sistema di gioco proprio di astronavi spaziali, quello che poi mi ha colpito era scoprire che i giochi di astronavi spaziali ad usare un sistema simile erano diversi (hard Vacuum, Tri-planetary per citarne alcuni) Per assurdo poi la cosa mi ha rasserenato e mi ha posto nell’ottica di svilupparne uno con poche regole ma con lo stesso sistema di movimento… dopo diverse gite di studio l’ho lasciato un po’ a “respirare idee” in quanto c’è del buono ma manca di organicità e altro che devo valutare e trovare.. (colgo l’occasione di ringraziare coloro che a Berceto l’hanno provato e mi hanno fornito preziosissime osservazioni)
In sostanza ritengo che ogni cosa che noi produciamo consciamente o inconsciamente è frutto della storia passata, questa storia poi andrebbe studiata o perlomeno considerata nell’ottica di porci in una condizione più consapevole quando pensiamo ad un gioco. Poi l’originalità sta nel creare l’alchimia giusta. Twilight Imperium terza edizione prende dichiaratamente spunto da Puerto rico inserendolo in un contesto diverso ricco di altre mecccaniche tra le quali apprezzo particolarmente quello dei command counter e del sistema di movimento (che non mancherò di sfruttare, adattare ed evolvere)
ora mi sono dilungato un po’ troppo… aggiungo solo, per coloro che si approcciano per la prima volta a questo mondo, che le “piramidi “sono state erette da due popoli diversi (maya ed egiziani) in posti diversi ma nessuno ha mai parlato di plagio o di idee rubate.
Post edited by: roberto, at: 2010/06/15 00:08
" Mai giudicare lo sforzo dal risultato soprattutto se il buco e' piccolo"
Non voglio dire che non siete originali, proprio io che non sono nemmeno capace di mettere in croce un giochino non potrei. Ma credo che sia proprio questo atteggiamento predisposto all’adattarsi che viene criticato nell’articolo. Questo “accontentarsi anche se somiglia a”.
Un designer che crea un nuovo _concetto_di_gioco_ è un’altra cosa.
Personalmente credo che i problemi legati alla creazione siano altri ancora, almeno per quanto ne ho ragionato io…
Anzitutto, a volte, ho notato grossi guai causati da giochi di grande diffusione: prendo come esempio spqrisiko. molti lo osannano, ma a mio parere è pieno di difetti, nella meccanica di gioco, che incide nella durata della partita e nello spirito di competizione, che credo sia essenziale.
Ora, se formulo un gioco di quel tipo, ma con regole migliori e dinamiche di gioco più avvincenti, soprattutto più fruibili per un pubblico più vasto, il mio lavoro sembrerà un reimpasto del già famoso spqrisiko, ma il problema è che il gioco originale è difettoso (però è edito e diffuso e non si discute).
Personalmente, anche prima di fare una partita fra amici, faccio una marea di test pre-partita, di calcoli ecc, cosa che mi pare non facciano a fondo coi giochi “famosi”.
Un altro “sassolino nella scarpa”, riguarda l’ambientazione o il tema di qualsiasi nuovo gioco. So di attirarmi un sacco di ire e di maledizioni, ma mi domando un cosa: non hanno un po’ stufato coi giochi fantasy? Io capisco che il pubblico sia abbastanza vasto e specializzato, però è sempre quello.
A me il fantasy piace in maniera moderata, ho anche realizzato un gioco da tavolo fantasy, diciamo carino, però non ho visto riscontro tra le persone che non amano il genere.
Può ciò essere legato alle vendite non incredibili del mercato ludico dei giochi di società?
Sono domande che mi pongo e che pongo a tutti, senza sentenziare o giudicare.
Sono domande che scaturiscono vedendo le reazioni ai vari giochi di un pubblico non specializzato e non “maniaco”, che potrebbe essere il pubblico di un lancio veramente su larga scala dei giochi di società.
Rifletto su queste cose perchè la mia formazione è sociologica, e noto uno scarso interesse per tutti quei giochi che possono ruscire a riunire tante persone intorno ad un tavolo, e non davanti ad un computer…
Sinceramente non l’ho letto, ma la domanda è: quanto è importante la crossmedialità? ci pensate quando cercate un tema per i vostri giochi? … e quando cercate una meccanica?
Ma credo che sia proprio questo atteggiamento predisposto all’adattarsi che viene criticato nell’articolo. Questo “accontentarsi anche se somiglia a”
effettivamente il confine può essere labile e gli estremi sono: “devo fare un gioco assolutamente originale” (impossibile) e “scopiazziamo un po’ da qua e un po’ da la così faccio un gioco figo usando le idee degli altri” (meno impossibile ma più schifoso)
quello che analizzavo io era un processo di creazione più simile al primo tipo.
Rifletto su queste cose perchè la mia formazione è sociologica, e noto uno scarso interesse per
tutti quei giochi che possono ruscire a riunire tante persone intorno ad un tavolo, e non davanti ad
un computer..
di carne al fuoco ne hai messa tanta…
cominciamo dall’aspetto Fantasy. l’ambientazione Fantasy, fattene una ragione, è l’ambientazione che va di più! Recentemente in tana avevano fatto un sondaggio per sapere qual era l’ambientazione che piaceva di più. Indovina? Ha vinto il Fantasy e mi sembra con il 40 e fischia di percentuale… per info: all’ultimo posto c’erano le ambientazioni sportive.
In effetti devo ammettere che per esempio da quando Vinci è diventato Smallworld ha attirato la mia attenzione e i miei apprezzamenti sebbene anch’io sia un po’ stufo del fantasy.
Per quanto riguarda il pubblico nuovo beh… qui apriamo un argomentone!
innanzitutto non stigmatizzerei i videogiocatori… è un pubblico potenziale, in quanto anche a loro piace giocare. Perchè giocano ai videogiochi e non ad altro? uno dei motivi è che buona parte dei videogiochi li impari giocando, un gioco da tavola devi prima studiarti il regolamento e poi giochi!
Nei videogiochi il processo di “studio” è già gioco!
Io sono un educatore e ultimamente sto portando i giochi presso centri di aggregazione, dopo scuol,a feste e sagre! .. e devo dire con un discreto successo!
Perchè ho avuto successo? forse perchè sono stato fortunato ma probabilmente perchè adotto degli strumenti per far giocare la gente.
Devo però fare una piccola premessa e introdurre i 3 motivi per cui secondo me la gente non gioca:
1 c’è un regolamento da studiare
2 la gente vuole giocare e divertirsi subito
3 la gente non sa e non è disposta a spendere soldi per una cosa che non sa se potrà piacergli
1 problema risolto chiarendo alle persone che c’è qualcuno che conosce tutti i regolamenti e “ti fa giocare in 5′” con una maglia ed un berretto con su scritto “vuoi giocare? Chedi a me!” può essere una banalità ma funziona!
2 per le prime partite proponi cose semplici e divertenti con poco, i party game sono l’ideale ma anche giochi tipo pitch car e cash’n guns fanno la loro porca figura! Poche regole, chiare, partite veloci e divertenti. Probabilmente faranno più di una partita e intanto impèarano a “stare seduti attorno ad un tavolo a divertirsi anche per più di 15-30′
3 per scegliere un gioco è il caso di provarlo prima e di sceglierlo in base ad una sorta di ingredienti che sono: tipologia, n° giocatori, durata, ambientazione ecc. per far questo, ispirato dal gruppo enigma di Ravenna ho creato dei menù con la lista dei giochi ed i loro ingredienti.
utilizzando tutto ciò e tanta pratica sul campo ho portato un gruppo di ragazzi a giocare in primis a Pitch car e Cash’n Guns, infine ad Agricola e Smallworld. 4 mesidopo che c’eravamo salutati mi chiamano e vengo a sapere che si sono presi World of Warcraft (guarda caso tratto da un videogico ) con espansione e Mall of Horror (che gli avevo fatto provare)
La verità è che in sostanza sono come 2 mondi che potrebbero parlare tra di loro ed interessarsi vicendevolmente ma che devono trovare una lingua comune
forse sono off topic ma spero , e mi è difficile, di essere stato chiaro :blink:
" Mai giudicare lo sforzo dal risultato soprattutto se il buco e' piccolo"
Risparmiatevi l’iscrizione se non avete intenzione di sborsare quattrini per fare l’upgrade, infatti la sola iscrizione non sblocca nessun contenuto.
Pagando 1 euro potrete vedere i giochi se e quando saranno completi e per adesso non ce ne sono.
Pagando 5 euro potrete essere classificati come Autori.
Ovviamente questa è la strada più semplice per diventare autori di giochi: pagando 5 euro è fatta
a parte questo non mi sembra interessante, è un IDG a pagamento?