trasmissione numeri in "codice": L’eredità

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  • #3690
    confucio
    Partecipante

    Dunque ecco l'idea mutuata dal post di CMT cui rilancio anche la “palla” se interessato:

    I cari bisnonni erano soci di una importante impresa (criminale?)
    hanno nascosto il loro tesoro svaligiato alla diligenza/titoli al portatore/lingotti d'oro o che altro in una cassetta di sicurezza/cassaforte.
    Di cui solo loro conoscono la combinazione!

    i bisnipoti (avidi bastardi) si vorrebbero accaparrare il gruzzolo… peccato che i vegliardi siano morti stecchiti.
    E qui entra in gioco il nostro amico medium o chi per lui (pretesto narrativo deboluccio)

    Si gioca a squadre di due quindi è un 4-6 giocatori (o più se si gioca a squadre + grandi del tipo: un morto e X bisnipoti).
    i materiali sono corposetti ma abbordabili.

    Dopo una bella smazzata per attribuire i ruoli semi-segreti,
    Ogni morto piglia un lucchetto  a combinazione del proprio colore, inserisce la sua combinazione di nascosto e lo chiude (magari su un box-cassaforte centrale o la scatola stessa del gioco).

    a questo punto i morti devono trasmettere in qualche modo la combinazione di 3 cifre ai vivi, in particolare al loro bisnipote preferito (abbinato per colore).
    purtroppo i bisnipoti ricevono gli “indizi” dall'aldilà, riconoscono il morto che parla/agisce ma non sanno quale bisnipote sia il preferito da rispettivo bisnonno.

    pensavo ora ad un sistema semplice di indizi:

    i morti al loro turno possono tirare un dado custom con alfabeto e possono dire una parola che comincia con la lettera sorteggiata ad ogni nipote.
    l'intento è far indovinare la combinazione al nipote prediletto ovviamente e non agli altri. Quindi al turno dei morti ogni morto dice due/tre parole una dedicata ad ogni nipote.
    al turno dei vivi invece sarà possibile interrogare i mortacci in altri modi stravaganti, per ottenere sempre risposte sibilline, o almeno duplici. In alternativa tentano di aprire un lucchetto.
    in questo modo dopo alcuni turni i giocatori dovrebbero avere una comoda matricetta davanti che può essere risolta.
    Più aggiungono indizi più la matrice si arricchisce e diventa + facile da risolvere,
    in contrappasso però ogni indizio aggiuntivo che chiedono fa depauperare il “tesoro” o i PV su un percorso, che andranno ad accaparrarsi.
    i messaggi dei morti sono palesi per tutti, quindi un bisnipote può aprire un lucchetto qualsiasi (anche di un altro colore).

    Se il bisnipote giusto apre la cassaforte con il lucchetto del proprio colore il morto relativo vince un TOT fisso di punti (es. 10), se la apre il nipote giusto con il lucchetto di un altro, il morto prende tipo 5 punti, se la apre un altro nipote il morto perde.
    Il  vivo che apre per primo la cassaforte prende tanti punti quanti sono le caselle rimanenti sul percorso dei PV, indipendentemente dal lucchetto che riesce ad aprire.

    ora il sistema verbale è piuttosto banalozzo in realtà…
    soprattutto se si genera un codice tacito tra i due giocatori.
    ad esempio il numero di lettere che compone la parola, oppure aggiungendo nella prima parola pronunciata il primo numero della combinazione (es. risultato del dado S: sTREnuo , Seychelles, Settembre, ecc…).
    O ancora peggio se si usa un codice “gergale” ad esempio il numero di maglia dei giocatori dell'Albinoleffe…

    Il balance dovrebbe stare tra il fatto di sapere quale morto ci stà dando l'indizio (+info) ma non avere certezza del suo favore (-info).

    Che dite? ritenete sia sufficiente?
    Temo per la longevità…

    in alternativa potrei abbinare le solite carte oggetto/visioni evocative
    oppure una grossa cartella tipo kaleidos dove i morti “muovono” gli oggetti in stile seduta spiritica (tipo la sedia si muove… ha quattro gambe! Primo numero 4, ecc..)
    o altre sciccherie tridimensionali magari magnetiche (ma qui temo per i costi).

    Il sasso è troppo forte, va meglio bilanciato
    la carta va bene così, ben playtestata
    firmato: le forbici

    #38253
    CMT
    Partecipante

    In realtà ci sono un paio di cose che non mi convincono ma sono per lo più banalità, quella in particolare che non mi torna è la faccenda del nipote preferito, perché mi sembra piuttosto facile per un morto far capire a un vivo che è associato a lui.
    A livello pratico c'è il problema che comunicare dei numeri è facile (sono cifre singole e le probabilità di associarle a parole è alta) e non c'è un sistema valido per far sì che chi vuoi tu capisca e gli altri no, a meno che abbiate di vostro un “codice” derivato dalla conoscenza, ma lì ti deve andare a fortuna a essere associato proprio alla persona che ti può capire se parli strano.

    PS: Ma poi com'è che entra in scena un medium ma non c'è nessun medium in gioco? ^__^; Magari sarebbe interessante se invece ci fosse e facesse lui da filtro tra morti e vivi: i morti comunicano a lui e lui deve comunicare (quello che ha capito) ai vivi.

    Cérto

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