Tutela giuridica giochi (diritti d’autore, brevetti/design, marchi)

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  • #24112
    Yoltan
    Partecipante

    Anch'io quoto Khoril!
    Quelli erano altri tempi e di giochi non ce n'erano.
    Oggi il mondo ludico è strapieno di titoli interessanti non come quella schifezza di monopoli (io non ho mai visto terminare una partita).
    Se poi pensi al fatto che i più sono attratti solo dai videogiochi allora veramente per fare i soldi “non c'è trippa per gatti”!
    La nostra è una passione e in quanto tale la condividiamo con chi ama il mondo ludico da tavolo.
    Dovessi puntare su un solo gioco che ho creato e spendere 139 euro per poi magari non vederlo prodotto ti dico subito che non lo faccio.
    Ne ho tre di  “modelli” o prototipi come preferisco chiamarli io e qui sul forum e secondo te dovrei spendere 500 euro??
    No grazie, tre euro sono più giustificati.

    Libero arbitrio!
    Ognuno del proprio denaro fa ciò che gli pare. Io oltre che di marketing mi occupo di ricerca & sviluppo, brevetti, modelli e design industriale ed ho brevettato alcune cose. Prima di spendere per i miei brevetti (e non sono 130 €) ci ho pensato decine di volte, ed ho fatto delle rinunce. Non è detto che il mio prodotto si venderà bene nel mercato, ma intanto a maggio debutterà ufficialmente e il suo successo o meno sarà determinato dal mercato stesso.

    Il Monopoly può farti schifo … ma per “alcuni” non è un brutto gioco.

    Io finora non ho parlato affatto di diventare milionari o meno. Ho solo scritto che Charles Darrow è stato il primo a diventarlo come autore. La mia intenzione non è quella di ricalcare le sue orme (magari).

    Mock Up, come potrei chiamarlo io, è ancora più corretto.

    Con 3 € ti fai il Copyright Zero che vale solo per il riconoscimento alla paternità dell'opera, nulla più. Esco tre giorni in un mese, tra pizzerie e cavolate varie e le spendo 130 euro … invece gennaio e febbraio a casuccia al caldo, senza spendere ma “investendo”.

    UNICUIQUE SUUM

    #24113
    Yoltan
    Partecipante

    Credo che la domanda fondamentale sia: vale la pena spendere 130€ per un gioco che non so neanche se verrà mai pubblicato, ma anche in quel caso se sono fortunato mi renderà comunque meno di quella cifra?

    O ragazzi, io non sono Rockefeller (nemmeno lontanamente parente) … ma caspita 130 € per il gioco in cui credo realmente ed ho investito del tempo prezioso non mi pare una cosa folle. Poi come ho già scritto ognuno del proprio denaro fa ciò che gli pare nei termini della legalità. Perché partire già con l'idea che non so se lo pubblicheranno … se sei veramente motivato, come alcuni che ho visto sul forum, e se le tue creazioni sono valide, tu il gioco lo pubblichi! Con o senza l'aiuto di un editore!

    UNICUIQUE SUUM

    #24114
    Yoltan
    Partecipante

    Io invece quoto Khoril… i tempi del botto alla Fratelli Parker (quelli di Monopoli) sono finiti.
    L'industria tabuloludica è un settore miserrimo dove anche blasonati autori come Antoine Bauza, Bruno Faidutti o Spartaco Albertarelli (che lavora in Editrice Giochi mica cotiche) non hanno farto certo il botto nonostante la miriade di giochi validi e vivono decentemente (ma certamente non come milionari).
    Bauza ha fatto un sacco di copie con 7 Wonders, Faidutti ha stravenduto Citadels (che non è nemmeno il suo miglior titolo), il capolavoro di Albertarelli è Magnifico.
    Tu che ti sei appena affacciato in questo mondo conosci qualcuno di questi titoli? Probabilmente no (ma ti invito a cercarli, sono validi).
    Come vedi il concetto di fare il botto alla Harry Potter non ha molto senso…
    inoltre come proteggi il fatto che nel tuo gioco tiri dei dadi o giochi una carta? Mica hai inventato i dadi…
    Pubblicare idee e regolamenti qui anzi è una forma di protezione da eventuali plagi che comunque ti assicuro non sono all'ordine del giorno…
    Uno dei consigli più condivisi da vari autori famosi è sempre il fatto che se ci si avvicina a questo settore per diventare ricchi…avete sbagliato settore :-)

    Che c'entra Harry Popper?
    Mica ho scritto che voglio fare il botto con il gioco che ho creato.
    Ho già scritto in un precedente post che ho giocato a pochissimi giochi e per giunta vecchi. Ma ciò non toglie che possa ugualmente ideare un buon gioco, che comunque non mira a vendere solo in Italia.
    Se poi ci scappa una piccola rendita finanziaria non si butta via niente, ma so che bisogna lavorare parecchio. Proprio oggi una ragazza ha postato (nella sezione Presentiamoci) il suo gioco da tavolo che ha come argomento l'apprendimento della chimica … ha aggiornato oggi il suo post del 2008, ma dopo 4 anni c'è riuscita. Volere è potere!!! Prima fissi la tua meta e prima la raggiungi!

    UNICUIQUE SUUM

    #24117
    Salkaner
    Partecipante

    di sicuro nessuno questiona il libero arbitrio, e ognuno dei propri soldi fa ciò che vuole.

    Certo 130 euro per me spesi in una registrazione sIae (ente che aborro con tutto il cuore) sono da considerare buttati.

    Come dicevo, IMHO spendere un paio d'euro tanto per garantirsi può avere un senso, ma in effetti probabilmetne non è nemmeno necessario…

    --
    L'ipse dixit è la tomba del pensiero

    #24120
    Yoltan
    Partecipante

    A pensarci bene, piuttosto che investire (non spendere)130 € per registrare il regolamento e il piano di gioco alla SIAE in Italia (61 milioni di abitanti), converrebbe una registrazione allo U.S. Copyright Office in USA (312 milioni di abitanti).

    Il costo per la registrazione in USA, che si fa direttamente da Internet, è di 35 dollari (circa 27 €).

    Registrare un gioco in USA costa 1/4 rispetto all'Italia, e la popolazione USA è 6 volte superiore a quella italiana. Inoltre gli USA restano (anche se per poco) il più grande mercato di consumo al mondo!

    http://www.copyright.gov/docs/fees.html

    http://www.copyright.gov/fls/fl108.html

    UNICUIQUE SUUM

    #24124
    fantavir
    Partecipante

    ciao a tutti,
    provo a riassumere:
    – caro Yoltan, porta un po' di pazienza, perché molti utenti di questo sito rabbrividiscono quando sentono citare alcuni termini come SIAE, Monopoli, Gioco dell'oca. In passato sono apparsi diversi aspiranti autori che avevano inventato una variante del gioco dell'oca, che piaceva ai loro amici, e che chiedevano come tutelarsi per proporre la loro idea ad un editore. Dopo una settimana, non si sono fatti più sentire. Penso e spero che non sarà il tuo caso. Ti chiederei di dirci qualcosa in più sul tuo gioco, di postare il regolamento online, ma non mi sembri intenzionato. Allora ti consiglio di inviarlo a qualcuno in privato. Ad esempio io ho a che fare un po' con giochi didattici, quindi se mi vuoi accennare qualcosa in più del tuo gioco, puoi scrivermi a fantavir at gmail dot com.
    – cari vecchi utenti, quando sentite citare qualche termine poco gradito, respirate 5 secondi, e limitatevi semplicemente ad invitare a leggere le FAQ e a chiedere maggiori info sul gioco, per poter meglio consigliare il nuovo arrivato.
    Per il resto:
    – Monopoly è stato registrato, ma anche io penso che si tratti di altri tempi, quando i giochi da tavolo erano pochi. A meno che non si inventi il Cubo di Rubik, Magic The Gathering, BeyBlade o un altro fenomeno che compare una volta ogni 10 anni, ritengo che non convenga registrare il gioco alla SIAE. Riporto anche il caso di Yatzee (e penso anche di UNO): il gioco era noto a molti ma qualcuno ha pensato di registrare il marchio, pubblicando il gioco con quel nome. Ma anche in questo caso, i giochi che trattiamo su questo sito non dovrebbero rientrare in questa categoria in quanto cerchiamo di ideare un gioco nuovo da zero.
    – gli utenti di questo sito sono in genere contrari alla registrazione alla SIAE perché, a parte la grande distribuzione, un gioco prodotto in 2.000 pezzi, che rende 50 cents all'autore, porta un guadagno di 1.000 euro. Nessun editore serio, in particolare se piccolo, vorrà rovinarsi la reputazione rubando l'idea ad un autore. In molti casi, e Mariov può confermarlo, le proposte registrate alla SIAE vengono automaticamente cestinate. Ovviamente ci sono le eccezioni: editori poco onesti, editori che accolgono giochi registrati, ma sono eccezioni.
    – se qualcuno inventa una variante del domino, della tombola, del gioco dell'oca, solo perché cambia l'ambientazione (ad esempio faccio un gioco sulla chimica, non me ne voglia gabri), i disegni, un paio di regole, non vale sicuramente la pena registrare il gioco alla SIAE: non c'è nulla di originale e chiunque è in grado di inventare qualcosa di simile (sempre che non sia già stato fatto). Spero che TUTTI siano d'accordo su questo punto.
    Ma soprattutto…
    – volendo investire 130 euro, consiglio di partecipare ad IDEAG a Torino a Gennaio, a Play a Modena a Marzo o al convivio a Berceto a fine Aprile. Lì si potranno conoscere di persona altri autori, giocatori esperti ed editori, e mostrare le proprie idee.

    Ciao

    Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)

    #24126
    pozzi
    Partecipante

    grande Fantavir :-)
    ci vediamo presto, spero con tutti voi,  Torino …
    ciao !!!!

    #24128
    Yoltan
    Partecipante

    Ciao Fantavir.

    Quando mi sono registrato sapevo già che più di uno avrebbe criticato il mio approccio a questo mondo.
    Io porterò avanti il progetto/idea, ma ci vorrà tempo, visto che sto lavorando ad altre cose. Oltre al tempo, sarei anche disposto a collaborare con qualcuno per il raggiungimento dei traguardi (creare un bel gioco didattico/istruttivo, e ottenere una rendita finanziaria). Ma prima di svelare “l'arcano” vorrei una garanzia dal mio partner, con cui mi sentirei inizialmente solo su Skype. Per un sardo non ci vogliono 2 lire per arrivare nella Penisola.

    Se non posto il regolamento, è perché non ne ho ancora uno ben definito, ho solo alcune pagine word con delle bozze e delle idee, che come dicevo ho generato alcuni anni fa, e solo da qualche settimana ho ripreso a considerare. Questo forum ha sicuramente incrementato in me lo stimolo a perseverare.

    Riguardo ai paradigmi tecnologici dei giochi sono d'accordo, solo ogni tanto si vede qualcosa di veramente rivoluzionario e innovativo.

    Il Monopoly è stato brevettato e il copyright del regolamento registrato, perciò non vedo così assurdo tentare una strada parallela. Il metro monetario è soggettivo, ma il potere d'acquisto è lo stesso, perciò il valore che ognuno da ai propri soldi è diverso da persona a persona. Io che ho solo questo gioco, e non ho attualmente intenzione di idearne altri, lo reputo “il gioco della vita” senza paranoie su quanto spendere per gli altri, gli do un valore relativamente basso.
    A me interessa solo questo gioco e non farne altri, se poi questo funge bene allora potrò sforzarmi a inventarne altri. Ma le vere ispirazioni, quelle che si manifestano sotto forma di pura creatività (e utilità), avvengono molto di rado a volte senza che nemmeno ce ne accorgiamo.

    L'obiettivo non dovrebbe essere (e non lo è per me) vendere 2.000 scatole in Italia, ma venderne un numero molto maggiore nel mondo.

    L'editore (come chiunque) se ti vuole fregare ti frega. Ci sono in giro tanti prestanome, se ti vogliono fregare l'idea registrandola non lo faranno a loro nome, ma a nome di qualcuno che nemmeno figura esplicitamente in azienda. Certo che loro non si rovinano la reputazione.
    Fidarsi è bene, non farsi fregare è meglio (il che implica che di qualcuno bisogna pur fidarsi) ma sempre con le opportune cautele che la Giurisprudenza mette a disposizione delle persone fisiche e giuridiche.

    Se registrerò il gioco, e non è detto che lo farò, nemmeno lo dirò in giro.
    Il mondo è dei furbi! E io voglio minimizzare la probabilità che qualcuno possa sottrarmi indebitamente le idee/creazioni.

    UNICUIQUE SUUM

    #24129
    Wentu
    Partecipante

    Le mie due lire:
    prova un mare di giochi, soprattutto del tipo simile al tuo. Fatti un'idea di quello che esiste, di quello che piace e perchè piace. E con “prova” non intendo solo “leggi il regolamento” ma davvero giocaci.
    Poi gioca al tuo e vedi come lo percepisci alla luce dell'esperienza fatta.
    Dico questo perchè per tua stessa ammissione “punti a vendere molto nel mondo”. Prova a giocare ai giochi che hanno venduto tanto nel mondo e cerca di capire come hanno fatto.
    Forse, se davvero hai in mano roba del calibro di Ticket to Ride, fai davvero bene a cercare di tutelarti. Ma se confrontando il tuo gioco con quelli che hanno venduto parecchio ultimamente, vedi che in fondo non ci sono molte cose in comune, magari puoi puntare a un primo obiettivo “normale” senza friggerti troppo il fegato con la paura che qualcuno te lo rubi.
    in bocca al lupo
    W.

    ... e adesso vediamo cosa succede.

    #24130
    Yoltan
    Partecipante

    Il fegato lo preferisco alla veneziana :-) … a parte gli scherzi, apprezzo i suggerimenti e ti ringrazio.

    UNICUIQUE SUUM

    #24133
    CMT
    Partecipante

    O ragazzi, io non sono Rockefeller (nemmeno lontanamente parente) … ma caspita 130 € per il gioco in cui credo realmente ed ho investito del tempo prezioso non mi pare una cosa folle.

    Folle no. Inutile sì.
    È come dire che io domani decido di andare a spendere 100 Euro per assicurare un oggetto che ne vale 10 casomai me lo rubassero.

    Poi come ho già scritto ognuno del proprio denaro fa ciò che gli pare nei termini della legalità. Perché partire già con l'idea che non so se lo pubblicheranno…

    Non è “un'idea”, è un dato di fatto che tu non lo sappia.

    se sei veramente motivato, come alcuni che ho visto sul forum, e se le tue creazioni sono valide, tu il gioco lo pubblichi! Con o senza l'aiuto di un editore!

    Cioé investo altri soldi per autoprodurmelo? E tutto questo a quale scopo, giusto per sapere che esiste un gioco col mio nome sul mercato? Costosa come soddisfazione… ^__^;

    Cérto

    #24137
    PaoLo
    Partecipante

    Dico la mia sull'argomento. Il discorso non è tanto quello di non assicurare un qualcosa perché tanto non ci guadagnerò abbastanza da ripagarmi l'assicurazione. Questo non è professionale. Il discorso è piuttosto che – a quanto pare – non esiste una tutela valida. Puoi brevettare un apparecchio meccanico di un gioco, puoi registrare un regolamento in SIAE come se fosse un'opera letteraria. Ma basta cambiare qualcosa qui e là ed entrambe le protezioni si dimostrerebbero piuttosto inutili (e la seconda più inutile della prima, se non sbaglio). Questo è il punto secondo me.

    Altra domanda che mi farei è: quando ritengo che sia il momento giusto per “tutelare” il mio gioco? E se decidessi di sviluppare ulteriormente le regole, che cosa dovrei fare? Registrarne una nuova copia? E quali o quanti dei miei giochi dovrei registrare? Ti assicuro che a questo punto le spese sarebbero davvero significative (poi tutto è relativo, io parlo per il mio reddito). Ma magari non è così: non ho mai avuto a che fare con la SIAE e quindi non so dirti se esistono altre formule.

    Altra cosa ancora: all'inizio tu dicevi che non ti sogneresti di mostrare un gioco ad un editore senza fargli firmare prima una sorta di NDA. Il problema è che proporre un NDA ad un editore, almeno presentandosi come un autore assolutamente anonimo e senza giochi di successo alle spalle, può essere controproducente: di solito indica che l'autore non ha nessun tipo di esperienza nel mercato dell'editoria ludica, dove nessuno degli autori che conosco (e ne conosco ormai diversi) si comporta in questo modo. E non depone a suo favore.

    Rimangono poi vere tante altre cose dette, tipo che quei 130 euro sarebbero per ora meglio spesi in comprarsi altri giochi, se al momento i punti di riferimento sono semplicemente Trivial Pursuit e Monopoly… :-)

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #24139
    Lupigi
    Partecipante

    Leggendo tutta questa interessante discussione mi sembra che ci sia un equivoco di fondo.
    Credo che Yoltan abbia in mente un mercato diverso da quello che intendono gli altri. Credo che si riferisca alla grande distribuzione, a qualcosa che sia più vicino a un giocattolo che non a un gioco da tavolo vero e proprio. Insomma, una cosa che stia più nel catalogo Giochi Preziosi che non in quello Giochiuniti…

    In tal caso forse le cose sono un po' diverse: i volumi di mercato sono di scale non comparabili, ma anche l'impronta autoriale ne esce molto ridimensionata.
    Può avere senso brevettare/registrare/tutelare il “Bop-It”? Certo che sì! Quella è un'idea per un “oggetto” che è sicuramente innovativo e trascende ogni regolamento.
    Tutelare “Puerto Rico” (gioco di grande successo tra gli appassionati man che nel mondo credo proprio non sia arrivato a tirare 100.000 copie)? Penso proprio di no.

    Se mi presento con un NDA a dV Giochi mi ridono in faccia e mi accompagnano alla porta.
    Se lo faccio con la Kinder per la nuova linea di pupazzetti da accludere agli ovetti (e con un progetto per DVD+giochi+spot) allora l'NDA è praticamente scontato che ci debba essere… Però sono due mestieri diversi! :-)

    #24140
    Mariov
    Partecipante

    Concordo in pieno con chi ti ha risposto che è inutile (basta davvero cambiare le parole per aggirare la siae) e che sia addirittura dannoso presentare una NDA a un editore.

    Ci aggiungo un'altra considerazione: se un neofita sviluppa il suo gioco da solo, senza mai mostrarlo a un esperto, è davvero molto, molto improbabile che sia davvero valido e originale, di conseguenza è davvero molto, molto probabile che egli spenda 130 euro per registrare una vaccata senza speranze di pubblicazione :(

    Mario Sacchi - Post Scriptum
    http://postscriptum-games.it
    Il mondo è bello perché è Mario

    #24161
    wallover
    Partecipante

    Ciao Yoltan, mi dici per favore i titoli degli ultimi 5 giochi che hai giocato?

    Walter Obert

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