Concordo in pieno con chi ti ha risposto che è inutile (basta davvero cambiare le parole per aggirare la siae) e che sia addirittura dannoso presentare una NDA a un editore.
Ci aggiungo un'altra considerazione: se un neofita sviluppa il suo gioco da solo, senza mai mostrarlo a un esperto, è davvero molto, molto improbabile che sia davvero valido e originale, di conseguenza è davvero molto, molto probabile che egli spenda 130 euro per registrare una vaccata senza speranze di pubblicazione
Se sia dannoso o meno non lo so, ma se l'editore non sottoscrive tale accordo di segretezza/riservatezza pazienza. Che motivo ha per non firmare un documento che dice semplicemente che non divulgherà notizie riguardanti il gioco (fino alla parte commerciale ovviamente) e che in caso di interesse non potrà produrre in proprio tale gioco senza corrispondere all'autore un compenso? Non capisco questa ostilità verso un semplice accordo “formale”.
Sul fatto che il neofita da solo sviluppi un gioco non all'altezza degli standard di mercato (ma non è sempre così) mi trovi d'accordo. Le “speranze di pubblicazione” con qualche soldino diventano certezze. Se il gioco è pessimo poi non venderà, ma con gli €€€ è possibile pubblicare il tuo gioco, che sia una vaccata (cit) o meno (vedi On Demand Supply)
Sono convinto che più uno conosce questo mondo più alte sono le possibilità che questi realizzi un buon gioco. Ma questo vale un po' dappertutto.
Anzichè spendere i 138 € di siae, suggerirei semplicemente di spendere circa 1 € di Copyzero, se proprio vuoi una tutela.
Copyzero è un meccanismo di tutela delle opere dell'ingegno attraverso l'utilizzo della firma elettronica qualificata e della marca temporale. Detto meccanismo consiste nel convertire un'opera dell'ingegno in formato digitale e nell'apporre sul file relativo la firma elettronica qualificata (che individua l'autore dell'opera) e la marca temporale (che indica l'esistenza dell'opera ad una data certa).
L'apposizione della marca temporale emessa da un ente certificatore accreditato presso il CNIPA ha lo stesso valore probatorio del deposito presso la SIAE, ma un costo molto minore (0,36 euro).
La marca temporale può essere fatta valere in giudizio fino a 20 anni[1] dalla data della sua emissione.
Gli strumenti utilizzati da Copyzero sono il dispositivo di firma elettronica qualificata (smart card) e il relativo lettore (acquistabile presso un qualunque rivenditore di materiale informatico).
Nonostante questa bella spiegazione ancora ci capisco poco Salkaner !
Potresti essere più specifico e dirci dove potremmo rivolgerci (sito o altro) e come muoverci? Grazie.
P.S. Come si mette sta firma elettronica?????? Con la spada laser di star wars!!!???
In buona soistanzaz devi metter il tutto in formato elettronico e apporre una firma digitale. Oppure contattare enti (come http://www.Costozero.org) che per modico corrispettivo lo facciano per te.
Come altri hanno segnalato, non ce n'è davvero bisogno, ma se uno vuole stare + tranquillo, meglio farlo spendendo un euro che non spendendone 130…
Che motivo ha per non firmare un documento che dice semplicemente che non divulgherà notizie riguardanti il gioco (fino alla parte commerciale ovviamente) e che in caso di interesse non potrà produrre in proprio tale gioco senza corrispondere all'autore un compenso? Non capisco questa ostilità verso un semplice accordo “formale”.
Magari ha necessità di divulgarlo, per mostrarlo a playtester e distributori, o ad altri editori o a chiunque ritenga utile… E probabilmente un autore sconosciuto che parte con questa mentalità verrà visto come inesperto
Mario Sacchi - Post Scriptum http://postscriptum-games.it Il mondo è bello perché è Mario
Che motivo ha per non firmare un documento che dice semplicemente che non divulgherà notizie riguardanti il gioco (fino alla parte commerciale ovviamente) e che in caso di interesse non potrà produrre in proprio tale gioco senza corrispondere all'autore un compenso? Non capisco questa ostilità verso un semplice accordo “formale”.
Magari ha necessità di divulgarlo, per mostrarlo a playtester e distributori, o ad altri editori o a chiunque ritenga utile… E probabilmente un autore sconosciuto che parte con questa mentalità verrà visto come inesperto
Certo, se l'editore deve divulgarlo per testarlo e proporlo ai distributori lo può fare, infatti l'accordo si farebbe prima. Nessuno, e dico nessuno, avrebbe un danno nel sottoscrivere il documento.
Io chiederei gentilmente all'editore quale sia la sua propensione a firmare questo accordo.
Ipotesi: l'editore, firma l'NDA. L'autore mostra regolamenti, tavole e quant'altro (bisognerebbe avere già le idee molto chiare, ma sapersi adattare alle decisioni dell'editore esperto). Il gioco interessa all'editore, prosegue la collaborazione. Il gioco non piace all'editore, l'accordo sucessivo non si farà. L'editore che firma, ci guadagna sempre, perché anche qualora rifiuti di produrre il gioco, avrebbe degli spunti che potrebbe sempre girare a proprio favore.
A me tutta questa discussione ricorda quello che successe a me dopo aver scritto i miei primi racconti (unici, OK, ma non stiamo a sindacare)…
Amici, dopo aver letto i miei racconti, mi suggerirono di pubblicarli. Io iniziai a cercare, guardarmi intorno e, tra i primi argomenti che vennero fuori, c'era la tutela della mia creazione.
Per dire, questo thread potrebbe parlare di libri e avrebbe più o meno gli stessi post. Spedirsi il documento sigillato con la cera lacca, registrarlo alla SIAE, depositarlo presso un notaio (in ordine di spesa).
Poi un giorno mi resi conto, anche parlando con alcuni scrittori, che loro non ci pensavano proprio. Per loro la tutela maggiore era il nome in copertina quando il libro viene pubblicato. C'era fiducia nei confronti degli editori, e tutti mi dicevano che questi non sono lì in attesa che io gli mandi il mio romanzo, pronti a rubarmelo e a pubblicarlo a nome loro. Loro sono lì in attesa mia.
Come ha detto qualcuno, perché io dovrei rubare il gioco di un possibile nuovo Feld, con la consapevolezza che, se dovessi farlo, lui non pubblicherebbe nient'altro con me?
Sono giunto alfine alla conclusione che chi è ossessionato dal mettere al sicuro la propria opera intellettuale è uno che:
1. E' convinto di aver scritto il nuovo “Signore degli Anelli” (o, in questo caso, di aver prodotto il nuovo “Puerto Rico”). 2. Vuole fare milioni grazie alla sua opera. Sogna di smettere di lavorare e ritirarsi su un'isola deserta a creare giochi e sorseggiare Mohjito…
Di solito, la realtà dei fatti è che:
1. Hai creato qualcosa che per valore somiglia alla prefazione del Signore degli Anelli. 2. Se qualcuno ti pubblicherà il romanzo/gioco, potrai al massimo permetterti il Mohjito, ma poi la pausa pranzo finisce e si torna al lavoro.
Se invece lo scopo per cui hai creato un'opera è divulgarla, farla leggere, dire qualcosa (o nel nostro caso, aver creato qualcosa che piaccia e che la gente giochi e rigiochi volentieri), te ne freghi di mettere in cassaforte l'idea, perché l'editore sa che, se hai creato qualcosa di bello, è probabile che lo farai ancora. Se un uomo trova la gallina dalle uova d'oro, non se la fa arrosto…
Salve, io volevo sapere, se brevettare un gioco, registrarlo alla siae o farne il copyright non serve in realtà a niente perchè sono tutti vincoli aggirabili cambiando pochissimo del gioco originale, un individuo che crede di aver pensato ad un gioco interessante e nuovo, che convenienza ne ha a cercare di farselo pubblicare se al momento che lo presenta non è tutelato in nessun modo e l'editore di turno potrebbe benissimo rifiutarlo ma sfruttarne l'idea per pubblicare qualcosa di simile?
Salve, io volevo sapere, se brevettare un gioco, registrarlo alla siae o farne il copyright non serve in realtà a niente perchè sono tutti vincoli aggirabili cambiando pochissimo del gioco originale
No, non è per quello che non serve. Non serve perché: a) non si può proprio, i giochi non sono registrabili alla SIAE b) nessuno ha interesse a fregarti un'idea, se un editore trova una tua idea interessante ha molyo più vantaggio a metterti sotto contratto che a rubartela (non stiamo parlando di un settore in cui si fanno miliardi con un singolo progetto)
circa il 5% di un 14 del prezzo di copertina (se poi editore e distributore coincidono 13) a causa dei passaggi editore-distributore-negoziante….. insomma ti sfondi di soldi…. l'ultima volta che ho visto Paolo Mori è arrivato in limusine con catenazze d'oro e due squinzie discinte che lo omaggiavano di calorose attenzioni…
" Mai giudicare lo sforzo dal risultato soprattutto se il buco e' piccolo"