Buon giorno a tutti, sono assiduo frequentatore di questo salotto virtuale anche se -almeno sino ad oggi- ho preferito tenermi in disparte ; ad ascoltare le conversazioni altrui, se così possiamo dire…
Ora, mi permetto di porre un quesito; né sono certo che questo Forum sia quello adatto, ma trattandosi di una questione di argomento generale (lodosofico?) e non pertinente a qualche prototipo in particolare mi sembra l’alternativa più ragionevole. Male che vada sarò bandito per sette generazioni da questo Blog.
Il punto è questo: un bel gioco dura poco?
Se l’argomento è già stato affrontato e me lo sono lasciato sfuggire, mi scuso in anticipo. Ma, ascoltando e leggendo pareri contrastanti su quella che dovrebbe essere la durata ideale di una partita, sono dibattuto. Capisco che, ragionando in termini di mercato, un gioco della durata di un’ora possa interessare un target molto più ampio di un altro che gioco che impegna per cinque ore; e difatti il successo dei german game come passatempo per famiglie si basa anche su questo assunto.
Ma la mia non vorrebbe essere una riflessione commerciale, soltanto una oziosa conversazione tra persone che -immagino!- tributano al boardgame più tempo ed interesse del target medio. Quanto dovrebbe durare per voi una partita?
Personalmente, trovo che un’ora sia davvero poco tempo, e non amo molto il german game anche se ne apprezzo alcune meccaniche. Essendo abituato a giocare per lo più nei weekend, e quindi (virtualmente) senza limiti di orario, il mio gioco ideale dura tre o quattr’ore, possiede una profondità che mantiene vivo l’interesse, genera una curva di tensione progressiva tra i giocatori e alla fine siamo tutti soddisfatti…
=C:S=
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Personalmente credo che un buon gioco debba durare finchè riesce a tenere viva la sfida, creare tensione e dare esperienze diverse al giocatore.
Non c’è un tempo giusto. Personalmente mi piacciono i giochi che si esauriscono in un paio d’ ore massimo. Il tempo a disposizione è poco e mi piace che una partita si concluda prima che il sonno prenda il sopravvento
Personalmente preferisco i giochi che durano tra 75 e 120 minuti. Un’ora è forse un pò poco, a meno che non si tratti di un filler, la cui durata “ideale” per me è di 20-40 minuti. Mentre oltre le 2 ore secondo me è molto difficile ottenere un gioco (che non sia un wargame per 2 giocatori o qualcosa di molto analogo) bilanciato e sempre interessante per tutti i giocatori.
Credo anch’io che non esista la durata ideale di un gioco. Ci sono giochi che dopo 15′ hanno già detto tutto (immaginatevi un Coloretto o un Saboteur che duri un’ora e mezzo, ad esempio), altri che si ‘dipanano’ completamente solo dopo alcune ore (fate la prova contraria… interrompete una partita di Diplomacy o Civilization dopo venti minuti e guardatevi in faccia). Insomma, oltre che dal giocatore che vi si accosta, dipende anche dal flusso narrativo e dalla profondità del gioco stesso.
Altro discorso è quello della tendenza attuale. Mi pare che la durata ideale di un gioco che punta ad una buona diffusione si stia concentrando intorno ai 45-60 minuti. Non sono certo di quello che dico, ma direi che anche per quanto riguarda i ‘family’ si punta ad avere giochi sempre più corti, facili da spiegare. Cioé… Monopoly e Risiko duravano (durano) certamente ben di più. Capita forse quello che succede in tutte le altre merceologie del tempo libero e del consumo. Il fast food del boardgame?
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Credo ci siano sia esempi a favore che contro (vengono pubblicati anche un bel numero di giochi “lunghi”, tipo la Guerra dell’Anello, la ristampa di Die Macher, ecc…). Certamente come trend si va verso una riduzione del tempo medio di gioco, così come la lunghezza media dei film si va riducendo (ma poi il successone lo fanno i kolossal interminabili…), è un processo complesso.
Il discorso sarebbe ampio, ma sconfinerebbe in osservazioni di carattere etologico e sociologico; mentre ho sottolineato da subito la mia intenzione di mantenere il thread su un piano squisitamente salottiero.
Puntualizzo comunque che non sono un fan del gioco lungo fine a se stesso. Lo spessore e la profondità (come afferma Paolo) devono essere adeguati alla durata, altrimenti il picco di attenzione viene raggiunto e superato molto presto…
Qualche esempio che mi viene in mente: “Zombies!!!” è terribile, a mio avviso; dura un’esagerazione ed ha lo spessore di una sogliola… il giocatore progredisce in una ostinata esplorazione appena più strategica del gioco dell’oca, per ore ed ore. “Twilight Imperium 3ed”, d’altro canto, ti tiene incollato al tavolo per dieci ore (almeno, questo è sempre stato il mio tempo; so che c’è chi lo gioca in molto meno, ma evidentemente il nostro gruppo di giocatori è particolarmente riflessivo…!) ma, non ostante il gioco abbia in sé alcuni gravi difetti, il tempo vola e la tensione continua a crescere, tenendoti sveglio fino alla fine. Poi crolli al suolo, ma questo è un altro discorso… “Runebound” è lungo, piuttosto lungo; ma l’interazone tra i giocatori quasi assente e la ripetitività delle meccaniche fanno rimpiangere che la durata non si aggiri intorno ai 75 minuti, appunto… “Monopoli” è un gioco ingiudicabile; appartiene ad altri tempi, ora come ora lo trovo esageratamente lungo; “Risiko” ancora peggio, il rotolare dei dadi dopo un po’ diventa ipnagogico.
Potrei continuare, ma credo di aver reso l’idea in maniera bastevolmente tediosa. La sintesi è che: amo i giochi lunghi ed appaganti; li preferisco ai filler e ai passatempi; non gioco spesso, magari una volta a settimana, e in quell’occasione prediligo una lunga serata monotematica…qui, appunto, è questione di gusti.
Tuttavia, molto spesso ricorro ad un florilegio di giochi più brevi, e mi trovo a domandarmi: perché questo magnifico gioco non dura il doppio?
Gravi dilemmi, che assillano la mente di un lavoratore stakanovista…
=C:S=
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Ti ringrazio Crisi perchè grazie a te ho scoperto l’esistenza e il significato di due nuove parole, “ipnagogico” e “ipnopompico”.
Lo so, sto lavorando a diminuire la mia vasta ignoranza ma ho oggi compiuto un passo che giudico importante.
He he he!
Felicissimo di essere stato involontariamente pedagogico…
(OT… c’è una terza parola, legata alle prime due, che è molto interessante: oniropompico)
A bientot,
=C:S=
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Leggendo la mia adorata Wikipedia ieri ho letto anche degli “onironauti” (credo), coloro che riescono “consciamente” a fare avvenire qualcosa nei loro sogni. E’ un argomento incredibilmente bello !
riciao
Wentu
... e adesso vediamo cosa succede.
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