Ok ragazzi, mi piace anche inventare storie e scriverle.
Benvenuto nel club. Solo che mi sa che siamo un po' OT (ma ti rispondo lo stesso )
Mario Rossi è un affermato scrittore con varie pubblicazioni alle spalle. Mario Rossi è schizofrenico, ancora non so se c'è stato qualcosa che l'ha fatto diventare tale o se è sempre stato così. La “seconda parte” di Mario Rossi la chiamo per comodità Mario Bianchi.
Allora non è schizofrenico, soffre della famigerata sindrome di dissociazione di personalità, o personalità multipla. La schizofrenia è tutt'altra cosa.
Tocca a Mario Bianchi che, di tanto in tanto, salta fuori e “prende il posto” di Mario Rossi. Bianchi è buono e vuole fare in modo che Verdi stia bene. Il problema è che ogni volta che Mario Rossi “ritorna” nel suo corpo, rilegge quanto scritto ed elimina le parti buone. A un certo punto Mario Bianchi si rende conto che deve in qualche modo “passare” a Gianni Verdi gli strumenti (una macchina da scrivere probabilmente) per creare lui stesso una storia alla quale Rossi non può sottrarvisi perché creata, in un certo senso, da sé stesso.
Manca un fondamentale: per quale ragione Verdi è più del personaggio di una storia? Su quali basi ha una vita e non semplicemente quello che viene scritto su carta? Perché il lettore dovrebbe accettare questa cosa?
Non sono sicuro che questo sia il Forum adatto a questo genere di discussioni.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.