Indubbiamente avere molti giocatori diminuirebbe l’importanza della discussione. Anche perchè diminuirebbe il difficile lavoro di “adescare” qualcuno per farlo giocare: tanta gente in giro, imbarazzo della scelta, giocatori che vengono da te e non viceversa.
Siccome il problema non sapremo se rimarrà tale fino al momento dell’evento, giusto preoccuparsene.
Personalmente ho sempre avuto “l’ansia” da far provare i miei giochi, dopodichè (ma solo dopo) ho potuto soddisfare anche la curiosità di vedere le esperienze degli altri (pure molto importanti).
Lo scambio di idee è un aspetto eccezionale ed unico in questi incontri (come anche a Berceto) e credo che questo tra gli autori non abbia bisogno di essere invogliato. Come GiocaTorino faremo il possibile per portare giocatori, nell’interesse di tutti.
Sul numero di giochi è giusto porre un limite, pure può andare bene due, o se volete tre. Personalmente non ho problemi a preselezionare i giochi potendo fare playtest prima (capisco anche però che non per tutti è così). Così come è una buona idea portare giochi non al primissimo test, ma giusto per poter ottenere dall’incontro consigli e modifiche di aggiustamento: un rifacimento massiccio probabilmente non è fattibile sui due piedi.
Infine l’idea del tabellone del primo IdeaG rimane la migliore, a mio avviso.
Mapa
Non so, provo anche però a mettermi nei panni dei giocatori che parteciperanno ad IDeAG. Non solo si troveranno a provare dei giochi che facilmente non funzioneranno o avranno dei problemi, ma non potranno nemmeno provare quelli che vogliono: “Come sarebbe a dire che non posso giocare ad Kingsburg Reloaded o a Hystericoach Curling, perché qualcun altro li ha già provati? Cosa dovrei testare??? Super Tris e Monopolone??? No grazie, levo il disturbo!”
O i playtester li gratifichiamo in qualche modo, o li lasciamo giocare a quello che vogliono. Se li costringiamo a provare a cose che non piacciono solo perché ci si impegna a far provare tutto, vedrete come torneranno volentieri la prossima volta, e che bella idea si faranno dei giochi e degli autori italiani!
Agli autori quindi sicuramente l’invito a collaborare e a non rimanere ancorati ai propri tavoli, ma anche quello a portare giochi che sappiano catturare l’attenzione ed appassionare. Sennò non c’è tabellone che tenga, per me.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Scusate se mi ripeto, ma penso che la mia proposta scritta in precedenza possa essere una soluzione sia per evitare il tabellone sia per distribuire equamente il numero di partite giocate ai giochi dei vari autori.
Si potrebbe semplicemente consigliare (ripeto, consigliare!) ad autori e giocatori di provare un gioco per ogni autore. A quel punto si potranno fare tutte le partite che si vogliono a HC Curling o via dicendo. Ovviamente ci saranno alcune eccezioni, ma ci si affida al buon senso delle persone.
Non bisogna cercare di bilanciare il numero di partite dei singoli giochi, ma il numero di partite dei giochi di ogni autore.
Penso che saranno ugualmente soddisfatti sia un autore che farà giocare 2 partite a 3 suoi giochi, sia un autore che farà giocare 6 partite ad un solo gioco.
A Sant’Omero, in occasione di IDG^3, è andata così e non ci è giunta notizia di autori e giocatori insoddisfatti da questo punto di vista.
Ciao,
fantavir
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
OK, come non detto
Da noi gli autori erano 7/8. Vedi che vuol dire allargarsi troppo?
Cmq sono 3 anni che si cerca una soluzione, ogni anno la si cerca tra gettoni, tabelloni e roba del genere…dopo tanto cervellarsi non la si trova e alla fine (salvo qualche eccezione) vince il buon senso e va comunque bene.
Scommetto che anche quest’anno andrà a finire così
Ciao,
fantavir
PS: parlo, parlo, ma poi alla fine neanche vengo, quindi che parlo a fare?
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
“Kingsburg reloaded”… LoL. Solo se il prototipo stavolta me lo fa Mapa.
In ogni caso, il buon senso è l’unica cosa che ci può salvare.
Io l’anno scorso ho cercato di giocare ad almeno 4/5 giochi non miei, e sono state fatte più o meno 4/5 partite a miei giochi.
Penso che ogni autore dovrebbe (ma non si può dare altro obbligo se non la propria coscienza) provare anche e prima di tutto i giochi degli altri, putroppo in troppi rimangono innamorati sempre e solo dei loro giochi… :rolleyes:
well, sulla mailing list di GiocaTorino verrà lanciato un appello ai giocatori a partecipare e verrà specificato che il fine è quello di provare prototipi di diversi autori e non solo gli stessi … certo si riuscisse a tenere traccia di quanto playtest si fà, sarebbe l’ideale far convergere i giocatori laddove poco coinvolti … secondo me un tabellone e/o una scheda/lista a mano con riportati tutti i titoli (se si decide di presentarne al max 3 per autore) indica al playtester da chi andare e cosa provare … la stessa può essere vidimata dall’autore dopo il playtest (completo) del gioco.
Per altri autori invece è più coinvolgente e remunerativo (in termini di verifica della funzionalià dei giochi) il fatto di sentire il parere diretto degli altri autori/addetti ai lavori (vedi la prima edizione di IDeA G di soli autori e la seconda con pochi giocatori)
… bhe … cerchiamo di capire cosa è meglio per tutti! Se non ci sono giocatori il clima diventa sicuramente più familiare ma non potrete provare tutti i giochi di tutti … con i playtester proverete più giochi vostri ma non fra di voi (non del tutto almeno).